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Jungkook tolse con fretta il suo pantalone insieme al suo intimo e la stessa azione la face con gli ultimi indumenti addosso a Jimin.

«Ammetto che...» iniziò il maggiore sdraiandosi sul materasso e portando sopra di sé il corpo del più piccolo che terminò col sedersi sulla sua intimità «Ammetto che non avevo intenzioni realmente serie quando stamattina sono andato da Namjoon per rinunciare. L'ho fatto solo perché ero talmente incazzato che non sapevo che fare e l'unica idea che mi è venuta in mente era quella di mandare tutto a puttane» Jimin si limitò a fissarlo con occhi sorridenti.

«Ti sto facendo letteralmente uscire fuori di testa, non è così?» domandò ridendo. Il rosso mise le mani sulla sua vita e Jimin sul suo petto che carezzò delicatamente.

«È perché non stai alle mie regole. Hai sempre da contraddire, da discutere e mi fai totalmente incazzare. Nessuno si era mai permesso di dirmi o di farmi determinate cose come invece tu hai fatto... Il dettaglio che più mi fa impazzire è che malgrado io sia più grande di te e ne sappia più di te, tu continui a voler avere la meglio su di me. Siamo in una nazione ancora retrograda... Dovresti rispettare quelli più grandi e non cercare il confronto in ogni momento. Tu vuoi tenermi testa quando invece dovresti stare al tuo posto» Jimin alzò gli occhi al soffitto sbuffando.

«Tu appunto sei il solito retrogrado e antico coreano! Open your mind, grand'uomo! Che io sia più piccolo di te di 11 anni, non vuol dire assolutamente nulla! Non è l'età che fa la maturità di un individuo o la persona stessa» dichiarò il minore poggiando il mento sopra il suo petto. Jungkook, nel frattempo, circondò la sua schiena con le braccia «Mettiamoci sotto le coperte, grand'uomo»

«Oh, ti piace stare al calduccio, piccolino?» chiese ghignando. In seguito fece immergere i loro corpi all'interno della coperta senza cambiare posizione.

«Non so se definire questo momento come incesto, padre-figlio, o pedofilia» ridacchiò il corvino che iniziò a lasciare alcuni umidi baci sul muscoloso petto del contrario «Ho scoperto un'altra tua debolezza, non è così?» domandò vide la sua espressione colma di piacere.

«I baci sul petto? Si, sono una mia debolezza. Non avresti dovuto scoprirlo» disse con un sorriso.

«Prova a scoprire una delle mie» propose il più basso. Jungkook immediatamente sollevò un po' il corpo di quest'ultimo, facendo arrivare il collo contrario alla sua bocca.

«Già lo so, ragazzino. Il tuo punto debole è il collo» comunicò per poi soffiarci e passarci la lingua sopra. Il menzionato gemette caldamente e rabbrividì «La tua pelle è diventata d'oca per me» la sua bocca si curvò in un sorriso, baciò poi ripetutamente quella zona.

«Sei p-perspicace. Adesso sai come f-farmi stare t-tranquillo» ridacchiò con i suoi occhi socchiusi ma che riaprì subito dopo per un leggero e gelido tocco sulle sue labbra. Erano le dita di Jungkook a sfiorarle.

«Sai cosa devi fare» sentenziò il rosso con il suo volto totalmente eccitato, desideroso.

«Ormai sono più bravo di te in questo» asserì per poi addentrare le dita contrarie all'interno della sua cavità vocale senza mai smettere di avere un contatto visivo con lui. Quello sguardo così profondo e oscuro lo accese, lo incitò a continuare.

«Questo mai» ribatté Jungkook con voce roca mentre osservava meticolosamente come Jimin ungeva per bene quelle sue esili falangi. Dopo qualche secondo, ritirò la sua mano e colse la lingua contraria con la sua bocca, assaporandola lentamente.

In seguito la mano del più grande si intrufolò, si fece spazio all'interno delle lenzuola arrivando alla calda entrata del minore dove addentrò, una per volta, le sue dita già umide. Costringendo l'altro a gemere acutamente nella sua bocca durante il bacio che era in atto.

«J-Jungkook...» farfugliò Jimin in preda all'eccitazione, stringendosi al contempo sempre di più contro il petto del più alto che lo tenne stretto a sé mentre muoveva tortuosamente le dita al suo interno «J-Jungkook...» gemette ancora.

«Dillo ancora...» sussurrò il maggiore. Stava particolarmente amando il suo nome detto in quel modo così reale ed eccitato per parte del più piccolo «Di ancora il mio nome, ragazzino... Dillo ancora... A volte mi sembra di dimenticare come mi chiamo realmente. Per tutti sono "JK". A volte non so nemmeno chi sia il vero me» ammise con i suoi occhi serrati.

«Jungkook... J-Jungkook» pronunciò Jimin che subito dopo lo baciò con totale passione, sentendo poi le braccia contrarie avvolgere interamente il suo corpo «Sii Jungkook con me non JK»

Jimin alzò lievemente il suo capo e guardò fisso il volto, gli occhi del più grande poggiando il suo peso su un gomito. Una delle sue mani andò a posarsi sui mossi e rossi capelli dell'altro, accarezzandoli lentamente mentre continuavano a scrutarsi seriamente a vicenda.

«Che guardi, ragazzino?» chiese Jungkook con un piccolissimo sorriso.

«Guardo te...» parlò basso accompagnato da un sorrisino finale. Il più alto baciò nuovamente quella curva angelica impressa sul viso dell'altro.

«Cosa pensi quando mi guardi in questo modo?» domandò per poi girarsi e porsi in cima al corpo di Jimin, tirando la coperta fin sopra le sue spalle.

«Bello da morire» rispose all'istante con il labbro fra i denti «Toglieresti il fiato a chiunque, se devo essere onesto» continuò, circondando il collo contrario con le sue braccia. Jungkook ridacchiò e spalancò le sue gambe stuzzicando la sua entrata con la propria intimità che fremeva per starvi all'interno.

«Hai voglia di me?» chiese con morbosità come fece in mattinata. Jimin annuì innocentemente e la sua gola iniziò ad emettere piccoli sussulti di piacere che ben presto si trasformarono in gemiti, in urla per quell'ennesima intromissione da parte del più grande. Quest'ultimo si spinse in lui più e più volte con quel ritmo animale che lui adorava tanto. Il più piccolo graffiò la sua schiena e baciò le sue labbra con una certa frenesia, cercandole in più momenti.

«J-Jungkook...» sussurrò chiudendo i suoi occhi lentamente per quell'immenso piacere.

«N-Non chiuderli, g-guardarmi» impose il maggiore che fece intrecciare le sue dita con quelle dell'altro, all'altezza delle sue spalle.

Jimin guardò gli occhi contrari con fuoco e un certo luccichio, segno di un orgasmo imminente. Jungkook, del resto, si trovava nella medesima situazione. Entrambi con i loro corpi brillanti di sudore e stracolmi di eccitazione.

«Di p-più» imprecò il minore dopo aver rubato un altro bacio al rosso che lo attaccò con più forza. Aumentando, al contempo, anche la velocità e l'intensità dei suoi movimenti al suo interno.

«La tua v-vulnerabilità, in questi m-momenti, m-mi fa fottutamente i-impazzire» riferì il più alto perdendosi nelle dolci espressioni facciali del più basso «O-Oh...» balbettò quando finì per riempire l'altro con la sua essenza, immettendosi completamente in lui.

«C-Cazzo...» supplicò mordendo a sangue le sue labbra ormai rosse e gonfie. Jungkook cadde lentamente sopra il suo corpo, stanco per la tanta intensità usata «Vulnerabile un c-cazzo» ridacchiò contro la spalla contraria in cui lasciò alcuni baci.

«Non essere volgare, ragazzino. Con la bocca chiusa sei più carino» sorrise per poi togliersi da sopra Jimin e mettersi di fianco. Quest'ultimo imitò la sua azione.

«Sono carino anzi bello a prescindere da quello che dici. Molti me lo hanno detto...» disse con un'espressione perversa.

«Zitto, ragazzino» tappò la bocca di Jimin con il suo palmo e su questo poggiò le sue labbra come se fosse un bacio indiretto «Zitto» ripeté.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora