ventotto.

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"Stab the body and it heals,
but injure the heart and the
wounds lasts a lifetime."
- Mineko Iwasaki

Jungkook POV

File di flaconi arancioni tremavano nelle mie mani accompagnate dal suono di una risata. Quelle piccole dosi di felicità chimica si prendevano gioco della mia incapacità di riuscire a sentirmi bene senza di loro. Ma quel giorno era diverso, mi sentivo felice. Non avevo bisogno di quelle prescrizioni, così come non ne avevo avuto bisogno nelle ultime settimane o giù di lì. Non erano più collegate alla mia mente per sopprimere i pensieri oscuri che la riempivano, perché avevo trovato una nuova fonte di felicità.

Era andato via da poco tempo, eppure riuscivo ancora a sentire la sua presenza. Le mie labbra pregavano di poter toccare le sue di nuovo e sorridevano, consapevoli dei piani che avremmo avuto stasera.

Fui in grado di uscire dal bagno senza aver toccato nessuna di quelle cose chimiche, che fossero mie o rubate a qualcun altro. Era una bella giornata.

Facendomi strada verso il salone, notai quanto fosse silenzioso. Non c'era nessun altro. Era anche piuttosto evidente la mancanza di un ronzio o di musica ad alto volume destinata a soffocarlo.

La cornice recentemente posizionata aveva un aspetto strano, probabilmente perché non c'era mai stata o forse perché non avevo mai avuto alcuna cornice. L'avevo poggiata sul tavolino accanto la poltrona, quella su cui spesso finivo per addormentarmi ogni volta che le palpebre diventavano troppo pesanti per mantenersi aperte durante la lettura di qualche romanzo. Nella foto, che era carina e mi faceva sorridere dolcemente, ammiravo quel bel ragazzo che era inconsapevole sia della presenza della macchina fotografica, sia dei miei occhi scuri intenti a guardarlo.

Jimin aveva scattato quella foto quando ci trovavamo tutti insieme al locale, Taehyung ed io non eravamo davvero consapevoli di ciò che ci circondava dato che io, come sempre, ero travolto dalla sua presenza e lui rideva per qualcosa di divertente uscita dalle sue stesse labbra.

A proposito del ragazzo biondo, le mie dita si muovevano sullo schermo del cellulare per mandare un messaggio al mio migliore amico, consapevole che fosse stato malato e che non ci fossimo visti per un bel po' di tempo. Sapevo che Yoongi era fuori città oggi, quindi magari il biondo aveva bisogno di un po' di compagnia.

Non passò molto tempo prima che indossai una giacca nera e un paio di Converse vecchie, camminando velocemente lungo il marciapiede diretto verso la mia solita destinazione.

Il locale era abbastanza affollato a quell'ora, c'erano molte persone che staccavano da lavoro e che avevano bisogno di una tazzina di caffè per rimanere svegli durante il restante tragitto verso casa, oppure volevano alcuni dolcetti a mo' di ricompensa per essere riusciti a superare la giornata. Aspettai in fila e pensai di mandare un messaggio a Jimin, ma era già arrivato il mio turno e semplicemente misi il telefono da parte.

Jimin era esigente, ma sapevo cosa gli piaceva. Quella piccola scatola rosa venne presto riempita con tutti i pasticcini che gli piacevano maggiormente, soprattutto quelli che mangiava quando non si sentiva bene.

Pagai velocemente e strinsi la scatolina contro il petto mentre mi scontravo con il freddo, già a conoscenza della strada verso casa del ragazzo biondo. Non eravamo stati insieme in quelle ultime settimane e mi sentivo in colpa, speravo solo che se la stesse passando bene.

Il suo complesso di appartamenti era molto più accogliente del mio, Jimin era riuscito a permetterselo grazie all'aiuto di Yoongi, a cui piaceva viziare entrambi. Aveva un aspetto molto elegante, ma ero sicuro che a volte gli mancasse vivere con Hoseok. Fortuna che lo andavamo a trovare ogni volta fosse possibile.

WALLFLOWER  [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora