𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민

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«Ma tua figlia? Con chi è se tu sei qui?» domandò Jimin quando, dopo aver chiamato la pizzeria per un domicilio, entrambi entrarono all'interno del salotto per sedersi sul divano.

«Alcune volte la lascio con la babysitter e altre con mio fratello o con i miei genitori. È da mio fratello adesso» rispose con serenità.

«È più grande di te? Ti somiglia? Quanti fratelli hai?» chiese con curiosità.

«Si, è più grande di 6 anni ed è la mia versione solo un po' più vecchia e con i capelli scuri. Oltre a lui, ho anche una sorella più piccola di 3 anni e tu?»

«Che bello... Sono solo io sfortunatamente. Avrei voluto avere qualche fratello o sorella ma a quei bastardi solo una volta gli si è rotto il preservativo e casualmente sono spuntato io» disse sarcasticamente «Ma ora non importa più. Taehyung è come il fratello che non ho mai avuto» sorrise.

«Non sono tipo da conforto o cose del genere ma a me dispiace molto per tutto quello che hai dovuto affrontare e sono contento che tu non ti sia abbattuto difronte a queste difficoltà» ribatté con un piccolo sorriso.

«Ho cercato il più a lungo possibile di resistere a quell'inferno che i miei mi hanno fatto passare dopo aver scoperto il mio orientamento sessuale. Ho cercato di non abbattermi mai ma ho pensato molte volte di farla finita durante quel periodo così buio della mia vita ma fortunatamente è passato» ricordò con amarezza.

«Non pensarci, si? Pensa positivo adesso» Jungkook accarezzò la sua nuca e Jimin annuì dolcemente.

«E la tua famiglia che ne pensa del fatto che sei un attore porno e per di più gay?»

«I miei tuttavia non lo sanno cioè sanno che sono gay ma sono all'oscuro rispetto al fatto del lavoro. Hanno una loro età e non capirebbero purtroppo» ridacchiò «Mio fratello e mia sorella sono a conoscenza sia dell'uno che dell'altro e lo accettano malgrado all'inizio non vedevano di buon occhio il fatto che io fossi un attore porno... Ma tutto sommato, stanno bene e sono d'accordo con le mie decisioni»

«Ti invidio su questo... E quando gli hai detto di aver avuto una figlia, come l'hanno presa?» domandò sorridente.

«I miei fratelli erano più che felici di diventare zii, non gli importava come l'avessi avuta mentre i miei genitori mi hanno sbraitato contro e me ne hanno dette di cotte e di crude ma alla fine adorano Yeril. È stata la prima nipotina per loro mentre adesso mia sorella e mia cognata sono entrambe incinta, si tolgono qualche mese» comunicò felicemente.

«Sei contento di diventare zio, eh?»

«Si, tantissimo soprattutto per mio fratello. Era già da tanto tempo che voleva un figlio, insieme a sua moglie provavano ma non riuscivano ma alla fine è arrivato» sorrise contagiando anche Jimin «Penso che i miei ti adorerebbero-» provò a dire ma il minore si era già alzato per aprire la porta, dopo aver sentito il campanello suonare. Jungkook si maledisse mentalmente per quella frase appena detta, uscita dalla sua bocca senza un perché. Cercò poi di sorridere quando il corvino rientrò con la pizza fra le mani.

«Questo figlio di puttana un giorno lo ucciderò con le mie mani!» il rosso a quell'affermazione si accigliò velocemente.

«Che succede, ragazzino?»

«Il solito idiota figlio di puttana. La cosa che più mi fa ridere è che non ha pudore, ci prova con me spudoratamente ogni santa volta!» sbuffò posando il cartone di pizza sul tavolino del salotto.

Jungkook spinse la lingua contro la sua guancia e acchiappò il suo telefono all'istante. Completamente snervato e infastidito chiamò il numero della pizzeria.

«Che stai facen-»

«Shh!» segnalò seriamente «Pronto, salve sono Park. Poc'anzi ho fatto un ordine e il suo fattorino ha dimenticato il portafogli dietro la mia porta, sicuramente gli sarà caduto. Spero che lo possa venire a riprendere al più presto... Grazie, arrivederci... E vaffanculo» terminò la chiamata con un sorriso maledettamente sarcastico «Ringraziami, avanti...» Jimin lo guardò sbigottito.

«Ma sei serio?»

«Si, perché non dovrei esserlo?»

«Vuoi picchiarlo?»

«No, è solo per avvisarlo» curvò le sue labbra ironicamente e il campanello suonò «Oh, è arrivato! Vado, dopo mi ringrazierai, tesorino» si alzò dal divano.

«Grand'uomo, che cazzo vuoi fare?» chiese quando vide Jungkook togliersi la maglia rimanendo così a petto nudo e in quello stato andò ad aprire la porta.

«Jimini-» stava per dire il fattorino ma al vedere la figura del rosso a braccia conserte dovette fermarsi e sorridere con incomodità «Salve, mi hanno det-»

«Bla, bla... So quello che ti hanno detto ma sai perfettamente che non è il motivo per cui sei qui nuovamente, vero?» parlò aspramente facendo inghiottire l'altro.

«Non so di che cosa lei stia parlando...» sussurrò il fattorino grattandosi la nuca.

«Jungk-» si avvicinò Jimin.

«È così prevedibile, così irritante... Anche se non lo vuoi dire, il tuo corpo parla da solo, non lo sai? Linguaggio corporale, non so se ne hai mai sentito parlare... Non fare il finto tonto perché sai benissimo di cosa sto parlando. Provaci ancora con il mio compagno» afferrò possessivamente la vita del più piccolo «E giuro, che il presunto portafogli che ti manca te lo faccio mangiare a forza di calci. Sono stato chiaro? E non sfidarmi, sono più grande di te di un bel po' di anni e gli attributi non mi mancano» chiuse subito dopo la porta in faccia al fattorino con un sorriso macabro in volto.

«Ma sei impazzito? Ti ha dato di volta il cervello? Che cazzo hai appena fatto?» si allontanò Jimin.

«L'ho fatto per te! È questo il ringraziamento che mi merito?» sbottò il maggiore. Il minore rimase a guardarlo per un momento, volendo capire il perché in realtà si sentisse così felice per quell'atto fatto da Jungkook. Sorrise non potendo evitarlo «Perchè ora sorridi in quel modo?»

«Non lo so. Sento che sto perdendo la testa... Mi incazzo, mi arrabbio però in realtà mi ha fatto fottutamente piacere che tu lo abbia messo al suo posto e che da oggi in poi, non mi darà più fastidio. Cazzo, ho bisogno di mangiare almeno quattro pezzi di pizza!» ammise incamminandosi poi verso il salotto ma Jungkook fermò il suo passo, abbracciandolo da dietro e posando così le mani sul suo ventre «Che s-stai facendo, Jungkook?» pronunciò arrossendo.

«Lo stiamo facendo entrambi»

«Cosa?»

«Entrambi stiamo perdendo la testa»