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«Rinuncio. Cercati un altro a cui piaccia fare da babysitter ad un bambino come quello» sentenziò Jungkook quando, dopo l'accaduto con Jimin, si precipitò verso lo studio degli altri capi se non prima di essersi vestito.

«Che cazzo succede, Jungkook?» domandò Namjoon che nel frattempo sistemava alcune carte sulla sua scrivania.

«Che cazzo mi succede? È un fottuto bambino, non ne posso più. Mi ha stancato. Mi ha portato al limite e quando qualcuno lo supera è finita! Lui ci è quasi ma non arriverà a superarlo perché lo fermerò adesso» continuò con rabbia.

«Calmati, siediti un attimo e cerchiamo una soluzione» il rosso si sedette e cercò di calmare la sua agitata respirazione «Che ha fatto di così tanto grave da farti uscire fuori di testa?»

«Si comporta da bambino, porca puttana! Cerca di giocare, di fare il grande, di sottomettermi ed io questo non glielo permetto» segnalò con il suo dito «Cerca di fare quello che vuole. Dice un sacco di parolacce. È insolente, maleducato e impertinente. Mi provoca continuamente. Mi ha tirato una scarpa, mi ha dato uno schiaffo, mi gettato un drink addosso e stamattina mi ha quasi fatto mangiare la schiuma! Sono stufo di lui. Va bene la prima volta, anche la seconda ma poi si va decisamente troppo oltre e a me non sta più bene. Siamo qui per sesso e non per altro» fece un respiro profondo «Non registrerò più con lui, ti sto avvertendo. Sono uno dei capi e stavolta si farà come dico io» Namjoon non poté trattenersi, scoppiò a ridere «Continua a ridere e giuro che appenderò per tutta l'azienda la foto in cui ti fai fottere il culo da uno quando in realtà dici di essere il super attivo, il top degli attivi. Sei mio amico ma odio quando ti comporti così» a sorridere questa volta fu Jungkook vedendo il volto sfigurato dell'altro.

«Sei un figlio di puttana, te lo hanno mai detto?» ingoiò aspramente il più grande.

«Si, sempre» rise sarcasticamente.

«Ma sai che con la tua scelta alcune views, alcuni ascolti caleranno, vero? Siete una delle coppie del momento e lo sai. Siete entrambi giovani, caldi e di bell'aspetto! È questo quello che i visitatori vogliono vedere e continuo a ripetere... Lo sai perfettamente!» sbuffò al concludere.

«Lui mi ha costretto a fare questo e tu lo sai molto bene che io non sono tipo da rinuncia o altro» ricordò Jungkook.

«Lo so, lo so... Ho riso prima perché la situazione è davvero buffa, cazzo! Un ragazzino che ha 11 anni meno di te riesci a farti andare in bestia, è buffo!» esclamò con un piccolo sorriso ricevendo in risposta uno sguardo fulminante «Ma non credi che tu abbia fatto o detto determinate parole che hanno spinto il ragazzo ad agire in quel modo? Ti conosco e so perfettamente che se pensi un qualcosa, lo dici e basta. Non ci credo che ti abbia tirato una scarpa perché gli andava»

«Come vuoi che non gli dica niente quando non vuole seguire le mie regole? È ancora un bimbo santo cielo!» sbottò con nervosismo.

«Sei troppo intransigente, troppo dominante e molti me lo hanno detto. Jimin ha solo avuto le palle di ribellarsi ai tuoi modi decisamente eccessivi. Lasciatelo dire, amico... Non vuoi neanche che l'altro ti cavalchi per uno stupido minuto! Ho visto uno dei video che hai fatto con lui e quando ha provato a prendere il controllo, tu non glielo hai permesso. Lo hai catapultato giù come al tuo solito. Non ho mai capito perché vuoi sottomettere l'altro con così tanta forza e ostinazione» sputò con fastidio.

«Vattene a fanculo, io vado» si limitò a dire Jungkook prima di alzarsi e dirigersi verso la porta.

«Pensaci, Kook» vociferò il più grande.

«Fanculo» ridisse mentre chiudeva la porta e osservava seriamente l'esile figura di Jimin poggiata contro il muro a braccia conserte. Si era vestito ma i suoi capelli erano ancora umidi proprio come quelli propri «Che cazzo vuoi ancora tu? Hai ascoltato la mia conversazione con Namjoon? Bravo! Ti faccio i miei complimenti, ragazzino» parlò sgarbatamente iniziando ad incamminarsi verso la stanza degli attori per prendere il suo telefono e il suo giacchetto per andare via.

«Si, ho ascoltato! Hai rinunciato a registrare con me?» domandò il più piccolo seguendo i suoi passi.

«Se hai ascoltato, sai già la risposta» rispose freddamente senza neanche guardarlo. Entrambi entrarono all'interno della stanza e Jungkook prese quello di cui aveva bisogno.

«Si hai rinunciato. Ma perché?» chiese Jimin continuandolo a seguire anche fuori la struttura.

«Perchè mi sono rotto il cazzo della tua infantilità» sbottò «Te l'ho detto, ragazzino non siamo qui per giocare e tu continui con i tuoi modi così bambineschi. Ho sopportato abbastanza» sentenziò per poi trarre fuori le chiavi dalla sua tasca quando entrambi arrivarono al parcheggio di fronte la sua grande auto nera «Ora vai via. Non ho voglia di averti fra i coglioni» ordinò salendo in macchina.

«Tu non mi dai ordini, idiota» disse Jimin alzando il suo tono di voce ed entrando in macchina prima che il rosso potesse mettere in moto.

«Invece posso darteli. Scendi, scendi immediatamente» comunicò il più grande già a corto di pazienza «Scendi ho detto» ripeté ma il più piccolo non lo stava neanche ascoltando, si era totalmente incantato ad osservare un particolare all'interno di quel mezzo che aveva catturato la sua attenzione appena entrato «Scendi e non farmelo ripetere più»

«Qualche oretta fa mi hai detto di odiare i bambini... Quando invece è totalmente il contrario...» Jungkook finalmente si girò a guardarlo trovando Jimin con i suoi occhi rivolti verso dietro «Hai un figlio, non è così?» domandò improvvisamente.

«Eh?» il suo sguardo si aprì all'istante e fissò con confusione la parte posteriore.

Aveva dimenticato di togliere
il seggiolino.

«Rispondi. Hai un figlio?» proseguì il minore.

«Che ti frega, eh? Non sono cazzi tuoi» si limitò a dire il maggiore spostando il suo sguardo verso il finestrino «Adesso cortesemente scendi. Mi stai facendo perdere nuovamente la pazienza»

«No! Non scenderò! Voglio vedere il tuo bambino o la tua bambina, adesso!» avvertì il più basso incrociando le braccia contro il suo petto.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora