quarantanove.

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"Touch has a memory."
- John Keats

Jungkook POV

Quella piccola e delicata massa di schiuma bianca dall'odore di fragola sui miei palmi somigliava alle nuvole. Le bolle salivano sempre più in alto man mano che l'acqua calda riempiva la vasca e il volume delle risate aumentava a causa del comportamento infantile del ragazzo più grande.

Alla fine ero riuscito a far uscire Taehyung dal suo rifugio di lenzuola calde per pulirlo, nonostante il suo improvviso bisogno di dormire e di voler ignorare tutto quel disastro. Eravamo dentro la vasca, in quel momento piena di bolle profumate alla fragola, che lui voleva a tutti i costi trasformare in una finta barba sul suo viso. «Finirai per fartela andare negli occhi e non ho intenzione di aiutarti.» Dissi.

Taehyung mi rivolse un'occhiataccia, ma non riuscii a prenderlo seriamente con quelle bolle che gli gocciolavano dal mento e sparivano silenziosamente in mezzo alle altre dentro la vasca. «Sei un fidanzato così premuroso.» Sbuffò, le labbra arricciate in un piccolo broncio.

Le mie sopracciglia si sollevarono alle sue parole. Non avevamo ancora parlato di ciò, ma sentirlo riferirsi a me come suo fidanzato fece sì che un sorriso mi tirasse verso l'alto gli angoli delle labbra. «Fidanzato?» Gli chiesi. «Non ricordavo di avertelo chiesto.» C'era una chiara nota di divertimento nel mio tono, privo di qualsiasi segno di fastidio.

L'altro ragazzo si pietrificò, un mucchietto di bolle nella sua mano mentre posava lentamente lo sguardo su di me. «Insomma, l'ho immaginato...» Parlò lentamente.

Il sorriso sulle mie labbra rimase, eravamo già molto vicini a causa delle piccole dimensioni della vasca da bagno, seduti uno di fronte all'altro, le nostre gambe erano intrecciate. Con le mani sott'acqua cominciai a tracciare con le dita la sua coscia nuda, gli occhi fissi sul suo viso e i denti che mordevano il labbro inferiore nel notare come fosse diventato improvvisamente teso. «Ma io sono un fidanzato premuroso, piccolo. Mi sono preso cura di te, no?» La mia voce era dolce come i miei tocchi sulle sue cosce.

Taehyung aprì la bocca per parlare, ma alla fine decise di annuire semplicemente. Con i denti si mordeva quelle sue labbra rosse e piene e quasi rischiai di perdere nuovamente il controllo.

In un istante le mie mani raggiunsero il suo busto nudo e lo feci voltare in modo da fargli poggiare la schiena contro il mio petto, braccia avvolte intorno ai suoi fianchi e mento sulla sua spalla. «Cos'è quella risposta?» Sussurrai dolcemente contro la sua pelle, lasciando un bacio dietro il suo lobo.

«Ti sei preso cura di me, Kookie.» Il lieve balbettio mi fece ghignare contro il suo collo, con i pollici gli accarezzavo con movimenti circolari i fianchi pronunciati mentre ascoltavo lievi mormorii di soddisfazione provenire dalle sue labbra.

Taehyung poggiò la testa sulla mia spalla e continuai a disegnare forme immaginarie sulle sue cosce, massaggiandogli delicatamente i muscoli mentre con le labbra lasciavo piccoli baci sul suo collo già marchiato. «Mh, l'ho pensato anche io.» Mormorai, avvolgendo improvvisamente le braccia intorno ai suoi fianchi con più forza, stringendolo in un abbraccio deciso.

Dopo alcuni istanti di silenzio, entrambi fin troppo travolti da quel groviglio di arti e dall'atmosfera confortante dovuta alla nostra vicinanza, finalmente parlai.

«Farò tardi al lavoro.»

Taehyung si voltò d'improvviso, facendo schizzare l'acqua che cadde sul pavimento e guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia, consapevole che avrei dovuto pulire io dopo. «Torni di già al lavoro?» Chiese. Io annuii semplicemente. «Kookie, è fantastico.» Il ragazzo più grande sorrise, la sua mano strinse leggermente la mia. «Ci siamo divertiti e tutto, ma adesso porta il culo fuori di qui.»

WALLFLOWER  [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora