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«Ti sei dato da fare, eh. Che reggia!» disse Jimin quando, scendendo dalla macchina, vide la grande casa del maggiore.

«Ovvio, mia figlia non poteva mica vivere in un pollaio. I soldi che guadagno, li sfrutto» alzò le sue spalle e guidò il minore verso l'ingresso.

«Stai discriminando quelli che vivono in un pollaio?» chiese ridendo.

«No ma io non ci vivrei» rispose sarcasticamente facendo sbuffare l'altro «Mi raccomando non sbavare quando entrerai» disse mentre apriva la porta.

«Puoi già portarmi un secchio, grand'uomo» ironizzò il più piccolo guardando poi quello che lo circondava «Beh, devo ammettere che non è niente male... È davvero bella ed anche molto accogliente» sorrise con sincerità.

«Stavolta sarei stato io a tirarti una scarpa addosso, se mi avessi detto il contrario» comunicò il maggiore dirigendosi verso la cucina per preparare la colazione di Yeril. Jimin lo seguì e osservò ogni suo movimento tanto che il suo stomaco brontolò «Hai fame, ragazzino?» chiese e l'altro affermò con il suo capo «Non sono così meschino come credi, solo a letto mi piace non avere alcuno scrupolo» il contrario arrossì mentre l'altro lo guardava maliziosamente «Quindi, dimmi cosa vuoi da mangiare che io te lo darò» ridacchiò.

«Una tazza di latte e un paio biscotti andranno bene, grazie» rispose Jimin con il suo sguardo totalmente incentrato su Jungkook e su quello che faceva.

«Sto preparando la stessa cosa per Yeril. Due bambini in casa, wow!» ghignò.

«Molto spiritoso! Poi ero io quello che provocava...» bisbigliò quest'ultima frase più per se stesso ma il contrario ascoltò comunque.

«Ad entrambi piace provocare, ammetto anch'io le mie colpe» dichiarò Jungkook quando si voltò per mettere a tavola le due tazze e il pacco di biscotti. Una era rosa fosforescente con una cannuccia all'interno e l'altra azzurra dello stesso modello.

«Ecco! Bisogna autocriticarsi a volte!» il rosso rise e gli fece segno di seguirlo.

«A parte questo discorso... Devo svegliare Yeril! Deve farle fare colazione! Devo farle il bagnetto e vestirla!» questa volta fu Jimin a ridere, era buffo vedere il maggiore in quelle condizioni «Ah e poi... Devo prepararle anche lo zainetto con la merenda!» aggiunse ai compiti da fare.

«Se vuoi qui hai altre due mani, grand'uomo ma solo se vuoi» intervenne il minore mentre salivano le scale.

La casa era semplice ma allo stesso tempo elegante senza però andare nello sfarzo, pensò il più piccolo.

«Già! Ti posso sfruttare a mio comando!» esclamò sarcasticamente.

«Non esagerare, hai capito? Sono sempre quello che ti ha lanciato una scarpa qualche tempo fa» ricordò ridendo.

«Non lo dimentico, ragazzino» avvisò il più alto prima di aprire la porta, precedentemente accostata, della cameretta di sua figlia che stranamente non era a letto.

«Ma non avevi una figlia?» sorrise Jimin mentre osservava ogni particolare di quella stanza malgrado la poca luce.

«Si ma ama fare gli scherzi! Vero, Yeril? Esci fuori! Non ci casco più!» Jungkook alzò il suo tono di voce e si precipitò verso l'altra sponda del letto. Di fatti la piccola era lì, accovacciata sul pavimento con un pupazzo fra le mani e i suoi occhietti socchiusi. Il corvino si avvicinò ai due e provò un'immensa tenerezza al guardarli.

«Papi! Ti volevo fare uno cherzo!» esclamò la bambina con una dolcissima e zuccherosa vocina che colpì dritto al cuore di Jimin che rimase fermo ad osservarla con un grande sorriso.

«Si ma non farlo più, mi fai preoccupare così e lo sai» ribatté Jungkook prendendola in braccio e baciando la sua guancia paffuta. La piccola si strinse contro il petto del suo papà e in seguito, rivolse il suo sguardo verso Jimin.

«Ciao! Sei amico di papi?» annunciò Yeril con un timido sorrisino. Il corvino si stupì tanto che la sua bocca si aprì in una grande "o", non avrebbe mai pensato che quel minuscolo potesse essere già così amichevole.

«Ciao Yeril! Io sono Jimin e sì, sono amico del tuo papà» rispose stringendo la sua manina.

«Hai fatto il bagnetto, Jiminie?» chiese Yeril. Il menzionato la osservò con confusione ma poi ricordò i suoi capelli.

«Ehm... Si! Ho dimenticato di asciugare i miei capelli però!» ridacchiò contagiando anche la minore.

«È buffo, papi!» Jungkook sorrise e la fece scendere ma rimanendo legati dalle loro mani intrecciate.

«Andiamo a fare colazione, piccolina?» chiese il rosso.

«Si, papi! Jiminie anche te piacciono i biccotti e il latte?» Yeril si avvicinò a Jimin che fu colpito immediatamente dal suo sguardo, era profondo proprio come quello del maggiore.

«Si tanto! Posso mangiarli insieme a te?»

«Si, cetto!»

«Che tenerezza, cavolo! Posso tenerti in braccio?»

«Si, Jiminie!» disse sorridendo e il minore la raccolse subito da terra.

«Oh, ma sei così paffutella!» esclamò Jimin toccandolo i suoi piedini, i suoi polpacci e le sue cosciotte sentendole piene «Cucina bene papà, eh?» sorrise pizzicando anche una delle sue guance.

«Papi Kookie è molto bavo!»

«Kookie? Oh, ma che tenera!»

Jimin fissò per un momento Jungkook che in quel momento sorrideva felicemente verso di loro. In seguito iniziarono a fare strada verso la cucina dove sia Jimin che Yeril si sedettero a tavola. La piccola iniziò a mangiare la sua colazione con serenità e il più grande si sedette accanto al corvino che sembrava voler dirgli qualcosa.

«Mi avevi detto che i bambini non notano determinati particolari e invece tua figlia se n'è accorta subito» sussurrò Jimin mentre inzuppava un biscotto nel latte.

«Beh, Yeril è intelligente! È pur sempre figlia mia» ribatté con presunzione.

«Bla bla bla! Almeno lei è simpatica, tu no» morse il biscotto e bevve un sorso della sua tazza.

«Grashie, Jiminie!» intervenne la bimba facendo sorridere l'altro «Lo sai? La tua tazza è la plefelita di papi!» il più basso tossì e prese un tovagliolo per pulirsi la bocca.

«Che bella notizia mi hai dato!» Yeril fece spallucce e continuò a mangiare.

«Non dirmi che ti crea ripugnanza bere dalla mia stessa tazza! Ci abbiamo dato dentro di brutto da quando ci conosciamo e adesso rifiuti una semplice tazza? Incredibile» provocò il maggiore parlando a voce bassa.

«Non sto rifiutando proprio niente, grand'uomo» controbattè con sarcasmo per poi passare la lingua per il bordo. Jungkook lo guardò con un sorriso ammiccante.

«Se volevi un mio bacio, potevi anche chiedermelo» sogghignò il più grande.

«Zitto, idiota!» bisbigliò ridendo.

....

Ecco Yeril ★

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Ecco Yeril ★

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora