"No good writing
flows from a polluted well."
- John GeddesJungkook POV
Si tende a giustificare facilmente un bambino spaventato dal buio, affrontare quella frase è normale per quasi tutti: l'idea di mostri, fantasmi e persone cattive nascoste nell'ignoto mentre ci si trova distesi a letto con occhi spalancati e mani tremanti.
Io non ci ho impiegato molto a superare quella paura. Per me il buio è confortante. Mi sono reso conto che i mostri, quelli che tutti temono, vivono dentro di me, e tale consapevolezza li ha resi i miei animali domestici. So dove si nascondono e loro sanno che li guardo, che sento tutto ciò che fanno dentro la mia testa e mi spingono ancora di più a perdermi nell'oscurità della mia mente. Quella che una volta era una paura, adesso si è trasformata in semplice accettazione. Non sono più spaventato.
Alcuni dei libri che leggo, come quello che si trova sulle mie gambe, a volte sono divertenti. Il protagonista prende sempre pessime decisioni e poi si chiede cosa sia andato storto, come se qualcuno possa davvero essere così poco intelligente. Queste storie così cliché e dal finale prevedibile mi lasciano con l'amaro in bocca e il libro ritorna sulla mensola in pochi secondi. Deve essere questa la natura umana, qualcosa che quel tipo di scrittori riesce a catturare perfettamente. Indipendentemente dalla scontatezza di una soluzione, gli uomini saranno sempre impulsivi e macchiati dall'egoismo. Non faranno mai ciò che è giusto, ma commetteranno sempre errori che rendono i lettori frustrati. Ovviamente la ragazza andrà a quella festa, anche il suo fidanzato si trova lì e lei entrerà nella stanza in cui sta scopando con un'estranea. Di sicuro lui è un orfano, il suo cane muore e ha problemi a scuola.
Chiunque può cogliere l'occasione di far passare l'inferno ai propri personaggi dal passato triste per realizzare una buona storia, ma nessuno vuole mai scavare in profondità. Nessuno vuole scrivere riguardo il perché. Perché il ragazzino ha problemi a scuola, perché non riesce a parlare con persone nuove. Perché la ragazza sente il bisogno di farsi del male da sola prima che qualcun altro possa farlo.
È una contraddizione nella quale mi riconosco. Amo le storie e i romanzi, ne sono una prova genuina le mie nottate trascorse a completare intere serie di libri e i mesi impiegati a collezionare edizioni speciali rilegate in pelle. Quest'amore, tuttavia, va di pari passo con l'odio. Un odio per le trame scontate e un uso improprio dei disturbi mentali o problemi reali di altro tipo, elementi ficcati nelle storie solo perché le rendono belle.
È una contraddizione che mi blocca. Quest'amore e quest'odio mi impediscono di trovare le parole giuste per la mia, di storia. La penna non s'incontra mai col foglio nel modo che vorrei, perché la mia mente è talmente inquinata dall'oscurità da permettere solo lo scorrere di pensieri altrettanto contaminati.
Mi riconosco una cosa, però. L'ho accettato e non rimugino né mi stresso sulle mie incapacità. Piuttosto continuo a leggere e cercare storie che vale la pena raccontare. Lui ascolta sempre. So che a volte gli danno fastidio le mie chiamate alle tre del mattino, quando l'ultima frase mi percorre la mente e le mie dita afferrano il cellulare per comporre il suo numero. Lui si siede e ascolta. Sempre.
E sa sempre dove trovarmi. Ecco perché non mi stupii quando lo vidi entrare qualche istante dopo aver riposto quel libro deludente sulla mensola. Capelli biondi che gli rimbalzavano in testa e labbra stirate in un sorriso, il mio amico mi si avvicinò con piccoli passi. «Non è noioso leggere sempre gli stessi libri, Jungkookie?» Jimin sorrise a braccia aperte, aspettandosi come sempre un abbraccio a mo' di saluto.
«È sempre un'esperienza, dovresti provare a farlo ogni tanto.» Risposi, consapevole che non l'avrebbe fatto in ogni caso. Eravamo entrambi impegnati con la danza e col leccare il culo agli istruttori nella speranza di poter avere uno studio tutto nostro, un giorno. Durante il poco tempo libero a disposizione Jimin avrebbe preferito di gran lunga toccare un ragazzo piuttosto che un libro.
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WALLFLOWER [TRADUZIONE]
Fanfiction[TAEKOOK] Jungkook sapeva che l'altro ragazzo non ricambiava il suo amore, ma non riuscì a resistere. Si avvicinò un po', le loro fronti si sfiorarono. Il suo senso di solitudine lo spinse a far sfiorare le loro labbra, il respiro di Taehyung era ro...