"Stupid kissing. Stupid
roaming hands. Stupid boys."
- Jessica ParkJungkook POV
Quella sensazione nauseante cominciò a peggiorare ad ogni passo sul marciapiede, soprattutto ad ogni boccone che forzavo a scendere nel mio stomaco. Taehyung continuava a parlare come se nulla fosse successo, perché per lui era davvero questo, nulla. Dovevo ricordarmelo in continuazione.
Non era mia intenzione afferrare la sua mano e continuare a stringerla nella mia, era solo successo.
Sapevo che ci eravamo incontrati da poco e non ero mica innamorato di lui, ma la possibilità che lui si imbarazzasse per qualcosa di così irrilevante fatta in pubblico e che non dovrebbe avere alcun valore mi faceva stringere il cuore e provavo vergogna verso me stesso.
Però c'era qualcosa di più, doveva esserci per forza qualcosa dietro. Qualcosa che preoccupava Taehyung e lo costringeva a comportarsi diversamente in pubblico rispetto al suo atteggiamento amichevole in privato. Volevo fargli delle domande, ma in quel momento non era il caso.
«Tieni.» Disse Taehyung, forzandomi fuori dal mio flusso di pensieri mentre poggiava il suo ultimo pezzo di kebab sul mio piatto di carta. «Sembri più affamato di me.» Sorrise.
Abbassai lo sguardo e notai che avevo finito la mia porzione, le bacchette in legno poggiate sul piatto, mi resi conto che il nervosismo mi aveva fatto mangiare più in fretta di quanto pensassi. «Grazie.» Mormorai.
«Quindi dove andiamo esattamente?» Taehyung aspettò che finissi di masticare prima di farmi quella domanda, buttando poi la nostra spazzatura nel cestino non appena ne incontrammo uno.
«Sala di ballo.» Risposi, notando poi le sue labbra muoversi per trasformarsi in un ghigno. I continui commenti sarcastici e scherzosi rivolti a me cominciavano a diventare prevedibili, ma mi lasciavano col dubbio se fosse serio o meno.
«Sei davvero eccitato di andare a questo appuntamento con me, non è vero?» Sorrise.
Roteai gli occhi e continuai a camminare, la mascherina avvolgeva il mio mento e lo manteneva in qualche modo caldo, mentre l'aria diventava fredda man mano che si avvicinava la sera. «Se dobbiamo essere precisi, sei stato tu ad invitarmi.»
Taehyung ignorò le mie parole con un gesto della mano. «Sì, sì, dettagli.» Disse, seguendomi mentre svoltavo un angolo e superavo tre porte prima di raggiungere quella dello studio.
La porta rossa chiara si trovava al centro della facciata di quell'edificio, grosse finestre alte dal pavimento al soffitto erano allineate l'una accanto all'altra e permettevano di dare un'occhiata all'interno dello studio, dove forti luci illuminavano i pavimenti di marmo e la reception. La donna dietro il bancone sorrise a me e Taehyung non appena entrammo. Tirai fuori il mio tesserino così da mostrarle la mia autorizzazione per usare le sale, lo studio era di proprietà di un privato e solo chi pagava un bel po' di soldi poteva allenarsi lì. Io e Jimin eravamo riusciti ad avere dei lavori che ci avevano poi permesso di usare quelle sale durante il nostro tempo libero.
«Di lusso.» Mormorò Taehyung, toccando il tavolo in granito con le dita mentre i suoi occhi girovagano per tutto l'ingresso.
Gli rivolsi lo sguardo solo per un momento, annuendo rapidamente e sorridendo alla donna non appena ci lasciò superare l'ingresso, aprendo infine la porta. Taehyung mi seguì mentre facevo strada lungo il corridoio, i pavimenti coperti da tappeti rossi conducevano da entrambi i lati verso varie sale dalle dimensioni diverse. Mi fermai davanti la sala D, consapevole che la sera ci fossero solo lezioni di alto livello e che quest'ultime si tenevano nelle prime stanze.
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WALLFLOWER [TRADUZIONE]
Fanfiction[TAEKOOK] Jungkook sapeva che l'altro ragazzo non ricambiava il suo amore, ma non riuscì a resistere. Si avvicinò un po', le loro fronti si sfiorarono. Il suo senso di solitudine lo spinse a far sfiorare le loro labbra, il respiro di Taehyung era ro...