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«Sei Park Jimin, non è così?» chiese improvvisamente un ragazzo dalla faccia sconosciuta quando il più piccolo fece ingresso all'interno dell'ascensore dell'azienda. Quest'ultimo lo guardò con totale confusione e diffidenza.

«Si, tu sei...?» domandò con tono serio e arrogante, osservando quei tatuaggi che quel ragazzo aveva su di sé. Il suo retro collo era completamente marchiato come anche il suo polso.

«Choi Kyum-So, molto piacere» approssimò la sua mano ma Jimin la rifiutò, non gli piaceva per niente la sua aura negativa.

«Non so come conosci il mio nome e ti informo già che non sono in vena di nuove conoscenze in questo periodo. Se c'è qualcosa che vuoi dirmi, dimmela adesso» sbottò stanco. Quello si avvicinò notevolmente arrivando a stare faccia a faccia con Jimin, posando anche una mano dietro la sua nuca per imprigionarlo totalmente, inoltre fece sì che l'ascensore si bloccasse «Che cazzo stai cercando di fare, eh? Togliti, idiota! Che vuoi?» provò a scostarsi ma l'altro si premette contro il suo corpo «Che cazzo vuoi?»

«Come poteva non posare i suoi occhi in te? È impassibile non farlo... Sei una fottuta bellezza, Park Jimin...» sfiorò la sua guancia e Jimin si voltò bruscamente con confusione.

«Di chi stai parlando? Chi sei? Che vuoi?» domandò freneticamente.

«Come di chi sto parlando? Di Jungkookie e chi se no?» sorrise malevolmente e il corvino capì tutto all'istante.

«Ah, ho capito... Sei quel fottuto bastardo che ha rotto il suo cuore quattro anni fa, non è così?» asserì con ira.

«Oh, già ti ha informato...» ghignò «Povero... Ho rotto il suo cuore! Era solo buon sesso e niente più, piccolo» Jimin lo osservò con ripugnanza e ostilità.

«Non ti fai un po' schifo? Come puoi essere così miserabile? Siete stati due anni insieme e dici che era solo sesso? Sei un fottuto bastardo» Kyum-so pose un dito sulle sue labbra.

«Shh! Mi offendi in questo modo... Tu stai facendo la stessa cosa e non mentire, Jiminie. Fama, soldi e buon sesso perché dobbiamo ammetterlo, Jungkookie è un guru nelle scopate» sorrise malvagio.

«Tu non sei me, brutto idiota ed io non sarò mai te. Io e Jungkook ci siamo conosciuti anche qui ma io gli voglio tanto ma tanto bene, ci tengo da morire a differenza tua che hai saputo solamente usarlo per i tuoi scopi malsani e perversi»

«Oh ma sentitelo! Che piccoletto romantico sei! Ti si è fritto il cervello solo perché ti ha scopato un paio di volte ma vorrei ricordarti che a me ha scopato per due anni di fila, ogni singolo giorno per ore intere. Non ti sentire speciale perché tu non sarai mai al mio livello... Ho visto i tuoi video con lui e devo dire che fai proprio schifo, non lo fai godere come lo facevo godere io... Hai solo un bel faccino e un buon corpo per questo sei qui... Puttanella» rise al suo orecchio. Jimin ridacchiò con voracità e in pochi secondi l'altro si trovò a terra tenendo la sua parte bassa con faccia dolorante. Aveva veramente sferrato una delle sue potenti ginocchiate. Poi avviò nuovamente l'ascensore.

«Non mi spaventi, brutto bastardo! Non mi faccio mettere i piedi in testa né da te né da nessuno, hai capito?» il suo piede rivestito di una scarpa abbastanza pesante finì sopra l'intimità del ragazzo premendola con agilità «Dici puttanella a me? Tu sei una fottuta puttana che ha avuto non so quanti cazzi in culo e perciò stai zitto. Le tue schifo di parole non mi toccano minimamente. Dette da un lurido come te non hanno proprio alcun valore. So io che quello che tra me e Jungkook... Non vorrei mai essere come te» la sua ira terminò quando vide le porte scorrevoli aprirsi, lasciando vedere la figura di un Jungkook totalmente arrabbiato. Jimin tolse il suo piede e uscì per rivolgersi al maggiore «Non so davvero come cazzo tu abbia potuto avere una relazione con questo figlio di sua madre! È ripugnante» sbottò per poi andarsene.

Nel frattempo Kyum-So si alzò lentamente da terra e, a quel punto, Jungkook con rabbia afferrò il suo braccio portandolo in una stanza a parte che chiuse a chiave. Dopo lo fissò con occhi stracolmi di repulsione.

«Che cazzo stavi cercando di fare, eh? Adesso che non stiamo più insieme, posso pure picchiarti senza pietà» affermò il rosso con odio.

«Invece di picchiarmi, scopami che è da molto che non lo facciamo... Mi manca proprio tanto il tuo cazzo» ghignò.

«Il mio cazzo ti schifa quanto me. Mi viene il vomito solo al pensiero di poterti toccare nuovamente. Ora rispondi, che cazzo stavi cercando di fare? Perché sei entrato con Jimin in ascensore? Che minchia gli hai detto?» lo afferrò con forza dalla maglia strattonandolo.

«Volevo solo conoscere la grande bellezza del ragazzino che ha avuto il ruolo di mio sostituto... Ma, da quando ho potuto notare, è solo una brutta sostituzione, non sarà mai bravo quanto me» Jungkook pieno di odio tirò il primo pugno facendogli voltare il viso da cui quel sorriso malevolo non voleva proprio sparire.

«Non è la tua sostituzione e mai lo sarà! È mille e dico mille volte meglio di te in tutto! Tu sei solo un'orribile sgualdrina che pur di avere sesso e soldi farebbe di tutto, anche vendere la propria anima al diavolo stesso. Mi fa schifo solamente guardarti» lo spinse violentemente «Non ti azzardare a toccare o anche solo ad avvicinarti a Jimin perché altrimenti ne subirai le conseguenze, ti farò male e ti farò pentire pure di essere nato. Non mi conosci a fondo e non sai di quello che sono capace se si toccano le persone a cui tengo. Io ti sto avvertendo, sei avvisato» segnalò con il suo dito indice puntato verso il ragazzo.

«Non dirmi che ti sei innamorato della nuova puttanella dell'azienda?» sogghignò e il più alto lo attaccò un'altra volta con un pugno in pieno volto.

«Vuoi morire, eh? Non mi importa di averti sulla coscienza» affermò con disprezzo «Jimin non è una puttanella, quella sei tu e solamente tu. A differenza tua, io sono l'unico uomo della sua vita e se mi sono innamorato di lui non è affar tuo. Ritorna al bordello che fai meglio, quello è il tuo posto» disse per ultimo. In seguito uscì da quella stanza per recarsi da Leena, doveva assolutamente sapere dove si trovasse Jimin in quel momento «Lee dov'è Jimin?»

«Che hai fatto lì?» indicò le sue nocche scorticate e arrossate.

«Non è nulla. Puoi solamente dirmi dov'è?» insistette.

«Tramite le videocamere di sorveglianza, ho visto che si dirigeva in terrazza. Sicuramente sarà lì adesso» informò.

«Grazie, Lee!» Jungkook corse via.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora