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Il campanello di casa del minore suonò più volte. Quest'ultimo, che stava mangiando una vaschetta di gelato davanti ad un film solo per distrarsi, dovette alzarsi per andare ad aprire la porta cercando di non maledire e imprecare contro qualcuno per quell'interruzione.

«Chi cazzo è che rompe mentre sto guardando un f-» il suo gridò di fastidio si interruppe dinanzi a quella presenza «Jungkook...» la persona che meno voleva vedere in quel momento «Che ci fai qui?»

«Non hai risposto alle mie chiamate, ai miei messaggi e sei venuto ad aprirmi solo dopo avermi fatto suonare il campanello per più di cinque volte» contestò il rosso entrando in casa. Jimin ritornò alla sua posizione, sul divano a cibarsi di gelato.

«E allora?» asserì con indifferenza e provando un altro boccone di gelato.

«E allora cosa? Che ti prende? Non sei venuto neanche in azienda... Poi ho incontrato anche Taehyung e Jin che mi hanno detto che saresti rimasto a casa e quindi eccomi qui»

«Non vorrei ricordarti che stanotte ho dormito poco grazie a te...» si accigliò e mangiò nuovamente.

«Anzi dovresti ringraziarmi per questo, io ho fatto sì che tu ti addormentassi» sorrise con arroganza sedendosi poi accanto al minore che, in risposta, portò le sue ginocchia al petto per allontanarsi. Jungkook colse l'occasione però per avvicinarsi maggiormente «Che succede? Stai male? Non credo sia solo per il sonno mancato, vuoi abbracciarmi?»

«No» rispose con insicurezza.

«Lo prenderò come un sì, avanti vieni» tirò le sue braccia e il capo del minore ricadde sul suo petto. Di nuovo lì quella sensazione di protezione e fragilità «Vuoi spiegarti...? Che poi non è neanche tanto normale trovarti in questo stato mentre ti ingozzi di gelato e guardi un film... Stai soffrendo per qualcosa, pigiamino sexy?» disse ridacchiando e l'altro mostrò un breve sorriso poi aggiunse «Cazzo... Il profumo dei tuoi capelli mi sta uccidendo, è buonissimo» ne aspirò un altro po' per poi accarezzarli.

«Stai cercando in tutti i modi di farmi cedere, eh?» contestò il più piccolo.

«No, lo dico perché è vero ma comunque, non cambiare discorso... Starò qui finché non me lo dirai» lo fece ancora più stretto a sé e baciò il suo capo, tenendolo così completamente imprigionato. Jimin allora decise di parlare, non aveva senso continuare a nascondere quel che aveva scoperto.

«Quando tuo padre disse al vedermi... "Finalmente qualcuno di decente" era perché gli aveva già fatto conoscere qualcun altro?» iniziò a dire.

«Si ma è stato un fracasso totale... Pensavo che quella sarebbe stata la prima e anche l'ultima volta che avrei fatto conoscere i miei a qualcuno che reputavo "importante" e che "amavo". Anzi oggi mi pento così tanto di averlo portato a casa mia, dalla mia famiglia che per me è sacra. Mi costa ricordarlo perché ho sofferto tanto ma proprio tanto grazie a quell'essere che diceva di amarmi ed io come uno stupido ci cascai. Non ho mai avuto relazioni serie e forse anche quella non lo è stata, anche se sembrava esserlo... Se dovessi guardare il passato con gli occhi del presente credo che quello sia stato solamente l'errore più grosso della mia vita ma da una parte ho concepito mia figlia grazie a quello. Non te l'ho detto ma quando mi ubriacai quella notte era proprio perché in quel periodo stavo maledettamente soffrendo...» raccontò con totale sincerità «Non ti ho raccontato prima questa "storia" solo perché non la reputo più importante, è stato solo un errore da cui ho appreso qualche lezione» sorrise debolmente.

«Ti dico la verità anch'io... Sapevo già tutto, stamattina Jin me lo ha raccontato per sbaglio pensando che io lo sapessi... Ma non arrabbiarti con lui» Jungkook lo guardò con serietà mischiata alla confusione «Quando stamattina sono entrato in cucina ed ero in condizioni pietose, i due mi hanno chiesto cosa avessi ed io gli ho risposto che avevamo fatto una videochiamata e che quindi avevo dormito poco. Jin allora ha detto che questo tuo comportamento era insolito e che l'ultima volta che ti ha visto fare certe azioni è stata con la tua vecchia relazione non andata a buon fine... Poi sono stato io a voler sapere di più» pronunciò con malinconia, allontanandosi dall'abbraccio e ponendosi normalmente seduto.

«Capisco anche se avresti potuto chiederlo direttamente a me... E quindi è per questo motivo che sei in questo stato? Ti preoccupa qualcosa?» 

«Si ma c'è anche un altro motivo...»

«E quale sarebbe?»

«Jin mi ha detto che a quanto pare lui è qui, nuovamente in città e vorrebbe rientrare nella vostra compagnia...» rispose seccamente.

«Già lo sapevo, Jin me lo ha detto stamattina quando mi ha visto... E anche se fosse qui, che dovrei farci io?» asserì con indifferenza. Jimin non poté evitare di sorridere.

«Non ti crea nessun effetto?» domandò a basso voce.

«Ma se ti ho detto appena qualche minuto fa che se dovessi guardare il passato con gli occhi del presente, lo vedrei solo come un fottutissimo errore... Secondo te, che effetto può provocarmi? Ripugnanza, ecco cosa mi provoca. Odio il tradimento, è ripugnante. Se ami il tuo uomo o la tua donna, non tradisci con un'altra o con un altro. Avrò tutti i difetti di questo mondo, non sono perfetto e neanche voglio esserlo, ma non avrei mai il coraggio di tradire la persona che amo. Mi sento sporco al solo pensiero» ammise con occhi pieni e profondi di sincerità rivolti verso il minore che lo osservava finalmente con un sorriso raggiante «Pigiamino sexy perché adesso non vieni qui» segnalò le sue gambe «e mi abbracci come si deve? Ne ho bisogno» Jimin immediatamente si alzò e salì a cavalcioni su Jungkook che immediatamente lo abbracciò a sé «Sei fatto più coccolone o mi sbaglio?» ridacchiò.

«Non lo so, può essere...» sorrise con le guance arrossate «Quando hai detto che "credevi sarebbe stata la prima e l'ultima che avresti fatto conoscere i tuoi a qualcuno", ti riferivi a me?»

«E a chi se no? Dopo quel bastardo, nessuno ha più messo piede in casa mia»

«E ti penti di avermeli presentati?»

«Assolutamente no e neanche mia figlia» curvò le sue labbra in un sorriso «Voglio sapere una cosa... Che cosa hai pensato quando Jin te lo ha detto?»

«Mille paranoie... Che tu mi stessi paragonando o rivedendo in lui, che mi stessi utilizzando solo per colmare il vuoto che ti ha lasciato...» Jimin giocò e accarezzò con le sue dita i capelli ribelli del più grande, amando quel suo colore e quella sua morbidezza che li caratterizzava.

«Siete completamente due persone distinte e separate... Tu hai un carattere, una personalità e tante qualità magnifiche, lui no ma penso che Jin te lo abbia riferito. Non potrei mai rivedere lui in te... Tu sei così puro...» sfiorò le labbra contrarie con le sue dita guardandole con totale intensità da far palpitare rumorosamente il cuore dell'altro «Così limpido, così sincero...» i loro menti e i loro nasi si carezzarono dolcemente come i loro respiri ormai mischiati «Non posso paragonarti a lui, non mi passa neanche per un momento la sua immagine quando ti guardo...» parlò con le sue labbra schiuse e poggiate delicatamente contro le altre «Il mio ragazzino preferito...» sussurrò socchiudendo i suoi occhi.

«Mi sono a-affezionato tanto a te...» sussurrò con poco fiato.

«Anch'io...» fu Jimin a dare inizio a quel bacio così atteso e così maledettamente voluto, sapeva di qualcos'altro questa volta, aveva un altro gusto che i due assaporarono, gustarono finché l'ossigeno non abbandonò i loro poveri polmoni.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora