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Quel giorno Jimin si preparò al meglio per poter affrontare quel fatidico provino. Amava particolarmente curare la sua estetica. Creme idratanti, visite dall'estetista e vestiti ben curati di certo non mancavano nella sua vita.

Taehyung si offrì di accompagnarlo ma Jimin decise di andare solo a quel colloquio di lavoro. Prese la sua macchina ed uscì se non prima di aver spruzzato un po' del suo profumo preferito attorno al suo corpo.

Guidò finché non fermò la sua auto ed osservò il bigliettino con su scritto l'indirizzo a cui sarebbe dovuto andare poi guardò fuori al finestrino. Si, era proprio quel grande edificio di undici piani dinanzi a lui. Jimin sorrise leggermente e parcheggiò. Tolse le chiavi, afferrò la sua borsa e si avviò verso l'entrata, una porta scorrevole a vetrata contornata da ferro colorato d'oro con una scritta incisa al centro "PornHub corporation".

Entrò e vi guardò all'interno. Era tutto su i toni del dorato e del rosso, sembrava quasi uno di quegli hotel di lusso a cinque stelle per gente importante ma ahimè, le camere servivano per tutt'altro.

Scale, ascensori che salivano e scendevano e persone che andavano da una parte all'altra attirarono l'attenzione del minore che strinse fortemente la sua borsa al petto ma dopo ad un momento di ripensamenti, si decise a dirigersi verso la reception dove una ragazza con abiti decisamente succinti lo avrebbe atteso.

«Ciao! Questa è la PornHub Corporation ed io sono la coordinatrice delle entrate e delle uscite! Come posso aiutarti? Ti do del tu perché avrai la mia età, io ne ho 20» sorrise la castana. La sua targhetta sul micro top diceva "Leena".

«Ehm... Ciao! Tranquilla, si, ne ho 19 io» l'altra annuì «Beh, io sono Park Jimin e sono qui perché il mio amico, Kim Taehyung, mi ha iscritto per un provino e nulla, vorrei sapere dove dovrei andare» si dondolò sui suoi talloni mentre mordeva il suo labbro inferiore.

«Va bene, ora controllo...» disse dubbiosa «Ma prima posso farti una domanda?» l'altro acconsentì «Come mai hai deciso di intraprendere questa strada? Non voglio offenderti ma sembri molto innocente, un po' piccolino ma oltre questo sei estremamente bello e gli altri, a parer mio, non vedranno l'ora di scoparti» Jimin arrossì.

«Mi piace il sesso anche se non l'ho mai praticato, sarò sincero guardare i vostri video è la causa di questa mia decisione...» la ragazza rise.

«Oddio ma quindi sei vergine?» il corvino annuì ridendo «È strano molto strano... Sei completamente sicuro di voler donare la tua verginità ad un uomo di quelli?» avvertì.

«Si, perché no?» domandò disinvolto.

«Beh, mi sembri molto sicuro di te ma mi raccomando non mostrare e non dire a nessuno che sei vergine perché non ti assumeranno purtroppo. Vogliono quelli che sembrano vergini ma in realtà hanno esperienza. Soprattutto con certi attori, non mostrare il tuo lato debole e fragile perché se no sei fottuto e inoltre, zero sentimenti. Chiaro? Mi stai simpatico e voglio che tu stia attento, non voglio spaventarti ma è così» sorrise dolcemente per poi consegnargli il foglio con tutte le indicazioni da sapere.

«Grazie, Leena per i tuoi consigli e per avermi trasmesso più ansia» entrambi risero.

«No, dai! Tranquillo. L'importante è essere disinvolti e sicuri di sé. Mi raccomando! Occhio!» Jimin le regalò un sorriso per poi farsi strada verso l'ascensore per salire al sesto piano.

La sua pancia era in subbuglio e il suo cuore martellava nervosamente. L'ascensore si aprì e alcune persone uscirono. Jimin entrò e poggiò la sua schiena contro la parete ferrosa. Il suo piede picchettò più volte contro il tappetino e il suo corpo si girò poi verso lo specchio dove osservò il suo riflesso.

Impeccabile e rosato come sempre.

Ma prima che le porte si potessero chiudere per salire, un altro individuo vi entrò all'interno. Jimin lo osservò attraverso il vetro splendente.

Cazzo, era molto ma molto, estremamente più bello e affascinante di presenza.

Era più alto e più muscoloso e quei capelli rossi erano un attacco in pieno alla salute mentale del povero corvino che dovette attenuare le sue espressioni e le reazioni del suo corpo ma le sue guance erano sempre state il suo punto debole, lo tradivano.

«Che ci fa un ragazzino come te all'interno di questo posto?» domandò l'uomo rivolto completamente verso di lui.

Jimin aprì i suoi occhi velocemente verso il pavimento e arrossì ancora di più. Il causante dei suoi migliori orgasmi era lì con lui, a pochissimi passi.

La sua voce era calda, roca e indifferente. Era ancora più eccitante dei suoi gemiti stessi, pensò il minore.

«Il gatto ti ha mangiato la lingua, ragazzino?» chiese ancora avvicinandosi a lui.

Jimin non poteva credere a quello che stava succedendo. JK era un completo spudorato e libertino dal vivo ma lo attraeva oltremodo.

«Non sono un ragazzino» rispose semplicemente guardando difronte a sé, l'altro rise.

«A me non sembra... Sento l'odore del latte fino a qui» lo prese in giro, questa volta fu il minore a ridere.

«Secondo me, invece, senti ancora l'odore del latte della tua ultima scopata» sorrise falsamente per poi osservare le braccia incrociate dell'attore.

Una delle sue debolezze.

Grandi e con qualche tatuaggio qua e là, appoggiate al petto muscoloso quasi scoperto per via di quella stretta camicia bianca sbottonata in alto.

«Sei divertente, ragazzino...» pronunciò il rosso sarcasticamente mentre squadrava il minore davanti a sé.

«Grazie, grand'uomo» continuò ad ironizzare.

«Di grande ho un'altra cosa, ragazzino...» sussurrò perverso «Immagino tu sia il passivo, non ti vedo proprio a fottere culi» rise ancora e Jimin respirò profondamente.

«Sei sempre così impertinente con le persone che non conosci? Fatti i cazzi tuoi» sbuffò sfoggiando incoscientemente un piccolo e tenero broncio.

«Porta rispetto, ragazzino che avrò circa dieci anni più di te» sorrise malevolmente «Non si tratta di essere impertinenti o no, tutti qui abbiamo in comune uno scopo soltanto quello chiamato "sesso". Perché sei così riservato su questo tema quando qui di riservato non avrai più nulla? Sei ancora in tempo per ripensarci, ragazzino» disse infine con il suo solito sorriso per poi uscire dell'ascensore, erano finalmente arrivati.

Jimin strinse nuovamente la sua borsa e potè respirare normalmente, non se lo sarebbe mai immaginato così.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora