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«È automatica, porca puttana! Se qui non c'è luce automaticamente quella è anche bloccata!»

«E che facciamo?» domandò Jimin con un leggero timore «Ah!» urlò quando la torcia del maggiore si spense, in seguito sentì delle mani sulle sue spalle «Chi cazzo sei?»

«Questa minchia, ragazzino! Sono io! Prendi il cellulare e accendi la tua di torcia, il mio si è scaricato» parlò già stufo di quella situazione.

«Fanculo! Che facciamo adesso?» ripeté la domanda.

«Se io sapessi come fare secondo te saremo ancora qui, eh? No, non so che dobbiamo fare per questo siamo ancora qui!» sbottò per poi sedersi sul freddo pavimento.

«Calmati però! Che stai facendo?»

«Devo stare calmo, dici? Ma se fai domande completamente stupide! Secondo te che sto facendo? Mi sto facendo una sega oppure mi sono solo seduto perché non abbiamo dove andare per stanotte?» chiese guardandolo con serietà attraverso quel getto di luce.

«Neanche meriti una mia parola, coglione!» rispose Jimin con indignazione, stringendosi contro la bianca parete.

«Siediti. Mi fai innervosire se stai in piedi» comunicò il maggiore.

«No! Ci avranno cagato topi, ci saranno passati scarafaggi e tanta altra merda! Neanche per sogno mi siederò lì» incrociò le sue braccia e sul suo volto apparve un piccolo broncio.

«Sei proprio un ragazzino, santo cielo... Siediti, puliscono molto spesso qui e poi i vestiti si lavano» ridisse il più alto.

«Ho detto no! Cos'è che non ti è chiaro del no, eh?» pronunciò il corvino con fastidio.

«Dammi il tuo telefono che devo fare una cosa, per favore» Jimin glielo porse all'istante e con l'occasione il rosso poté tirarlo giù, facendolo finire con i glutei sul pavimento ed in mezzo alle sue gambe «Cosa mi è toccato fare pur di farti sedere, mah» sbuffò.

«Non te lo ha chiesto nessuno di farlo, grand'uomo» controbattè Jimin con le sue gambe incrociate poi controllò il suo telefono «Non c'è campo qui, dannazione e poi si sta quasi per scaricare...»

«Finchè dura è fortuna, ragazzino...» si rassegnò il più grande. L'altro sbadigliò nel frattempo «Hai sonno?»

«Tu che credi?» rispose facendo alzare gli occhi di Jungkook al soffitto «Comunque si e anche molto» riferì ancora, ponendosi un po' più vicino al contrario.

«Io anche, dannazione» farfugliò il rosso passando una mano per il suo viso e i suoi capelli. Dopo avvicinò la sua spalla al pilastro di marmo più in prossimità e appoggiò il suo peso in quel punto.

«Oh, merda si sta per spegnere...» annunciò tremante «Jungkook ti prego non dormire proprio ora» disse quando vide gli occhi del maggiore socchiudersi «Non lasciarmi solo, idiota»

«Non sto dormendo. Ho solo chiuso per un momento gli occhi ma ho anche tanta voglia di dormire, ragazzino» comunicò per poi afferrare la nuca del più basso e portarla sopra al suo ventre «Ringraziami, eh! Ti sto facendo riposare su di me malgrado i tuoi fottuti maltrattamenti. Ora dormi tranquillo, non ti succederà nulla» parlò lentamente.

«Oh!» gettò un piccolo urletto quando anche la sua torcia si spense e Jungkook gli diede un pizzicotto sulla spalla «Ehi!»

«Zitto, porca puttana. Non devi urlare» esclamò il rosso.

«Va bene, brutto idiota... Comunque grazie e vaffanculo» ridacchiò il minore.

«Sei volgare, ragazzino» disse in seguito ad uno sbadiglio. Jimin si mosse un po' per trovare la posizione giusta provocando prurito nel ventre contrario «Cazzo, stai fermo!» esclamò posando le sue mani sulle minute spalle dell'altro.

«Anche tu sei volgare, hai visto?» rise.

«Non avevi sonno? Dormi, ragazzino!»

«Ok...» bisbigliò il più piccolo che, dopo qualche minuto, alzò il suo sguardo verso il volto del maggiore scovandolo a fissarlo «Anche se è buio... Ti vedo, eh» rise.

«Zitto» proferì il rosso per poi chiudere i suoi occhi.

Jimin continuò ad osservarlo ancora per qualche momento. Decise poi di avvicinare il suo viso a quello contrario e di lasciare un bacio a stampo sulle sue labbra ritornando successivamente alla sua posizione originale.

«Buonanotte» sussurrò in seguito ma Jungkook afferrò il suo mento, accorciando nuovamente le distanze.

«Buonanotte un cazzo, ragazzino» sentenziò con tono serio per poi impossessarsi della bocca del minore che corrispose all'istante offrendo così la sua cavità, la sua lingua con gusto al più grande. Quest'ultimo dominò il bacio per tutto il tempo con la sua presa dura e possente sull'altro, facendolo delirare e desiderare di avere di più ma l'ossigeno venne a mancare e i due con respiro affannoso dovettero fermarsi «Ora, dormiamo sul serio. Ti avrei fottuto un'altra volta ma non è per niente igienico farlo qui» ammise delineando con il suo pollice il labbro inferiore contrario.

«Non te lo avrei permesso comunque» rispose l'altro.

«Si come no... Ora dormi, cazzo» rise.

«Vaffanculo»

...

Quando furono circa le 6:30 del mattino, la luce ritornò e la porta che conduceva direttamente verso l'ascensore venne aperta da un addetto alle pulizie che vedendo i due per terra, soprattutto il più grande, totalmente addormentati si stupì tanto che decise di svegliare Jungkook.

«Signor Jeon» sussurrò l'uomo battendo lentamente sulla sua spalla  «Signor Jeon...» il menzionato mosse leggermente il suo corpo e arricciò il suo naso «Signor Jeon» chiamò un'altra volta e finalmente il rosso aprì con fatica i suoi occhi «Che ci fa qui, signor Jeon?» domandò e l'altro lo guardò con confusione ma guardandosi intorno iniziò a ricordare la notte prima.

«È una lunga storia, Soki» toccò le sue tempie e un forte dolore alla schiena lo colpì «Ouch!»

«Le fa male la schiena, non è così? Perché non va a riposare in qualche stanza? Ne ho lasciata una aperta proprio appena esce di qui» propose l'addetto.

«Si, mi fa male. È doloroso dormire in un pavimento e per di più se si è seduti!» sorrise per un momento «Ora andiamo» disse guardando il minore ancora dormiente sul suo corpo «Grazie tante per avermi svegliato, Soki» quello si limitò ad annuire con un sorriso «Ragazzino svegliati» iniziò a dire muovendo il suo corpo.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora