quattro.

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"Midnight is for regrets."
- Holly Black

Jungkook POV

Il panico iniziava con una morsa al petto, come il pugno di un nemico che ti stritolava dentro, come se i muscoli non volessero farti prendere un altro respiro ma cercassero piuttosto di farti morire.

Non sarebbe stata una cattiva idea in quei giorni.

Ma presto avvertii il legno freddo della porta d'ingresso, appiccicosa a causa di qualche sostanza che ignorai per concentrarmi soltanto sull'aprirla.

L'aria fresca ci colpì dritti in viso e la musica si trasformò in colpi sordi non appena la porta si fu chiusa alle nostre spalle. Doveva essere circa mezzanotte, poiché chi non era riuscito ad entrare aveva già abbandonato la fila e gli altri rimasti fuori erano strafatti, dormivano o cercavano qualcuno con cui scopare.

Io e Taehyung li superammo e camminammo lungo il marciapiede, a quell'ora tarda non c'era quasi nessuno fuori. Il panico abbandonò il mio petto man mano che ci allontanavamo dal club, il martellare dei pensieri era ancora presente ma le mani smisero di tremare non appena tirai fuori lo spinello e afferrai l'accendino dalla tasca posteriore.

Non sapevo quale fosse la nostra meta ma continuammo a camminare. Calciai una siringa verso un vicolo e feci una smorfia disgustata. Accesi la canna stretta tra le labbra e feci dei piccoli tiri veloci per farla cominciare a bruciare.

Avvertivo lo sguardo di Taehyung su di me, i suoi passi erano coordinati ai miei, lenti, mentre passeggiavamo. Aspirai profondamente e le mie palpebre si chiusero a quella sensazione familiare. Le riaprii solo per incontrare i suoi occhi e far fuoriuscire il fumo denso in direzione del suo viso.

«Che snob.» Si sventolò la mano davanti la faccia con una leggera smorfia e io risi, facendo un altro lungo tiro prima di porgergli con riluttanza la canna. «Quindi conosci Jimin da tanto tempo?» Mi chiese dopo aver aspirato.

Mormorai e annuii in risposta. «Sì, balliamo insieme da anni.»

«Questo spiega il perché delle cosce.» Disse Taehyung.

Roteai gli occhi e mi ripresi lo spinello, lasciando che la mente si liberasse di tutti quei problemi ogni volta che inalavo il fumo. «Non tutti i ballerini hanno le cosce grosse, semplicemente vado molto in palestra.»

«Ne sono davvero grato per questo.» C'era una nota di divertimento nel suo tono e non fui sorpreso nel notare un sottile ghigno sulle sue labbra quando gli rivolsi uno sguardo. Fui sollevato dal fatto che non ci fossero molti lampioni ad illuminare la strada, così il buio poté nascondere la mia faccia imbarazzata. Anche l'erba faceva la sua parte, mi calmava e mi aiutava a non rendermi ridicolo.

Ciò che diceva mi confondeva sempre di più. Come aveva fatto quel ragazzo imbarazzato e a disagio nel club a trasformarsi in un uomo così attraente e determinato? L'erba aveva poteri magici? Guardai la canna tra le mie dita per un istante prima di riportarla alle mie labbra.

Taehyung smise di camminare e si poggiò contro un lampione che sembrò essere apparso quasi all'improvviso. Piegò il capo all'indietro e chiuse gli occhi, mettendo in mostra il collo mentre una goccia di sudore scivolava su quella pelle abbronzata. Quasi mi cadde lo spinello. «Avvicinati.» La sua voce suonò più profonda.

Non mi fidai abbastanza a parlare, semplicemente mi avvicinai e osservai le sue ciglia sollevarsi, rivelando quella sfumatura di marrone. Deglutii a forza ed ero sicuro che persino Taehyung l'avesse sentito, avevo come l'impressione che nella mia gola si fosse depositato un groppo di argilla di cui non potevo liberarmi. Il suo sguardo bastava a farmi sentire come se stessi soffocando, ma nella migliore delle maniere.

WALLFLOWER  [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora