Osservato e ancora osservato.
Era questa la sensazione che Jimin percepiva quando quel giorno decise di uscire per andare al supermercato a piedi ma nonostante questo, proseguì il suo cammino... Magari era veramente solo una sua impressione.
Il suo cellulare improvvisamente squillò facendo si che il minore sussultasse dallo spavento ma quando vide che era solamente il suo "SexyKook", si rilassò e rispose con umore felice.
«Volevi qualcosa, grand'uomo?» chiese sorridente.
«Te» rispose semplicemente.
«Smettila...» arrossì all'istante «Senza scherzare, come mai hai chiamato?»
«Uff! Volevo solo sentirti... Che stai facendo? Sei fuori casa? Con chi cazzo stai? Dobbiamo registrare oggi se te lo sei scordato» si alterò il maggiore.
«Siamo in questura per caso? Sto per andare a scopare con il vecchio cassiere del supermercato, sei contento di sapere la verità?» ridacchiò.
«Mi raccomando goditi la tua scopata fra gli alimenti!» esclamò ridendo «Quindi stai andando a fare la spesa?»
«Si. Oltre ad essere un attore porno, sono anche un umile e bravo ragazzo che deve sfamare la sua pancia e quella del suo migliore amico» imitò una voce drammatica «Lei che sta facendo, signor Jeon?»
«Sono nel mio ufficio della compagnia... Sto controllando alcuni noiosissimi documenti di merda» sbuffò.
«Mi tradisci con i fogli di carta? Bravo, grand'uomo!» questa volta la sua voce suonò falsamente gelosa.
«Si, mi occitano maggiormente» controbattè con un sorriso stampato in volto che non aveva intenzione di andare via.
«Beh, stai con loro... Io vado, sto entrando al supermercato. Ti saluterò il cassiere, d'accordo?»
«Si, digli che ben presto si ritroverà con un testicolo in meno» ghignò il rosso.
«Si, glielo riferirò. Stai tranquillo» sorrise con adorazione.
«Verrai in azienda appena esci?» domandò dopo qualche secondo con tono dolce.
«Si, verrò immediatamente» continuò a sorridere come un imbecille mentre entrava all'interno del supermercato.
«Ti aspetto... A dopo, ragazzino»
«A dopo, Kook» chiuse il telefono, se lo portò al petto per un attimo emozionato per quella semplice chiamata e poi lo conservò per iniziare con la sua fatidica spesa ma questa volta la eseguì con più energia e felicità.
...
Jimin non riferì al cassiere quello che Jungkook aveva detto ma al vederlo in volto mentre gli porgeva lo scontrino non pote evitare una sonora risata ripensando a quelle parole. L'uomo lo guardò in maniera confusa ma il corvino prese i suoi sacchetti e uscì prima che quello potesse domandargli qualcosa al riguardo.
Adesso si trovava a camminare lungo la strada del ritorno. Fischiettava e canticchiava la musica che veniva riprodotta dai suoi auricolari mentre teneva i suoi sacchetti fra le mani e osservava i vari particolari che adornavano quella via. Lui e Tae scelsero proprio quel luogo dove abitare per via della sua tranquillità, per via di quegli alberi di mandarino che crescevano lungo i marciapiedi e di quelle piccole casette colorate. La loro era color turchese, possedeva un giardinetto e uno di quegli alberi da frutto di mandarino che raccoglievano durante il periodo autunnale. Se n'erano innamorati a prima vista.
«There's nothing like us
There's nothing like you for me
Together through the storm
There's nothing like us
There's nothing like you for me,
together» mimò con le sue labbra e al contempo schioccava le sue dita per seguire il ritmo.Aveva scoperto il titolo di quella canzone, il cantante e aveva letto anche la sua traduzione. La trovò stupenda e ogni qualvolta che si trovava ad ascoltarla riusciva solo ad immaginare che fosse Jungkook a cantarla lì per lui.
A suo parere, era pura magia quella voce. Dolce e profonda al punto giusto. Poteva trapassarti e trapassarti più volte facendoti provare forti emozioni e un uragano in pieno svolgimento all'interno del tuo essere.
Un cervello in fumo e un cuore palpitante che faceva solo un gran casino.
Magari stava solamente esagerando, magari era solamente quel sentimento che iniziava per a e terminava con e ma lui continuava a scartare quest'opzione, magari era solamente Jungkook che possedeva poteri magici e lo aveva stregato con uno dei suoi incantesimi.
Si trovò immediatamente a ridere come uno stupido per quell'ultimo pensiero.
«Sei uno scemo, Jimin e su questo non si discute» si criticò mentalmente il minore.
Ma ad un tratto era come se tutto fosse finito in un video ad alta velocità, decisamente troppo velocizzato e agghiacciante, sfiorando una cattiva conseguenza.
Jimin fu improvvisamente spinto da un qualcuno che lo fece finire in mezzo al strada. Un auto grande e nera passò velocemente e in pochissimi secondi si ritrovò sull'asfalto con la spesa fuoriuscita dai sacchetti e sparsa dappertutto.
«Jimin stai bene?» urlò Jungkook avvinghiato sopra il suo corpo «Non sei morto, Jimin. Reagisci!» cercò di scuoterlo «Non devi addormentarti, non devi chiudere gli occhi!»
Circa un'oretta prima Jungkook aveva ricevuto una misteriosa foto senza dicitura che raffigurava la via in cui viveva Jimin. Si preoccupò all'istante, tanto che lasciò l'impresa di fretta e furia non preoccupandosi del lavoro da finire. Quando arrivò lì e vide Jimin catapultato al centro della strada e la macchina arrivare furibonda, saltò fuori dalla sua auto e con fatica riuscì a spostarlo via da quel punto, cadendo entrambi per terra.
«Non devi chiudere gli occhi, cazzo! Jimin ti prego, ascoltami!» vide sangue uscirgli dal capo, il suo corpo inerme, i suoi occhi e la sua bocca entrambi spalancati. Tolse la sua giacca e la lanciò via, tolse anche la sua maglia e con velocità avvolse la sua testa per tamponargli la ferita, per fermare l'uscita di sangue. Poi lo prese fra le sue braccia e corse in macchina dove lo fece sedere «Devi stare sveglio, ti prego» gridò. Anche lui entrò in auto e premendo l'acceleratore guidò freneticamente verso l'ospedale che per fortuna non distanziava molto da quel luogo. Non chiamò l'ambulanza per il semplice motivo che quella avrebbe sicuramente fatto ritardo e lo stato di Jimin non poteva aspettare.
Le sue mani prudevano dall'impotenza, le vene del suo collo e delle sue braccia erano più che evidenti per la rabbia di cui il suo essere bruciava, il suo sguardo era pungente e un tic nervoso aveva appena attaccato la sua palpebra sinistra.
Di una cosa era sicuro, non era stato casuale e chiunque fosse stato non l'avrebbe passata liscia.
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𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin fa un provino per diventare un porno attore e Jungkook è il suo porno attore preferito; [Perché la leggete? Scusate il cringe!] ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ sᴍᴜᴛ ʟɪɴɢᴜᴀɢɢɪᴏ sᴄᴜʀʀɪʟᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇᴊɪɴ