Notte al bordello (Prima parte)

386 13 1
                                    

"Oscar ..."

"Cosa c'è Andrè?!"

È ancora presto, appena finiremo di cenare, ci recheremo immediatamente da un dottore, voglio che ti visiti."

"Dopo cena hai detto?"

"Certo che si, abbiamo l'opportunità di poterci andare solo stasera. Lo sai che domani mattina, appena fatta colazione, dovremo ripartire, e poi se uscissimo dopo cena, nessuno si domanderebbe dove andiamo, invece se lo facessimo domani mattina, tutti noterebbero la nostra uscita."

"Si .. hai ragione André, faremo come hai detto, dopo cena cerchiamo un dottore, ma adesso ho bisogno di un bagno, faccio in fretta."

Vado nella toilette, attigua alla stanza. Prima non l'ho osservata. È una bella stanza, abbastanza ampia. Il pavimento è in legno, con doghe lunghe, affiancate. Le pareti sono rivestite da pannelli di legno, così come il soffitto. In un angolo, un caminetto acceso su cui è posizionato un contenitore con l'acqua, così da averne sempre di calda. A terra, sono posizionate alcune lanterne accese, per illuminare l'ambiente. La vasca è ampia, comoda. Mi spoglio e mi immergo nell'acqua. Devo sciacquare via l'odore acido che mi si è impregnato addosso. Lavo i capelli con cura, poi passo al mio corpo. Sorrido da sola, al pensiero che forse, ma in fondo ci spero, Andrè ed io avremo un figlio. Mi passo una mano sul ventre, la pelle è tesa, liscia. Poi risalgo, a lavarmi il petto. Ho la sensazione di avere il seno un poco gonfio, ma sul libro di Lassonne ho letto che è normale. La mia ormai è una certezza. Voglio parlare con un medico, certo, ma non credo di sbagliarmi. Nei prossimi giorni leggerò tutto il libro che mi ha lasciato Lassonne.

Chissà cosa mi aspetta. Ho assistito alle gravidanze della nostra Regina, piano piano è diventata enorme. E le grida, durante il parto. Meglio non pensarci, per ora finirei solo con lo spaventarmi.

Che strana sensazione, il mio corpo è in grado di generare una nuova vita. Un corpo che ho piegato al mio volere per anni, che ho odiato, troppo debole per competere con un uomo, un uomo vero. Con estenuanti allenamenti ho raggiunto una agilità tale da permettermi di compensare la mancanza di forza. Ora chissà cosa accadrà! Non voglio diventare debole, avere bisogno di protezione. Voglio rimanere autonoma. Ci proverò.

E poi, io ho Andrè al mio fianco. Da sempre. In fondo, mi sono sempre appoggiata a lui.

Chissà che madre sarò. Chissà se andrà tutto bene. Il viaggio, la missione, ci aspettano 4 mesi difficili. Con possibili assalti. Dovrò difendermi, se necessario.

Basta, mi sciacquo. Esco dalla vasca e mi asciugo. Chiamo Andrè, ho bisogno del suo abbraccio, per placare i miei dubbi e le mie paure.

"Cosa c'è Sassoin? Perché hai l'orecchio teso alla parete?!!"

"Generale, Voi non sentite nulla?"

"Sentito cosa? Ma di che parli?"

"Di questi strani rumori provenire da qui .. oltre la parete! ... Ascoltate!"

"Sassoin, se non sbaglio accanto, c'è la camera di Joséphine."

"Si lo so Generale, ed è proprio da qui che provengono questi strani rumori .... Sccc ..... ascoltate ..... non li sentite anche Voi?"

Mi volto appena, vedo il Generale a braccia conserte che con tono minaccioso mi dice: "Sassoin, se sei curioso, entra nella stanza di mia figlia e chiedi cosa stanno facendo, almeno così fai prima a capire che cosa sta succedendo! Ma possibile che ancora tu non l'abbia capito? Sei tonto o tardone?! ... No! ... Forse entrambe le cose."

"Ma Signore .....!"

"Togliti di là imbecille! Ma dico ... ti rendi conto di quello che fai? Stai lì come un .. un.. uno che non ha mai vissuto certe cose?!!!"

Avventura sulle Alpi || Lady Oscar x AndrèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora