nove.

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"One thing you can't hide
is when you're crippled inside."
- John Lennon

Jungkook POV

Andò avanti così. Sapevo che si stava preoccupando per me e avrebbe voluto farmi delle domande, mi ero accorto del modo in cui Taehyung apriva la bocca ma alla fine rinunciava a parlare con me e si rivolgeva piuttosto a Jimin. La stessa situazione si ripeté durante il tragitto in macchina verso casa, tenevo le mani dentro le tasche della felpa per nasconderne il tremolio, Taehyung mi rivolgeva degli sguardi da sopra la spalla dal sedile del passeggero come se non me ne stessi accorgendo.

Anche Jimin si era reso conto che qualcosa non andava, ma non chiese nulla. Semplicemente mi lasciò davanti il mio appartamento come sempre e mi sorrise dolcemente. Mormorai un saluto a entrambi i ragazzi prima di afferrare le buste contenenti i miei acquisti e il mio zaino, trascinandomi verso la mia porta.

Come sempre non era chiusa. Non avevo trovato un motivo valido per chiudere la porta a chiave. Se qualcuno davvero avesse voluto irrompere in casa mia, l'avrebbe fatto comunque, a prescindere se fosse stata chiusa o meno. Preferivo non spendere soldi per una nuova porta, nel caso fosse successo.

Mi brontolò lo stomaco non appena mi chiusi la porta alle spalle, lasciando cadere le buste sul divano del salone prima di superare la cucina e andare dritto nella mia stanza. Non ero dell'umore per mangiare e il mio corpo mi pregava di riposare un po', anche se sapevo che non ci sarei riuscito.

Volevo dormire, ma ogni volta che chiudevo gli occhi riuscivo a vedere solo lo sguardo preoccupato di Taehyung e le sue mani morbide sulle mie, fredde e tremanti. Non avevano smesso di farlo da quel momento. Con le dita strinsi le lenzuola del letto e chiusi gli occhi. Tuttavia avvertii il respiro accelerare quando controllai l'orologio per la centesima volta.

Mi era sempre successo solo di notte. Quando rimanevo da solo con i miei pensieri tossici, l'oscurità s'impossessava della mia mente e soffocava tutto il resto, facendomi tremare e sudare freddo. Non ci impiegai molto a ritrovarmi in bagno, a piedi nudi sul pavimento freddo a guardare quei flaconi arancioni. Alcuni mi erano stati prescritti e altri no, ed erano proprio questi a catturare la mia attenzione in momenti simili. Le etichette erano state strappate o ricoperte di scritte col pennarello nero, puzzavano di errori e pentimenti.

Chiusi l'anta di nuovo solo per incontrare il mio riflesso allo specchio, vedevo delle occhiaie sotto i miei occhi che sembravano delle mezzelune maligne. Il lato nero della luna che porta con sé una storia, un passato di pessime scelte e un ragazzo distrutto che ricade di continuo nell'oscurità della sua stessa mente. Si trattava di una strada che conoscevo anche troppo bene, una strada che non avevo intenzione di percorrere un'altra volta. Ma era più facile a dirsi che a farsi.

Le mie dita si strinsero attorno ai bordi del lavandino e, a testa bassa, strizzai gli occhi. Nella pratica era estremamente semplice, quelle medicine stavano letteralmente lì, davanti a me. Bastava semplicemente darmi una mossa e ingoiarle e finalmente mi sarei potuto rilassare.

Ma il semplice fatto che stessi prendendo in considerazione l'idea di fare una cosa del genere mi mandò lo stomaco sottosopra. La presa sul lavandino si rafforzò di conseguenza ed ero sicuro che le mie nocche avevano lo stesso colore del marmo bianco. Era passato davvero tanto tempo e avrei semplicemente mandato all'aria ogni passo in avanti.

Immagina cosa penserebbe Jimin.

Allentai solo per un momento la presa sui bordi del lavandino. Immaginai l'espressione del mio amico nel venire a conoscenza di una cosa del genere, la delusione e la tristezza dipinte nei suoi occhi nonostante il sorriso che mi avrebbe sfoggiato mentre mi rassicurava che sarebbe andato tutto bene. Una scena che mi era facile immaginare dal momento che era già successo una volta. Ma cosa avrei fatto se questa volta Jimin non avesse voluto esserne coinvolto? Cosa avrei fatto se mi avesse abbandonato e mi fossi ritrovato da solo? Sarebbe stata la fine.

WALLFLOWER  [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora