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«Vedi di alzarti, grand'uomo» disse Jimin quando uscì dal bagno della sua camera già lavato e vestito, trovando il maggiore ancora sdraiato sul letto ma con un cellulare fra le mani «Ma...» lo osservò più da vicino «Ma quello è il mio telefono!?» domandò con confusione e l'altro si limitò ad annuire con un sorriso «È violazione di privacy! Ridammelo!» ordinò per poi catapultarsi verso il contrario per toglierglielo ma quello iniziò a porre resistenza «Ridammelo, stronzo! È mio!»

«No! Chi è questo Yoongi? Se me lo dici forse te lo restituisco» propose con serietà sul suo volto «Chi è? Avanti, dimmelo» insistette.

«Che te ne fotte? Io non ti controllo il telefono e mai lo farei» sentenziò cercando nuovamente di prenderlo ma l'altro continuava ad esercitare forza.

«Io posso e quindi lo faccio! Che ti costa rispondere? Chi è "Yoongi"? È il tuo fidanzato? Secondo me, hai finto di essere vergine!» discusse il maggiore guardando ancora la conversazione su quel telefono fra Jimin e l'altro.

«Tu puoi? Ma chi sei? È il mio telefono e non il tuo! E anche se fosse qual è il tuo problema? Ma comunque stai tranquillo perché ero veramente vergine e tu lo sai perfettamente» appuntò il minore incrociando le sue braccia già con malumore.

«Ti ho fatto una semplice domanda! Perché non vuoi rispondermi chiaramente? Chi è Yoongi?» domandò ancora con una certa collera.

«Sei geloso per caso?»

«No»

«E allora che cazzo vuoi? La mia vita privata non deve interessarti...» rispose il corvino.

«Ti ricordo che hai voluto conoscere a tutti i costi mia figlia quindi adesso io, i cazzi tuoi me li posso fare» alzò il suo tono di voce «Voglio sapere chi è, avanti»

«È mio cugino, porca puttana!» esclamò il minore con nervosismo per poi alzarsi dal letto e dirigersi verso la finestra.

«E lo chiami "amore"?» chiese Jungkook con sarcasmo mentre afferrava il suo avambraccio.

«Oh dio ma sei proprio antico! Siamo cresciuti insieme, grand'uomo e il nostro rapporto è quasi fraterno. Trovi qualcosa di male nel chiamare il proprio cugino "amore"?»

«Io non chiamo "amore" a chiunque» disse posando poi il telefono su una mensola.

«Questo "chiunque" è mio cugino! Sangue del mio sangue! Non capisco cosa ci sia di male in questo» ripeté con fastidio poggiando la schiena contro il vetro della finestra dove, invece, Jungkook mise una mano per intrappolarlo completamente.

«Cazzo, stai sempre sulla difensiva! Abbiamo fatto sesso fino a qualche momento fa, dovresti essere più sensibile, più soft» pizzicò e strinse la guancia sinistra di Jimin fra le sue dita, questa diventò rosea.

«Non cambio mica per del sesso occasionale» ribatté spostando il suo sguardo da un'altra parte.

«Occasionale? Questo non è assolutamente sesso occasionale» rise «Lo hai fatto solo ed esclusivamente con me quindi non è occasionale, ragazzino» carezzò nuovamente la sua guancia e Jimin si imbronciò sporgendo così il labbro inferiore.

«Chi ti assicura che io l'abbia fatto solo con te dopo la prima volta?» sussurrò senza guardarlo.

«Cosa me lo assicura? Beh, tu stesso. Il tuo corpo, la tua voce insicura e il fatto che non mi guardi mentre lo dici. Questo me lo assicura» Jungkook afferrò la vita del più piccolo fra le sue braccia e fissò il suo volto intensamente «Non c'è nulla di male ad ammettere che io sia l'unico»

«Non ti sentire importante, d'accordo?» sorrise falsamente.

«Non mi sento tale ma ho acquistato più fama anzi più invidia da parte dei miei colleghi. Mi invidiano perché volevano te ma come sempre io li ho fregati per prima. Sai... Sei molto desiderato all'interno della compagnia. Hai mezza azienda ai tuoi piedi, tanti vorrebbero fare un video con te» sfiorò il collo contrario con le sue dita e il corvino inghiottì velocemente «Ma tu non vuoi farlo, non vuoi farlo con loro... Tu non sei come loro e nemmeno come me» Jimin lasciò cadere le braccia lungo i propri fianchi e il maggiore ebbe l'occasione di avvicinarlo ancora di più a sé «A te non piacerebbe essere toccato, a te non piacerebbe che una moltitudine di uomini si insinuassero al tuo interno. Ragazzino... Questo nostro lavoro insieme non durerà per sempre, lo sappiamo. Prima o poi ti chiederanno di fare video con persone diverse» parlò con serietà.

«Perchè mi dici questo adesso?» domandò guardandolo direttamente.

«Non lo so. È un pensiero che mi è passato per la testa in questo momento e ho voluto dirlo...» la sua fronte andò a posarsi contro quella del più basso.

«Vuoi spaventarmi?» bisbigliò lentamente.

«È solo un pensiero, te l'ho detto!» esclamò duramente per poi baciarlo con foga. Jimin acchiappò le sue guance fra le proprie mani.

«Un pensiero del cazzo...» controbattè a bassa voce. In seguito passò la sua lingua per le labbra contrarie.

«So che non vuoi che quel giorno arrivi, ragazzino... Non mentirmi» Jungkook gli regalò un altro dei suoi baci.

«Smettila, Jungkook. Poi si vedrà...» ordinò il più piccolo prima di baciarlo nuovamente.

«Va bene... Adesso sfrutterò uno dei tuoi punti deboli, mi dispiace» asserì contro l'orecchio dell'altro. Non gli diede neanche il tempo di rispondere perché Jungkook aveva già la sua bocca, la sua lingua a marchiare, a sfiorare il suo pallido collo.

«Non è giusto...» riferì l'altro ma senza allontanarlo.

«Devo farti rilassare in qualche modo, no?» sorrise maliziosamente sulla sua pelle.

«Jiminie! È arrivata un e-mail sul computer, è la compagnia! Tu e l'altro dovete andare a registrare» bussò e urlò Taehyung da dietro la porta.

«Ok...» gridò Jimin in risposta «Sono stanco, cazzo...» sussurrò poi. Sentendo improvvisamente i baci di Jungkook diventare veri e propri morsi umidi e focosi «Che stai f-facendo?» chiese lasciandosi scappare un piccolo gemito.

«Hai detto che sei stanco... Namjoon, i registi non ti permetteranno mai di registrare con il collo, il petto, le spalle ricoperti di succhiotti. Te ne sto aggiungendo qualcun altro» affermò il maggiore continuando con la sua missione.

Jimin sorrise internamente.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora