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Kate stava facendo le coccole a Tolstoj da una fessura nello steccato. Il cane le leccava la mano scodinzolando la coda festoso. Così la trovò Liam tornando dal giro di ricognizione con la bici di sua madre e per poco non gli si fermò il cuore.

Kate era talmente bella che sembrava impossibile. I capelli biondi e mossi le ricadevano morbidamente sulle spalle da sotto la cuffia bianca. La sua pelle arrossata dal freddo sembrava fatta di porcellana e i suoi occhi, grandi e azzurri, gli facevano sempre bollire il sangue.

«Ciao», gracchiò smontando di sella. Poggiò la bici contro il portone del garage e la raggiunse.

«Ciao», rispose lei con un sorriso, alzandosi in piedi. «Tenevo compagnia al tuo cane», disse.

«Sicuramente avrà gradito», rispose Liam.

Rimasero qualche istante in silenzio. Liam sentiva crescere l'imbarazzo per non avere niente di interessante da dirle.

«La vuoi una cioccolata calda?» sentì Kate chiedergli.

«Una.. cosa?» balbettò stupito.

«Pensavo di andare a casa a farmi una cioccolata. Se non hai niente da fare te ne offro una.»

Gli stava davvero chiedendo di andare a casa sua? Che la storia della cioccolata fosse solo un pretesto per stare da sola con lui. Forse il grande momento era arrivato. Il momento in cui finalmente avrebbe potuto possedere quel corpo fantastico, farla gemere tra le sue braccia e diventare un uomo.

«Va bene, grazie», disse. E la voce gli uscì stridula e infantile.

Kate si avviò verso casa mentre Liam faceva il giro del giardino cercando disperatamente di sistemarsi il cavallo dei pantaloni ed evitare una figuraccia. Ci mancava solo che lei si accorgesse l'effetto che gli faceva.

Non era mai stata a casa della nonna di Kate. Di solito era sempre lei a venire da loro, o quando andava Emma lui non era certo invitato. Seguì Kate fino in cucina dove trovò la nonna intenta a guardare un programma in tv.

«Buonasera», si trovò a dire. Con la nonnina tra i piedi sarebbe stato molto difficile arrivare all'obbiettivo.

«Ciao, figliolo», rispose quella stupita di vederlo lì. «Qual buon vento?» chiese.

«Una cioccolata, nonna», rispose Kate per lui estraendo due tazze pulite dalla lavastoviglie. «Posso fartene una senza zucchero se vuoi unirti a noi», le propose.

«No, ti ringrazio. Ma se mi versi un goccetto di vino, lo accetto volentieri.»

Kate le lanciò un'occhiataccia, ma poi obbedì.

Pochi minuti dopo erano tutti e tre seduti intorno al tavolo e di nuovo nessuno aveva niente da dire.

«Chi era quel bel giovanotto che ho visto prima da tua madre?» chiese la signora Miller.

Liam arrossì. «Il cognato di mio zio. Ha riaccompagnato mamma a casa perché si era rotta la biciletta», spiegò.

«E tua sorella, quando tornerà a casa?»

«Nonna!» la ammonì Kate lanciando a Liam uno sguardo imbarazzato.

«Per la verità stasera», rispose lui senza scomporsi. «Mio zio l'ha ingaggiata per un lavoro. È rimata bloccata in treno per la neve ma dovrebbe arrivare. Mi ha mandato un messaggio qualche ora fa», spiegò.

«Immagino che tua madre sarà contenta», insistette la nonna.

«Mamma non sa niente. Emma mi ha detto di tacere ed è quello che farò.» Liam distolse lo sguardo. Sentiva pochissimo sua sorella, ma almeno aveva mantenuto i contatti, cosa che tra lei e sua madre non era successa.

«Tua sorella è un'ingrata», sbottò la nonna. «L'ho sempre detto che era una viziata egocentrica»

«Mi scusi?»

«Nonna, adesso basta.» Kate le tolse il vino dalle mani.

«L'ho sempre detto o no? E guarda com'è andata a finire», insistette lei riappropriandosi del bicchiere.

«Non sappiamo niente di come siano andate le cose.»

«E ti sembra normale? Emma era la tua migliore amica eppure se n'è andata senza dare spiegazioni nemmeno a te. Quella ragazzina non sta scappando da sua madre, sta scappando da se stessa. E come unico risultato ha fatto male a tutti quelli che aveva intorno.»

«Abbiamo superato un lutto terribile», disse Liam che cominciava a sentirsi a disagio.

«Pensi che me ne sia dimenticata? Ma mentre tu soffrivi da una parte e tua sorella dall'altra chi ha pensato a tua madre? Qualcuno di voi ha anche lontanamente preso in considerazione come stesse vostra madre? No, perché siete degli egoisti. Era lei a dover pensare a voi. A consolare Emma che si dà colpe che non ha. A consolare te che sei il piccolo della famiglia. E cos'ha ottenuto in cambio? Una figlia fuggiasca e un figlio che le impedisce di vivere.»

«Io le impedisco di vivere?» Liam adesso era in piedi. Non era certo così che aveva sperato andassero le cose.

«Lo sapevi che tua madre ha una relazione?» sbottò la donna.

«Nonna!» Kate si affiancò a Liam. «Vieni, usciamo», gli disse. Ma lui non la sentì.

«Di che diavolo sta parlando?»

«Tua madre da qualche mese ha una relazione con un altro uomo, ma non te lo può dire perché non capiresti, la metteresti in croce e lei invece ha bisogno di sentirsi amata di nuovo», la signora Miller sganciò la bomba come nulla fosse. «Tuo padre era un ubriacone. Non vi ha mai fatto del male, per carità, ma quante volte ho visto e sentito tua madre fuori in giardino a piangere per non essere vista da voi? E voi non vi siete accorti di niente.»

«Noi adesso ce ne andiamo.» Kate spinse Liam fuori casa. «Senti mi dispiace», gli disse. «Mia nonna passa molto tempo a casa e ha tutto il tempo per farsi i fatti degli altri. La verità è che vuole molto bene a tua madre anche se può sembrare incredibile.»

«Ha detto la verità? Mia madre ha davvero un uomo?» Liam era sconvolto.

Kate si morse l'interno della guancia. «Forse di certe cose è meglio se parli con lei, che ne dici?»

Liam annuì ma non diede segno di averla sentita. Improvvisamente Kate non le sembrò più così bella. Era la migliore amica di sua sorella, ma era irraggiungibile. Forse aveva ragione suo zio.

«Senti c'è qualcosa che posso fare per farmi perdonare?» gli chiese.

«Una cosa ci sarebbe in effetti», disse Liam. «Ma non per farti perdonare, di quello non ne hai bisogno», si sforzò di sorridere. «Se potessi accompagnarmi alla festa di stasera, un passaggio in macchina, niente di che. Farmi vedere dai miei amici con una ragazza più grande mi metterebbe al centro dell'attenzione.»

«Basta che non ti inventi che siamo andati a letto insieme. Ho una reputazione da mantenere», lo ammonì lei.

«Niente del genere. Dirò solo che sei la mia vicina di casa. I miei amici andranno fuori di testa.» Sorrise compiaciuto.

«D'accordo. Adesso va' a casa e parla con tua madre, Liam», disse Kate. «Emma arriverà tra poco e non sarà una bella scoperta per tua madre sapere che sei stato complice.»

Quando varcò il cancellino di casa sua Liam si voltò verso il giardino dei vicini, ma Kate era già sparita in casa. 

LA NOTTE DEI BUONI PROPOSITIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora