Per fortuna quel colpo che Jimin ricevette non fu tanto grave, una lieve lesione al cranio per via della caduta sull'asfalto.
Arrivato in ospedale, Jungkook con Jimin fra le sue braccia ormai privo di sensi, cercò immediatamente un dottore che accorse subito senza aspettare neanche un secondo che in quell'istante poteva essere fatale.
Lo distesero al momento sul lettino ospedaliero, lo curarono, lo cucirono con punti e gli bendarono quella zona accuratamente.
Ma Jungkook dovette uscire qualche quattrino per far sì che il suo ragazzino venisse curato senza aspettare file di persone o dottori che facevano i loro porci comodi. Quel medico appena vide quel gruzzoletto davanti ai suoi occhi, era come se avesse appena visto il paradiso. Li accettò con un sorriso e dopo fece il suo lavoro. Era un bravo dottore nella sua materia ma come persona era disonesto.
«La ferita è stata chiusa. Aspettiamo solo che si svegli per vedere la sua reazione... Potrebbe vomitare o avere mal di testa ma comunque bisogna solo aspettare il suo risveglio» avvisò il dottore mentre lasciava la stanza.
«Vaffanculo, bastardo» farfugliò infastidito.
Non aveva mai sopportato il fatto che nel mondo del lavoro ci fossero persone che lavorassero disonestamente mentre poi esistono uomini e donne oneste che non sanno di cosa vivere, muoiono di fame. Soprattutto in questo campo dovrebbero accettare un personale decente e qualificato, si tratta di salvare vite e non di perdere tempo a prendersi un caffè o a fumare una sigaretta con i colleghi facendo attendere i pazienti.
È snervante, inumano.
«Jimin dovevi stare attento, cazzo... Perché andavi in giro con gli auricolari? Cazzo e ancora cazzo...» strinse la mano contraria ancora inerme tra la sua e guardò con ansia il suo tenero volto. Sembrava riposare ma no, era solo incosciente e con una benda a fasciare la sua testa.
Osservò poi le sue mani e si rese conto di averle ancora sporche di sangue già secco, sangue del suo ragazzino. Un pensiero maligno catturò la sua mente su quello che sarebbe potuto succedere se non fosse arrivato in tempo per almeno attutire il colpo. Si sentiva tremendamente in colpa perché sapeva che in questo c'entrava solo e solamente Kyum-So. Perché chi altro avrebbe potuto farlo, se non quel pazzo bastardo? Guardò il suo petto e si rese conto di essere totalmente nudo. Decise allora di chiamare Jin, avendo il presentimento che ci fosse anche Taehyung lì con lui ma prima sciacquò le sue mani.
«Pronto?»
«Ei, Jinnie... Sei con Taehyung?»
«Si, come mai chiami?»
«È un po' complicato ma Jimin ha avuto un piccolo incidente, siamo in ospedale quello vicino casa loro. Dovresti portarmi una maglia o un maglione, non lo so... Poi di a Taehyung di portare qualche vestito anche per Jimin, ne ha bisogno» sospirò con una mano sulla sua fronte e l'altra unita a quella del corvino.
«Come? Ma-»
«Quando verrete vi spiegherò tutto perora fa come ti dico. Non è nulla di grave, rassicura Tae» Jungkook chiuse la chiamata e mise via il suo cellulare per continuare ad osservare il più piccolo, aspettando con frenesia anche solo un piccolo accenno di movimento che di fatti arrivò poco dopo.
Jimin mosse lievemente le sue dita mentre le sue palpebre stentavano ad aprirsi e ad abituarsi alla luce bianca che veniva proiettata direttamente ai suoi occhi. Il rosso provò un'immensa sollevazione a quel risveglio traumatico.
Una nausea improvvisa colpì il fragile corpo del più piccolo, l'altro se ne accorse e all'istante prese un secchio che trovò vicino alla sua postazione. Jimin poté così rigurgitare finché il suo essere non si svuotò totalmente, lasciandolo libero da quel senso di vomito orribile. Poi pose nuovamente il suo capo sul cuscino avvertendo subito una fitta che lo fece gemere di dolore. Jungkook, nel frattempo, aveva tolto di mezzo quel secchio.
«A-Ah...»
«Ragazzino ti fa molto male? Come ti senti?» domandò accarezzando il dorso della sua mano, l'altro lo guardò fisso stentando a ricordare cosa fosse successo.
«K-Kook...» sussurrò «Come mai s-siamo qui? Ho dolore alla nuca» farfugliò dolorante.
«È successo un piccolo incidente ma per fortuna sono riuscito ad evitare il peggio. Ti hanno spinto in strada e una macchina stava per investirti ma sono intervenuto, spostandoti ma nel modo di cadere sull'asfalto hai battuto la testa. Sì è aperta una ferita, una piccola lesione ma non è nulla di grave. Il vomito e il mal di testa mi hanno detto che sono alcuni sintomi consequenziali a chi batte la testa» spiegò con serietà e tristezza. Jimin annuì processando con cautela quelle parole e un dubbio torturò la sua mente.
«P-Pensi... Sia stato quello?» chiese con timore.
«Si, ne sono più che sicuro. Farò fuori quel figlio di puttana appena lo vedrò. Mi ha mandato una foto della tua via per farmi vedere quello che aveva in mente. Sono corso quando l'ho vista. È un malato mentale» sentenziò seriamente «Ma per fortuna sono riuscito a vedere la targa. La mia memoria è ottima e so quali lettere e numeri c'erano incisi. Denunceremo il tutto, stai tranquillo» baciò la sua mano.
«Non pensiamoci solo per un momento. Appena usciremo di qui, lo risolveremo... Grazie per essere intervenuto, per esserti preoccupato e aver curato di me. Te ne sarò grato per tutta la vita» disse con i suoi zigomi rosati e un piccolo sorriso sulle sue labbra mangiucchiate.
«Fammi un po' di spazio, ragazzino» Jimin obbedì senza esitare. Jungkook si sedette su quello spazietto riservato a lui e poggiando la sua schiena contro il muro, portò la testa del più piccolo contro il suo petto «Non devi ringraziarmi, lo faccio perché lo sento, perché non voglio che nulla di male ti capiti» baciò il suo capo e carezzò la sua guancia con affettuosità. Il corvino si strofinò contro di lui come un gattino in cerca di coccole che l'altro non esitò a fargli.
«Dov'è la tua maglia?»
«Nella spazzatura...» ridacchiò il maggiore «L'ho usata per fermare il sangue che fuoriusciva dalla ferita»
«Scusa...»
«Non mi importa... Anzi dovrei essere io a chiederti scusa. È colpa mia se quel pazzo ha cercato di farti del male» contestò abbattuto.
«No, non è colpa tua... Niente e nessuno può giustificare un atto del genere. Non sentirti in colpa» premette le sue labbra contro il palmo di Jungkook che sorrise istintivamente.
«Cercherò di proteggerti in tutti i modi possibili, ragazzino. Ormai tengo troppo a te...»
«Anch'io»
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𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ Dove Jimin fa un provino per diventare un porno attore e Jungkook è il suo porno attore preferito; [Perché la leggete? Scusate il cringe!] ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴ //ᴊɪᴋᴏᴏᴋ ᴏᴍᴏsᴇssᴜᴀʟᴇ sᴍᴜᴛ ʟɪɴɢᴜᴀɢɢɪᴏ sᴄᴜʀʀɪʟᴇ sʜɪᴘ sᴇᴄᴏɴᴅᴀʀɪᴀ: ᴛᴀᴇᴊɪɴ