A Vienna

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A Vienna

I cavalli arrestano il passo, siamo arrivati alla corte di Vienna. Scendo da cavallo e mi avvicino alla carrozza dove viaggia la mia Oscar. Sistemo il predellino, apro lo sportello e dico: "Siamo arrivati!"
Mi affaccio dallo sportello aperto, scendo deciso anche se dolorante "Bene Andrè, aiuta Oscar a scendere dalla carrozza!"
"Si, certo Signore!" Dico porgendo la mano a mia moglie. "Oscar sta attenta agli scalini."

Vedo la mia dolce Oscar affacciarsi dalla carrozza, avvolta nella sua mantella da ufficiale, quella dell'alta uniforme. Alza un poco la gonna, allunga una mano per afferrare la mia e inizia a scendere un poco impacciata dalla carrozza.

"Uff .... Andrè, questo vestito sarà anche bello ..... ma i miei soliti abiti sono molto più comodi!!! Sappi che non appena l'imperatore ci avrà ricevuti, mi sfilerò questa trappola!!!"
"E cosa pensi di indossare?"
"Un bel paio di pantaloni!! Mi pare ovvio!" rispondo scendendo con difficoltà dalla carrozza. Tra la mantella lunga, le scarpine, le gonne lunghissime ..... ma come si fa a scendere senza vedere i piedi?!!!
"Su, dai Oscar, vedrai che ce la farai!" dico mentre mia moglie è ormai scesa dalla carrozza.
Scendo dalla carrozza, guardo mio padre e dico: "Avete visto cosa avete combinato?"
"Joséphine, si può sapere cosa avrei combinato?"
"Possibile che non vi rendiate conto della gravità delle parole di mia sorella?!! Oscar è una donna e non sopporta un abito femminile!! Solo a Voi poteva venire in mente di allevare una figlia come se fosse un uomo!!"
"E allora? A me serve un erede!! Purtroppo Lassone ci ha proibito, a me e a tua madre, di avere altri figli .... per cui ....... uff .... ma cosa mi fai dire!!! Joséphine, hai il potere di farmi perdere la testa!!!" rispondo un poco sconcertato dalle mie stesse parole.
"Ah ah ah ah ... Padre lasciatemi dire che il vostro discorso è illogico! Ah ah ah ..."
"Non capisco cosa hai poi da ridere!"
Mi avvicino a mio fratello e ribatto: "Augustin, Joséphine, non è il momento di discutere di certe cose! Anna fa molto freddo, su entriamo!"
Ci fermiamo nel cortiletto, Andrè ed io raggiungiamo Riccardo e gli altri per salutarli e lasciarli ripartire. Sono stati molto gentili con tutti noi, ci hanno aiutato e supportato.
"Riccardo, Falco e voi tutti. Grazie! Senza di voi ora non saremmo qui! Grazie di tutto! Spero di rivedervi un giorno. Fate un buon rientro!", dico mentre tengo stretta la mano del mio Andrè nella mia.
"Comandante, siamo noi a dover ringraziare voi! .. Madame Joséphine, madame Marianne è soprattutto merito vostro se torniamo sani e salvi dalle nostre famiglie! Grazie!" Dico mentre faccio il baciamano alle dame.
"Bene, è ora per voi tutti di ripartire. Mi raccomando Riccardo, porta la mia missiva al castello ed attendi che Michele la legga. Fate buon viaggio e fatemi avere vostre notizie appena sarete arrivati a Collegno. Mi raccomando!"
"Grazie Generale! Arrivederci!"
"Arrivederci!" rispondiamo tutti in coro.

Vediamo Riccardo e gli altri partire con il carretto ed i muli, felici di rientrare dalle loro famiglie.

Arrivano diversi valletti per occuparsi dei nostri bagagli mentre ci raggiunge un generale dell'esercito austriaco. È un uomo di mezza età, con indosso una bella divisa tutta ricamata, un poco in carne, con una parrucca incipriata a coprirgli il capo.
"Benvenuto generale Jarjayes!"
"Grazie Generale ..."
"Vi attendevo già da diversi giorni! Io sono il generale Mark Von Clausen"
"Onorato di fare la Vostra conoscenza Generale. Purtroppo il viaggio si è presentato alquanto difficile, ma l'importante è che siamo infine giunti a Vienna! Ma ditemi, i soldati che attendevo sono arrivati?"
"Si, sono arrivati da due giorni. Li ho fatti sistemare in un piccolo appartamento. Sono tre ufficiali del Vostro reggimento e tre soldati del reggimento del colonnello Jarjayes"
"Bene, possiamo tranquillamente rientrare a Parigi! Ma ditemi, l'imperatore Josèph?"
"Vi riceverà tra circa un'ora. Ora vi accompagno nel vostro appartamento. Spero che vi fermerete qualche giorno per riposarvi ...... "
"Si, certo, le mie figlie ne hanno bisogno, Generale!"
"Bene, seguitemi!"
"Andrè, hai sentito? Bouillè ha mandato tre dei miei soldati. Ma perchè? Già sono in pochi in caserma, la situazione a Parigi non è di certo tranquilla e quel pallone gonfiato toglie uomini al colonnello D'Agout! Ma non ha senso!!"
"Oscar vedo che sei sconcertata dalla follia del generale Bouillè..."
"Forse non dovrei esserlo, André?!"
"In effetti, tutto ciò non ha senso. Non so che dire! Comunque lo sappiamo tutti che Bouillè è fatto a modo suo!"
"Beh, adesso vedremo quali soldati D'Agout ha scelto. Così Alain e Gerard avranno altra compagnia! Spero che siano disciplinati però, o mio padre ricomincerà a lamentarsi."


Seguiamo il generale von Clausen lungo alcuni corridoi, attraversiamo diverse stanze fino a raggiungere l'ala ovest del castello.

"Bene, questo sarà il vostro appartamento. Prego, potete entrare. I vostri bagagli si trovano già all'interno!"
"Grazie Generale!"

Apro la porta deciso ed entro in un ampio salotto, seguito dal resto della mia famiglia. Seduti tranquilli vedo i miei tre ufficiali: il tenente Lanette, il capitano Maribeau e il sottotenente Villar.


Sono seduto tranquillo al tavolo con i miei compagni di viaggio quando sento aprirsi la porta, mi volto e vedo entrare un'apparizione: una donna bellissima, fasciata da un bellissimo abito blu, ha i capelli color dell'oro e gli occhi del cielo. Non ho mai visto una donna tanto bella in vita mia! Indossa una mantella da ufficiale che le dona un aspetto insolito. Ha un'aria decisa, autonoma.


Al nostro ingresso nel salotto i miei tre ufficiali si alzano, si mettono sull'attenti e mi porgono i loro saluti.
Scruto severamente i soldati che sono di fronte a noi, e dico: "Da questo momento sarete ai mie ordini, il vostro compito è quello di scortarci a Parigi!"
"Sissignore! Ai Vostri ordini Signore!!"
"Bene. Siamo arrivati. Oscar, ti presento i miei ufficiali!"
Lascio il braccio di mio marito e con tono severo e deciso, dico: "Signori, sono il colonnello Oscar Françoise de Jarjayes!"
Vedo i tre ufficiali farmi il saluto militare, un poco stupiti dal mio abbigliamento.
Poi sento la voce di mio padre alle mie spalle intervenire: "Oscar, figliola, ti presento il tenente Lanette, il capitano Maribeau e il sottotenente Villar"
"Molto lieta signori!", porgo la mano, il tenente Lanette e il sottotenente Villar ricambiano il saluto ma il capitano Maribeau mi bacia la mano e, inebetito, sussurra: "Molto lieto Madame ... ehmm .. chiedo perdono, Colonello !"
Mi avvicino a mia moglie e dico: "Molto piacere, io sono il capitano Grandièr, marito del colonnello. Con noi viaggiano anche i soldati Soisson e La Salle, oltre al maggiore Girodelle."
Mi sento confuso e frastornato dalla splendida donna che ho di fronte, rispondo appena porgendo la mano: "Molto lieto Capitano Grandièr ...".
Stordito, la mia attenzione fletta su gli altri due ufficiali, e salutandoli continuo: "Molto lieti signori, sono il capitano Maribeau. Sarò lieto di scortarvi fino a Parigi!"

Osservo il capitano Maribeau, quell'uomo non mi piace affatto: si è comportato in uno strano modo con mia figlia, temo altri guai in vista. Con atteggiamento freddo, dico: "Capitano Maribeau, tenente Lanette e sottotenente Villard, vi ricordo che mi aspetto la solita massima collaborazione ed efficienza. Ricordatevi che non mi sono mai fatto problemi a sbattere in cella di isolamento i miei sottoposti, anche se si tratta di ufficiali, intesi Maribeau?"
"Sissignor Generale!! Signore.... avete fatto un buon viaggio?!"
"Certo!! Tenente dove sono i soldati che sono arrivati con voi?"
"Oh .... ehm ....... con noi hanno viaggiato anche tre soldati della compagnia B della guardia di Parigi. Sono ancora nella loro stanza."


"Andrè, non vedo i miei soldati però ......."
"Però cosa Oscar?!"
"Dove saranno? Il generale Von Clausen ha detto che ci sono tre soldati della guardia, ma qui vedo solo i tre ufficiali di mio padre! Inizio a preoccuparmi Andrè, non vorrei che si fossero cacciati in qualche guaio!"
"Colonnello! I vostri uomini sono nell'altra stanza....ih ih", sento la voce del tenente rispondere.

"Nell'altra stanza! Ma ...... sento delle voci, risate ... ma cosa succede?!! Ho l'impressione che stiano festeggiando ..."
"Oscar, andiamo a vedere!"
"Andiamo André!"

Vedo uscire la più bella creatura che abbia mai visto in vita mia. Ma cosa ci farà una donna simile accanto a quel ... imbecille di marito che si ritrova!!! In pochi minuti, quella donna mi ha mandato fuori di testa. La voglio, deve essere mia. Al capitano Maribeau nessuna donna è mai riuscita a resistere! Credo che sarà un viaggio interessante. Si narrano molte leggende sulla figlia più piccola del Generale, ma mai avrei immaginato che fosse così affascinante. Un vero incanto. Si apre la caccia .... E la mia preda dagli occhi azzurri cadrà nella mia rete!



Apro la porta decisa ed entro. Resto per un attimo interdetta: i miei soldati, praticamente nudi, con il caminetto acceso, stanno mangiando dolci, frutta, cioccolato e altro. Ridendo felici.
"SULL'ATTENTI SOLDATI!" dico con voce squillante, furiosa.
Indossiamo solo le coulottes quando, all'improvviso, sentiamo la voce del nostro comandante, ci mettiamo sull'attenti ma rimaniamo increduli: il comandante Jarjayes non indossa la divisa ma un abito femminile, non sono sobrio e farfuglio: "Comandante, andate a un ballo in maschera? Ih ih ih .... Datemi qualche minuto per rivestirmi che vi accompagno con molto piacere!"
"Soldato!!! Taci prima che decida di sbatterti in cella!! Vi voglio vestiti, puliti e profumati entro due minuti. Vi aspetto nella sala!!! E vedete di avere delle spiegazioni per questo scempio!!! E mettete in ordine!!! Subito!!!!"
Colpisco divertito con una gomitata il mio compagno accanto che barcolla, certo, lui non è messo meglio di me! Rispondiamo in coro: "Sissignore!"
"VELOCI!!!"
"Ih ih ih ....... Sissignore!" Lasciamo la stanza, André mi dice: "Oscar, ma davvero vuoi che si presentino al nostro fianco? Ma li hai visti?!! Sono ubriachi!"
"Voglio che si vestano. E voglio sapere perché si sono ridotti così!!! Non è possibile, Andrè. Li punirò!!!"
"Calmati Oscar, non è il caso che ti arrabbi in questo modo. Dimentichi che porti una creatura nel tuo grembo!"
"E allora? Io sono il loro comandante. E non intendo sfigurare davanti a mio padre ed agli uomini del suo reggimento. Quei tre damerini non mi piacciono!!!!"
"Nemmeno a me Oscar, soprattutto il capitano Maribeau!"
"Già!! Mi pare viscido! .... Ma non arrivano quei tre?!!!"
Vedo arrivare i miei soldati, un poco barcollanti, inebetiti. Si mettono in riga e fanno il saluto militare.
Sento dei passi arrivare alle nostre spalle. È mio padre, seguito da Alain e Gerard.
Mio padre domanda: "Oscar dove sono i soldati del generale Bouillè?"
"Questi sono i soldati Jacques Rugeau, François Trusseau e Vincent Croix. Appartengono al mio reggimento."
"Uhm ...... e si può sapere perché siete in queste condizioni?!!! Soldati!! In ordine! È intollerabile che siate ridotti così. Non capisco come possa mia figlia avere ai suoi ordini uomini di questa levatura. Un vero disastro! Non avete un minimo di disciplina!", urlo scandalizzato dall'aspetto di questi uomini. Ma adesso ci penserò io a loro ......
Uno dei soldati dice all'altro: "Ih ih ih .... Jacques ma che brutta figura!!! Ah ah ah ... te l'avevo detto di non andare in quel bordello di lusso a bere! Ih ih ... vedi che disastro? Ah ah ah ...."
Guardo i miei soldati, e digrigno: "Questo è davvero troppo! Adesso ci penso io a voi! Da questo momento non avrete nessuna libera uscita, nessuno svago, potrete bere solo acqua, latte e te. Niente alcol, niente vino, niente liquori. Avete due ore di tempo per essere perfetti. In caso contrario vi farò rinchiudere nelle celle per tutto il tempo del nostro soggiorno qui a Vienna. Sono stata chiara?"
"Ih ih ... Sissignora! Ah ah ah ... "
André mi porta in disparte e dice: "Oscar, questi ubriaconi non possono accompagnarci. Almeno per alcune ore dovremo fare a meno di loro!"
"Certo, lo so. E non avevo intenzione di portarli con noi. Ma c'è qualcosa che non mi torna. A Parigi non si sono mai comportati così durante il loro servizio. Non capisco cosa sia accaduto!"
"Oscar, non vorrei che gli ufficiale che ci ha mandato Bouillè fossero inaffidabili! Mi spiego, mi viene il dubbio che abbiano giocato qualche brutto tiro ai nostri soldati."
"È quello che penso anche io. Temo che quei nobili abbiano giocato un brutto scherzo ai miei soldati, per screditarli agli occhi di mio padre. Dovremo fare molta attenzione! E avvisare anche Alain e Gerard"
"Già .... e poi quel Maribeau ...."
"Cosa Andrè?"
"Come cosa!!! Si è preso la libertà di farti il baciamano mentre tutti gli altri ti hanno fatto il saluto militare! Quel damerino non mi piace. Mia moglie è un ufficiale di grado superiore, e deve obbedienza. E poi ..."
"E poi cosa?"
"Niente, niente ..."
"Su avanti, parla André!"
"Oscar, ti ha guardata in un modo così indecente!!"
"L'ho notato. E non mi è piaciuto. Ma per ora non mi pare il caso di farne un dramma. Piuttosto, prepariamoci per essere ricevuti dall'imperatore!"
"Si, raggiungiamo gli altri!"


Siamo tutti nel salottino comune, tranne i miei tre soldati ubriachi che ho provveduto a chiudere a chiave nella loro stanza, dopo avere requisito loro tutti gli alcolici, quando sentiamo bussare alla porta, un colpo deciso.
"Avanti!"
"Signori, mi manda il generale Von Clausen. Sua altezza imperiale l'imperatore Giuseppe vi concede udienza. Prego seguitemi."
"Su avanti figliole andiamo! E Voi, madame Battista, tenete a bada quelle bestiacce, non vorrei che disturbassero il nostro incontro!"
"No prego Signori. Gli animali resteranno qui. Non sono di certo ammessi! Noi siamo un popolo rispettabile" rispondo alle parole del Generale.
"Ih ih ih .. Sentito madame Battista?!! Lasciate le vostre bestiacce rumorose qui!!"
"Ma nooooo .... i miei poveri animaletti!!! ... E va bene, che non si dica di me che creo problemi! Armandinaaaaa, prenditi cura di loro, mi raccomando!!"
Il valletto continua: "La servitù che è al vostro servizio può rimanere nel salotto insieme alle bestie!"
"Bene, mi pare un'ottima idea!!"
Vedo Alain e Gerard prepararsi per rimanere nel salottino, dico decisa: "Voi due cosa credete? Verrete con noi! Siete i miei soldati, e poi nello scorso viaggio avete già incontrato sua maestà! Su, forza!"
"Ma Comandante ... Come volete, agli ordini!"
"Bene, andiamo! Andrè, porgimi il braccio. Con questo abito rischio di inciampare di continuo! Non vedo l'ora di toglierlo!"
"Oscar, sta attenta, non vorrei davvero che inciampassi ..."
"Appunto, dammi il braccio .... uff .... che fatica!!!"
Guardo mio figlio e dico: "Carlo, mi raccomando: quando saremo al cospetto dell'imperatore dovrai presentarti come si conviene, e non dovrai dire nulla di più."
"Uhm ....... cosa intendete per come si conviene?"
Guardo dritto negli occhi mio figlio e dico: "Carlo, devi solo presentarti! "
"Ehmm ...... padre, ma potrò dire all'imperatore che sono Vostro figlio?"
"Oh .... ehm .... si, certo", rispondo guardando però mio fratello alla ricerca del suo assenso.
"Armand, ma cosa dici!!! Carlo possiede il titolo del marchese di Saluzzo, come potrebbe spiegare che sei suo padre?!!"
"Ma Augustin .... io ...... si, hai ragione ma questa faccenda andrà risolta! " rispondo un poco sconsolato.
"Ma intanto non puoi esporre Anna, tuo figlio e la nostra famiglia!! Ricordati che sei un Papa mancato!"
"Ma che Papa!!! Io ho lasciato la tonaca, mettitelo bene in testa!! Ed ora muoviamoci, non vorrai fare attendere l'Imperatore spero!!"
"Si ... si ... andiamo!!!"
Porgo il braccio alla mia amata, e dico: "Andiamo Anna!"
Mio fratello ribatte: "Armand, non vorrai presentarti da sua maestà con Anna al braccio!"
"Non vedo perché non dovrei, Anna è la mia fidanzata."
"Armand, vuoi per forza esporti alle chiacchiere, vero fratello?"
"Augustin, se l'imperatore avrà voglia di fare domande, le farà comunque, con o senza Anna al mio braccio, visto che mi presenterai come tuo fratello e non indosso l'abito talare!"
"Umm ... anche questo è vero! ... Che Nostro Signore ce la mandi buona! ... Presto muoviamoci, non mi piace fare aspettare le loro maestà!"


Guardo la mia fidanzata, le porgo il braccio e dico: "Mia bellissima Elena, a me l'onore di presentarti a sua maestà come la mia fidanzata!"

Sono davvero felice, Elena è splendida nel suo abito bordeau con ricami dorati, i capelli un poco raccolti. Ha un'aria così felice!

"Oh Victor, ne sono davvero onorata!" rispondo sorridendo mentre in un fruscio leggero delle gonne allungo la mano per appoggiarmi al braccio di Victor. Certo che è davvero bello nella sua alta uniforme!

Percorro i corridoi della reggia al braccio del mio Charles, lo guardo e dico: "Mio amato marito, come ti senti?"
"Finalmente rilassato amore mio. Qui siamo al sicuro, e per qualche giorno saremo serviti e riveriti. Non ti nascondo che ne ho davvero bisogno!"
"Bene, allora posso sperare!"
"Oh ..... spero anche io mia cara ..... anche io ....." rispondo un poco avvilito.
"Su su caro, non fare quella faccia, sono sicura che questa notte ti farai onore!"
"Non lo so .... davvero Joséphine, non so più cosa pensare ..."
"Non devi pensare a nulla, solo alla tua Joséphine! Ih ih ..."

"Marianna, cara, finalmente, con la visita all'imperatore, si concluderà il nostro viaggio. Finalmente faremo ritorno a casa!"
"Sei impaziente di tornare vero caro?"
"Non posso negarlo e, poi, desidero rivedere i nostri figli, spero che la piccola Marguerite non ne abbia risentito!"
"Anche a me mancano i nostri figli!.... Louis, spero che abbiano preso bene la notizia della mia gravidanza, soprattutto Catherine ... "


Veniamo condotti per alcuni corridoi fino a giungere davanti ad una grande porta. Il valletto la apre e ci annuncia:
"Il generale Augustin Reynier François comte de Jarjayes, il colonnello Oscar Françoise comtesse de Jarjayes, il Conte Victor Clement de Girodelle, La Marchesa Clelia Anna di Saluzzo, la contessina Elena Maria Carolina di Costigliole con il loro seguito."

Entriamo nell'ampia sala del trono, davanti a noi ci aspetta dritto, impettito, l'Imperatore con a fianco l'arciduchessa. Mi avvicino, un passo indietro a mio padre, con la mano appoggiata al braccio di Andrè. Vedo mio padre fermarsi ed inginocchiarsi, sollevo la gonna e cerco di fare un inchino decente, per quanto d'istinto mi sarei inginocchiata anche io. Andrè porge il suo saluto e così fanno gli altri.

L'imperatore ci scruta attentamente, poi dice: "Prego Generale, alzatevi, ed anche Voi Colonnello. Vi ricordavo bella come un fiore, un bocciolo a Venezia, ma in questi mesi siete come sbocciata, siete bella come una rosa. E vedo che accanto a Voi c'è il Vostro fidanzato, o dovrei dire marito ormai?!"
Sorrido con imbarazzo e sussurro: "Il capitano Grandièr ed io ci siamo sposati Maestà."
"Bene, sono davvero felice per Voi! Vi faccio i miei sinceri auguri di una vita felice. Siete senza dubbio una bella coppia! E mi fa piacere che il Vostro sposo abbia raggiunto il grado di capitano in così pochi mesi."
"Grazie Maestà!"

La voce della mia Oscar è chiara ma le sue gote sono arrossate, si vede che è imbarazzata. Non le piace parlare di lei, di noi. Non si è ancora abituata ad essere presentata come moglie, ad essere considerata una moglie.

"Maestà, ho il piacere di presentarvi anche altre due mie figlie: la mia primogenita, Joséphine Amélie Marguerite con il marito, Charles Louis Maurice Marchese di Liancourt. E la secondogenita, Marianne Françoise Louise al fianco del marito, il conte Louis Jacques Henri d'Evreux"

Vedo le mie figlie avanzare, al braccio dei rispettivi mariti, ed esibirsi tutti in un perfetto inchino.

"Benvenute Signore, anche voi Signori. Ma ... ditemi, siete forse in lutto Madame?" dico mentre il mio sguardo è attirato da questa strana donna, tutta vestita di nero. Una bella donna, senza dubbio. Ha lo stesso piglio deciso del generale, anche se fisicamente gli assomiglia poco. Rispetto alla sorella colonnello è più bassa e più paffuta, forse anche a causa del suo vistoso stato interessante!
"In lutto?!! Beh ...... in un certo senso si, Maestà, ma sono sicura che stasera abbandonerò questi abiti!" dico guardando mio marito.
"Madame, non Vi comprendo invero. Forse oggi scadono i novanta giorni di lutto? Vi porgo le mie condoglianze!"
"Si Maestà, stasera scadono i miei, anzi, i nostri novanta giorni! Maestà, sono ansiosa di abbandonare questi abiti, vedrete che domani mattina sarò vestita a festa!"
"Bene, ne sono lieto".

Alle parole strampalate di Joséphine rimaniamo tutti un poco sorpresi. Mio padre aggrotta un poco le sopracciglia, è un uomo con un autocontrollo eccezionale. Io guardo André, un poco stupita ma è solo un attimo e riprendo anche io la mia solita espressione tranquilla. Mia sorella è pazza, non c'è altro da dire.


Dopo questo breve e preoccupante intermezzo di Joséphine, proseguo nelle presentazioni: "Maestà, permettetemi di presentarvi anche mio fratello Armand Reynier François, si è aggiunto al nostro viaggio a Torino. Con lui viaggiano anche la marchesa di Saluzzo con il figlio, il piccolo Carlo Vittorio Maurizio!".
"Vostro fratello?! Che strano... ma credevo che il secondo genito della vostra famiglia fosse votato alla chiesa!"
"Ehm .... si Maestà. In effetti mio fratello ha deciso da poco di vivere la sua fede da laico, non sentendosi più a suo agio nelle sacre mura! Un vero peccato Maestà!". Dico un poco imbarazzato e sconsolato, un fratello papa sarebbe stato di lustro per il nostro casato!
"Già, un vero peccato! .. Forse il Conte Armand era stanco di vivere in solitudine!"
"Sssi. Si, lo credo anche io." Rispondo un poco imbarazzato.
"Bene, mi farebbe piacere se voi, generale Jarjayes, e la vostra splendida famiglia foste nostri ospiti e rimaneste per tutto il tempo che riterrete opportuno."
"Grazie Maestà! Sono davvero lusingato dalla Vostra attenzione ma vorrei fare rientro a Parigi. Il nostro viaggio è durato più del previsto. Se non Vi è di troppo disturbo ci fermeremo cinque giorni al massimo".
"Ma certo Generale, per me sarà un piacere! Nel pomeriggio saremo in udienza privata per risolvere alcune questioni, spero di aver reso l'idea!"
"Certo Maestà!" dico facendo un inchino, pronto a lasciare la sala del trono. "Con permesso, Maestà!"

L'Arciduchessa Carolina, sorella dell'imperatore, mi guarda e dice: "Colonello Oscar Françoise de Jarjayes, avrei il piacere di avere Voi e la Vostra famiglia al ballo di stasera, spero che vi prenderete parte!"
"Oh ..... ma certo Altezza, sarà per noi un vero onore". Rispondo decisa, purtroppo un invito così non può essere rifiutato!
"Grazie Altezza!". Sento rispondere mio marito con voce decisa, mentre io mi sento terribilmente imbarazzata.
L'arciduchessa guarda Girodelle e domanda: "In quanto a Voi Maggiore, noto che siete accompagnato da una fanciulla molto graziosa, è forse vostra moglie?"
"Altezza, è la mia promessa, Mademoiselle Elena Maria Carolina di Costigliole" rispondo tranquillo, felice di poter dire che Elena è la mia fidanzata.
"La vostra fidanzata! Mi complimento con Voi Maggiore, è una fanciulla deliziosa!"
"Grazie Altezza!"
"Quando ci saranno le nozze?"
"Oh ....ehm .... credo nella primavera Altezza, se Elena è d'accordo ovviamente. A Parigi ci attenderà una sontuosa festa di fidanzamento!"
"Ne sono lieta!"





Rientriamo nel nostro appartamento dove ci aspetta la tavola già imbandita per il pranzo.
Guardo André e dico: "Andrè, io vado a togliermi questa trappola, non ce la faccio davvero più! E questa sera ci aspetta un ballo ...... e non sorridere così ...... tu tu ......."
Mi avvicino con aria furbetta, guardo intensamente mia moglie, l'avvolgo tra le mie braccia e posandole un piccolo bacio sulle labbra, dico: "Io cosa madame Grandièr? Lo sai che sei bellissima in questo tripudio di stoffe? Quasi quasi ti aiuto io a svestirti, su, vieni, lascia fare me!"
"Andrè .... andiamo nella nostra stanza ..... ma non metterti strane idee in testa! Io ho fame!!"
"Uhmm ... vorrà dire che prima mangiamo e poi .... sarai mia!"
"Uhm .... poi vedremo. Ora vado a sfilarmi questa trappola!!! Ti assicuro che non lo sopporto più!!"
Oscar si allontana, le afferro la mano, dico: "Ma dove vai? Hai bisogno di qualcuno che ti slacci il vestito, mi offro volontario per assolvere a questo fastidiosissimo compito!"
"Va bene Andrè, ma vedi di muoverti!" rispondo sorridendo mentre raggiungo la nostra stanza.
Da lontano sento la voce di mio padre: "Voi due, vedete di muovervi!!!"
"André, si può sapere da dove sbuca mio padre?!! Forse la nostra stanza comunica alla sua? Se così fosse, chiederò di cambiarla con una ben lontana dalla sua!"
"Oscar, se ho ben compreso da un lato avremo tua sorella Joséphine, dall'altro tuo padre. E fuori dalla porta ci aspetta il salotto comune. Rasseganti, siamo sorvegliati! Ma ciò non cambia le mie intenzioni ...... dopo pranzo tu ed io ufficialmente faremo un riposino ...... ih ih". Vedo un sorriso birichino dipingersi sul viso del mio Andrè, la sua idea di riposino non ha nulla in comune con quella che avrebbe mio padre!
Mentre mi libero di queste gonne, mio padre continua: "Oscar, André si può sapere cosa state combinando? Sono qui ad aspettarvi, presto debbo parlarvi!"
"Padre!!! Un attimo!!! Il tempo di cambiarmi e arriviamo!!! Uff ..... Andrè, muoviti, aiutami a togliere il corpino del vestito!!! E poi passami la camicia rosa, quella con le rouges ..... un poco femminile ..."
"Si, un attimo ma non ti spazientire, lascia che tuo padre aspetti."
"Ma Andrè ...... io ho fame!! Non vorrai farmi svenire, spero?!!!"
"Ma certo che no! Cosa vai a pensare? Ma è ovvio che aspetterò che tu abbia mangiato qualcosa ..."

"OSCAR, ANDRE' POSSIBILE CHE CI METTIATE TANTO? L'IMPERATORE CI STA ASPETTANDO!!"
"MA SI PUO' SAPERE COSA DITE! DOBBIAMO PRESENZIARE NEL POMERIGGIO, NON ADESSO!! ....Santo cielo André, mio padre è davvero insopportabile! Su forza, passami i pantaloni! O mio padre ci farà impazzire!"


Sono seduto comodamente su una poltrona di velluto rosso, aspetto impaziente mia figlia, all'improvviso li vedo arrivare e dico: "Oscar, credo che sarebbe meglio se ti facessi aiutare da una cameriera, sarebbe più veloce a svestirti."
"Si certo Padre, avete ragione. Però io sono abituata a farmi aiutare da Andrè ... in fondo è stato il mio attendente per quasi vent'anni!! Ma ora sediamoci a tavola, ho fame!"
"Cosa!! Vuoi dire che André si è sempre occupato di spogliarti?"
"Ma no!! Cosa andate a pensare?!!" rispondo sconcertata.
"Ma se poco fa hai detto che si è sempre occupato di te!"
"Certo, mi ha sempre acceso il caminetto, preparato il bagno, portato la biancheria! Ma nulla di più, ci mancherebbe altro Padre!! Da quando ho smesso di credere di essere un maschio Nanny si è assicurata che certe ...... ehm ..... faccende fossero curate direttamente da lei!"
"Perfetto! Ora sono più tranquillo! Su presto vieni a mangiare, sei di uno strano pallore. A proposito, esigo che tu, le tue sorelle e Anna vi facciate visitare dal medico di corte!"
"Cosa?!! Non ci penso neppure!! Nessun medico se non ne sentirò io la necessità!! Che Vi sia ben chiaro!!!"
"Figliola, tua madre era costantemente controllata dal dottor Lassone, ed io non vorrei che accadesse qualcosa ai miei nipoti, spero che tu comprenda la mia ansia."
"No, non Vi comprendo. Ed ora fatemi mangiare in tranquillità!" rispondo sedendomi a tavola, accanto al mio Andrè. Purtroppo, vedo mio padre sedersi al mio fianco. Uff .....


Dopo il pranzo mi sono ritirata nella mia camera, seguita da Andrè. Ho davvero bisogno di riposare un poco prima dell'udienza privata con l'imperatore. Anche perché questa sera ci aspetta un ballo, che noia!
La stanza è molto bella, ampia, arredata con cura. Forse un po' troppo opulenta per i miei gusti, ma di certo bella. Davanti al caminetto sono collocate due poltrone ed un divanetto, su cui mi sistemo, Andrè mi raggiunge e si siede al mio fianco. Appoggio la testa sulle sue gambe e mi sdraio, ho proprio voglia di riposarmi un poco.
Sento le mani di Andrè accarezzarmi i capelli, piano, dolce.

"Riposa Oscar, voglio vederti in forma. Sono sicuro che stasera sarai la più bella di tutte!"
"Uhm .... grazie Andrè .... ma ..... non avrò nessun abito da ballo da mettere ...... uhm .....". Rispondo sussurrando, un poco stanca, mentre Andrè continua ad accarezzarmi leggero.
"Vedrai, troveremo una soluzione. Chiederemo alle tue sorelle di prestarti un abito".
"Uhm .... dopo Andrè ...ora voglio solo dormire un poco .... scusami ....". Rispondo sbadigliando e stringendo a me una mano del mio Andrè.



Devo presenziare l'udienza privata con mio fratello l'imperatore Joséph, la mia cameriera personale mi aiuta ad indossare l'ultimo gioiello e dice: "Maestà ecco il vostro anello!"
Porgo la mano, la cameriera lo infila, all'improvviso vedo mio fratello avanzare verso di me e mi dice: "Carolina, sorella mia, sei pronta per presenziare all'udienza? I nostri ospiti francesi ci stanno aspettando!"
"Un momento Joséph, ascolta, non credi che quella famiglia sia un tantino strana?"
"Carolina, li abbiamo già incontrati a Venezia! Cosa ti aspetti da un uomo che alleva una figlia come fosse un maschio?"
"Si, si hai ragione, ma adesso che ho conosciuto il resto della famiglia mi sono resa conto che sono persone alquanto particolari! ... Ehmm ... Joséph, oltre al colonnello allevata come un uomo che ne dici della maggiore che ha fatto uno strano discorso a proposito di un lutto?!! Da come ne parlava credo che non le sia morto un membro della famiglia ma piuttosto un cavallo, oppure un cane o chissà cosa!!. E come se non bastasse il fratello del generale ..... fratello, credo che quell'uomo sia l'amante della marchesa!!"
"In effetti ..... sono strani. Comunque, la figlia minore è davvero bella. Sembra diversa .... non saprei il perché ma ha qualcosa di diverso!"
"In che senso diversa?"
"Non saprei. Mi sembra più bella, più serena. Credo che il matrimonio le abbia fatto bene!"
"Non so cosa intendi, però ho notato che suo marito, il capitano, è davvero un giovane molto attraente!"
"Beh .. lui mi è parso più sicuro di sé. Di certo essere passato da soldato semplice a capitano è una bella soddisfazione! Mi è stato riferito che il Generale Jarjayes lo ha persino adottato!"
"Davvero?!! Però!! Certo che il colonnello è davvero una donna fortunata. Sono sicura che moltissime donne la invidieranno!"
"Beh....molti uomini invidieranno il marito! Ih ih"
"Ovvio, parli così perché sei un uomo ma io ... Ih ih ih ...."
"Carolina, non ti bastano tutti i problemi che hai con tuo marito?"
"Ti prego, non ricordarmelo! Sono qui per divertirmi qualche settimana lontano da lui e dai miei figli. Spero davvero che stasera mi divertirò un mondo!"
"Non dimenticare che devi occuparti dell'ultimo nato, Carlo Gennaro che ti sei portato dietro."
"Joséph come potrei dimenticarmi del piccirello ..."
"Carolina, come hai potuto affrontare un viaggio tanto lungo con un bambino di soli due mesi?!! Sei un' incosciente!"
"E Jamme nu scuccià!! Sono scappata da Ferdinando per qualche mese per stare nu poche in santa pace, non certo per sentire le tue ramanzine! ... Comunque fratello, tornando al bellissimo capitano, in tutta onestà, debbo dire che uomini tanto belli non se ne vedono in giro! Joséph, stasera al ballo stravolgerò una piccola regola ..."
"Cosa vorresti fare?"
"Sarò io ad aprire le danze, e a me l'onore di scegliere il cavaliere!"
"Uhm .... il colonnello potrebbe essere gelosa. Lascia stare!"
"Non vedo perché dovrebbe ingelosirsi, dopo tutto voglio solo che danzi con me, nulla di più! Joséph dimentichi che sono una donna sposata e madre di ben nove figli, cosa vuoi che possa fare con me quel bel tenebroso quando accanto ha una donna bellissima! Io voglio solo avere l'onore di ballare con un bel francese!"
"E dai Carolina, vedi di comportarti come si conviene...."
"E Jamme paesà e nu fa chellà faccia! Ah ah ah ah ...."
"Ah ah ah ... Certo che hai appreso benissimo il dialetto della tua terra!"
"Dialetto! Io chiamerei piuttosto "la nuova lingua" e poi, mi pare ovvio averla appresa, visto che ho sposato il re di Napoli!"
"A proposito, come vanno le cose con tuo marito?"
"Come vuoi che vadano! Sarei tua ospite per tutto questo tempo se le cose andassero bene? Joséph, mio marito, oltre ad essere poco attraente, è anche un donnaiolo!"
"Carolina su, non fare quella faccia, infondo tutti gli uomini hanno un'amante!"
"Una sola?!! Magari se Ferdinando avesse al suo servizio una sola meretrice! Meglio non toccare quest'argomento. Emm ... fratello, comunque debbo farti una confidenza ..."
"A proposito di cosa?"
"Vorrai dire di chi!"
"Sentiamo, di chi?"
"Ma su Ferdinando ovviamente!"
"Cos'altro ha fatto?"
"Dunque, come ti ho già raccontato, non si interessa minimante degli affari politici che riguardano il suo regno, l'unica cosa di cui si preoccupa è uscire la sera in incognito e aggirarsi per Napoli per andare a caccia di sottante, e ti assicuro che non ne lascia nessuna, dalle giovani nobili alle plebee!"
"Cosa!"
"Calma non ti agitare che non ho finito, sai come lo chiamano i suoi sudditi?"
"Come?"
"U re mariuolo, ovvero il re ladro! Sapessi quante burle subisce dai nostri sudditi, gli hanno persino dedicato qualche canzoncina. Capisci perché sono venuta a villeggiare qualche settimana da te?"
"Capisco sorella mia! Cosa posso dire, se non che mi dispiace!"
"Non importa Joséph, ormai alla mi veneranda età di trentasei anni mi sono rassegnata."
"Meglio!"
"Joséph, tornando al marito del colonnello ..."
"Beh?"
"Sono sicurissima che quel giovane capitano ha occhi solo per l'affascinante biondina, che bella coppia! Sembrano fatti l'uno per l'altro! Però stasera voglio togliermi il cruccio di danzare e parlare con lui, desidero conoscerlo meglio! Su fratello andiamo a mangiare i babà che ho fatto preparare dalla cuoca!"
"Umm ... debbo riconoscere sorella che il babà è una delle specialità del regno di Napoli! Ma adesso dimentichi che dobbiamo presenziare con i francesi!"
"E Jamme! I francesi posso aspettare!"
"E vabuò ... Ih ih ih ... si dice così?"
"Guagliò hai imparato presto! Ah ah ah ..."



André, io e mio padre percorriamo il corridoio che ci condurrà nella sala delle udienze, siamo dietro la porta, un valletto ci annuncia: "Maestà, il generale Jarjayes, il colonnello Jarjayes e il capitano Grandièr sono arrivati!"
Vedo avanzare verso di me gli ufficiali francesi. I tre sono al cospetto mio e di mia sorella Carolina, faccio loro un gesto per invitarli a mettersi comodi.
"Maestà, grazie per averci ricevuti. Sua Maestà la Regina di Francia, Vostra sorella, Vi manda i suoi saluti e questi documenti" dico porgendo un plico all'imperatore. E finalmente la mia missione è terminata.
Prendo il plico dalle mani del generale Jarjayes e dico: "Prego accomodatevi tutti. Datemi il tempo di vedere di cosa si tratta".

Rompo il sigillo e sfoglio veloce i documenti. Una lettera di mia sorella, privata. Ed una ufficiale. Seguono una serie di scartoffie.

"Generale, prima della Vostra partenza vi darò una lettera per mia sorella, sua Maestà la Regina di Francia, e dei documenti. Devo però valutare bene cosa fare, spero quindi che mi attenderete qualche giorno."
"... Si, certo, ai vostri ordini!"
"Bene, mio caro fratello. Se hai finito con le questioni ufficiali, io passerei a quelle più frivole!!"
"Carolina, avanti parla pure!"
"Madame Oscar, so che mia sorella ha molta fiducia in Voi, ditemi in tutta sincerità come va la sua storia d'amore con il conte svedese?"
"Carolina!!! Ma dico, cosa sono queste domande?!"
"E Jamme Joséph! Non ho nessuna notizia di mia sorella se non che il suo regno sta vacillando!! Ditemi madame Oscar, almeno la mia povera sorella è felice?"
"Ma ... io ... Maestà, ho lasciato da la guardia reale da due anni e, poi, non conosco i dettagli della vita privata di Sua Maestà!"
"Si, certo, però per molto tempo le siete stata accanto, quindi intuisco che siate a conoscenza della relazione amorosa di mia sorella! Ditemi, lo svedese è nu bell omme?"
"Cosa avete detto?"
"Ah Già ...scusate, vi ho chiesto se lo svedese è un bell'uomo!"
"Oh .... ehm .... ssssi...... Altezza!"
"Ohhh almeno nu poco di soddisfazione per la mia sfortunata sorellina! Purell ..."
"Oh .... ehm ..... " Sono imbarazzata
"E daje picirell nu fa chella facc!"
"Eh?! Io.... non capisco!"
"Già, voi conoscete l'italiano non la lingua della mia terra. Dunque, dicevo, su piccola non fare quella faccia."
"Pi....piccola?!!!" Oddio....ma questa è peggio di Jo!!
"Si, si dalle nostre parti si usa dire così, anche se so che avete qualche anno in meno di me! Ih ih ih..."
Guardo il capitano, non resisto. "Bel guagliò, Voi e Vostra moglie e anche Vuie Generale, quando tornerete in Francia, avrit canusciuto nu poco di Napulitan ... emm ... scusate volevo dire che quando tornerete in Francia porterete con voi un poco di napoletano visto che vi intratterrete qualche giorno a corte!"

Vedo l'espressione di André e di mio padre, sono esterrefatti quanto me.
Mio padre ribatte: "Si, certo imperatrice Carolina!"


"Spero che questa sera parteciperete al ballo che ho organizzato! Ho davvero voglia di svagarmi. Ovviamente, mi aspetto che indossiate un bellissimo abito da sera, non questo completo da gentiluomo!"

Sento addosso lo sguardo indagatore dell'arciduchessa Carolina. Sembra che mi stia soppesando, controllando e valutando. E poi a lei cosa interessa come mi vesto?

"Si ... certo Maestà!" rispondo sempre più perplessa.
"Avete portato con Voi un abito adatto? O devo mandarvi alcune mie cammerere?"
"Cammerere? Ma ..."
"Oh mi dispiace ma dopo tanti anni a Napoli mi è naturale parlare in questo modo. Vi ho chiesto se debbo mandarvi le mie cameriere con parte del mio guardaroba e la mia sarta personale? E' importante che siate splendida!"
"Abito? Ecco ... io ... si, certo che ho un abito adatto maestà!"
"Bene, mi fa piacere. Vi manderò allora un paio di cameriere per aiutarvi con l'abito, il trucco e l'acconciatura! Voglio che siate splendida. Come solo una giovane ..... ehm .... una sposa può esserlo! Questo giovanotto che avete per marito merita che Vi agghindiate per bene!!"
"Si, certo! ... Grazie maestà!"

Povera me! Ma perché tutte queste donne vogliono immischiarsi? Io ho Andrè, a me ci pensa lui. Ed io mi occupo di lui, è una questione reciproca tra di noi.

"Bene, e Voi bel capitano, avete tutto? Vi mando un servitore?"
"Un servitore?! No, no grazie Maestà, non ne ho bisogno."
"Ma come, tutti i nobili necessitano di un servitore!! E non mi pare che Voi ne abbiate, o sbaglio Generale?"
"Ecco, veramente no, cioè si! Al nostro servizio abbiamo ben due attendenti."

"Ah .... due attendenti ..... uhm ..... interessante!".

La voce squillante di questa donna non mi piace affatto. Eppure ha un marito, si dice bruttino, con un naso aquilino, ma alquanto sagace. Che poi, ha pochi anni in più di me, è più giovane di Joséphine, e mi pare che abbia un numero considerevole di prole!
"Ma ditemi, Capitano. Quando pensate di allargare la famiglia?"
Sorrido, guardo mia moglie e sussurro un poco imbarazzato: "Maestà, a breve avremo il nostro primo figlio."
"Ah ..... che meraviglia!!! Quando nascerà? Sapete, io adoro i bambini!!!".

Vediamo sua Maestà battere le mani, visibilmente felice. Ha alcuni atteggiamenti molto simili a quelli di Maria Antonietta!

"Tra la fine di Gennaio e gli inizi di Febbraio, Maestà!"
"Uhm ..... CHE BELLO!!! QUINDI NON AVETE ASPETATO IL MATRIMONIO!!!! Magari lo avete concepito a Venezia? Ah ... no ..... troppo presto .....uhm ...." dico picchiettando con il mio ditino le mie labbra morbide morbide.
L'Arciduchessa mi ricorda un poco mia sorella Joséphine, e poi continua a guardare André, e come se non bastasse attende una risposta.
"Ma ditemi, quanti figli vorreste avere?"
"Beh, Altezza .... io .... noi ...... vedremo."

"COME VEDREMO!!! Io da voi due mi aspetto almeno sei nipoti, chiaro?!!!!", qui ci vuole polso con questi due ......macchè vedremo!!
"Sei?!! Ma Padre ..... mi sembrano .... ecco ..... troppi!!"
L'arciduchessa ribatte: "Troppi!! Oh Gesù!! E Jamme che io ne ho messi al mondo ben quindici!! Ma ahimè la metà non appartengo a questo mondo!"
Guardo mia moglie esterrefatta che ribatte; "Cosa!! Quindici?!!"
"Sissignora!! L'ultimo piccirello ha solo due mesi!"
"Altezza, ecco...Voi siete un ottimo esempio!! Hai sentito Oscar? Quindici figli!!! Io da te me ne aspetto almeno sei!!!"
"Ma Padre, cosa dite?"
"Come sarebbe cosa dico!!! Voglio un esercito di nipotini!! Quindi voi due dovrete provvedere!!!"
Anche se siamo alla presenza dell'imperatore, ribatto decisa: "Padre, vi invito a non interferire nella mia vita privata!!! ... Scusatemi Maestà! Maestà, se non avete ancora bisogno di me, con il Vostro permesso mi ritiro."
L'imperatrice ribatte: "Oh .... ma no! Restate!! È così piacevole vedere Voi e Vostro padre discutere!!! Ma ditemi .... quanti anni avete?"
Non riesco a crederci: L'arciduchessa si diverte a vedermi battibeccare con mio padre. Rispondo in un sussurro: "Trentatré ....."
"Ah....siete quindi una primipara un poco......avanti con l'età!! Vabbè....credo però che sei figli riuscirete a farli!!! Vedrete!!! Ih ih ..."

Non è possibile, l'imperatrice insiste! Preferisco annuire.

"Che poi .... avete un gran bello stallone!!! Sarà un'attività piacevole!!! Bene, ora vado a prepararmi per la serata ma prima devo allattare il piccolo Gennarino, sapete, non voglio che abbia la balia! ... Vi faccio portare dei babbà nel vostro appartamento!!!"
"Cosa!!! Stallone? Babà! Ma ....."

Ascolto incredulo le parole dell'imperatrice, sono convito che se ne avesse l'occasione diventerebbe un'amica di mia cognata Joséphine.

"Vabbuono.... Vi attendo in abiti femminili al ballo contessa!! E assaggiate i miei babbà.... andrete in paradiso!! Ah ah ah"
Spalanco gli occhi, e sussurro: "Grazie .... Maestà!"


Siamo rientrati nel nostro appartamento. Sono davvero scioccata da questo incontro.
"Ma possibile che questa sia davvero una missione militare? Nemmeno a Versailles, mi sono trovata in una situazione simile! E che dire dell'imperatrice Carolina?!!! Non somiglia nemmeno lontanamente a sua sorella la Regina di Francia!!"
"Vero Oscar!!! Però ..... quindici figli!! Nemmeno Joséphine è giunta a Tanto! Però mia cara .... ti serve un abito per questa sera!!! Ih ih ih"
"Già, ma solo perché sono sicura che mia sorella preferisce il sollazzo al procreare! Oh ... ma cosa dico?!!! Non è possibile. Essere circondato da ... da .... persone simili ... io ... ohhh basta Andrè!! E poi come ti ha apostrofato l'imperatrice?!! Stallone!!"
"Ah ah ah Stallone!! Siiii! Hai forse da ridire? Non sei soddisfatta?!! Ah ah ah .... per me è un complimento!!! Ah ah ah ... Scusami Oscar ma non riesco a smettere di ridere! Ah ah ah ..."
"Nooo !!! Anche tu hai perso il senno!!! Ma possibile che ... che ... qui non si parli d'altro?!!!"
Sento mia sorella brontolare e mio cognato ridere!! Esco dalla mia stanza e raggiungo il salotto comune.
"Allora? Cosa avete da ridere voi due?!! Dite tutto alla vostra Joséphine, così mi distraggo un poco.... Charles sta riposando!! Marianne anche ed io mi annoio!!!"
"Cosa vuoi che ti dica, sorella cara?!! Forse sarebbe stato perfetto se all'udienza privata ci fossi andata tu e non io!!"
"Davvero?!! Adesso ti siedi qui con me e mi racconti tutti. Magari ci facciamo portare una bella tazza di cioccolata!!!"
"Non ci penso nemmeno! Non ho alcuna intenzione di parlare di ... di ... Comunque, sono sicura che stasera farai amicizia con l'arciduchessa Carolina, sono sicura che avrete una vasta argomentazione, sta sicura che non ti annoierai!"
"Davvero?!!! Uhm ..... mi farà piacere, così mi distrarrò dalle mancanze di mio marito!!! E non guardatemi tutti così!!! Io lo amo e lo voglio!!! Ed ora sorellina.. ti serve un bel vestito da ballo!!!!"
"Ecco, meglio parlare di argomenti sensati. Certo che ho bisogno di un vestito, spero solo che vada tutto bene!"
"Tutto cosa? Dimmi dimmi!!!"
"Ora basta Joséphine!!! Andiamo nella tua stanza, voglio scegliere un abito consono all'occasione!! Ne voglio uno semplice e che non metta in evidenza il mio .. mio ... petto visto che è diventato piuttosto .... prosperoso! Cielo, cosa mi tocca dire!!"
"Bene!!! Andiamo a cercare qualcosa di adatto!!! Andrè... tu vieni?!"
"Io?! Ehm ...... meglio di no"

Vado nel guardaroba con Joséphine alla ricerca di un abito per me. Qui ci sono gli abiti delle mie sorelle. Joséphine inizia a cercare tra i vestiti.
"Sorellina .... guarda questo verde, con le balze, le spalle scoperte"
"No, non voglio un abito con le spalle scoperte, su tira fuori altro."
"Uhm....questo lilla? Guarda che bello!!! Con i fiocchi....le balze!! Ah....."
"Ma no!!! Io odio le balze! Avanti il prossimo!"
"Sorellina...sei impossibile!!"
Cerco altri abiti, ma inizio a fare fatica. Vedo entrare le due suorine, che si offrono di aiutarci.
"Madame, avete bisogno di aiuto? Lasciate fare a noi!"
"Come potreste aiutami?"
"Cerchiamo noi tra i vestiti. Voi mettetevi comode"
"Vi ringrazio!"
Iniziamo a tirare fuori i vestiti dai bauli, ma a madame Oscar non piace nulla. Certo che è difficile. Eppure sono tutti così belli!!
"E questo? È chiaro, con delle striature turchesi. Maniche lunghe sfumate ed una scollatura contenuta!! Guardate Madame!! È bellissimo!!! Sembra l'abito di un angelo!"
"Si ma ... quei fiocchi non mi piacciono. Faustina, Maria, potreste toglierli senza sciupare l'abito?"
"Ma certo!!! Noi suore ... oh .. ehm ... beh ... siamo brave come sarte!! Su, provatelo così vediamo!"
"Magnifico!! Sono sicura che senza questi orribili fiocchi, sarà perfetto. Adesso lo provo!"
"Oh ... bene sorellina!! Hai indosso un corsetto?!!" dico finalmente soddisfatta, ci sino volute due ore solo per trovare un abito che piaccia a mia sorella Oscar, che fatica!! Certo che è davvero difficile da accontentare!
"Corsetto? Ma no, cosa me ne faccio? E poi stringe troppo ed io non voglio soffocare la mia creatura!"
"Ma Oscar!! Mica vuoi tenere le fasce?!!"
"Le fasce?! Certo che no! .. ehmm .. credo che tu abbia ragione, metterò il corsetto ma non stringete."
"Certo!"




Torino, centro commerciale Le Grue

Avventura sulle Alpi || Lady Oscar x AndrèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora