"It's hard to experience
desire when you're weighted
down by concern."
- Esther PerelTaehyung POV
La temperatura al di fuori del locale era fredda, ma non aveva nulla a che vedere con il modo in cui quella sensazione di malessere nel mio stomaco e le mani congelate mi comprimevano il petto.
Camminai verso la fine del bar e lanciai un'occhiata al vicolo tra di esso e l'edificio accanto. Jungkook si era fermato, girandosi per poggiare la schiena contro il muro di mattoni. «Che succede?» Disse mentre infilava le mani nelle tasche della tuta.
«Niente, volevo solo parlare.» Alzai le spalle. Ad essere onesti, era la verità. Volevo soltanto parlare con lui da soli su niente di particolare.
«Dio santo, Taehyung. Non possiamo farlo dentro? Fa freddissimo.» Si lamentò il corvino.
Tuttavia, prima che potesse andarsene, afferrai la sua mano, strattonandolo quanto bastava per posizionarmelo di nuovo di fronte. «Aspetta-»
Jungkook si fermò in attesa e sollevò un sopracciglio, le sue ciocche gli sfioravano le palpebre e a momenti gli avrebbero coperto quei due occhi marroni se non fosse andato a farsi tagliare i capelli.
«Quello è il tuo amico dello studio di danza?» Gli chiesi.
Jungkook abbassò lo sguardo verso le mie mani nelle sue, ignorai il modo in cui il mio stomaco si rigirò e i nervi agitati che avevano inondato il mio corpo, ma non avevo intenzione di tirarmi indietro di nuovo. Mi strinse la mano leggermente prima di lasciarla andare.
«Ha importanza?» domandò a sua volta con una chiara curiosità negli occhi riguardo ciò che avevo da dire.
Sospirai infastidito. «Sì, ha importanza, soprattutto se non vedi quanto gli interessi.»
«Ripeto. Ha importanza?» Continuò ad insistere. Quel suo commento non fece altro che farmi roteare gli occhi e lo guardai per qualche istante. Jungkook ricambiò semplicemente lo sguardo ed ero consapevole che la sua natura così testarda avrebbe potuto dare inizio a una gara di sguardi.
Distolsi lo sguardo con una leggera risata, poggiandomi contro il muro mentre Jungkook rimase fermo sul marciapiede a guardarmi, la gente che ci camminava accanto venne ignorata. «Ovviamente ha importanza. Che ne sarebbe di noi?» Le parole abbandonarono le mie labbra a bassa voce e mi concentrai sul calciare un sassolino piuttosto che rivolgere lo sguardo verso il ragazzo al quale mi stavo aprendo indirettamente. Suonò drammatico e ridicolo, ma era proprio ciò che avevo in mente. Non avevo intenzione di creare casini solo perché ero troppo spaventato di parlare, a differenza di qualcun altro.
«Quindi c'è un noi?» La voce di Jungkook suonò più delicata e quando sollevai lo sguardo per guardarlo, notai che gli angoli delle sue labbra, rosa e sottili, si erano sollevati in un dolce sorriso. «Allora cosa siamo noi?»
Scrollai le spalle, non sapevo esattamente come rispondere. «Siamo qualcosa.»
«Qualcosa.» Ripeté, voltandosi per poggiarsi accanto a me contro l'edificio. La sua spalla toccava la mia e sentii una leggere gomitata. Vidi che mi stava già guardando quando lo feci anch'io. «Mi piace qualcosa.» Sorrise.
Accolsi volentieri il sollievo che invase il mio petto, un peso era appena andato via adesso che avevamo sistemato le cose, anche se erano ancora confuse e in fase di assestamento. Ma questa volta non ero da solo. «Bene.» Ricambiai il sorriso. Era stato facile.
«Penso che questo sia il momento in cui devi baciarmi.» Jungkook sorrise ampiamente, allungandosi verso di me e sporgendo le labbra.
Scossi la testa e risi lievemente, in quel momento non mi importò di nulla e mi avvicinai a mia volta per lasciare un veloce bacio sulle sue labbra. Non appena mi allontanai vidi un broncio sulle labbra di Jungkook, lui semplicemente mormorò. «Beh, cazzo.»
STAI LEGGENDO
WALLFLOWER [TRADUZIONE]
Fanfiction[TAEKOOK] Jungkook sapeva che l'altro ragazzo non ricambiava il suo amore, ma non riuscì a resistere. Si avvicinò un po', le loro fronti si sfiorarono. Il suo senso di solitudine lo spinse a far sfiorare le loro labbra, il respiro di Taehyung era ro...