30

252 19 1
                                    

Il treno era fermo da circa venti minuti. Oltre ad essere partiti con un ritardo mostruoso, la linea si era nuovamente interrotta. Sembrava che quel viaggio fosse impossibile da portare a termine. In più le luci erano spente e il riscaldamento non funzionava. Un guasto tecnico, dicevano. Fuori dal finestrino solo la periferia ricoperta di neve. Alcuni passeggeri passavano il tempo camminando avanti e indietro nei vagoni, qualcuno aveva aperto i finestrini per fumare una sigaretta, qualcun altro aveva già cominciato ad annoiare tutti con le proprie lamentele.

«Non ci posso credere», sbottò Emma controllando per l'ennesima volta il cellulare. Internet era fuori uso, si sentiva completamente isolata. «Lo sapevo che non dovevo partire. Ecco cosa succede quando fai una promessa e poi non la mantieni.» Sbuffò.

Ben le lanciò un'occhiata dalla pagina del suo libro, ma lei stava solo pensando ad alta voce, non sembrava intenzionata a fare conversazione con lui. Evidentemente quella giornata non stava andando storta solo a lui.

«Buon pomeriggio», esclamò un dipendente delle ferrovie entrando nello scompartimento. «Sto facendo il giro del treno per informare tutti i passeggeri che questa bufera di neve ha causato dei danni alla linea. Pensavamo che la viabilità fosse stata ripristinata, invece ci sono ancora dei blocchi. Tutti i treni sono fermi.» Ripetè a memoria il discorso che aveva già fatto agli scompartimenti precedenti e si apprestò a proseguire.

«E sa quanto dovremo aspettare ancora?» lo bloccò Emma.

«Non so dirglielo.»

«Ma io ho un appuntamento», esclamò contrariata prendendosela con lui.

«Sono spiacente. Dica al suo ragazzo che dovrà aspettare», ribattè l'altro per niente intimorito.

James trattenne una risata. «Quando verrà ripristinato il riscaldamento?» intervenne. «L'attesa sarebbe senz'altro più piacevole con un clima meno rigido.»

«Ci stiamo lavorando. Dovrebbe essere una cosa di momenti», rispose l'uomo. «Buona giornata», salutò poi, prima di passare oltre.

Emma incrociò le braccia al petto, sprofondò nel sedile e borbottò sottovoce tutto il suo disappunto.

Pochi minuti più tardi il treno si illuminò e un leggero ronzio avvisò i passeggeri che il riscaldamento era stato ripristinato. Si sentirono commenti di approvazione sparsi. Ben lanciò di nuovo un'occhiata alla ragazza seduta di fronte a lui, ma quella aveva lo sguardo perso nel cellulare e non diede segno di accorgersene.

LA NOTTE DEI BUONI PROPOSITIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora