quarantasette.

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"Falling in love is a
wonderfully terrifying sensation."
- Steve Maraboli

Jungkook POV

Dopo quella volta al bar, passarono due giorni prima di vedere nuovamente Taehyung. Aveva avuto da lavorare ed era stato costretto a stare dai suoi genitori per un po'. Forse ero arrossito quando mi aveva chiamato per dirmi che stava tornando solo per me.

Jimin aveva insistito per dormire da me due notti di fila e avevo perso il conto di quanti film della Disney avevamo guardato. La cosa davvero positiva di tutto quel tempo passato in sua compagnia fu che mi ero dimenticato di essere triste.

Quando il mio amico se ne fu andato dopo una piccola cena, che mi rimase dentro lo stomaco davvero, non passò molto tempo prima di ricevere un'altra chiamata dal ragazzo che volevo vedere più di tutti.

«Ehi, Jungkook.» La sua voce era profonda e suonava un po' roca attraverso il telefono.

Brividi corsero lungo la mia spina dorsale a quel suono seducente. «Ehi.»

Taehyung ridacchiò dolcemente e sentii le guance surriscaldarsi per il suono delicato e debole della mia voce rispetto alla sua. «Sono quasi arrivato, stavo andando a prendermi da mangiare. Tu vuoi qualcosa?» Mi chiese.

Scossi il capo, dimenticandomi che non potesse vedermi. «Ho mangiato qualcosa con Jimin.»

«Va bene. Ci vediamo tra poco, Kook.» Disse Taehyung, riattaccando subito dopo averlo salutato.

Non ricordo per quanto tempo aspettai, la mia mente era stata catturata dal gioco di fronte a me, mentre avevo allungato le gambe sul divano a forma di L. Il joystick mi vibrò tra le mani e sobbalzai quando mi accorsi che stavo per essere attaccato, ma ovviamente riuscii ad uccidere senza farmi ammazzare.

Sentii il rumore della porta che si apriva, ma i miei occhi rimasero incollati allo schermo del televisore. «Ehi, Jungkook.» Disse Taehyung, chiudendosi la porta del mio appartamento alle spalle ed entrando seguito dall'odore di fast food.

«Ciao.» Mormorai, la mia concentrazione era altrove.

Lo sentii ridacchiare, i suoi passi si fecero sempre più vicini fin quando una zazzera di capelli color miele non mi bloccò la vista mentre si sedeva sulle mie cosce. «Taehyung!» Mi lamentai, strascicando l'ultima sillaba così da sembrare drammatico.

«Non sei contento di vedermi?» Taehyung sussurrò, le sue braccia si allacciarono dietro il mio collo e si avvicinò per sfiorare la mia mandibola con le sue labbra ad ogni parola.

Avvertii i brividi lungo la colonna vertebrale e le mie dita continuarono a muoversi sul joystick. «Certo che lo sono.» Borbottai.

Il ragazzo sulle mie cosce mormorò contro la mia pelle, il suo respiro era caldo contro il mio collo esposto. «Allora dimostramelo.» Disse Taehyung sottovoce e con fare seducente.

Le mie braccia erano già intorno al suo corpo, dato che lui era seduto sul mio bacino e le mie mani stavano disperatamente cercando di non perdere al gioco in cui ero impegnato da mezz'ora. Ma nell'istante in cui quelle sue dolci labbra pronunciarono quelle parole, lasciai cadere il joystick sulle ginocchia e rafforzai la presa sui suoi fianchi.

Quando i miei occhi scuri incontrarono i suoi più chiari, notai il sorriso quasi vittorioso che aveva stampato in viso. «Sei un moccioso.» Dissi.

Taehyung semplicemente sollevò le spalle e mormorò, ma lo bloccai dal dire qualsiasi cosa annullando la distanza tra di noi e baciandogli le labbra. Quelle labbra da cui ero dipendente e che avevano il sapore di burrocacao alla fragola. Erano una droga della quale non riuscivo mai ad averne abbastanza.

Le mie mani continuarono a scendere lungo il suo bacino, mentre con la lingua tracciavo il suo labbro inferiore. Era talmente testardo da non voler schiudere le labbra per me. Che moccioso.

I suoi jeans erano attillati e gli stavano tremendamente bene, così come il suo sedere si adattava alle mie mani mentre glielo strizzavo con decisione, il che mi fece guadagnare uno strillo sorpreso da parte sua. Ghignai contro le sue labbra e gli spinsi la lingua in bocca, avvertendo subito la piccola lotta per il controllo che Taehyung cercò di mettere in atto, ma si arrese in fretta, sciogliendosi sotto i miei tocchi. Una sensazione di orgoglio e calore mi scaldò il petto mentre baciavo il ragazzo tra le mie braccia, lingue che si scontravano e labbra che cominciavano a gonfiarsi e che si separavano solo quando i polmoni ci supplicavano di ricevere ossigeno.

«Mi sei mancato.» Sussurrò Taehyung, la fronte premuta contro la mia mentre sosteneva il mio sguardo.

Sorrisi dolcemente e cominciai a disegnare delle forme immaginarie sulla sua schiena, infilando successivamente le mani sotto la sua maglia e avvertendo subito il calore della sua pelle nuda. «Lo vedo.»

Taehyung sbuffò e si allontanò un po'. «Dimmelo anche tu, stronzo.» Se non fosse stato per il lieve rossore sulle sue guance e il sorriso sulle sue labbra, avrei pensato che si fosse scocciato sul serio.

«Mi sei mancato tantissimo.» Dissi, stringendo le braccia intorno ai suoi fianchi in un forte abbraccio, baciandogli delicatamente la guancia.

Taehyung sorrise, adesso soddisfatto, e si mosse sulle mie cosce per mettersi comodo. Alla fine si sedette tra le mie gambe con la schiena premuta contro il mio petto. Le mie braccia si posizionarono intorno al suo bacino e ripresi a giocare, mentre il ragazzo più grande mi guardava con poco interesse e mangiava il suo cibo.

«Jungkook.» Si lamentò. «Possiamo fare qualcos'altro? Mi sto annoiando.»

Sospirai e tenni ancora gli occhi sullo schermo, Jimin si era collegato da un paio di minuti e ogni volta che cominciava a battermi non la smetteva più. «Sì, dammi solo un attimo.»

Il ragazzo più grande sbuffò e incrociò le braccia. Roteai gli occhi al suo comportamento così infantile.

«Piccolo, posso avere una patatina, per favore?» Chiesi.

Taehyung tirò fuori il piccolo contenitore di patatine dalla busta unta di olio e me ne avvicinò una alle labbra così che potessi morderla. «Grazie.» Gli dissi con la bocca piena.

Ci fu silenzio da parte sua, fatta eccezione per un paio di drammatici sospiri e sbuffi di frustrazione. Alla fine Taehyung si mise a sedere e spinse le mie braccia sopra la sua testa così che potesse liberarsi del mio abbraccio. «Tae, dove vai?» Chiesi, senza distogliere lo sguardo dallo schermo. Avevo quasi finito, stavo per vincere.

Il ragazzo appena menzionato si voltò così da sedersi sulle sue ginocchia rivolto verso di me, un mormorio abbandonò le sue labbra. Stavo per dire qualcosa quando sentii le sue dita farsi strada sulle mie cosce, stuzzicando i miei muscoli attraverso il tessuto della tuta che stavo indossando.

«Tae...» Ripetei a voce molto più bassa. Distolsi velocemente lo sguardo dal gioco per rivolgerlo a lui e vederlo intento a guardarmi, un sorriso innocente adornava il suo bel viso.

«Stai attento al tuo gioco, Kookie. Ognuno ha le sue priorità.» Taehyung disse con un'alzata di spalle. Le sue dita continuarono a muoversi sempre più in alto, più vicine all'elastico dei miei pantaloni. Il mio stomaco aveva cominciato a fare le capriole e sentii qualcosa contorcersi dentro i miei pantaloni.

«Taehyung, ti giuro...» Mi misi d'impegno per evitare che la voce mi tremasse, la mia attenzione adesso si era spostata sul ragazzo poggiato sulle mie cosce e che mi guardava attraverso le ciglia e le ciocche disordinate. Respirai affannosamente quando sfiorò la punta della mia intimità con l'indice.

Continuò a far scorrere il dito sul mio membro coperto dai vestiti e mi dimenticai all'istante di qualsiasi altra cosa, i miei occhi si chiusero al solo pensiero della sensazione delle sue labbra intorno a me.

Stava accadendo tutto troppo lentamente, la mia mente si era annebbiata e gli afferrai il polso per allontanarlo dal mio membro duro. «Basta così. Adesso mettiti all'opera, piccolo.»

WALLFLOWER  [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora