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Il minore si diresse verso la stanza che gli avevano assegnato del sesto piano, faticò a trovarla ma alla fine ci riuscì. Una porta totalmente dorata si illuminava davanti ai suoi occhi. Fece un altro respirò ed entrò se non prima di aver bussato. Gli uomini che vi erano all'interno si voltarono e il corvino cercò di sorridere.

La stanza era grande, spaziosa e decisamente oscura. Telecamere posizionate davanti un piccolo scenario che comprendeva un letto matrimoniale dalle coperte di seta color ciliegia e una parete rossa come se fosse una trapunta ed infine c'erano due uomini, due registi dedusse Jimin, che sembravano indaffarati ma che appena lo videro smisero di fare quello che stavano facendo per osservarlo.

Il corvino si sentì spogliare con lo sguardo da quegli uomini che lo scrutavano senza pudore.

«Avvicinati» disse uno, il minore obbedì «Sei tu Park Jimin quello del provino?» sorrise maliziosamente.

«Si, sono io» rispose seriamente.

«Beh, non credo che tu abbia bisogno di un provino... Sei una delizia assurda» parlò l'altro con un sorrisino che fece venire il voltastomaco al minore.

«Lo farò perché non sarò nessun privilegiato, branco di idioti» indicò Jimin andando verso il letto. Coraggio e adrenalina erano velocemente passate per il suo corpo.

Ma anche un'altra persona osservava la scena con un'espressione totalmente divertita e particolarmente colpita. JK era seduto a pochi metri da lui, un po' nascosto per questo Jimin non se ne accorse. Si trovava lì perché sarebbe stato lui a constatare se il corvino fosse stato idoneo oppure no. Oltre ad essere un attore porno, tra i più riconosciuti, era anche uno dei sottocapi di quell'azienda.

«Che devo fare? Ditemi, invece di guardarmi come se fossi un pezzo di carne da spolpare vivo» sbottò con sarcasmo e sicurezza. Stava seguendo i consigli di Leena, non mostrare alcuna debolezza ed essere sicuri di sé.

«Va bene... Inizieremo con il farti spogliare e poi dovrai saperci impressionare, sai cosa intendiamo» riferì uno. Jimin posò la sua borsa in una sedia e rise.

«Tutto qui?» quelli annuirono «D'accordo, sono pronto» fece sapere.

Uno dei due abbassò le luci per poi porre un sottofondo di musica, l'altro invece accese le telecamere dando così il via ad un nuovo scenario. JK, nel frattempo, si accomodò meglio sulla sua postazione e concentrò tutta la sua attenzione su quello schermo ad alta definizione davanti a lui.

Jimin respirò a fondo, liberò la sua mente e si lasciò trasportare dai suoi desideri più nascosti e da quella forte ed eccitante adrenalina che percorreva le sue vene.

Prima di entrare all'interno della scena tolse le sue scarpe insieme alle calze entrando così a piedi nudi. Si poggiò sul bordo del letto.

«Azione» pronunciò uno dei due.

Jimin, che teneva il suo sguardo basso, alzò lentamente i suoi occhi e fissò una delle telecamere con un'intensità mai vista prima. Fece scendere le sue mani dal suo petto alle sue cosce che aprì ma che richiuse subito dopo con un sorrisino ammiccante. Provocando così i presunti spettatori. Morse le sue labbra che delineò con la sua lingua mentre si alzava e muoveva i suoi sinuosi fianchi a ritmo di quella calda e scottante musica.

JK, dall'altra parte, sorrideva ammettendo che quel ragazzino non era niente male.

Il più piccolo si girò di spalle ma con lo sguardo sempre verso l'obbiettivo, slacciò alcuni bottoni della sua camicia e lasciò vedere le sue pallide e strette spalle. Si voltò nuovamente e continuando con i suoi sguardi provocanti, sfilò anche gli ultimi bottoni. Il suo petto bianco come la porcellana venne lasciato allo scoperto come quel tatuaggio sulla costola che diceva "nevermind ". Le dita di Jimin andarono verso le sue areole iniziando ad accarezzarle, a stuzzicarle. Dalla suo gola emerse un gemito alquanto delizioso secondo gli uomini della sala. Dopo qualche minuto vennero via anche i pantaloni facendolo rimanere solo con il suo intimo colore nero pece.

Le sue invitanti e muscolose gambe fecero sospirare i tre uomini ma dovettero sospirare più pesantemente quando il minore mostrò il suo ben formato sedere alla telecamera che mosse più volte con movimenti rotatori che seguirono anche quando si sedette in cima al letto sui suoi talloni con le gambe spalancate. Andava su e giù simulando sfrenati saltelli mentre continuava ad accarezzare morbosamente il suo corpo. Non smettendo mai di guardare l'obbiettivo. Jimin mise la mano sulla sua intimità sentendola dura, già eccitata. Lentamente, tortuosamente tolse anche il suo intimo rimanendo in completa nudità.

I due registi dovettero chiudere le loro gambe per non dare a vedere le loro erezioni. JK solo guardava il tutto con un sorriso stampato in volto.

Jimin si avvicinò al bordò del letto, spalancò le sue gambe mostrando così la sua ancora vergine entrata e poggiò il suo peso sui gomiti. La sua bocca si aprì in un gemito al tempo stesso che la sua mano si posò sopra la sua intimità.

«O-Oh...» scappò dalle sue carnose labbra ormai gonfie e rosse per i molteplici morsi.

Sfiorò più volte la sua erezione con peccato poi portò la sua mano alla bocca, unse le sue dita per poi riportarle davanti alla sua parte bassa precisamente sul suo roseo orifizio. Lo stuzzicò, girandoci intorno.

«O-Oh D-Dio...» gemette una volta ancora.

La sua pelle brillò di sudore e la sua respirazione si agitò notevolmente perdendo così il suo autocontrollo. Senza pudore addentrò le dita, una alla volta, all'interno della sua entrata con agilità mentre l'altra mano giocherellava con la sua areola sinistra. Piccoli urletti e gemiti pieni di piacere inondarono la stanza.

«Stop! Stop!» gridò uno dei due registi, Jimin scoppiò a ridere a quella reazione «Basta tanto abbiamo capito che sai quello che fai» il minore morse il suo labbro e si rimise composto, ponendosi una vestaglia di seta per coprirsi «Vado a farmi una sega e torno» quello uscì dalla stanza accompagnato anche dall'altro.

«Pff!» rise il minore per poi passare una delle sue mani fra i capelli un po' umidi.

«Complimenti, ragazzino...» disse una voce troppo familiare.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora