48

13K 728 412
                                    

«Si, ho capito! Tae! Ho capito! Tranquillo! Jungkook starà qui mentre tu non ci sarai!» esclamò il minore già stanco dell'assillante preoccupazione del suo amico.

Era stato dimesso qualche ora dopo dall'arrivo di Taehyung e Jin in ospedale. Il primo lo aveva abbracciato con così tanta forza che Jimin si sentì soffocare, non riuscì a respirare bene per qualche minuto. Dopo vennero alcuni piccoli rimproveri, frasi di conforto e frasi dolci come quelle di una mamma preoccupata verso il proprio figlio.

Adesso si trovavano finalmente a casa. Jimin sdraiato sul suo letto e al suo fianco aveva il rosso che non lo perdeva mai di vista anche fra quelle quattro mura. Al contempo c'era Taehyung che continuava con le sue moine preoccupate.

«Non aprite a nessuno, d'accordo? Non fare troppi sforzi altrimenti ti farà male la testa!» avvertì il castano per l'ennesima volta. Jungkook rise per quel comportamento.

«È la millesima volta che lo dici! Basta! Jungkook starà qui e non mi succederà nulla, non farò nessuno sforzo e non aprirò a nessuno. Ora puoi andare, amore della mia vita! Salutami, Hara e dille che sto bene!» Taehyung baciò la sua fronte.

Aveva programmato quel pomeriggio con sua cugina già da qualche giorno. Il castano avrebbe voluto disdire ma Jimin lo aveva rassicurato dicendogli che stava bene e che era giusto che passasse finalmente del tempo con Hara dopo quei quattro anni di lontananza.

«È che mi preoccupo così tanto per te, sei la mia unica famiglia, tesorino. Sarei morto anch'io se ti fosse successo qualcosa» Jimin, a quel punto, lo abbracciò con forza «Ti amo» sussurrò.

«Anch'io, Tae. Ora vai e non preoccuparti» baciò la sua guancia dolcemente.

«D'accordo... A dopo, allora... Ciao Jungkook!» il rosso si limitò a salutarlo con la mano ma accompagnato da un sorriso.

«Dovrò fare la medicazione ogni sera per due settimane, che palle...» sbuffò il corvino con un tenero broncio.

«Ti farò io la medicazione ogni sera e per due settimane di fila. Mi hai detto che Taehyung ha paura di queste cose...» sorrise.

«Si, diventa molto sensibile quando si tratta di sangue e altro legato ad esso... Verrai ogni sera qui solo per medicarmi? Con Yeril come farai?» domandò con occhi colmi di luccichio particolare.

«Mi ospiteresti per due settimane? Yeril starà un po' qui e un po' da mia madre» dichiarò teneramente per poi farsi spazio fra le coperte di Jimin ponendosi proprio accanto a lui.

«Dici sul serio? Vivresti qui per due settimane solo per medicarmi?»

«Non solo per quello... Ti posso fare compagnia, ti posso aiutare in quello che serve o anche farti qualche strip privato dopo la medicazione» insinuò per far ridere il più piccolo, cosa che riuscì alla perfezione ma ben presto l'altro diventò serio.

«Perchè fai tutto questo? Non serve, non farlo perché ti senti in colpa... Taehyung mi aiuterà» batté tristemente. Jungkook si allontanò leggermente irritato da quella risposta.

«Farlo perché mi sento in colpa? È questo quello che realmente pensi? Cazzo, Jimin ti espresso più di centoquarantamila volte che ci tengo tanto a te, che ho perso la testa per te, che sono pazzo di te, che ti proteggerò ad ogni costo! Quando dico una determinata frase, non la dico tanto perché mi va ma proprio perché viene dal mio essere, dal mio cuore. Io do un peso alle parole. Non ti ho detto "sono pazzo di te" solo perché ogni volta che scopiamo vediamo il paradiso insieme ma proprio perché mi rende pazzo ogni tuo particolare soprattutto caratteriale. Sto vicino a te non per il tuo culo, quello ormai è passato in secondo piano. Sto vicino a te perché mi fai star bene, perché mi fai sentire ancora un ragazzino, perché mi sento felice e spensierato, perché riesco a essere me stesso. Sono Jungkook insieme a te mentre con gli altri riesco ad essere solo JK. Il freddo, insensibile e amante del sesso JK. Il guru delle scopate!» ridacchiò «Non si direbbe ma anche a me da fastidio che le persone mi stiano vicine solo per il mio cazzo, solo per essere scopati da me. È fottutamente fastidioso. Tu sei andato oltre come io l'ho fatto con te. Siamo risultati un umile ragazzo e un padre single. Chi lo avrebbe mai detto, eh?» rise ancora «Mi da rabbia che tu mi dica questo. Ho un'ottima memoria e ricordo perfettamente ogni singola parola che ti ho detto, non me le rimangio. Sono quelle e quelle rimarranno» gli occhi di Jimin diventarono nuovamente lucidi, li sentiva pizzicare brutalmente.

«S-Scusa, non sono b-bravo in queste faccende...» sussurrò il minore abbassando il suo volto per osservare le sue mani che si muovevano nervosamente.

«Non devi scusarti, ragazzino... Neanche riesco ad arrabbiarmi con te perché ho solo voglia di abbracciarti» lo fece avvicinare e dopo qualche secondo, si ritrovò a cullare il più piccolo fra le sue braccia «Non voglio vederti triste, sono stato un po' rude all'inizio, scusami tu... Ma volevo farti capire» Jimin si aggrappò al suo petto.

«No, no... Sono uno stupido io, lo so. È che non ho mai vissuto una situazione del genere in cui il mio cuore non smette di palpitare alla presenza di una persona ma ho sempre la paura di poter ferirlo, di poter bruciarlo in qualche modo e non voglio che questo succeda. Ho sopportato già abbastanza. Ho paura di lasciarmi andare veramente e successivamente di rimanerci fregato» sfiorò la sua nuca con imbarazzo.

«Ci sta... Ma da come tu stai parlando, sembra che io non ti abbia mai dato certezze quando invece l'ho fatto, eccome se l'ho fatto! Ti ho sempre detto che ho tanti difetti ma non potrei mai tradire la persona che...» si fermò per un momento per incrociare lo sguardo del minore che lo deviò all'istante «Ho bisogno che tu mi guardi, ho bisogno dei tuoi occhi suoi miei...» Jimin lentamente lo fissò mentre torturava il suo labbro inferiore con frenetici morsi «che amo, la persona che amo follemente» sorrise inevitabilmente «"Sono pazzo di te" a cosa equivale secondo il tuo modesto parere?»

«S-Sono innamorato di te?» asserì tremante «S-Sei innamorato di me?» chiese subito dopo. Jungkook baciò lievemente la sua bocca «S-Si?» gliene diede un altro.

«Ragazzino, mi stai facendo impazzire sul serio! Si, sono fottutamente innamorato di te, non era evidente? Te lo devo ripetere?» Jimin si nascose sotto la sue coperta coprendosi sin sopra la testa con essa «Jimin che ti succede adesso?» si collocò quasi sopra il suo corpo.

«N-Non riesco a pensare lucidamente, è come se la mia mente fosse andata in tilt e il mio cuore stesse per esplodere. Non s-so che mi succede...» Jungkook scoprì il suo volto e lo sfiorò con delicatezza, perdendosi nei suoi dolci lineamenti.

«Perchè ti è così difficile accettare questo sentimento?»

«Ho paura» sussurrò.

Non lo avrebbe confessato ma un brutto presentimento albergava all'interno del suo cuore dal risveglio dell'incidente.

«Paura di cosa? Se io sono innamorato di te, se io voglio solo te e non mi interessa nessun altro... Kyum-So non farà più nulla, te lo giuro» premette le proprie labbra contro le sue guance e la sua fronte «Dov'è finito il Jimin sicuro di sé che niente e nessuno lo spaventa? Non ci credo che l'amore ti faccia paura» il corvino finalmente rise.

«È sempre qui e non se ne andrà mai!»

«Ed io sono contento di questo... Vorrei avere una tua risposta a quello che ti ho detto... Devo ripeterlo?» il più basso annuì «Sono pazzamente innamorato di te, va bene così? Mi hai ai tuoi piedi» sorrise di gusto.

«Ti amo» parlò sfrontatamente e con un sorriso disarmante, l'altro lo guardò confuso «Devo ripeterlo?» Jungkook acconsentì «Ti amo, grand'uomo»

Jimin, quindi, decise di omettere quel suo presentimento ma di buttar fuori i suoi sentimenti per il più grande.

«Devo dirti la verità. Queste semplici parole le ho già dette in precedenza ma sappi che questa volta, in questo preciso istante hanno veramente un significato. Ti amo davvero» il più piccolo si sentì per la prima volta nella sua vita "speciale" ma soprattutto "amato".

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora