Il torneo

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Accompagno nei suoi appartamenti l'imperatrice quando il capitano delle guardie reali ci raggiunge e dice: "Scusatemi Maestà, ma ho una comunicazione per il Generale Jarjayes da parte dell'imperatore."
"Ditemi!"
"Generale, sua maestà vuole vedervi immediatamente."
"Si certo. Solo io? O anche mio figlio ..... ehm .... figlia ..... insomma, il colonnello?!"
"No, ha chiesto di Voi soltanto."
"Ah .... bene ..... allora andiamo!" Chissà cosa vorrà!
L'imperatrice mi trattiene per il braccio e mi dice: "Un momento Generà, Vi accompagno. Voglio sapere cosa vuole Peppino da Voi."
L'imperatrice guarda dritto negli occhi il comandante e, con aria inquisitrice, dice: "Un momento, non è che vuie avete riferito a mio fratello della rissa di poco fa?".
Scrutando per bene il soldato che ho davanti. È imbarazzato, inizia a sudare, batto un piede a terra, sollecitando con lo sguardo ed una mano la sua risposta.
"Ehm .... Maestà ...... è mio dovere informare sua Maestà l'imperatore di ciò che succede all'interno della reggia!" rispondo intimidito dal piglio di sia altezza l'arciduchessa. Questa donna incute un certo timore.
"Aggio capito! Generà, stu fetende ha riferito tutto a Peppino e adesso egli vuole che vuoie gli diate spiegazioni. Eppure ero stata chiara!"
"Beh....nessun problema Altezza! In fondo non è accaduto nulla, a parte una rissa nel palazzo dell'imperatore austrico, causata dai miei soldati e da quelli di mio figlio. Nulla, che sarà mai!" rispondo tranquillo, alzando un poco le spalle.
"Certo che il problema non sussiste per VUIE ma non pe chillè pagliacc di Maribeau! Generà, visto che prenderò parte al vostro viaggio, esigo vedere lu pagliacc e i suoi soldati a governare i cavalli. E po' vidimme se tenne a forze di guardare ancora le femmene degli altri! Sto pourc! .. Andiamo Generà, a Peppino ci penso io!"
"Eh?! Si .... si .... andiamo" rispondo perplesso, non ho capito quasi nulla! Se parlasse un poco di francese sarebbe tutto più facile!
"E Jammè Generà, nu fate chillà facce! Vedrete che ben presto apprenderete una nuova lingua! Jamme!!" dico sorridente mentre sollevo un poco la gonna per camminare più rapida, appoggiandomi al braccio del generale Jarjayes. Devo dire che è un bell'uomo, slanciato, alto, magro, muscoloso. Ha braccia forti a cui aggrapparsi, un petto ampio, dall'aspetto curato.
Osservo l'imperatrice e domando: "Maestà, forse volete dirmi qualcosa?"
"Io?!! Ecco ... veramente stavo pensando a Vostra moglie..."
"Mia moglie Maestà?!"
"Si, penso a quanto sia una donna fortunata, non come a me, a cui è capitato un marito magrino, quasi rachitico, con un nasone, screanzato e maleducato. A me, che sono una donna educata, di modi gentili e garbati. Per fortuna che ho ereditato il carattere e la forza da mia madre, la grande Imperatrice Maria Teresa.!"
"Ehmm ... si, effettivamente ho notato la Vostra determinazione. Certo, io non ho mai avuto l'onore di conversare con l'imperatrice Vostra madre però, in quelle rare volte che è stata ospite a Versailles, ho notato che era una donna di carattere!"
"Eh si! Mammà era davvero una donna molto forte! Bene Generale, meglio cambiare argomento altrimenti divento triste!"
"Certo Maestà!"

A passo lento ma deciso, con al braccio l'imperatrice, andiamo nella sala privata dell'imperatore, ci facciamo annunciare dal ciambellano di corte e dico: "Avvisate l'imperatore che siamo qui, ci sta aspettando! " L'imperatrice ribatte immediatamente: "Ma quale annunciazione! Generà trasimme, chà Peppino ci aspetta. Su venite!" dice tirandomi con prepotenza, afferrando la manica della mia giacca.
"Ops... Maestà ..."
"Su, e non fate chilla faccia, entriamo!"

Questa donna è un terremoto, forte e decisa. Ha poco in comune con la nostra regina, dolce e leggiadra. Ma anche ingenua, leggera come una piuma, in balia di persone che male la consigliano. Maria Carolina invece è una donna forte e decisa, autoritaria. Forse questo viaggio gioverà alla nostra regina.



Vedo avanzare mia sorella al braccio del generale Jarjayes, ne rimango stupito: adesso mi sarà difficile chiedere spiegazioni, visto che i francesi sono ben voluti da Carolina. Sorrido e dico: "Mia cara sorella, quale irruenza, per favore calmati!"
"Uè Peppiniello se ho imparato una cosa da chillè lazzarone di Ferdinando è la spontaneità. Certo, l'educazione, la classe e le buone maniere che nostra madre ci ha impartito non mi mancano ma da chille fetente ho imparato ad essere schietta e sincera. Almeno di questo debbo essergli riconoscente. Allora Peppì, perché volevi vedere lu Generale?"
"E me lo domandi?!! Una rissa!!! I suoi soldati hanno scatenato una rissa nel mio palazzo! Una cosa indegna! Non intendo tollerare un simile comportamento. Dovranno essere puniti!" rispondo deciso, severo.
Rispondo appena all'imperatore: "Si ... certo..."
Interrompo il Generale e dico: "Uè Peppino, prima di adirarti devi sapere cosa è successo. Lu Generale e i suoi soldati non hanno alcuna colpa. La causa di tutto è di chillè puorc di Maribeau..."
"E chille puorc, come lo chiami tu, non è forse un soldato del generale?!!! Insomma!!!!"
"Uè Peppino, si può sapere cosa ti prende? Perché quella faccia?"
"Carolina!! Se ho questa faccia è perché sono stanco e seccato. Una rissa, nel mio palazzo!! Una cosa mai vista"
"Certo! Ma non fa parte della famiglia Jarjayes. Peppì, io stessa ho ordinato a lu generale di punire non soltanto Maribeau ma anche gli altri due soldati. Fratello, dovete sapere che Maribeau ha perso la testa... ehmm ... forse sarebbe meglio dire qualche altra cosa, sempre se lu capitano Grandier glielo ha lasciato! .. Dicevo che Maribeau ha perso la ragione per la figlia del Generale e giustamente lu marito ha difeso il suo onore. E' tutto chiaro Peppino? Mi hai capito oppure devo tradurre?"
Guardo un poco perplesso mia sorella, rispondo: "Ormai ho appreso la tua strana lingua, con cui intermezzi il nostro tedesco, ma qui davvero si esagera."
"E dai Peppino, quante storie! L'importante è che ci capiamo. Dunque hai inteso che se è successo tutto questo è stato solo perché la figlia du Generà è stato offeso da chille fetende?"
"Quindi, secondo te, quella rissa è scaturita per una donna?!!! Due nobili sono venuti alle mani? Ma un poco di contegno!!! Ci sono i duelli per risolvere certe faccende!!!!"
Sono davvero adirato, una rissa nel mio palazzo! Che cosa indegna, questi francesi non hanno un minimo di decenza. Penso tra me e me passeggiando nervosamente per il mio studio.
"Peppino, fratello, ditemi a cosa state pensando?"
"Esigo una punizione esemplare per quei soldati indisciplinati. Ma voglio ascoltare tutti. Voglio che vengano tutti qui, dal colonnello all'ultimo soldato coinvolto. Ora, subito!" dico con tono imperativo.
"Uè ma dico!! Tutti si, ma tranne le tre vittime. Cioè Grandier, Sassoin e Lasalle. Loro NO!"
"Anche loro, voglio tutti qui!" suono un campanello e si affaccia un valletto a cui cerco di ordinare di andare a chiamare tutti i soldati e portarli al mio cospetto, ma non faccio in tempo a finire che mia sorella mi interrompe.
"Peppì lasciatemi dire ... anzi, lasciami dire che sei davvero irragionevole! Ma se ti ho appena detto che lu capitano ha difeso l'onore della muliera, non vedo perché prendertela anche con lui!"
"Come perché! Ha scatenato una rissa!!! Ma ti pare un comportamento degno di un nobile? Certe questioni si risolvono con un bel duello!"
"Peppino, certo che sei davvero ottuso!!! Ti ho già spiegato chà chillè puorc di Maribeau voleva saltare addosso al colonnello, ovvero alla figlia del genale qui presente! E vuje Generà parlate, dite qualcosa, difendete il Vostro onore!! Ma per bacco, possibile che Vuje francesi siate tanto freddi? Eppure, li fate pure voi li figli!"

Sospiro, e dico mestamente: "Maestà avete perfettamente ragione, una rissa è indegna di un nobile, soprattutto se di alto lignaggio come il mio. Io per primo ho ripreso mio genero per il comportamento poco adatto alla sua nuova posizione sociale. Sono rammaricato dallo spettacolo indegno a cui abbiamo tutti assistito. Eppure, l'ho allevato a mia immagine, istruito ed educato. Se ha scatenato una rissa sono certo che è arrivato all'esasperazione. Diversamente avrebbe sfidato Maribeau ad un duello al primo sangue, con la spada. Vi prego di perdonare l'irruenza giovanile del mio ultimo genero, nonché figlio adottivo."
"Generale Jarjayes, Voi parlate di Irruenza giovanile? Io non credo che Vostro genero sia proprio giovane, al massimo è un giovane sposo, nel senso di sposato da poco. Ma in quanto ad età anagrafica non è proprio di primo pelo!"
"Ma si Peppino, non fare tanto l'altezzoso! Pensa che alla mia corte queste cose succedono quasi tutti i giorni: tra chillè pourc di Ferdinando e lu depravato del suo tirapiedi Claud Jarjayes, ogni giorno mariti e fidanzati gelosi s'accidono!"
"Accidono?!! Ti prego Carolina parla la nostra lingua, giuro che faccio davvero fatica a capirti!"
"Ohh Peppino ti prego! S'accidono significa si uccidono. Capito adesso?"
"Si, si , però sorella ti prego ..."
"Ohh ma quante storie! E poi non sei contento di imparare un'altra lingua?"
"Vabbè lasciamo stare. Comunque, Carolina poco fa hai parlato di un certo Claud Jarjayes o sbaglio?"
"Hai sentito bene Peppino, Jarjayes."
Mi volto verso il generale Jarjayes e domando preoccupato: "Generale, si tratta di un Vostro parente?!!"
"..Emm ... ecco ..."
"Generà rispondo io! Si, Peppino, purtroppo si! Claud Jarjayes è lo zio di chiste galantuomo. A questo punto Generà, mi domando come possa essere vostro parente!"
"Veramente ..." cerco una giustificazione ma non riesco neppure a parlare, sua Altezza è intenta a parlare, parlare e parlare, senza lasciare spazio a me.
"Ma lo sai Peppino che lo zio del generale ci ha provato anche con me? Ahh già, mi sembra di avertelo raccontato, scusatemi!"
"Oh povero me!! Generale, avete una famiglia davvero bizzarra: una figlia che veste come un uomo, un'altra che passa il suo tempo in camera con il marito, un genero, che è pure Vostro figlio, seppure adottivo, un fratello ex-cardinale ed uno zio maniaco! Ditemi, ho dimenticato qualcosa?!!" dico con tono ironico.
"Ehmm .. credo di no, Maestà. Avete riepilogato la mia famiglia alla perfezione!"
"Andiamo Peppino, anche noi abbiamo le nostre pecche familiari! Per esempio, guardate me, sono costretta a scappare per qualche tempo da Napoli per non farmi ingravidare nata volta da chillè pazz di Ferdinando, come se quindici eredi non bastassero per popolare la Penisola e non solo. A proposito, adesso si è messo in testa di promettere il maggiore dei nostri figli alla principessa tedesca. Oh povera me, spero solo che li vene nàttacche a u' core e si stenn!"
"Ma Carolina, per cortesia, sii seria. E poi, ti prego traduci ciò che hai appena detto!"
"E va bene Peppino traduco: mi auguro che Ferdinando abbia un attacco di cuore e muoia prima che io ritorni nel mio regno. Capito adesso?"
"E... coff ... coff ... sei stato più che eloquente! Ehmm ... Generale tornando a noi, io comprendo tutto, ma in tutta onestà mi state scombussolando il palazzo. Comunque, meglio sorvolare ciò che è successo e parliamo d'altro ..."
"Ahh finalmente fratello, era ora che cambiassi discorso, dicci!"
"Se non mi interrompi! ... Generale, nel pomeriggio ho organizzato un piccolo torneo di tiro al bersaglio, parteciperanno i miei migliori soldati, spero che vorrete prendere parte anche Voi, magari anche Vostra figlio, figlia o come volete che chiami il Colonnello!"
"Oh beh, in qualsiasi modo che la chiamate va bene! Grazie per la Vostra comprensione Maestà! Non mancheremo al torneo."
"Bene, allora Vi aspetto nel giardino per partecipare ...... vedrete che soldati ben addestrati che ho! Spero che i Vostri non sfigurino troppo!"
"Vedrete che si faranno onore!"
"Generà ovviamente quei tre pagliacci rimarranno agli arresti fino alla nostra partenza e come ho già decretato dovranno spalare il letame! Ih ih ..."
"Come desiderate Altezza ...."



Sono nella mia stanza con i miei uomini, ciò che è successo ci rende irrequieti, Jacques mi dice: "Michel, ma lo sai che hai il viso tumefatto?"
"Si, mi sono guardato allo specchio .... un vero disastro. Ci vorranno giorni per ritornare al mio splendore abituale. Ora mi toccherà mettere un sacco di cipria per nascondere questo disastro! Ma quel bifolco me la pagherà!"
"Bifolco o no, quel plebeo per poco non ti ammazzava! Michel, meglio che tu stia alla larga da quella donna in uniforme, altrimenti rischi di passare a miglior vita!"
"Ma non ci penso nemmeno. Devo solo cambiare strategia, e voi due mi aiuterete!"
"Michel ma tu sei davvero impazzito!!! Forse non capisci che quella donna non ti vuole?"
"Oh .... mi vorrà! Passerò al corteggiamento serrato, discreto ma serrato. Vedrete. Voi due dovrete solo tenere impegnato il marito, e magari nelle locande pagare qualche cameriera affinché lo seduca!"
"Cosa!!! Ma tu sei davvero fuori di te?!! Ma non ti è bastato quante te ne ha date?"
"Oh .... insomma! Me ne avrà pure date .... ma ne ha anche prese!!"
"Michel, ti ricordo che a causa della tua lussuria siamo finiti agli arresti e chissà cos'altro ci capiterà!"
"Ma nulla, cosa vuoi che ci capiti! Il Generale è vecchio, probabilmente chiederà il congedo per occuparsi del suo erede, non fa altro che parlare di questo nipotino .... ormai è andato!"
"Si, anch'io ho sentito parlare di un erede, ma non ho capito chi glielo darà."
"Credo una delle due figlie, Madame Joséphine o Madame Marianne!" rispondo angelico.
"Uhmmm ... non sarà che la tua cavallona sia incinta?"
"Ma dai!!! E' magra come un chiodo!! Dove lo terrebbe nascosto questo figlio in arrivo? No no ... deve essere una delle altre figlie! Anche se hanno una certa età, si vede che sono in stato interessante!!! Certo, è una vergogna .... alla loro età fare ancora certe cose .....devono essere matte!"
"Ehi Michel, forse quando arriverai alla loro età non avrai più a che vedere con le donne? Ah ah ah ..."
"Certo che si! Io sono un uomo, mica una donna!!! Da una donna della loro età ci si aspetta un comportamento pio e devoto, quelle due, invece, vanno ancora a fare figli! Ma saranno poi dei mariti?!"
"Ma e chi lo sa! .. Michel, a proposito, come ti senti nella parte bassa? E' ancora intera?"
"Ti prego non ricordarmelo, è ancora tutto indolenzito...!
"Michel comincio a preoccuparmi!"
"Di cosa Jacques?"
"Non è che il calcio che il plebeo ti ha sferrato non ti fa andare più in funzione l'altro io?"
"Ma si può sapere cosa dici! Io non smetterò mai di esercitare le mie attività amatoriali. Certo, lo sento ancora indolenzito ma si riprenderà!"
"Ah ah ah ..."
"Beh, cosa vi prende adesso? Perché ridete?"
"Ah ah ah ... Scusami Michel, ma nel modo in cui ne hai parlato è come se parlassi di ... di ... Ih ih ih ... qualcuno ... Ah ah ah .."
Jean ribatte: "Non di qualcuno ma di un tuo fratello minore! ...Ah ah ah ..."
"Imbranati! Vorrei vedere voi al posto mio!"
"Ma noi non corriamo dietro alle donne sbagliate! Ah ah ah ..."


All'improvviso la porta del nostro appartamento si spalanca, vediamo entrare il comandante delle guardie reali con due soldati, il primo apre una pergamena e comincia a leggere: "Per decreto reale e per volontà dell'imperatrice Maria Carolina, il capitano Maribeau, il tenente Lanette ed il sottotenente Villard devono recarsi immediatamente nelle scuderie del palazzo e occuparsi dei cavalli delle loro maestà. Dovranno strigliarli e rimuovere il letame. Sua maestà l'imperatrice Carolina si auspica che lucidiate al meglio il pelo del suo puro sangue. Infine ha aggiunto che se non ne rimarrà soddisfatta, dovrete occuparvi dell'intera scuderia."

Rimaniamo tutti scioccati da quanto appena udito, interdetti e stupiti.

Jacques ribatte: "Noi, dei nobili, a pulire le scuderie? Ma è un lavoro da plebei! Le nostre narici sono delicate, le nostre mani morbide, inadatte a maneggiare delle pale."
Maribeau deciso e offeso: risponde: "COSA?!!! Ma noi siamo degli ufficiali, dei nobili francesi!! Mandate a spalare letame quei popolani che si è portato appresso il colonnello Jarjayes!!"
Il comandante delle guardie reali avanza di un passo e ribatte: "Signore, forse non avete inteso che questo è un ordine dell'arciduchessa Maria Carolina, è inutile che facciate resistenza."
"E sia ..... troveremo modo di assolvere a questo ingrato compito .... in qualche modo!"
"Bene, sarò io stesso ad accompagnarvi. Prego da questa parte!"
Michel ribatte: "Jacques, i nostri abiti diventeranno sudici e puzzolenti! E poi i miei stivali nuovi, che dire della mia camicia bianca! Maledizione! Tutta colpa di quel plebeo!"
"E io allora cosa dovrei dire? Dovrò spalare letame solo per un tuo assurdo capriccio. Accidenti a te ed alle tue voglie!
"Capriccio?! Voglie?!"
"Si, hai sentito bene! Brami dalla voglia di infilarti nel letto della figlia minore del generale!! Accidenti a te ed alle tue voglie Michel!"
"Ma cosa ci posso fare se sono un uomo che le voglie se le vuole soddisfare tutte? E sia, andremo a governare i cavalli a testa alta. Vedrai che le loro maestà non avranno nulla di cui lamentarsi."
"Si si ... certo .... ti ci vedo proprio a spalare letame!!"
Il comandante delle Guardie Reali ci guarda severamente e dice: "Signori, da questa parte!"


Seguiamo il comandante delle guardie reali austriache che ci conduce giù per delle scale e poi in un cortile. Ci allontaniamo dal palazzo per raggiungere delle piccole costruzioni in cui vengono alloggiati gli animali reali.

Avventura sulle Alpi || Lady Oscar x AndrèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora