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«Tae ti ho detto di non spingermi!» esclamò Jimin quando la sera dopo si ritrovarono quasi vicino l'ingresso della festa. Taehyung era particolarmente emozionato.

«È che finalmente... Beh, forse avrò l'occasione di parlare con SJ e magari in mezzo alla confusione... Andiamo... In un'altra stanza... Io e lui... E boom» insinuò con un sorriso.

«E se c'è anche Leena? Che farai? Anche se do per scontato che ci sia» rispose Jimin.

«Beh, faremo un trio! No, un trio no! Vedremo... Con me non si può mai sapere, giusto?» ridacchiò.

«Già... Ora stai calmo che dobbiamo entrare» annunciò il più basso.

I due si avviarono verso la porta d'ingresso della compagnia, entrarono e un uomo, dall'aspetto di guardia, lì indirizzò verso la terrazza dell'edificio in cui si sarebbe appunto tenuta la piccola festa.

«Non vedo l'ora di vedere JK con la guancia rossa... Ancora non ci credo che hai avuto il coraggio di dargli uno schiaffo!» disse il castano contento quando entrarono all'interno dell'ascensore.

«Se lo meritava! È stato un coglione con me e con me i coglioni non vanno» dichiarò il minore pensando alla discussione avuta il giorno prima.

«È strano che non abbia reagito però...» dubitò il più alto.

«Beh, non lo so... Ma alla fine non mi interessa. Lui ha voluto mettere i patti in chiaro ed io pure, tutto qui» affermò per ultimo.

L'ascensore si fermò al piano e i due si ritrovarono con le porte della grande terrazza totalmente spalancate come se la festa aspettasse solo loro.

Jimin e Taehyung vi fecero ingresso e il primo guardò meravigliato il suo intorno. Era gigantesca quasi immensa quella terrazza con una vista della città a dir poco incantevole. C'erano molte persone uomini, donne più giovani o più adulti. Alcuni seduti attorno a dei tavoli, altri in piedi, altri ancora affacciati sul muretto, molti altri ancora bevevano e mangiavano alcuni aperitivi. Alcuni vestiti più semplici altri più eleganti. La musica di sottofondo era molto sensuale e dava un tocco che sapeva quasi di proibito, di attraente. Luci di piccola grandezza insieme a candele profumate illuminavano il grande ambiente circostante.

«Jiminie ho appena intravisto SJ e credo che stia venendo verso di noi!» esclamò il castano cercando di contenere la sua eccitazione. Di fatti, quell'uomo alto dai capelli nerissimi fasciato da un abito color pece si dirigeva veramente verso di loro «Oh, minchia...» farfugliò.

«Tae-» stava per dire Jimin ma l'uomo li interruppe.

«Buonasera ragazzi» salutò il maggiore, il suo sguardo profondo ammaliò completamente quello di Taehyung «Io sono Kim Seokjin e tu devi essere Park Jimin, il nuovo arrivato della nostra compagnia» porse la sua mano e il corvino la prese con gusto.

«Si, molto piacere» sorrise.

«E tu sei...? Non credo tu faccia parte di questa compagnia anche se ieri mattina ti ho visto anzi mi sembra di averti visto qui nella nostra sede» chiese Seokjin verso il castano che dovette contenersi per non iniziare a gridare in quel preciso istante.

«Sono Kim Taehyung, il migliore amico di Jimin e si, ieri mattina sono venuto per ottenere un provino che terrò la prossima settimana» anche loro si diedero una stretta di mano.

«Sono un uomo molto schietto e ti dirò la verità. Non credo che tu ne abbia bisogno. I registi hanno nelle loro mani un video di te in corridoio con la nostra addetta alla reception e credo che gli sei piaciuto» l'altro arrossì violentemente e Jimin trattenne una risata al suo fianco.

«C-Che vergogna...» sussurrò.

«No, alla fine siamo qui per quello scopo quindi ci sta» rassicurò l'uomo con un'espressione decisamente troppo calda per il minore dai capelli castani «Vi offro un drink, andiamo» i due accettarono e insieme si diressero verso la parte riservata all'alcool dove immediatamente ordinarono per poi sedersi in uno dei tavolini «E tu Park... Hai già fatto la tua esperienza, com'è stata? Penso che tu sia stato fortunato, JK è un maestro in quello che fa» questa volta fu Taehyung a trattenere le risate.

Se solo sapesse...

«Beh, si... È andata bene! Un uomo molto alla mano, molto bello, simpatico, tranquillo, bravo con il suo lavoro...» sorrise falsamente sapendo di aver raccontato un sacco di frottole quando in realtà era tutto il contrario.

«Tranquillo non direi proprio. Lo conosco ormai da molti anni, è un mio amico e quando si parla di sesso non lo è per niente» Jimin cercò di sorridere perché lo sapeva anche lui che non lo era.

«Uhm, si...» bevve un po' del suo cocktail appena arrivato.

«Avete riscosso molto successo insieme. Ho visto e letto molti commenti positivi nei vostri confronti. Per essere nuovo hai già fatto un grande lavoro» parlò liberamente il maggiore.

«Merito mio, Jin» intervenne una voce roca alle spalle dei due più piccoli che all'istante si voltarono verso Jungkook vestito in total black con un pantalone e una camicia per metà aperta sul petto. I suoi capelli rossi erano più ribelli del solito.

«Amico sei troppo narcisista, te l'ho sempre detto» rise Seokjin. Jimin guardò la guancia del rosso che notò leggermente rosata malgrado la luce della notte la camuffasse.

«Solo verità. Non è così, ragazzino?» domandò il più grande poggiando le sue mani sul bordo della sedia del corvino che alzò lo sguardo per osservarlo.

«No, tu hai solo contribuito. Il resto è tutto merito mio» dichiarò Jimin con un sorriso.

«Bel caratterino... Comunque non hai tutti i torti. È vero, possiedi una bellezza ammaliante» ammise Seokjin per poi guardare Taehyung «Ma anche il tuo amico farà furore, ne sono certo. Complimenti, leoncino» il castano arrossì senza rendersene conto.

«Grazie tante» rispose Taehyung con una certa felicità.

«Posso rubarvi un momento il ragazzino?» chiese Jungkook.

«Si» risposero i due.

«Non verrò» dichiarò il minore.

«Invece verrai» il rosso afferrò il suo braccio mentre l'altro prendeva il suo drink.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora