capitolo 1

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Soffiai con tutta la forza che avevo sulle undici candeline poste con attenzione sulla torta da mia madre, sotto gli occhi emozionati dei miei genitori e dei parenti ospiti.
Non appena le piccole fiamme si spensero, tutti gli ospiti ruppero il silenzio in un fragoroso applauso. Era fatta: avevo undici anni. <<bene, tesoro, adesso è arrivata l'ora di aprire i regali>> disse all'improvviso mia madre scostando una ciocca di capelli ribelle mentre dava la torta a Xim; il nostro elfo domestico dandogli l'ordine di tagliarla in fette uguali <<mi raccomando, prima il mio; è molto più importante!>> esordì mio padre dal lato opposto della sala da pranzo <<sei sempre il solito, caro>> disse mia madre con un sorriso <<è la verità, mia cara, devi ammetterlo>> disse mentre faceva fluttuare una grande scatola nella mia direzione.
Non appena l'enorme pacco si posò davanti ai miei occhi, sorrisi; già sapevo cosa fosse. Scartai la carta e a poco a poco apparve una splendida scopa.
Tutti gli ospiti, compresa io, non poterono fare a meno di emettere un grido di stupore <<una scopa nuova! Grazie papà, è un regalo davvero stupendo!>> dissi fiondandomi tra le enormi braccia di mio padre <<è tutta per te, tesoro.
Cosi, quando andrai ad Hogwarts penserai al tuo vecchio che è rimasto a casa>> scossi la testa divertita <<sei sempre il solito>> dissi e posai la scopa da parte mentre attendevo gli altri regali
<<adesso tocca a me dare il mio regalo alla festeggiata>> disse all'improvviso una voce. <<ma certo, zia Mary>> disse mia madre prendendo il vassoio con le fette di torta dalle mani di Xim. La mia vecchia prozia raggiunse, con passo traballante, il mio tavolo e puntò la tremante bacchetta contro la sua borsa, dal quale ne uscì una gabbia con al suo interno una civetta. E, per la seconda volta fummo tutti stupiti <<modestamente, non sapevo cosa regalarti, bimba mia e così pensavo di regalati un animaletto>> disse la prozia Mary con aria altezzosa mentre la nonna Grima aggrottava il naso, ghignai, non la sopportava proprio <<bene [p/n]* accompagnami a casa, sono stanca>> disse la prozia Mary verso mio padre il quale fece uno sguardo annoiato ma lo nascose subito<<certo, zia Mary, prendiamo la metropolvere>> disse indicando il camino <<eh andiamo>> disse la prozia sospirando e prendendo in braccio di mio padre.
Mentre gli altri parenti se ne andavano, guardai con attenzione la civetta; era bianca come la neve, anche se mostrava qualche macchia marrone qui e lì; il secondo regalo più bello della serata <<[t/n] come vorresti chiamarla?>> disse mia madre <<che ne dite di... Spring? >> <<brava, hai scelto davvero un bel nome!>> disse la prozia Mary fiera mentre era sottobraccio con mio padre ed entrava nella bocca del camino. <<tocca al mio regalo>> disse all'improvviso la nonna Melody: mamma di mia mamma.
Si alzò sempre avvolta dalla sua aura di rigida eleganza, si avvicinò lentamente con un pacchettino di raso tra le mani e me lo diede <<ecco a te, Mon chéri, fanne buon uso>> disse per poi tornando a sedersi accanto al nonno. Aprii lentamente la scatolina e mi trovai di fronte un splendido paio di orecchini ornati di piccole pietre azzurro cielo <<wow, nonna, non dovevi, davvero>> dissi sorridendo ma non mi avvicinai per abbracciarla: sicuramente non avrebbe gradito. La nonna Grisma: mia nonna paterna, storse ancora una volta il naso ma il nonno Hiccup le mise una mano sulla spalla altrimenti avrebbe iniziato una litigata che, di certo, non sarebbe finta bene. Tra le mie nonne non è mai scorso buon sangue poiché non hanno mai accettato che mia mamma si fosse sposata con un giocatore di Quidditch seppur, anche lui come lei, purosangue.
<<bene, credo sia arrivata ora di andare>> disse la nonna Melody alzandosi e guardando il nonno <<Klaus, andiamo>> disse. Il nonno annuì, si alzò anche lui, le porse il braccio e si smaterializzarono.
La mamma sospirò: sapevamo tutti che quella rivalità tra le mie nonne non sarebbe mai finita e che le faceva molto male, soprattutto come la nonna Melody la guardava: non le sono andate proprio giù le scelte di vita della mia mamma.
Sospirai e l'abbracciai, era l'unico modo per stare bene, diceva. La nonna Grisma sospirò rumorosamente <<mi dispiace tanto per te, (m/n)>> disse mogia <<non preoccupatevi, mamma, ormai sono anni che succede sempre così, ci sono abituata>> mormorò mogia <<anzi, già è tanto che abbiano fatto un regalo a (t/n)>> mormorò. Sospirai <<dannati snob>> borbottò la nonna ma poi sorrise dolcemente alla mia mamma <<tesoro, non preoccuparti, sappiamo bene che tu non sei come tua madre>> disse. La mamma sorrise <<grazie mamma, siete unica>> disse sorridendo <<unicamente folle, questo è certo>> aggiunse la nonna scuotendo le sue lunghe trecce bianche. Mio padre tornò e si avvicinò <<che cosa mi sono perso?>> chiese confuso <<oh, nulla caro>> disse la mamma ma poi mi guardò <<su (t/n) va a portare su i regali>>. Sorrisi ed annuii.
Non appena gli ultimi invitati andarono via, io e le mie cugine; Kim e Lyla (in vacanza a casa mia poiché mia zia e suo marito erano andati in Spagna per andare a far visita a dei parenti e loro non volevano andare) sfrecciammo senza indugio nella mia camera. Posai la gabbietta di Spring sulla mia scrivania e la Ninbus accanto ad essa. All'improvviso apparve Xim <<alla padroncina [t/n] è piaciuta la festa che Xim e la padrona hanno organizzato?>> disse con aria speranzosa <<si Xim, ti ringrazio è stata una festa bellissima>> <<Xim è contento che padroncina [t/n] è contenta.
Xim può fare qualcos'altro per lei, padroncina?>> <<si, per favore, prepara i letti alle mie cugine>> Xim sorrise e sparì. <<anche io vorrei un elfo domestico>> disse Kim con aria sognante <<già>> affermò sua sorella <<che volete farci>> dissi con un sorriso <<avere un padre famoso serve a qualcosa>> sorrisi e mi voltai. Spring mi guardava in modo strano, quasi supplichevole.
Non volevo che stesse ancora rinchiusa e così aprii lo sportellino della gabbietta e la civetta zampettò con aria sospetta al di fuori e si appoggiò pigramente sulla mia spalla per poi chiudere gli occhi <<[t/n] è arrivata la tua lettera di ammissione ad Hogwarts!>> urlò all'improvviso Lyla <<davvero?!>> urlai voltandomi facendo sobbalzare la civetta sulla spalla <<si, eccola, l'ha appena lasciata un gufo>> disse <<alla signorina [t/n] [t/c] Godric's allow n° 17: si, sei tu!>> disse dandomela.
La girai e rigirai tra le mani; non potevo crederci: avevo la mia lettera d'ammissione ad Hogwarts! <<cosa aspetti? Aprila!>> urlò Kim più eccitata di me <<s-si, hai ragione>> ruppi il sigillo fatto di ceralacca con lo stemma delle quattro case e lessi la splendida grafia della professoressa Mcgrannit tutto d'un fiato. <<sono così emozionata! Finalmente avrò anche io una bacchetta!>> <<siamo felici per te, [t/n]>> disse Kim emozionata e, in quel momento, pregai affinché l'estate finisse subito.

RICORDIAMO:

(M/n)= mamma nome

(P/n)= papà nome

(T/n)= tuo nome

(T/c)= tuo cognome

I love you but I am a monster {Conclusa} |Remus Lupin|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora