La decisione di Carolina

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"Oè ma dico!! Generà davvero vi vulite portare apprisse stu pagliac? Io direi di lasciarlo nei boschi! Ah ah ah ... Maribeau certo che avite fatto na pessima figura! Ah ah ah".
"Altezza ..... io sono sconcertato dall'impudenza del Capitano. Ma a Parigi farà una brutta fine! E in quanto a Voi, Maribeau, con quel piccolo pacchetto vorreste spodestare mio genero?!! Ma fatemi la cortesia va!!! Presuntuoso che non siete altro! Chissà come farete a soddisfare le Vostre innumerevoli amanti. Ma poi, le avrete davvero tutte queste amanti? Inizio a dubitarne! Ed ora tornate alla Reggia!! Sparite!" urlo dietro al mio capitano, decisamente poco dotato.


Mestamente ci incamminiamo, guardo il capitano, non resisto, e dico: "Maribeau, riconoscilo: per una volta una delle tue cavallone mancate te l'ha fatta pagare!"
"Già ..... ma io non mi arrendo! Accidenti a quella donna! L'ho davvero sottovalutata, quella non è uno strano prodotto del padre, temuta solo perché è la figlia del Generale Jarjayes! No, quella donna è un vero soldato! Addestrata, preparata, abile con le armi, integerrima! Accidenti a lei! Ma più mi sfugge .... E più mi eccita! Non mi arrenderò di certo!" rispondo tenendo su i pantaloni con le mani.
"Si, certo! Ah ah ah ah .... Ed il generale si é pure lamentato della tua dotazione!! Ah ah ah"
"Per la miseria! Ma come ha osato mettermi in ridicolo in questo modo! Ahhh ma se dividerò la stanza almeno una notte con quel vecchiaccio squinternato giuro che troverò il modo di mostrargli che non ho un pacchetto ma un grosso pacco! Un pacchetto, ma come ha osato dire una cosa del genere!" rispondo deciso alle canzonature dei miei commilitoni.
"Probabilmente suo genero sarà ancora più dorato! Ah ah ah ah!"
"Con una cavallona simile, credo che ... uhmm .... Amici dovevate vederla mentre mi ha tagliato le brache! Ohhhh nelle mie fantasie già me la immaginavo! Che femmina, che sguardo, che bocca, che cavalla..."


"ih ih ih ih .... u' pacchettino!!!!" CHE PUORC!! Uè pagliac, la prossima volta prima di parlare guardati le spalle!" Sussulto, mi giro di scatto e vedo l'imperatrice.
"Maribeau, e alzati le brache che tra poco rimani pure in mutande! Ih ih ih ... Mi fa piacere che abbiate trovato la cavallona che ha saputo mettervi al vostro posto! Ah ah ah ... Jamme Maribeau andatevene!"
"Sssiii .. agli ordini maestà!" dico allontanandomi in tutta fretta con i miei subalterni.


"Padre, per cortesia, aiutatemi a rientrare .... io ....." sussurro appena, troppo stanca, arrabbiata e spossata.


Prendo con stizza le redini del mio cavallo e con difficoltà, a causa dei pantaloni tagliati, salgo in sella


Mi avvicino al generale e dico: "Generà davvero volete portarvi dietro quei tre?"
"Altezza ..... non ho scelto io! Di tutti i miei soldati, Bouillè ha scelto i peggiori! Accidenti a loro!"
"Già, avete ragione Generà!"

Prendo Oscar per un braccio, la stringo a me e la accompagno all'interno del casino.
Rientriamo tutti nel casino, mi siedo stancamente su una poltrona e dico: "Padre, spero che non Vi lamenterete più della condotta dei miei soldati. Anche se inizialmente ho avuto problemi con loro, alla fine mi sono fatta rispettare, ed ho guadagnato la loro fiducia e la loro stima! Invece quel giullare di corte ..."
"Pagliac piccirè, chillè è nu vero paliac!" ribatte l'imperatrice.
"Si Maestà, avete ragione! Quello sbruffone è un pagliaccio ma ha trovato il comandante che fa per lui!"
"Oscar ..... per lo meno i miei uomini sono alla Reggia. Ti ricordo che un certo soldato si é dato ai bordelli!! Ed una mattina sei dovuta andare a cercarlo!!! Non cantare vittoria!!!"
"Si, è vero! Ma per lo meno Alain era alla ricerca di altre donne non del suo comandante!"
L'imperatrice ribatte: "Oh Gesù! Ma possibile che non c'è un solo uomo su questa faccia della terra che non pensa ad altro che a come portasi a letto una donna?!!!"
"Ma certo che c'è! Il mio Andrè Altezza!!! Ed in fondo credo anche i miei cognati e mio padre ....."
Joséphine divertita ribatte: "Maestà, mia sorella ha ragione! Però per un attimo ho rischiato che mio marito non riuscisse a portarsi a letto nemmeno me! Oh Maestà, questi giorni alla reggia sono stati davvero provvidenziali, finalmente mi sto rilassando! Ih ih ih .. E poi, Maestà, dovete sapere che tra tutti gli uomini ne conosco uno che ha vissuto come un eremita senza toccare una donna per vent'anni! Ih ih ih ...."
"Davvero? Raccontate!!! Sono davvero curiosa!"

"JOSÈPHINE!!! Bada bene a ciò che dici!!!" dico trapassando con lo sguardo mia sorella.

Guai a lei se oserà parlare del mio Andrè! Già così mi sento in colpa, se solo lo avessi capito prima, avremo potuto vivere felici già da molti anni. Ma io ero troppo presa da me stessa, dall'essere un soldato perfetto, un figlio perfetto, un uomo perfetto, per capire che ho sempre amato Andrè!

"Uhmmm se la nostra soldatessa si sta agitando credo che si tratti del bellissimo capitano! E' così?!!"
"Certo Altezza!! Mio cognato é un vero santo! Anche se credo che stia recuperando alla grande!!!" rispondo sorridendo.
"Ahhhh Generà certo che le vostre figlie sono donne davvero fortunate! A proposito, che ne direste di richiamare in Francia chillat purc di Vostro zio?! Così almeno si allontana nu poch dalla mia corte!"

"Altezza, devo dire che ho scelto per loro dei mariti perfetti! Ho organizzato dei matrimoni felici per tutte loro! Tutti matrimoni felici, ben assortiti, tutti sposi che amano le loro mogli. Sono davvero un buon padre, non credete?!" rispondo orgoglioso delle scelte fatte.
"Beh, riconosco che almeno avete accontentato le Vostre creature dando loro dei mariti per bene. Invece a me, la grande Maria Teresa d'Austria ha pensato bene di farmi maritare pu o porc delle due Sicilie! E jammè Generà!"
"Emm ... ecco, Maestà ..."
"Secondo vuiè na femmena istruita e raffinata cummè a me, meritava di sposare n'omme a comme chillè? Generà, per fortuna che chillate depravato di Vostro zio non ha preso muliera, altrimenti povera femmena! Però si dice che ha seminato figli ovunque. Statte accorte Generà!"
"Oh .... ehm .... Altezza, non dite così! Piuttosto .... non tornano ancora da questa caccia?!!! Oscar, dimmi, stai meglio? Sei comoda? Hai fame? Sonno? Sete? Dimmi, ed io esaudirò qualsiasi tua richiesta figliola!"
"Sto benissimo Padre, adesso ho solo bisogno di un poco di tranquillità." Rispondo appoggiandomi meglio allo schienale della poltrona. Sono comoda, seduta qui, circondata dalle mie sorelle, con mio padre seduto su una poltrona accanto alla mia. Poveretto, deve soffrire molto dopo l'ennesima caduta!

Joséphine ribatte: "Maestà, tornando a mio zio ...... forse meglio dire allo zio di mio padre, cos'altro si narra di lui, su avanti raccontate! Infondo tutti dicono che gli assomiglio, chissà cosa mai avrà combinato lo zio." rispondo incuriosita.
"Oh Madame, uno scostumato che passa di letto in letto! Pensate che pare che sia stato sfidato a duello diverse volte, da mariti gelosi, ed è sempre riuscito a cavarsela! È stato pure sorpreso durante le sue attività da qualche sposo cornuto!!! Però ..... le signore che lo hanno ... ehm .... conosciuto, dicono che le sue prestazioni siano eccezionali!!! Un uomo instancabile, attento e premuroso. Certo giusto per il tempo necessario al corteggiamento e successivo accoppiamento, ma pare che sia eccezionale!"
Joséphine divertita guarda Anna e dice: "Però caspita!! Anna, anche lo zio Armand è così ... come dire ... ecco ... abbondante?"
"Oh ..... Joséphine, io .... ecco ..... non saprei. Non ho ehm .... termini di paragone, se non il mio defunto marito ....." rispondo molto imbarazzata. Ma la marchesa davvero che domande fa?
"JOSEPHINE! MA TI RENDI CONTO DI COSA DICI!"
"Marianne, sei la solita! Certo non posso chiederlo a mio padre, però non appena torneremo a casa lo chiederò a nostra madre!"
"Joséphine!!! COSA DIAVOLO VORRESTI CHIEDERE A ME?!!! SE SONO DOTATO?!!! CERTO! MOLTO DOTATO, MOLTISSIMO!!!!! CHIARO?!!! Ohhh, ma cosa mi fai dire!!"

Madame Battista sussurra: "Beata Vostra moglie! Che donna fortunata!"

"BASTA!!! È mai possibile che mia sorella non sappia parlare d'altro! Smettetela con questi discorsi sconci!!! Stop, fine, alt, arrêtez-vous!!!!" sbraito stanca da questi discorsi.
Elena mi guarda e dice: "Oscar, non credevo che un uomo per sposarsi dovesse portare in dote .... A proposito, di cosa state parlando? Cosa deve portare l'uomo in dote?"
"Oh .... in dote?!! Nulla nulla Elena ..... nulla. Le mie sorelle e mio padre stanno parlando delle loro capacità di ...... uhm .... gioire .... o fare gioire .... insomma .... è..... difficile! Ecco!" rispondo imbarazzata, ma questa ragazzina è davvero curiosa!
"Oh a picirelle nu conosce ancora l'ommè! Piccirrè appena Vi sposerete capirete! ... Comunque, Generà se dicono certe cose sul conto del Vostro parente un minimo di verità ci sarà! E pensare che kille fetente voleva approcciarsi anche a me, che sono la muliera del suo migliore amico! Che schifo!! .. Ehmm scusatemi Generà ma Vostro zio è 'na schifezza d'omme!"
"Si certo, però è molto dotato Altezza, come tutti i Jarjayes! E sappiate che anche i miei generi sono molto .... appaganti! Tutti, tranne ovviamente Maxim!!"
Non resisto più, mi alzo dalla poltroncina e strepito: "ORA BASTA!!! Preferisco raggiungere André piuttosto che sentire queste sconcezze! Scusatemi Maestà ma non sono discorsi che gradisco!" dico lasciando il casino e raggiungendo il mio César.
Seguo mia figlia, e sbraito: "Possibile che tu sia così incosciente?"
"Sarò anche incosciente come dite, ma i Vostri discorsi non mi piaccio per niente!"
"TU NON ANDRAI PROPRIO DA NESSUNA PARTE!! DEVI RIPOSARTI, LO VUOI CAPIRE?!!!" dico afferrando la mia piccola per una mano e trattenendola a me. Certo che è davvero decisa, una vera Jarjayes!
Sfilo con irruenza la mia mano da quella di mio padre e digrigno: "Credevo che fosse solo Joséphine fuori di testa, ma non è così! Voi siete peggio! BASTA ME NE VADO!" dico mettendomi in sella.
"NO!" afferro Oscar e tengo fermo il cavallo, non le permetterò di commettere una sciocchezza, a qualsiasi costo!
Sento le voci delle mie figlie raggiungerci: "Oscar, non puoi andare, devi pensare alla tua creatura. Lei ha bisogno di riposo, sii ragionevole!" sento dire a Marianne.
"Su sorellina, scendi e comportati da vera Jarjayes! Resisti!! Ih ih ih"
"Una vera Jarjayes dite!!! Forse è mio padre che si sente tale, Joséphine, ma non io, visto che tra non molto .... io ..." vedo tutto buio intorno a me, tento di aggrapparmi alle briglie per non cadere ma non capisco più nulla .... Sento tutto girare, le palpebre pesanti e piano mi accascio sul collo del mio cavallo.


Afferro la mia piccola prima che cada rovinosamente e la aiuto a scendere da César. "Oscar, vieni, accompagno dentro" dico prendendo in braccio la mia piccola, appoggiandola al mio petto. "Lo sai che sei una testona? Proprio come me. Ha ragione Joséphine, sei proprio una Jarjayes. Ora però te ne starai buona buona a riposo, per il bene del mio piccolo François!" dico sistemandomi per bene la mia piccola tra le braccia. La vedo sbattere un poco le palpebre, sento la sua voce flebile rispondermi "Si ... io ....."
Carolina ribatte: "Generà, portate la piccirella dentro e sdraiatela sul divanetto! ... Generà, forse siete un veggente oltre a uno iettatore?!"
"Io? Iettatore? Veggente? Ma cosa dite Altezza?!!!" dico mentre rientro nel casino di caccia. Mi guardo intorno, vedo una bella chaise-longue su cui poter adagiare la mia piccola, irrequieta, figliola. "Ecco Oscar, qui starai comoda!", dico facendo accomodare la mia piccola. "Marianne, passami una coperta, mentre tolgo gli stivali a Oscar, così starà più comoda! Non vorrei che le dolessero i polpacci dopo tutte queste ore con gli stivali alti! Io lo so quanto possono essere scomodi questi stivali, che tengono stretto il polpaccio."
"Generà ma poco fa avete detto che Vostra figlia avrà un maschio, ditemi, come fate ad esserne sicuro?! E se fosse 'na bella bambina?"
"Sarà un maschio Altezza, vedrete. Oscar non mi ha mai deluso, e non lo farà neppure in questa occasione!" rispondo deciso, sicuro mentre sfilo con difficoltà, il primo stivale alla mia piccola. Ora passo al secondo, uff ... che fatica, tiro un poco, piano piano .... ma ...purtroppo mi scivolano le mani dalla pelle della calzatura e cado rovinosamente a terra. "Ohi!!! Povero me!!! Joséphine, per cortesia, invece di ridere aiutami a sfilare quello danno stivale! Io non sono pratico!! Ma tu li avrai sfilati a tuo marito nel corso degli anni! Su!!"
"Tutte le sere! Ih ih ih ih ... Padre, tornando al discorso del sesso del nascituro, ma ditemi come fate ad essere tanto sicuro visto che noi tutte Vi abbiamo dato ben venticinque nipoti tra cui gli unici maschi sono i miei figli: George e Antony e Augustin il figlio di Silvye?! Tre su venticinque!! Dico venticinque!!" rispondo mentre sfilo con grazia lo stivale a mia sorella.
"Povera cara, credo che le dolgano un poco le gambe, dopo tutte queste ore. Nelle sue condizioni dovrebbe evitare di andare a cavallo ed indossare calzature così strette!"
"Beh, riguardo alle calzature ti do ragione, Oscar non dovrebbe portare questi stivali! Invece .... come ti ho già detto, Oscar non mi ha mai deluso, quindi ...... sarà un maschio! Mi pare ovvio!!! E poi, dopo tutte queste femmine, avrò il mio primo Jarjayes!! Ci pensi? Oh, su guarda, Oscar si sta riprendendo, per fortuna!"
Aggrotto le sopra ciglia, metto le mani ai fianchi tiro fuori la pancia e dico tutta impettita: "Guardate la mia pancia, qui c'è una femmina!! E anche la pancia di Oscar ha tutti i tratti femminili e pure quella di Marianne! Quindi, mettetevi l'anima in pace che avrete tre nipoti femmine!"
"JOSÉPHINE!!! Non dire una simile sciocchezza! E poi, la pancia di Oscar è ancora troppo piccola. Anzi, secondo te, che hai una certa esperienza, non è troppo piccola? Ormai dovrebbe essere molto più evidente!!! Invece, se non sapessi che lì c'è il mio nipotino, non direi affatto che è in stato interessante!! Inizio a preoccuparmi!"
"La pancia di Oscar è piccola perché mia sorella è magra e poi è al suo primo figlio!"
"Quindi .... secondo te è tutto normale? Non è che è piccola perché fa troppa attività?!!! Sei sicura che stia bene?" rispondo un poco preoccupato. "Ah, se solo ci fosse qui la mia Marguerite!"
"Attività?!! Vi riferite alla sua vita intima con André?! Ma Padre, quei due hanno dormito già abbastanza! Un poco di arte amatoria non può che fargli bene! Ih ih ..."
"Joséphine" dico scuotendo vistosamente la testa "Ma tu non pensi ad altro? Anche andare a cavallo come oggi è un'attività! Possibile che per te esista una cosa solo al mondo?!! Sei uguale allo zio Claude! Che figlia scostumata che ho. Davvero non pensi ad altro, non parli che di un solo argomento, decisamente inadatto ad una dama del suo rango!"
"Davvero! Forse lo fanno solo i plebei?!"
"Co... cosa!"
"Avanti, rispondete!"
"Oh ma che sta succedendo?! Figlia mia, la gravidanza ti sta facendo impazzire!"
"Padre, io sono già di mio così, le gravidanze poi, mi incitano ancora di più!"

Sento alle mie spalle la voce di Carolina: "Oh Gesù questa famiglia è simpatica assaje!!"
"Grazie Altezza! Siete troppo gentile!" rispondo impettito!
"Ih ih ih ... Generà scusatemi ma vuie sit nu pazz! Ah ah ah ... Ma in senso buono ovviamente!! Antonietta è davvero fortunata ad avere amici comme a vuie!"
"Grazie Altezza! Ditemi, è molto che non la vedete vero?"
"Eh già!! E non lo nego che mi piacerebbe tanto incontrarla almeno per qualche giorno!"
"Temo che sua Maestà non possa lasciare la Francia, soprattutto in questo momento"
"Già, lo so! Povera sorella mia! .. Mi chiedo se mio cognato il fabbro si sia specializzato nella costruzione delle serrature!"
"Ma no Altezza, cosa dite!"
"Ma no, cosa! Ma se Gigino non fa altro dalla mattina alla sera!"




Lego il mio cavallo ad un albero e mi dirigo a passo rapido verso il casino, seguito da Alain, Gerard ed i miei cognati. Si sente un vociare tutto femminile e delle risate allegre provenire dal casino. Mi fa piacere che le signore si stiano divertendo! Spero che anche Oscar sia allegra e rilassata. Entro rapido e, quando vedo Oscar accasciata sulla dormeuse, mi precipito al suo capezzale!

"Oscar! Ma cosa .... " la vedo sbattere le palpebre, le sue lunghe ciglia muoversi rapidamente, mentre stringo forte una sua mano tra le mie. "Generale, cosa è successo? Marianne .... Joséphine!!! Ditemi, vi prego!"
Marianne ribatte: "André, Oscar ha bisogno di riposo e soprattutto di tranquillità, cosa che non potrà mai avere fin tanto che non saremo tornati a casa!"
L'imperatrice ribatte: "Appena torneremo alla reggia, la faremo visitare. Non preoccupatevi Capitano, nelle sue condizioni è normale!"
"Ma .... cosa è accaduto? Stava bene, quando sono andato via!!"
"Se mia figlia fosse stata bene, non ti avrebbe chiesto di venire qui! Quindi non stava bene già da prima ed è tutta colpa tua!"
"Ma Signore, io non ho fatto nulla. Marianne, dimmi, è accaduto qualcosa?" dico stringendo la mano della mia dolcissima Oscar e posandoci un casto bacio. Le accarezzo leggero il viso, spostando una ciocca ribelle. Sento il suo dolce profumo, il suo respiro regolare.
Joséphine ribatte: "Conosci tua moglie, appena sente fare alcuni discorsi va fuori di testa!"
"Ma ..... solo questo? Insomma ....... si sarà arrabbiata, va bene, ma questo non giustifica il suo stato. Forse Generale avete tirato di spada con lei?!"
"Ma cosa dici!!! Come avrei potuto?! Piuttosto TU figliolo esonerati da certe attività con mia figlia, capito?" Ascolto sorpresa questo pazzo generale, palanco gli occhi, e dico: "Uè generà!! Ma da quanto in qua na femmena che sta con il marito si sente male! Voi forse non avete fatto la stessa cosa? E non ditemi di no cha nu ve credo! Generà dite al capitano cosa è successo, così capirà."
"Ecco .... Andrè ... vedi ....." sono davvero imbarazzato.
Joséphine ribatte: "Oh insomma Padre, non è difficile! Andrè, il capitano Maribeau è arrivato fin qui ed ha importunato mia sorella. Nostro padre è imbarazzato perchè si tratta di uno dei SUOI soldati, che sono più indisciplinati di quelli di mia sorella. Al paragone con Maribeau, Alain è un santo! Comunque ..... Oscar si è davvero arrabbiata e lo ha ridotto in mutande ..... che poi, diciamocelo, non era neppure uno spettacolo interessante. Insomma, quel gran seduttore ha una dotazione alquanto scarsa, non so se mi sono spiegata!" riassumo brevemente visto che mio padre voleva tacere.
"Ma come ha osato!!! Adesso dov'é?"
"Andrè calmati per cortesia. Occupati di Oscar, a Maribeau ho già pensato io. È un mio soldato e verrà punito come merita"
"Ma come faccio a calmarmi! Mia moglie ha perso conoscenza! Vado a chiamare il dottore di corte." dico preoccupato.

Sento Oscar stringere la mia mano, vedo i suoi splendidi occhi aprirsi e la sua voce giunge flebile alle mie orecchie.

"Andrè, resta qui con me, ti prego. A Maribeau ho già pensato io! ... Decisamente, ho chiesto troppo. Eppure, mi sentivo bene questa mattina, in forma perfetta, riposata e tranquilla!" dico facendo un sorriso un poco tirato, sentendomi stanca ed affaticata. "Dimmi Andrè, com'è andata la caccia?!"
"La .. la caccia? .. Ecco ... tu lo sai che non sparo agli animali ma solo alle bottiglie e riguardo Charles e Louis ecco, loro non hanno portato nulla, solo l'imperatore ha preso una lepre ..."
"NULLA?!!! Ecco lo sapevo, ho dei generi incapaci!" dico alzando gli occhi al cielo! "Voi due, Sassoin e La Salle ..... avete preso qualcosa o anche voi solo bottiglie?!"
"Generale, veramente Gerard ed io pensavamo a salvaguardare l'incolumità di sua maestà, quindi, l'unica cacciagione è quella dell'imperatore!"
"Ecco .... lo sapevo .... quindi nulla! Questa sera brodino per tutti .... per te no Oscar, tu hai bisogno di nutrirti! Come ti senti?!"
"Meglio Padre, ma preferisco tornare a palazzo..."
"Va bene, se le Signore sono d'accordo, io farei rientro. Così sua Altezza ti manda il suo medico di fiducia!"
"Si.. va bene Padre!" dico alzandomi dal divanetto.
"Ovviamente, andrai in carrozza!"
"Ovviamente! Sig...."
"Oscar, ti prego, non fare quella faccia. Sei stanca, hai cavalcato e quel ..... Maribeau ti ha fatta agitare! Sarei dovuto rimanere qui con te. Mi dispiace ..... avrei dovuto pensare io a te, a difenderti da quel depravato. È solo colpa mia se non ti sei sentita bene, sono io a dovermi occupare di te e della nostra creatura. Da questo momento non ti abbandonerò un solo istante" rispondo guardando con dolcezza la mia sposa.
"Andrè...adesso non esagerare! So badare a me stessa."
"Si, però appena saremo alla reggia, devo affrontare quell'uomo. Adesso ha davvero esagerato.
"Andrè ..... ti prego, lascia stare. L'ho già umiliato io! Spero che abbia imparato la lezione! Ora andiamo."
"Oscar dimentichi che non sei più una donna sola, sono tuo marito . E se io lasciassi perdere quel buffone, penserebbe di essere libero di importunarti ancora, mi dispiace ma io l'affronterò."
"Andrè ..... cosa hai in mente di fare?" Chiedo mentre mi accompagna alla carrozza.
"Farò ciò che farebbe un marito che ama sua moglie. Oscar, quell'uomo non dovrà mai più avvicinarsi a te. E su questo non transigo."
"Andrè ..... tu stai pensando ad un duello. Ed io non voglio!"
"Oscar, non puoi essere continuamente vessata dalle attenzioni di quel ...buffone. Che capisca che sei una donna sposata e che le sue attenzioni non ti interessano."
"Credo di averglielo spiegato chiaramente, Andrè! Non farmi preoccupare!"
"Oscar, con quel imbecille dovremo viaggiare fianco a fianco per circa una settimana. Sono sicuro che ti importunerà ancora ed io non posso e non voglio essere additato da in villano simile come un marito che non difende sua moglie. E' inutile che tu insista, quell'uomo dovrà vedersela con me."

Carolina ribatte: "Ascoltatemi piccirè, il capitano ha ragione, conosco ommè simili, la mia corte ne è piena, per questo che vi dico che vostro marito fa bene a mettere chillè pagliac al suo posto, altrimenti tornerà alla carica. Ma non avete visto chillè pourc come vi guarda? Manca poco che vi salti addosso a commè a fatto chillate pourc di vostro zio Claud! Ahhh ma io l'ho messo al suo posto, che se aspettavo lu pourc di Ferdinando a quest'ora ......."
"Ma .... Altezza ... io ......" guardo Andrè, il suo sguardo dolce e deciso. Lo so, ha ragione. Io stessa mi sono battuta in duelli per molto meno. Però non mi va di farmi proteggere.
"Come non volete?! Ma dico!!! Dovreste essere orgogliosa e felice di avere un marito come il capitano. Magari lo avessi avuto io un marito a chussì! Sing...."
Joséphine ribatte: "Credo che l'imperatrice abbia ragione. Oscar quel Maribeau ti guarda come un depravato pronto a portarti a letto! André fa il tuo dovere di uomo, mettilo al suo posto!"
"Ma ...... io ..... ho sempre risolto da sola, se poi avessi dovuto sfidare a duello tutti gli importuni che ho Versailles ..... ci avrei impiegato anni!!"
Armand interviene: "No, un momento, non è modo di sistemare le cose. Nostro Signore non ci ha insegnato di rispondere alla violenza con la violenza ..."
"Armand! TACI!! Tu non sei stato allevato per queste cose. Mio genero ha ragione. Però Maribeau è un mio soldato e spetta a me occuparmene! Ed il mio è un ordine. CHIARO A TUTTI?!"
"Augustin non puoi aizzare il marito di tua figlia contro quell'uomo..."
Joséphine ribatte: "Ma come Zio, proprio Voi predicate il perdono e la tolleranza quando avete preso a pugni il corteggiatore se non che parente di Elena, solo perché voleva passeggiare con la Vostra fidanzata in giardino ..."
"Uè questa mi giunge nuova!! E jammè Joséphine raccontate!! Però alla faccia del cardinale! Ih ih ..."


Gerard, quel pagliac, come lo chiama l'imperatrice, non sa con chi ha a che fare! Se crede che il diavolo biondo sia pane per i suoi denti, si sbaglia di grosso."
"Già, se André ha aspettato vent'anni, figurarsi qualsiasi altro omuncolo! Ih ih..."
"Infatti! Ih ih ..."
"Smettiamola Alain altrimenti il generale comincerà a strepitare contro di noi solo per sfogarsi."
"Sante parole amico!"


André continua: "Intanto salite in carrozza, così raggiungiamo la reggia e Oscar potrà riposare. E poi voglio che ti visiti il medico! E questa volta non puoi rifiutarti!" Dico deciso, sono davvero preoccupato e non asseconderò mia moglie nella sua incoscienza!


Victor sussurra alla sua fidanzata: "Elena, possibile che quell'uomo si sia davvero preso certe libertà?"
"Victor, sono rimasta allibita quando ho visto Oscar ... ecco .... Victor, gli ha tagliato i pantaloni! ... Victor, mi insegnerai a maneggiare la spada?"
".. Si .. certo ..."
"Victor sei pensieroso, cosa ti succede?"
"Nulla ...nulla Elena ..."

Se penso che non molto tempo fa, Oscar ha riservato anche a me un trattamento simile solo perché le chiesi un bacio, figurarsi a Maribeau cosa avrà combinato! ....


"Visitarmi?!! Ma perché vuoi che mi visiti il dottore? André io sto benissimo..."
"Se tu stessi bene come dici, non mi avresti chiesto di accompagnarti al casino..."
Carolina ribatte: "Il giovanotto ha ragione, dovete farvi visitarvi! ... Generà ma lo sapete che avite davvero una gran bella famiglia?"
"Grazie Maestà! Ma Voi nemmeno immaginate quanti pensieri che mi danno tutti. Tornerò a casa stanco e avvilito."
Marianne si avvicina a suo padre e dice: "Padre, non posso che darvi ragione, da quando siamo partirti non avete fatto altro che risolvere i problemi di noi tutti."
"Grazie cara! Sei l'unica che mi comprende. Mi ricordi tanto la mia dolce Marguerite ..."
Joséphine ribatte: "Ed io invece chi vi ricordo?"
"Mio zio Claude..."
"Chi chillè pourc?!! Oh Gesù per carità non me lo ricordate! Generà ma cosa dite!! Vostra figlia è un tantino vivace SOLO con suo marito, nulla a che vedere con vostro zio lu depravato!!!"
"Coff ... coff ... ecco... meglio salire in carrozza..."
"No, un momento Generà, da quanto tempo non lo vedete?"
"Chi?"
"Ma lu pourc e di isso che stiamo parlando!"
"Emm ... sono almeno quindici anni..."
"Beh, allora vuie non sapete che cosa ha combinato in tutti questi anni ma io si."

Alain non resiste e scoppia in una fragorosa risata: "Ah ah ah ah ... di sicuro vostro zio, avrà tenuto alta la bandiera dei Jarjayes! Ah ah ah ah ..."
"SASSOIN!!!! TACI! Su, presto tutti in carrozza, partiamo per la reggia! Ohhh quanti problemi!! Signore aiutami a superare questo momento!"
"Fratello, però quando ti ci metti sai anche pregare!"
"Armand, taci! Ti proibisco di prendermi in giro anche tu!"
"Ih ih ... Zio Augustin ... mio padre un tempo è stato un cardinale, quindi sa cosa sta dicendo..."
"Arg ... Armand!!! Di questo passo mi ammalerò di stomaco."
"Non appena faremo rientro, ti darò un'erba rilassante..."
"Non ci penso nemmeno! Presto andiamo!"

L'imperatrice mi si avvicina e dice: "Madame Joséphine, ma u Generale è sempre a chussì nervoso?"
"Sempre Maestà. Mio padre è insopportabile, non vedo l'ora di tornare a casa."
"Ma no, cosa dite! Vostro padre è simpatico assaje! ... Sarà un vero piacere viaggiare con voi!"
"Cosa!! Maestà volete dire che vi unirete a noi?"
"Si, ho deciso di vedere mia sorella Antonietta..."
L'imperatore ribatte: "Ma sorella, cosa dici! Dimentichi che hai un bambino piccolo, a meno che tu non voglia lasciarlo alla reggia!"
"Ma non ci penso nemmeno. Gennarino verrà con me! E poi, tra una settimana saremo a Versailles ed io voglio non solo ncontrare Antonietta e mio cognato Gigino ma voglio fare due chiacchiere pe chillè altro pourc dello svedese. Deve dirmi che intenzioni che ha con la mia povera sorella."

Sono impietrito dalle parole dell'imperatrice, Armand, mi si avvicina e dice: "Augustin hai una faccia! Ma hai sentito?"
"Certo che ho sentito! Armand, temo che impazzirò.."
"Temi?"
"Non scherzare e ascoltami, ho paura che la situazione vada a complicarsi sempre di più. Sono sicuro che non resisterò. Adesso anche l'imperatrice Carolina si unirà a noi e che dire poi di portarsi un altro moccioso dietro?!"
"Meglio rientrare Augustin..."
"Armand, giuro che non faremo altre tappe, altrimenti rischiamo che al nostro viaggio si possa unire altra gente. Povero me che strazio!"



Arriviamo nel cortile della reggia sulle nostre carrozze. Purtroppo, ho dovuto cedere alle insistenze di Andrè e rinunciare a César. Insistenza, più che altro mi ha praticamente caricata di peso in carrozza, come fossi un pacco. Ma in effetti, non avrei avuto la forza di ribellarmi, né di reggermi in sella.
Scendo leggera, con un poco di fatica dalla carrozza, seguendo le mie sorelle. Vedo Andrè porgermi la mano, ansioso di accompagnarmi nel nostro piccolo appartamento.
"André perché non rimani con me?!"
"Oscar, ti accompagno nella nostra stanza, mi assicuro che ti riposi, mando a chiamare il medico e resto per il tempo della visita. Poi però devo risolvere una volta per tutte il problema che ben conosci!" rispondo mentre prendo sottobraccio la mia Oscar per accompagnarla all'interno della reggia, nel nostro appartamento.
"André, non vorrai davvero affrontare Maribeau?" chiedo un poco preoccupata. Non voglio che si esponga, non voglio che mi protegga. Io so badare a me stessa. Certo, mi fa piacere che pensi così tanto a me, che mi ami e che sia geloso, però non voglio nessun duello.
"Certo Oscar, cosa ci vedi di sbagliato?" rispondo mentre entriamo nel salottino comune. Vedo venirci incontro una delle suorine. "Madamigelle, scusatemi..."
Faustina timorosa risponde: "Dite pure Monsieur, in cosa possiamo aiutarvi?"
"Vedete, mia moglie sta poco bene e necessita del medico. Mi fareste la cortesia di chiamarlo?"
"Oh ma certo Monsieur, corro!"
"Grazie mademoiselle Faustina!" dico mentre si allontana in tutta fretta.
Maria dice: "Ma certo Monsieur Grandièr, Faustina ed io ci occuperemo di andare a cercare il dottore di corte, faremo in un attimo. Andiamo Faustina! ... Faustina! Aspettami!" dico rincorrendo la mia amica.
"Grazie mille! Vieni Oscar, noi aspetteremo il medico nella nostra stanza, su!"
"Si, andiamo ..."


"Raggiungo la mia amica Faustina e protesto: "Ma si può sapere perché corri in questo modo? Perché non mi hai aspettata?"
"Scusami Maria ma il cuore mi batteva così forte che temevo che la moglie del bellissimo capitano lo sentisse. Lo sai quanto è gelosa!"
"Appunto perché lo sai, dovresti togliertelo dalla testa. Quella è una donna pericolosissima! E poi, gira sempre armata. Basta fare una mossa sbagliata e ci ammazza tutte e due."
"Appunto per questo sono scappata."
"Maria, però quanto è bello!"
"Chi?"
"Come chi? Ma il capitano! Hai visto che occhi? E che sguardo! Oh Signore, quando lo vedo mi sento scombussolare il sangue, la mente, il corpo. Ahhh come mi piacerebbe fare un bambino con lui!"
Mi faccio il segno della croce scandalizzata e ribatto: "Ma sei per caso impazzita?!! Faustina, lo sai che è peccato fare certe cose se prima nostro Signore non ci unisce in matrimonio?! E poi il capitano è un uomo impegnato!"
"Si, lo so. Ma il capitano è bellissimo! In tutta confidenza, vedi... l'altra notte, l'ho addirittura sognato!"
"Dici davvero? E come?"
"Ecco ... veramente, io ... mi vergogno..."
"Su, avanti raccontami, lo sai che io sono una tomba."
"Si, lo so .... Ecco, io ... ho sognato che mi baciava! Ohhh Mi sento ancora tanto emozionata!"
"Sccc... meglio non parlare di queste cose nel corridoio."
"Si, hai ragione Maria. Meglio andare a chiamare il medico di corte!"



Entriamo nella nostra stanza, appoggio le nostre mantelle sullo schienale di una sedia e come Oscar si è seduta mi inginocchio per sfilarle gli stivali. Avrebbe anche potuto evitare di infilarseli, io l'avrei volentieri condotta qui in braccio.
Toc Toc Toc Toc, busso deciso alla porta dei miei sposini, affiancato da Marianne, piuttosto preoccupata per la salute della sorella, e pure io lo sono!
"Avanti!"
"Oscar, figliola, come ti senti? Sta arrivando il medico, spero che vorrai farti visitare senza fare storie!"
"Tranquillizzatevi, stavolta non mi opporrò." Rispondo stando seduta sulla mia poltroncina, con Andrè al mio fianco. Povera me ..... che supplizio!
"Bene sorellina, ora stai seduta tranquilla. Anzi ... posso accomodarmi accanto a te?"

Sono fuori dalla porta della stanza di madame la Comtesse, in effetti sono un poco preoccupato, l'altro giorno non mi ha accolto molto bene. Se non fossero arrivate quelle due fanciulle a chiamarmi, e se non avessi ricevuto un ordine preciso da sua altezza, e dall'imperatore, mai sarei tornato qui. Faccio un bel respiro e busso alla porta.
TOC TOC sentiamo un bussare timido alla porta
"Avanti!"
"Buonasera, Madame. Sono accorso appena mi hanno avvisato. Sua Altezza Reale mi ha detto che non Vi siete sentita bene e si è raccomandata di avere ottima cura di Voi. Spero che questa volta mi permetterete di visitarvi!"
"Ehmm... si .. dottore ..."
"Bene, ora ditemi esattamente cosa Vi è accaduto Madame, poi Vi visiterò!"
"Vedete dottore, mi sentivo bene, e ho fatto una passeggiata a cavallo quando ho sentito girare la testa e poi mi sono sentita molto stanca fino a sentirmi mancare." Rispondo un poco titubante, minimizzando parecchio quanto realmente accaduto.
"Uhm ..... capisco ... una passeggiata .... di quante ore?"
"Due ore circa..."
"Null'altro Madame? Emozioni forti? Discussioni? Utilizzo di armi? Un duello magari?" guardo per bene la contessa, questa donna è davvero timida e da quello che ho capito tende a minimizzare tutto ciò che la riguarda.
"Oh, Oscar! Racconta tutto o provvedo io, figliola!" aggiungo io deciso. È vero che un soldato tende a minimizzare i propri problemi, al fine di nascondere le proprie debolezze. Le ho insegnato io ad essere così. Ma adesso lei è una donna in stato interessante e deve avere più cura di se stessa.
"Padre Vi prego! ... Dottore, veramente ho discusso con una persona e così mi sono agitata."
"Ah .... ecco ..... Dovreste sapere che, nel Vostro stato, le discussioni sono da evitare il più possibile, così come le emozioni forti. Dunque avete perso i sensi, se ho ben compreso, a seguito una cavalcata e di una discussione?"
"Si."
"Bene, cioè male. Avete avuto dolori particolari al ventre? Contrazioni? Fitte?"
"Contrazioni? Cosa sarebbero ..." chiedo perplessa e titubante.
"Ehmm vedete madame, le contrazioni sono dei dolori che partono dal fondo dell'utero e si propagano verso il basso, ed è un fenomeno fisiologico che si presenta durante la gravidanza. Spero di essermi spiegato ..."
"Oh .... ehm .... insomma ...." rispondo alquanto imbarazzata. In realtà non ho capito quasi nulla della spiegazione del dottore.
"Bene Madame, direi di procedere con la visita. Signori, se voleste uscire ...... Voi Madame Marianne potreste restare per aiutarmi?"
"Certo dottore, resterò con mia sorella."
"Oscar, posso uscire tranquillo?" chiedo preoccupato. L'altro giorno il dottore si è salvato per un soffio.
"Ecco... sinceramente preferirei che uscisse il dottore..." rispondo a bassa voce, un poco timorosa. A me i dottori non piacciono.
"Oscar, ma cosa dici?!!!" dico avvicinandomi alla mia dolce sposa. "Il dottore deve visitarti, su ....... vuoi che resti?"
Sussurro a mio marito: "Lo sai che è la prima volta che un medico mi visiterà?! André credo che morirò!" sono molto imbarazzata, una visita, a me, donna. No, temo che non ce la farò!
"Oscar ...... è per il tuo bene e quello del nostro piccolo, dai. Davvero, se ti fa sentire più a tuo agio, resto" dico inginocchiato davanti a lei, tenendo le sue mani nelle mie. Ha un'aria così spaesata, la mia Oscar, indifesa. Eppure è un soldato imbattibile, mentre adesso è solo una donna imbarazzata, in difficoltà.

Guardo mia figlia e mio genero, come sono dolci, innamorati. Andrè è davvero perfetto, anche troppo. Ogni tanto dovrebbe imporsi con lei! E invece è così dolce ...... in effetti, solo lui sa come prenderla e placare il suo animo ribelle. È l'unico che riesce a farla ragionare, a bloccare il suo istinto impulsivo.
"Tu?!!! Davvero rimarresti?"
"Se è per tranquillizzarti, certo!"
"No no va pure André...."
"Bene, allora io vado di là con tuo padre. Appena avete fatto dottore chiamatemi, per cortesia!" dico alzandomi e salutando Oscar e Marianne. Esco accompagnato dal generale e mi appresto ad attendere nel salottino.
Vedo mio padre e André lasciare la mia stanza, guardo timida il medico e dico: "Dottore potete procedere ..."
Procedo ad una visita accurata, ausculto per bene la mia paziente, verifico le condizioni del suo ventre.
Guardo, ispeziono peso e soppeso. Madame è un poco riottosa, poco collaborativa e molto tesa. Tutto questo non fa di certo bene né a lei, né al piccolo.
"Madame, cercate di rilassarvi un poco, non intendo certo farvi del male, né importunarvi"
"Sssi dottore, tenterò...."
"Ditemi .... avete dolore se premo un poco qui?!"
Oh .... No .... No ...."
"Madame .... ecco ..... ora però ...... dovreste svestirvi" dico un poco preoccupato, l'altro giorno la contessa non mi ha accolto proprio bene!
"Sve ... svestirmi?! Ma dottore è davvero necessario? Non potreste visitarmi vestita?"
"Madame .... ma come faccio?!! Su ....."
"Dottore, credo che stiate complicando ogni cosa! Ma come, non Vi basta tastare la mia pancia? Che necessità avrei di spogliarmi!"
"Madame, vorrei ance vedere la vostra pancia ... e non solo quella."
"Come!!! E cos'altro vorreste vedere, spiegatevi!!" rispondo preoccupata, ma questo dottore cosa vuole ancora? Lui deve occuparsi della mia creatura, che sta nel mio ventre. Null'altro.
"Ecco ..... dovrei assicurarmi che non abbiate perdite ..... intime!" rispondo preoccupato, data la riservatezza dimostrata da madame, non vorrei passare dei guai solo perché vorrei fare il mio dovere. Non vorrei passare da medico a paziente!
"Come!!! Dottore a questa domanda posso rispondervi io, non c'è bisogno che mi spogli. NO. Non ho perdite intime!" dico un poco seccata da questa incursione nella mia intimità.


Sono dietro la porta della stanza della mia piccola, piegato sulle ginocchia, con l'orecchio appoggiato al buco della serratura. Povero dottore, ho paura che Oscar lo faccia a pezzetti!
"Generale, ma cosa state facendo?!" chiedo guardando preoccupato mio suocere, tutto accovacciato. Di sicuro si è messo il questa posizione anche per spiarci durante le nostre attività di sposi.
"André, sono preoccupato! Temo che tra non molto dovremo chiamare il cardinale di corte ..."
"Signore ...... perché? E poi, abbiamo già Vostro fratello con noi ..... direi che basta come Cardinale!" rispondo avvicinandomi anche io alla porta e sistemandomi accanto a mio suocero. Ascolto preoccupato le domande del dottore, inizio a capire cosa intenda in generale.
"Signore, vado a chiamare Vostro fratello, gli dico di preparare tutta l'attrezzatura, secchiello, pennello ed acqua benedetta. Di sicuro servirà, perché due sono le cose: o ci sarà un funerale, o grideremo al miracolo!"

"Contessa, siate ragionevole, spogliatevi e sdraiatevi sul letto, forza. Non rendete questa visita più complicata del necessario! Madame Marianne .... per cortesia, convincete Vostra sorella a collaborare!"
"Oscar, ti prego fa come ti dice il dottore!"
"Ma Marianne ..... io ..... lì ..... no, proprio no. Se vuole visitare la mia pancia va bene, ma lì ......no!" rispondo indispettita mentre sfilo dalla tasca interna dei pantaloni uno stiletto e lo appoggio sul tavolino. Poi infilo la mano destra nella manica sinistra della giacca per sfilare un piccolo pugnale.
Sfilo la giacca, sbottono il lungo gilet e lo appoggio sulla spalliera di una sedia.
Vedo madame tirare fuori le sue armi, chissà poi dove le teneva nascoste?! Mi passo il fazzoletto sulla fronte bagnata di sudore e dico: "Bene Madame, adesso dovete togliervi i pantaloni ..."
"No! Adesso sbottono la camicia e la sollevo quel tanto che basta per mostrarvi la mia pancia, se serve sbottono appena i pantaloni, ma scodatevi di guardare ..... lì! Sono stata chiara dottore?!" dico guardando il medico dritto negli occhi. Lì no, lì mi guarda solo Andrè, e fine del discorso.

"Generale ..... io prevedo una carneficina .... non abbiamo portato via le armi ......"
"Andrè André figliolo!!! Se sta succedendo tutto questo è solo e soltanto colpa tua e di nessun altro! Se solo tu le avessi impedito di andare a cavallo!"
"Ma Signore .... se Voi aveste tenuto Maribeau lontano da mia moglie ..... lei non si sarebbe agitata! Perché è svenuta a causa di quello sciagurato donnaiolo!"
"Ehmm .. ecco ... forse hai ragione! Meglio che guardi!" dico spiando nuovamente dal buco della serratura.
"No!!! Voi non potete guardare! È mia moglie! Semmai, guardo io!!" rispondo concitato.
"Come!! Ma ... André!!!"


"Madame, va bene, iniziamo dal Vostro ventre ... su sdraiatevi e rilassatevi ..... ma fatemi vedere questa pancia, su .... non capisco perché Vi vergognate così tanto!"
Vedo madame togliersi la fascia che porta in vita, sfilare la camicia dai pantaloni e sbottonare gli ultimi bottoni, solo quelli strettamente necessari. Poi si sistema sul letto.
"Madame, dovreste sbottonare anche i pantaloni!"
"Vi ho già detto che i pantaloni non li tolgo, semmai li abbasso appena per visitarmi il ventre."
"Appunto Madame, mostratemi questo ventre. Su ... e posate le armi, non Vi servono ......" non ho mai avuto una paziente così difficile, poco disponibile, diffidente e timida.
Mi abbasso appena i pantaloni, li appoggio sul basso ventre e dico stizzita: "Sono pronta, sbrigatevi che ho fretta."
Guardo verso il soffitto, sospiro e dico rivolto a madame Marianne: "Ma è sempre così?"
"Ecco ... Dottore dovete comprendere, mia sorella è al suo primo figlio."
"Si certo, ma lei comprende che quando partorirà suo figlio uscirà proprio da lì?!!" dico indicando madame Oscar.
Mi alzo con stizza e ribatto: "Beh vuol dire che quando partorirò dovrete sedarmi, altrimenti sarà mio marito a far nascere il mio bambino!"
"Ah....Madame!!! Su su .... fatevi visitare!" dico avvicinandomi. Non invidio quel povero collega che la avrà in cura! Poveretto. Solo avvicinarla è pericoloso, figuriamoci aiutarla a partorire!
Poso le mani sul ventre della contessa, lo tasto con attenzione, controllo, accarezzo, scruto. Sono piuttosto perplesso, il ventre è teso e presenta dei segni rossi sulla pelle.
"Madame, dovreste indossare degli abiti più larghi. Vedete questi segni? Non vanno affatto bene! La Vostra pancia deve essere libera."
"Dottore, possibile che a Voi non stia bene niente? Adesso avete da ridire anche sui miei pantaloni!"
"Sono troppo stretti. E non va affatto bene. Ed ora cercate di rilassarvi, su. Fate un bel respiro! Avete il ventre teso ...."
"Io respiro e sono anche rilassate ma Voi muovetevi!! State perdendo un mucchio di tempo! Possibile che non abbiate altri pazienti che Vi aspettano? Avanti, sbrigatevi!!!"
"Madame, Voi non siete affatto rilassata, né tranquilla. E poi no, non ho altri pazienti. Sua Altezza si è raccomandata affinché Vi dedicassi molta attenzione .... ha detto Dottò, visitate con cura e attenzione 'a piccirè, che se nun 'sta bbene, sarà solo responsabilità vuostra."
"Ma come Dottore! Volete dire che tutte le donne gravide, compresa sua altezza, si fa toccare da voi lì?"
"Toccare? Madame, io non tocco, io visito! Ma credete forse che io sia un maniaco?!! Ora basta, vedete di collaborare!" rispondo stizzito. Passi tutto, passi che Madame non abbia voglia di farsi visitare, ma farmi passare per un maniaco proprio no!
Mi siedo sul letto e dico: "Dottore, avete toccato la mia pancia, vero?"
"Ho visitato la Vostra pancia, madame, e l'ho trovata tesa, contratta e con evidenti segni di abiti troppo stretti. Ed ora, gentilmente, vorreste verificare Voi stessa di non avere avuto perdite di sangue da quel posto dove non volete farvi visitare? È importante!"
"Dottore, Vi ho già detto che non ho alcuna perdita. Se proprio volete sapere, prima che Voi arrivaste sono andata in bagno e la mia biancheria intima era pulita, soddisfatto?"
"Madame Marianne, Vostra sorella dice il vero?" dico rivolto alla contessa, quella pacata e tranquilla, non questa diavolessa. Se non avessi timore di farla agitare, le direi io due paroline per benino ...
"Dottore, non sono entrata nella toilette con mia sorella, ma se Oscar ha detto che non ci sono perdite, ha detto la verità!"

"Bene, allora, tutto considerato, visto che non avete intenzione di farvi visitare oltre, e visto che ci tengo alla mia incolumità, direi che potete rivestirvi. Ditemi, avete ancora tossito e stranutito dall'altro giorno? Vi avevo ben detto di stare al caldo!"
"Sto bene, benissimo!" dico con tono severo. Guardo in direzione della porta e urlo: "ANDRE', PADRE!!! SE CI TENETE TANTO AD ASSISTERE ALLA VISITA, VI ORDINO DI ENTRARE!!"

"Generale ...... ci ha sentiti?!"
"André dannazione! Sei davvero un disastro!"
"Io Signore?!!"
"Sempre tu, chi se no! Aspetta lasciami guardare un altro poco ..."
Mi alzo in tutta fretta, mi sollevo i pantaloni e a passo marziale mi dirigo alla porta, la apro con irruenza e vedo entrare mio padre cadendo, urlo: "NON E' POSSIBILE! A QUANTO PARE NON AVETE PERSO IL VIZIO DI GUARDARE DAL BUCO DELLA SERRATURA!! E TU André, stai imparando da mio padre!!"
"Ma Oscar ... io .... sono solo preoccupato....amore mio ..... "dico guardando Oscar dritto negli occhi. Ha ancora la camicia fuori dai pantaloni, un poco sbottonata. Quanto è bella ..... non posso fare a meno di desiderarla. Ma che idee che mi vengono. Ih ih ....
"Diteci dottore, mia moglie sta bene? E la nostra creatura? Io .... sono preoccupato, è svenuta e ....."
"Signor conte, vedete, io direi che Vostra moglie deve indossare abiti più larghi, i suoi stanno comprimendo il ventre in maniera eccessiva, fatto evidente dai segni che presenta la sua pelle. Inoltre, poiché sono accaduti episodi di perdita dei sensi, è indispensabile che sia tranquilla e rilassata, lontano da fonti di agitazione di qualsiasi natura. E a riposo, mi dispiace Conte, ma proprio riposo, anche come moglie, non so se mi sono spiegato"
Spalanco gli occhi, sorrido soddisfatto, finalmente questi due riposeranno! Poi dico rivolto ad Andrè: "Hai sentito caro genero?!!! Non devi giacere con mia figlia! Era ora che te lo dicesse anche un medico!! Grazie dottore! E ditemi quanto tempo mio genero deve stare alla larga da mia figlia?"
"Beh Generale, direi fino al vostro rientro a Parigi, poi lì chiederete un consulto al vostro medico di fiducia, che spero riesca a visitare un poco meglio Madame"
Oscar ribatte: "Certo visitarmi ma SOLO la pancia e nient'altro!"
"Madame, prima o poi dovrete arrendervi. Tanto Vostro figlio uscirà da lì! È inutile girarci tanto attorno! E avrete bisogno di cura e assistenza. Forse non Vi è ancora chiaro, ma durante il parto perderete del sangue, e qualcuno dovrà lavarvi, lì. Oltre a tutti gli altri liquidi che fuoriescono .... e la placenta. Rassegnatevi! E pensate che potreste avere bisogno di essere cucita, lì, come se aveste ricevuto una ferita da taglio!" basta, sono sbottato, non ce la faccio più con questa contessa. È una donna davvero difficile!
"Cosa!!! André ma lo hai sentito!! André preparati: ad assistere al parto ci sarai TU, la nonna e mia madre. Nessun'altro!"
"Ma Oscar ..... ci penseremo più avanti .... dai .... ora non è il caso. E poi .... credo che con il dottor Lassonne ti sentirai più a tuo agio: in fondo ti conosce da sempre, credo che ti abbia vista nascere!"
"André!! Questo figlio l'abbiamo fatto insieme e insieme lo metteremo al mondo!!"
"Ma certo Oscar, io sarò al tuo fianco. Però ecco .... credo che sarei più tranquillo se ci fosse anche il dottor Lassonne"
Mio padre ribatte con preoccupazione: "Ma figlia mia, dove si è mai visto che il marito assista alla nascita di suo figlio?"
"Padre, dove si è mai vista una donna colonnello dell'esercito? Comandate delle Guardie Reali? Comandante della Guardia Parigina?"
"Ehmm ... si .. però temo che Andrè si possa impressionare e rifiutarsi poi ... si .. insomma .. ecco... io vorrei altri nipoti e André potrebbe dopo rifiutarsi di ...." insomma, per quello che ne so non è un bello spettacolo, anzi. Io ricordo le urla della mia Marguerite, ricordo che avrei voluto entrare e obbligare con la forza il medico ad aiutarla, ricordo che non potevo resistere a sentire quelle urla. Ricordo che Nanny mi ha obbligato ad andare nel mio studio e restare chiuso lì, lontano, per non infastidire. In effetti, cercai di buttare giù la porta della stanza di Marguerite. Si, il primo parto è stato un'esperienza indimenticabile, sotto ogni aspetto. Poi .... Nanny mi ha impedito qualsiasi azione nei parti successivi. Una volta mi fece chiamare da Versailles solo a cose fatte.
"Ma Padre ..... cosa state dicendo? Comunque, Andrè assisterà al parto! Questo figlio lo abbiamo fatto assieme e assieme lo metteremo al mondo. Fine del discorso. Voi invece non sarete ammesso, chiaro?"
Il medico ribatte: "In tutta la mia vita non ho mai ascoltato nulla di simile! Dunque se Voi non solete che Vi visiti e che riteniate che per Voi vada bene così, torno nelle mie stanze. E Voi capitano Grandièr, non dimenticatevi che non appena arriverete a Parigi, Madame dovrà essere nuovamente visitata dal mio collega e dovrà darvi l'autorizzazione di giacere nuovamente con Vostra moglie. Spero di essere stato abbastanza esaustivo. Signori buongiorno!"
"No, aspettate dottore, un momento!"
"Cos'altro c'è Madame!" chiedo preoccupato. Prima mi chiama, poi non vuole farsi visitare, poi accetta ma alle sue condizioni, poi basta, e adesso mi richiama. Povero me, che paziente impaziente!
"Io sto bene, benissimo, dovete occuparvi di mio padre.."
"Io?! Ma cosa dici!"
"Padre .... piuttosto, perché non Vi fate visitare Voi il vostro augusto didietro? Siete molto dolorante e tra poco dovremo ripartire! Ih ih" dico sorridente. Voglio davvero vedere se mio padre calerà le brache davanti al medico di corte!
"Oscar, io sto benissimo. Non necessito di alcuna visita."
"Dottore, mio Padre ha una brutta ferita nel fondoschiena, ricordo di un'incornatura da parte di un caprone, su cui continua a cadere. Dovreste visitarlo e medicarlo con cura!"
"Siete stato incornato? Quanto tempo fa?"
"Oh....circa dieci giorni fa!"
"Signor Generale, sarebbe il caso Vi visiti, sempre se non siete ritroso come Vostra figlia!"
"Io? Visitarmi? Ma certo!!! Io non mi faccio problemi!!! IO!!!"rispondo deciso, impettito.
"Bene, dove ci accomodiamo?"
"Nella toilette! Mi pare il posto adatto! Posso Oscar?!!"
"Ma si, certo Padre, accomodatevi! Ih ih ih ... Per lo meno il dottore avrà la soddisfazione di essere riuscito a far abbassare i pantaloni a qualcuno! Ah ah ah ah..."
"OSCAR!!!!" Sbraito rivolto alla mia piccola mentre entro nella toilette, seguito dal medico.
Chiudo la porta alle spalle del dottore, lo guardo dritto negli occhi ed inizio a sbottonare i pantaloni. "Mi raccomando ..... guardare ma non toccare! Mi fa un male .... povero me!"
Ecco, uguale alla figlia, guardare ma non toccare. Ma in questa famiglia odiano la mia professione? Ma insomma!
"Però so che avete partecipato a una battuta di caccia, quindi siete stato in sella."
"Si .... e poi sono caduto sfilando gli stivali a mia figlia! Un dolore!!!"
"Bene, adesso fate vedere la parte incriminata!"
"Volete mi tolga anche le culottes?"
"Generale, come pretendete che visiti la parte lesa se la tenete coperta dalla biancheria?" alzo gli occhi, sbuffo, "Adesso capisco a chi assomiglia Vostra figlia: a VOI!!! Su veloce!"
"Cosa!! Ma nemmeno per scherzo, e ve lo dimostrerò!" dico abbassandomi velocemente la biancheria intima.
"Oh ..... bene, finalmente si ragiona .... dunque, piegatevi un poco, o non riesco a visionare per bene la parte lesa. Su!"
"Si... certo.." dico piegandomi. "Così dottore va bene?"
"Si .... uhm ..... " dico chinandomi ad esaminare da vicino il didietro del Generale. "Uhm ....siete tutto rosso ... e queste piaghette ... uhm ...." dico toccando con un dito la parte lesa. "Vi faccio male?"
"Ahii ... siiii ... ohhhh .... però non molto!"
"Uhm .... non va affatto bene ....... no no no .... uhm ... e questa cosa? Sembra una piccola infezione! Fatemi vedere meglio" dico prendendo una lente di ingrandimento. "No no no, non va affatto bene!"
"Dottore, comincio a preoccuparmi, è grave?"
"Grave ... adesso devo pulire per bene questa ferita" apro la mia valigetta ed estraggo alcuni strumenti. "Temo che Vi farà male, volete del laudano per sopportare meglio il dolore?"
"Cosa!!! Ma ... Dottore è davvero necessario?"
"Volete guarire o rischiare una setticemia? Ditemi un poco!!"
"Setticemia? Certo che no! Voglio allevare il mio piccolo François ed educarlo a mia immagine e somiglianza. Prego, procedete!"
"A Vostra immagine e somiglianza? Quasi quasi Vi lascio così ..... forse sarebbe più salutare per Vostra figlia!" rispondo pensieroso.
"Ma siete per caso impazzito?!!Dottore, fate il Vostro dovere!" rispondo deciso. Un soldato non fugge, sopporta il dolore con composta sofferenza.
"Bene, allora procedo. Niente laudano? Siete sicuro?" dico mentre afferro delle pinzette tra i miei strumenti ed un liquido rosso con cui le pulisco.
"Ehmm ... ho cambiato idea, datemi il laudano."
"Bene" afferro la boccetta, prendo il contagocce e dico: "Aprite la bocca, su!"
Vedo il generale aprire la bocca, faccio cadere alcune gocce di laudano sulla sua lingua e ripongo la mia boccetta.
Sento un suono di disgusto emesso dal mio paziente.
"Bene, direi che possiamo procedere!"
"Procedete Dottore, ma con molta delicatezza."
"Certo, non sono mica un macellaio!!"
Riprendo le mie pinzette ed inizio a prendere questo pus che fuoriesce dalla ferita. "Devo aprire un poco la ferita per pulirla meglio! Ma chi Vi ha medicato in questi giorni? E soprattutto con cosa?!!"
"Veramente .. ahhh ... eravamo in viaggio e ... quindi .... ohhh ... ho fatto degli impacchi con alcune erbe ... Ahi... ohhhh ..."
"Erbe?!!! Ortiche forse?" dico mentre infilzo meglio le mie pinzette ... uhm .... qui c'è anche qualche pelo incarnato ......
"Ohhh povero me! ... Che male! Ahhhh ... Ohhh .... maledetto caprone!!! Ah se l'avessi un questo momento tra le mani, giuro che lo farei alla brace! AHHHH ...OHHHHH.... NOOOO.... SIIIIIIIII.... "


"André senti? Oh povero padre, come sta soffrendo! E pensare che sta soffrendo solo per assecondare le nostre necessità!"
"Le nostre necessità? Oscar .... tuo padre sta soffrendo perché ci spia continuamente, e cade rovinosamente! Se stesse tranquillo, a riposo, la ferita a quest'ora si sarebbe già chiusa!"
"André ma si può sapere cosa dici!! Mio padre è stato incornato affinché noi tutte avessimo una tazza di latte!"
"Si certo, ma se poi si fosse curato senza continuamente cadere sulla parte ferita, ora sarebbe guarito! Ecco cosa dico Oscar! Siamo sinceri, non ci lascia un attimo di intimità!"

"AHHHHHH ... OHHHHH.... UHHHHH .... MALEDETTO CAPRONE!!"

"Generale, su .... state fermo o Vi farò ancora più male! Su!!" dico prendendo una bella garza ed imbibendola con il liquido rosso, "Questo brucerà un poco, ma pulirà per bene! Signore!!! Un poco di contegno!"
"... Do .. dottore manca ... molto? AHHHH..."
"No, ho quasi fatto! Ancora un attimo .... ecco, su .... fatto!!" dico riponendo i miei attrezzi.
"Ohhh finalmente! .. Però ammetto che provo sollievo..."
"Bene, mi fa piacere, ora potete ricomporvi. Però dovrete medicarvi in maniera accurata fino a quando la ferita non sarà rimarginata. E niente intrugli strani! Mercurio cromo per Voi! Certo, il Vostro didietro rimane un poco rosso, ma tanto, chi lo deve vedere? E niente cavalcate, niente cadute, niente di niente!"
"Ehmm .. Negli ultimi tempi, non cadere sembra quasi impossibile. Ma starò attento!"
"Mi raccomando. E tenete la parte ben pulita, è importante! E quando andate a fare i vostri bisogni, lavate la parte con cura! Se non riuscite da solo fatevi aiutare dal Vostro attendente!"
"Sassoin! No no preferisco André a Sassoin!"
"Andrè? Vostro genero? Ma ... lui deve occuparsi di Vostra figlia! Ricordatevi che lei deve stare a riposo, dovrà essere servita e riverita!"
"Statene certo che così sarà. A costo di diventare il suo servitore, mia figlia non farà assolutamente nulla!"
"Bene, se avete finito di sistemarvi, possiamo uscire"
"Si, certo! Prego dottore, da questa parte!"


Usciamo dalla toilette e raggiungiamo gli altri nel salottino della stanza della contessa.
"Padre, come Vi sentite?"
"Ohi ohi .... dolorante! Andrè, dovrai rifarmi la medicazione tutti i giorni, fino a completa guarigione, vero dottore?!"
"Si, certo! "
"Ma dottore, possibile che gli impacchi e le cure che gli ho fatto non siano serviti a nulla?"
"Temo che abbiate usato delle erbe sbagliate! Hanno irritato ancora di più la parte, e poi le ripetute cadute .... senza contare alcuni ..... peli incarnati che hanno prodotto molto pus. Insomma, non va affatto bene!"
"Dottore credo che le erbe siano giuste. Vedete, quei medicamenti ci sono stati dati da alcuni frati certosini che conoscono bene la loro efficacia. Credo che siano state le cadute. Troppe. Vero Generale?"
"Purtroppo ..... troppe. Ma è tutta colpa tua Andrè! Anche prima, se TU non avessi voluto spiare tua moglie, IO non sarei caduto!"
"Ma ... cosa dite! Io ero preoccupato per Oscar, non volevo certo spiarla!"
"Si, certo, come no. Andrè, prima del matrimonio eri tanto un bravo ragazzo .... adesso ......"
"Padre, ma poco fa non Vi sentivate male? Dunque, mi fa piacere che abbiate recuperato appieno la vostra grinta!"
Il dottore dice: "Se non avete più bisogno di me, io vado!"
"Si, potete andare!"
"Buona giornata signori!"
"Buongiorno!" Rispondiamo in coro.
Non appena il medico lascia la mia stanza, ribatto: "Ma è assurdo! Marianne dimmi, tu ti fai visitare in quel modo dal medico?"
"Oscar ..... è necessario. Vedrai che con Lassonne sarà più semplice anche per te."
"Non è possibile! Io sinceramente non ne vedo la necessità. Marianne, molte donne del popolo non hanno certo i mezzi necessari per farsi visitare da un medico, eppure mettono al mondo dei bambini sani. Non vedo perché io dovrei farmi toccare lì anzi tempo!"
"Oscar ...." scuoto la testa perplessa. "Tu ..... noi, siamo più fortunate. Ed è giusto assicurarci che i nostri figli vengano al mondo senza complicazioni"
"Sono un soldato, vedrete che mio figlio verrà al mondo sano e salvo. Adesso scusatemi, sono stanca e ho bisogno di dormire."
"Sei un soldato .... ed ubbidirai agli ordini. Come ogni bravo soldato, e ti farai visitare. Ora riposati. Ci vediamo più tardi!"
"Padre, anche se siete un generale dell'esercito, in questo momento i gradi non contano, quindi io non Vi ubbidirò, intesi! E adesso lasciatemi dormire!"
"Vieni Andrè! Noi dobbiamo occuparci dell'organizzazione del viaggio di rientro".



SAUZE D'OULX

Avventura sulle Alpi || Lady Oscar x AndrèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora