trentadue.

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"I envy people that know love.
That have someone who takes
them as they are."
- Jess C. Scott

Jungkook POV

È quasi comico il modo in cui le persone diano una connotazione negativa al buio, come se loro stesse non abbiano l'oscurità dentro.

Dicono che si tratta di una forza che ti comprime la sensazione di paura in petto, ma in realtà l'oscurità fa la lecchina con te e ti si incolla alla pelle - è molto più vicina di un sussurro contro la guancia. Diventa la tua migliore amica, sempre a disposizione per te.

Diventa la tua cosa preferita in assoluto, fin quando non comincia a ostacolare le tue uscite e non ti tiene più al sicuro, ma ti imprigiona.

Io ero imprigionato, seduto su quel divano in una stanza piena di fumo e con un gruppo di drogati, mentre un certo ragazzo dalla pelle abbronzata, i capelli disordinati e lo sguardo triste era impresso nella mia mente.

Taehyung si era presentato nel momento peggiore, sbattendomi in faccia tutti quei ricordi e quei momenti che, sotto l'effetto dell'erba, mi inondarono la mente. Si era semplicemente avvicinato ed aveva un aspetto impeccabile nonostante avesse le guance segnate dalle lacrime, quelle stesse guance che non erano più tonde e sorridenti.

Dovetti trattenermi dal sorridere al pensiero di Taehyung, soprattutto quando Hyunjae ritornò nella stanza e venne verso di me con il mio zaino tra le mani. Me lo lanciò insieme a un mazzo di banconote. «Questa è la tua parte, hai fatto un buon lavoro l'altra sera.» Fece un sorrisetto, lasciandosi cadere accanto a me sui cuscini.

Il denaro tra le mie mani bruciava di rimorso, ma deglutii e lo infilai dentro lo zaino, cercando di ignorarne il contenuto, qualcosa che era stata aggiunta di recente e che prometteva solo ulteriori lavori.

«Sono carini.» Disse Jae, le sue dita giocavano con i miei orecchini e io sussultai.

«Fermo.» Mormorai.

Mi ignorò, non gli importava. Stirò le gambe per estrarre qualcosa dalla tasca anteriore dei jeans attillati. «Pensavo che avremmo potuto divertirci un po'.» Mi rivolse un'occhiata con quel suo solito ghigno malato che mi faceva assolutamente passare la voglia di sapere a cosa stesse pensando.

La piccola bustina ripiegata venne presto aperta e la inclinò così che potessi vedere i pezzetti di carta blu decorati con personaggi dei cartoni animati. Avvertii le labbra schiudersi e lo stomaco rivoltarsi per l'eccitazione. Era difficile far sparire da un giorno all'altro delle piacevoli vecchie abitudini.

«Non ci sballiamo con questa roba da un po'.» Jae ridacchiò dopo aver tirato fuori un altro tubetto con del liquido all'interno per consegnarmelo. «Questo è per quando ti annoi a casa.»

Avrei dovuto essere deluso con me stesso quando lo afferrai in fretta, notando come Jae avesse riso sotto i baffi al mio gesto. «Non tocco dell'LSD da quella festa a casa di Minho.»

Jae gettò il capo all'indietro e rise. «L'effetto ti è durato parecchie ore.» Si ricordò di quell'avvenimento di tanto tempo fa. «Mi ricordo di quella notte come se fosse ieri. Hai sempre saputo come soddisfare qualcuno, Jeon.»

Ignorai il bruciore alle guance e, dopo essermi assicurato che fosse ben chiuso, lasciai scivolare il tubetto nella tasca anteriore dello zaino. «Penso di andarmene.»

«Tieni, questa è la tua parte.» Disse, lasciando cadere la bustina sulle mie cosce e alzandosi. Jae sorpassò il corpo di un ragazzo per terra, probabilmente troppo ubriaco per poter funzionare come si deve. Nella stanza accanto c'erano almeno altre tre persone nelle stesse condizioni.

WALLFLOWER  [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora