Le urla di un neonato

257 8 0
                                    


E' ormai pomeriggio inoltrato, abbiamo viaggiato tutto il giorno senza sosta. Mio padre ha fretta di arrivare a Parigi ed i cavalli sono freschi e riposati, meglio approfittarne.
"Padre, è quasi il tramonto. Spero che Andrè trovi in fretta un paese in cui alloggiare, o almeno una radura per montare il campo!" dico stringendo un poco la mantella che indosso. Anche chiusi in carrozza il freddo si fa sentire.
"Oscar, abbiamo un neonato al seguito, non può dormire in una tenda, non posso permettere che si ammali quindi dobbiamo fermarci una locanda."
"Padre .... non è detto che si riesca a raggiungere un paese! A vedere così .... mi pare che siamo in aperta campagna! Credo che passeremo la notte in tenda"
"Santo cielo Oscar!!! Questo bambino dietro davvero non ci voleva! E' troppo piccolo per passare la notte all'addiaccio! Ma perché capitano tutte a me? Sua altezza non poteva restare a Vienna, al calduccio ed al sicuro? Viaggiare con un neonato di un paio di mesi, che idea assurda!" dico un poco preoccupato.
"Di sicuro, io non ce lo voglio in tenda con me! Io voglio Andrè, e nessun altro!"
"Oscar ti prego! Certo che dividerai la tenda con tuo marito ma dovrai pur abituarti ad avere a che fare con un neonato!"
"Non ci penso proprio! Quel neonato puzza! Vedete di ricordarvelo! O volete forse che Vi vomiti ancora addosso?!!!" dico scandalizzata arricciando un poco il naso al solo ricordo di quell'odore così terribile.
"Ma non è possibile! Possibile che tu sia tanto prevenuta? Se il principino puzzava è perché proprio in quel momento ha fatto i suoi bisogni. Oscar è inutile che ricominci con lo stesso discorso."
"Io non ricomincio affatto. Voglio solo che quel ... quel .... coso stia lontano da me! Chiaro?!!!"
"Si si vedrò di sistemati lontano dall'imperatrice."
Vediamo il cavallo di Andrè affiancarci alla finestrella dello sportellino.
"Signore, credo che tra poco dovremmo arrivare ad un piccolo villaggio. Come concordato questa mattina, appena giunti cercheremo una locanda. Spero solo che ci sia posto per tutti ....." dico rivolto a mio suocero, facendo attenzione affinchè il mio cavallo non urti la carrozza.
"André, a me interessa che almeno l'imperatrice ed il piccolo abbiano un posto caldo dove passare la notte!"
"Beh Signore, con tutto il rispetto, io vorrei che anche mia moglie e le altre donne potessero trascorrere la notte in un comodo letto. Se per noi uomini non ci sarà posto, pazienza! Per me va bene anche un fienile, Signore!"
"Lo vorrei per tutti André, ovviamente la precedenza alle donne e a i bambini. Non dobbiamo dimenticare che Carlo ha solo cinque anni."
"Certo Signore. Ora scusatemi, siamo ormai prossimi al villaggio!"
"Vai pure figliolo!"

Mi allontano dalla carrozza, ho visto all'interno la mia Oscar, aveva un'aria un poco stanca. Spero davvero che ci sia posto alla locanda del paese.
Arriviamo in un piccolo borgo. Fermo il cavallo, scendo, porgo le redini a Vincent e mi avvio alla porta della locanda, l'unica che c'è in questo piccolo paese. Louis e Charles vengono con me all'interno.
"André, spero davvero che ci siano stanze a sufficienza ..."
"Lo spero anche io Charles ..... siamo in tanti ... troppi temo", non faccio in tempo a finire la frase che arriva un vivace locandiere, un uomo rotondo, un poco pelato, con l'aria simpatica.
"Signori, in cosa posso esservi utili?" scruto questi avventori, hanno l'aria di essere dei nobili, se li tratto bene magari mi lasciano un lauto compenso!
Louis si fa avanti e dice: "Vedete, siamo una compagnia numerosa e abbiamo bisogno di svariate camere, ne avete?"
"Oh .... la mia è una piccola locanda, ho solo 10 stanze, tutte libere. Ma Voi in quanti siete Signori?"
"Beh .... noi siamo 14 uomini e 12 donne, più un bimbetto ed un neonato. Pensate di poterci sistemare tutti? E poi abbiamo 5 carrozze e svariati cavalli e muli!" dico un poco preoccupato. Siamo davvero tanti!
"Oh...ecco....siete davvero tanti! Le stanze sono tutte matrimoniali .... quindi ho posto per 22 persone. Per i cavalli invece nessun problema. Ma magari i Vostri servitori potrebbero alloggiare nelle stalle?"
André guarda Louis e replica: "Avete detto ventidue posti!"
"Si..."
Louis sorride e ribatte: "André, l'oste ci ha dato una bella idea, mandiamo la servitù a fare compagnia ai cavalli! Ih ih ...."
"Ma quale servitù? Forse vorresti mandare le donne? Io non lo trovo corretto. Però quel Maribeau ce lo manderei proprio volentieri!"
"Infatti André, mi riferivo proprio a quei tre..."
Charles ribatte e continua: "Cognato, quei tre forse meritano di più? Oste, non c'è alcun problema, i nostri servitori faranno compagnia ai cavalli! Ih ih ih ...."
"Bene!!! Allora accomodatevi che vi accompagno nelle vostre stanze! Le stalle invece sono dietro alla locanda!"
Louis sorride soddisfatto e dice: "Grazie Signore!"
Esco e vado verso la carrozza dove c'è ad aspettarmi la mia Oscar. Apro lo sportello e dico: "Oscar, vieni, possiamo sistemarci! Marianne, Anna e anche Voi Generale, venite all'interno!"
Il generale ribatte: "Andate voi io vado dall'imperatrice."
"Si certo Padre"
Vado verso Gerard, sistemato a cassetta, e gli dico di raggiungere le scuderie poste sul retro e raggiungerci all'interno.
Piano piano scendono tutti dalle carrozze, i soldati adibiti a cocchieri ed alcuni degli altri raggiungono le scuderie per occuparsi dei cavalli e sistemare il tutto.
"Alain, appena avrete finito raggiungeteci all'interno!"
"Sissignore!"
"Bene, adesso Andrè possiamo entrare. Così disponiamo le stanze. Dimmi, c'è posto per tutti?!" dico al mi dolce sposo, posando una mano sul suo braccio, in un gesto di affetto e dolcezza.
"Si, per tutti tranne per gli ufficiali di tuo padre. Loro faranno compagnia ai cavalli."
"Andrè hai lo sguardo furbetto, ho l'impressione che tu sia felice di poter fare un dispetto a quei tre, soprattutto ad uno dei tre!"
"Davvero si vede?! Ah ah ah ..."
"Ah ah ah ... Andrè, sei tornato ad essere spensierato ed allegro come da ragazzo."
"Ih ih ih .... Oscar, è merito tuo se sono così allegro! Devo dire che la cosa non mi dispiace affatto. Bisognerà avvisarli però!" dico sorridendo.
"Lo farò io."
"Ah .... non intendo perdermi la scena Andrè! Credo che ci sarà da divertirsi!"
"Come vuoi, andiamo!"

Entro al fianco di Andrè, mi è mancato in questa giornata di viaggio. Sfioro la sua mano, un contatto appena, leggero, ma percepisco il calore del suo corpo. La locanda ha un aspetto pulito, l'ambiente è accogliente. Al centro della grande sala comune è collocato un bel caminetto, tutto intorno si trovano diversi tavoli in legno con panche e sedie. Le pareti sono intonacate di fresco, a calce bianca, e dei candelabri decorano l'ambiente. Al soffitto sono appesi dei lampadari in legno con diverse candele accese. Una scala in legno, non troppo ampia, conduce ai due piani superiori.

"André ma bisogna avvisare quei tre che alloggeranno nella stalla, non vorrei che occupassero una delle camere."
"Stai tranquilla .... appena entrano li fermo e li mando nelle stalle ... ih ih ih ..... soprattutto quel damerino cascamorto! Sarà una soddisfazione!"
Non faccio in tempo a finire la frase che vedo entrare tutti i soldati.
"Bene, visto che ci siamo tutti, possiamo dividerci le stanze. C'è un solo problema: tre soldati dovranno restare nella stalla, non c'è posto per tutti!"
Maribeau ribatte rapido, con autorità e un senso di superiorità fastidioso: "Bene, soldati della Guardia, siete i più bassi in grado quindi tocca a voi tre. Prima però portate di sopra i nostri bagagli!"
Oscar risponde con tono canzonatorio: "Ritengo i miei uomini più capaci e affidabili di voi, quindi ... Maribeau e voi altri occuperete il pagliaio nelle stalle."
"Ma Colonnello, noi siamo degli ufficiali, abbiamo diritto ad avere un comodo letto! E poi, i Vostri soldati sono già abituati a dormire nelle stalle! Lo hanno già fatto durante il viaggio di andata!" rispondo tutto tronfio e soddisfatto. "Non si è mai vista una cosa simile! Io sono un ufficiale, un nobile! Mai, dico mai, ho dormito con le bestie e non intendo certo cominciare ora."
"Credo che Vi siate fatto una cattiva opinione dei miei soldati, capitano Maribeau. I miei soldati non hanno mai dormito nelle scuderie e se qualche volta è accaduto, l'abbiamo fatto tutti per mancanza di locande. Quindi, se io, il capitano Grandièr e mio padre il Generale, che tra l'altro siamo Vostri superiori, abbiamo dormito su un pagliaio non vedo perchè non lo possiate fare voi, quindi signore accomodatevi in camera vostra!"
"Ma .... Generale! Dite qualcosa a Vostra figlia! E' una cosa indecente!! Farò rapporto al generale Bouillè sul comportamento del colonnello!!" inizio davvero ad essere adirato. "Nel nostro viaggio verso Vienna io ho sempre dormito su letti di piume, i soldati del colonnello invece .... hanno spesso dormito nelle scuderie per controllare i cavalli......"
"Beh vuol dire che stasera sarete voi a controllare i cavalli! E poi, come ha appena detto mia figlia, se io che sono un generale ho diviso il giaciglio con il mio Hannibal non vedo perché non lo possiate fare voi! A proposito, quando andrete nella stalla, ricordatevi di abbeverare quelle povere bestie. Sono stanchi e sfiancati, hanno faticato per tutto il giorno. PRESTO MUOVETEVI!"
"Ma ..... Signore, lo trovo davvero fuori luogo. Ci sono i soldati semplici per queste mansioni, non gli ufficiali!"
"Ritengo Sassoin e La Salle molto più disciplinati di voi altri, quindi ritenetevi consegnati. VIA; SPARITE!"
"Sissignore. Agli ordini" batto i tacchi, mi volto ed esco furioso dalla locanda, seguito dai miei due amici. Un affronto simile ..... ma non finisce di certo così!
Vedo gli ufficiali di mio padre lasciare la locanda, scoppio in una fragorosa risata. "Ah ah ah ... André, Padre, quei tre hanno avuto ciò che si meritavano! Ah ah ah ..."
"Si Oscar, hai ragione. Un bel bagno di umiltà farà loro solo bene. Piuttosto, voi tre, Soldati delle Guardia .... Vincent, François e Jacques mia pare .... venite qui subito!"
"Agli ordini Signore!"
"Cos'è questa storia che nel viaggio verso Vienna avete dormito nelle stalle? Mentre i miei soldati su comodi letti di piume?!!! Esigo un rapporto dettagliato sull'accaduto!"
"Veramente Signore ... Jacques, François ed io avevamo delle stanze singole ma nel cuore della notte i Vostri ufficiali sono venuti nelle nostre camere e ci hanno buttati fuori dicendoci che potevamo andare a fare compagnia ai cavalli..."
"Cosa?!!! E voi avete ubbidito ad una simile sconceria?!" Rispondo un poco stupito dal comportamento dei miei uomini e dall'obbedienza di quelli di mio figlio. Devo dire che Oscar ha fatto un ottimo lavoro in quella caserma, tutti le sono fedeli, obbediscono a lei senza batter ciglio. Decisamente li ha conquistati!
"Signore cos'altro potevamo fare?! Sono nostri superiori ..."
"François racconta al Generale il motivo per cui ci hanno costretti ad abbandonare le nostre camere!"
"Ehm ... vedete Signore, i Vostri ufficiali avevano a disposizione solamente due stanze di prima classe mentre noi altri siamo stati alloggiati in camere modeste ma .... insomma ... vedete signori, quei tre volevano appartarsi con le donne quindi servivano le nostre camere."
"In un'altra occasione Signore, non c'erano stanze singole per tutti e quindi .... e poi i soldi dell'esercito non erano sufficienti ... insomma, ogni occasione è stata buona per farci alloggiare con i cavalli!"
"COSA?!!" urlo furiosa! "Padre, io quei tre li chiudo in una cella e butto via la chiave! Sappiate che al nostro rientro esigo averli a mia disposizione in caserma .... ci penserò io ad insegnare loro le buone maniere!" Dico decisa ed adirata. Quei tre vanno messi in riga al più presto, sono davvero dei pessimi elementi.
"Oscar al tuo ritorno dovrai congedarti. Figlia mia dimentichi che a breve avrai il mio nipotino! Riguardo a quei tre li sistemerò io. Farò in modo che abbiano una punizione esemplare"
"Uhm ..... Padre, sinceramente non so se chiederò il congedo ..... e comunque voglio punire quei tre personalmente. Ora ... vediamo di sistemarci nelle stanze, e poi inizio ad avere un certo appetito ...... E voi tre, perchè non mi avete detto nulla a Vienna?!"
François risponde intimidito: "Siamo stati minacciati dal capitano Maribeau. Ci ha intimati di tenere le bocche chiuse altrimenti vi avrebbero detto esattamente il contrario di ciò che è accaduto realmente..."
Jacques continua: "Comandante non ci avreste mai creduti, la nostra parola di semplici soldati contro a tre ufficiali francesi non vale nulla."
Guardo perplessa i miei soldati e rispondo "Avete così poca stima di me? Non sono forse un buon comandante? Credevo che vi fidaste ormai ...."
"Sissignore, certo che abbiamo fiducia in Voi ma il generale Vostro padre? Anche lui ha fiducia in noi?"
Guardo mio padre, un poco preoccupata dalla sua possibile reazione. Lo vedo sorridere tranquillo, risponde pacato: "Avreste dovuto parlare con il vostro comandante, poi sarebbe stata una questione tra lui e me. In ogni caso, da quando ho conosciuto i vostri compagni, e vi ho visti di pattuglia a Parigi la scorsa primavera, devo dire che siete molto bene addestrati, onesti e ligi al dovere, anche se un poco indisciplinati ed irriverenti. Ma ormai, dopo avere sopportato il soldato Sassoin, sono pronto a tutto!"
"Mi avete chiamato Signore?!"
"Si Soldato Sassoin! Come mio attendente ..... porta di sopra i miei bagagli!! Va ... che sei come il prezzemolo!!"
Sorrido e ribatto: "Vado Signore, sempre ai Vostri ordini Generale!"
"Fai meno lo spiritoso ..... o quando arriveremo a Parigi ti terrò lontano da tua moglie per un tempo indefinito!! Ih ih ih"
"Co come!! No, Vi prego Signore, Voi non potete! E poi ricordatevi che non ho fatto in tempo a sposarmi che sono stato letteralmente reclutato. Povero me!"
"Ih ih ih ih ... fila a portare di sopra i miei bagagli! Piuttosto" dico rivolto ai miei sposini, "Come disponiamo le stanze Oscar?"
"Beh mi pare ovvio che ognuno di noi divida la camera con il proprio consorte e Voi come sempre Vi sacrificherete per lo zio Armand, Carlo dormirà con Voi!"
"Oh .... povero me! Andrè, ricordati che mia figlia deve riposare, ordine del medico!" mi volto verso l'oste senza neppure attendere la risposta di mio genero e dico "Oste, fate preparare dei bagni per le signore, sono certo che lo gradiranno molto! Ed ora saliamo di sopra!"

Siamo nella locanda, vedo l'oste un tantino confuso, forse perché siamo troppi, mio figlio comincia a piangere e dico: "Uè Signù facimme ambresse che il mio Gennarino ha le sue esigenze!"
"UEEEEE ... UEEEEE"
"Ma lo sentite?!! E jammè!! Qual è la mia camera?"
"Oh...ecco...Madame. La stanza numero tre ..."
"E ci voleva così tanto a dirlo!" guardo le mie cameriere e dico: "Su, cosa aspettiamo e jamme chà la creatura non fa che strillà ed io non lo sopporto!"
"Si, subito Alt...emm....Madame"

"Andrè, prendi le chiavi di una stanza ben lontana da quel coso urlante!!! Ma come fa un esserino così piccolo ad essere così insopportabile!" dico davvero preoccupata. Quel cosino strilla come un matto!
Guardo basito mia moglie e sussurro: "Ma Oscar dovrai abituarti, lo sai che tra quattro mesi ne avremo uno anche noi!"
"Ma ..... urlano tutti così?!!!" Chiedo preoccupata, non ce la farò mai!
Mi allontano con le mie cameriere mentre Gennarino continuo a urlare, ascolto la conversazione tra il bel capitano e sua moglie, mi volto e dico: "Ue' piccirrè mio figlio non urla ancora abbastanza. Aspettate di avere il Vostro e poi vedrete!"
"UEEEE...."
"Noooo!!! Andrè! Dimmi che il nostro cucciolo non sarà così! Urla, puzza .... cos'altro deve ancora fare quell'esserino?!!!" Dico davvero sconvolta. Io non ce la posso fare. Inizio a credere che mi servirà una balia, anzi anche due o tre!
Sono quasi in cima alle scale continuo ad ascoltare e ribatto: "Bel capità, certo chà vi site davvero inguaiato con il soldato!"
"Come! Ma ..." balbetto senza avere compreso nulla.
"Na vite capito, vero?" "Vi ho detto che vi siete davvero messo in un bel guaio con il soldato che avete spostato! Se teme nu piccirrello che strilla, cosa farà quando dovrà sopportare tutto il resto? E vuie Generà dite a Vostra figlia che se le è piaciuto fare nu piccirillo adesso dovrà imparare a suppurtà! .... Su balie occupiamoci di Gennarino!?"
"Tutto il resto .... cosa?!!" Dico spalancando gli occhi terrorizzata!!! Poi mi volto verso le mie sorelle e domando "Voi due adesso mi spiegate tutto!!! TUTTO!!! CHIARO?!!!"
Vedo mia sorella scandalizzata, furiosa ed agitata, temo proprio che renderà la vita impossibile al povero marito. Ma come può non avere la minima idea di quello che l'attende? Certo che nostro padre ha fatto un vero disastro con Oscar. Brava con le armi, certo, ma per il resto.....
Marianne ribatte: "Oscar, ti prego sono stanca, adesso preferisco andare in camera mia e riposare, ne riparleremo più tardi! Oste, diteci qual è la nostra camera."
"JOSÉPHINE!!! TU....tu non hai l'aria stanca. Vieni con me e spiegami!!!" Afferro la mano di mia sorella e la trascino di sopra dopo avere afferrato una chiave a caso.
"Oscar aspetta ... Io non sarò stanca ma ho voglia di chiudermi in camera con Charles. Ti prego, adesso lasciami andare ...." Dico guardando mia sorella. È davvero fuori di sé, sembra un'indemoniata. Ma io non ho proprio tempo ora di occuparmi di lei ..... io voglio Charles!
"Ti chiudi dopo. Tu ora devi occuparti di me!!! E non fare storie!"
"Ascolta sorella, io davvero non resisto più, ho bisogno di giacere con mio marito altrimenti vado fuori di testa. Però voglio darti un piccolo consiglio, chiuditi immediatamente in camera con il tuo capitano e datti da fare, perché quando sarà nato tuo figlio avrai meno tempo per il bel tenebroso. A dopo sorella, ci vediamo più tardi, forse!" dico andandomene in tutta fretta e chiudendomi a chiave in camera mia. Appena vedo mio marito dico: "Avanti caro, spogliati che no ne posso più!"
"Siete due sorelle traditrici!!!" Vedo arrivare Anna, lei ha un figlio ...... magari sa! "Anna .... almeno tu, spiegami!" dico con tono quasi supplichevole, un poco disperata.
"Cosa c'è Oscar? ... Ahia che fitta al ventre ....."
"Anna.....ma......"
Vedo mia moglie portarsi una mano sul ventre, arrivo in suo soccorso e dico: "Nipote, porta pazienza. Magari più tardi .... ma tu non sei stanca?" senza attendere risposta accompagno Anna nella nostra stanza.
Rimango esterrefatta, ferma davanti alla porta della mia stanza, quando vedo arrivare Andrè e mio padre.
"Padre, almeno Voi......"
"Cosa c'è Oscar, perché hai quella faccia?"
"Padre....Voi avete sei figlie....ditemi a cosa alludeva Madame Carolina! E non cercate scuse, non siete stanco e non c'è qui mia madre con cui chiudervi in camera! Forza, entrate e spiegatemi!"
"Oscar, certo che sono stanco, anch'io desidero fare un bagno e andare a riposare. E riguardo tua madre ... Ahhhhh non me la nominare che la sua assenza mi fa andare fuori di testa! André figliolo se davvero non hai mai visto una donna prima di mia figlia allora chiederò ad Armand come potrebbero santificarti! Ti prego figliola prima che io continui a dire sciocchezze per via della mia astinenza meglio che vada nella mia stanza a rifrescarmi. Magari ne riparleremo più tardi quando mi sarò camato!" dico allontanandomi in tutta fretta. "Ahhh Marguerite qui non pensano ad altro! Sapessi quanto mi manchi!"


"André ma si può sapere cosa ha preso a tutti? E poi mi padre, possibile che non faccia altro che pensare a mia madre?"
"Oscar ..... davvero io non capisco. Vieni, entriamo nella nostra stanza, così facciamo un bel bagno!"
"Oh e che sia un bagno! André io davvero non ne posso più!"
"Vieni .... ci penso io a te! In effetti però sono un poco preoccupato!"
"Preoccupato?!! E di cosa?"
"Oscar ...... quando nascerà la nostra piccola....."
"Cosa c'entra adesso la nostra creatura?"
"Beh....io non sono pratico di neonati....."
"Siamo in due André! Temo che non sia facile come tirare di scherma o sparare alle bottiglie! ... André sono sicura che sarò un vero disastro!"
"Ma no...... sarai perfetta. E comunque ci saranno mia nonna e tua madre ad aiutarci! E credo persino tuo padre! Dopo sei figlie avrà un'idea di come funziona" rispondo sorridendo, Oscar è davvero spaventata.
"Si, certo, come no! Ma non l'hai visto che è scappato via non appena gli ho chiesto di spiegarmi cosa intendesse l'imperatrice con il suo strano discorso! André a questo punto penso che sia più facile mettere in riga i soldati della guardia che allevare un bambino, povera me!" dico scuotendo il capo, sconsolata.
Il profumo dei capelli di Oscar arriva a stuzzicarmi le narici, la attiro a me e la cingo in un abbraccio rassicurante.
"Beh....direi poveri noi! Ih ih ih...."
"Oh André, credo che ci siamo cacciati in un bel grosso guaio!"
"Se sarà bella come te .... sarà un guaio bellissimo!!! Dai vieni, il bagno é pronto!!! Ed io voglio occuparmi di te!!" dico posando un leggero bacio sulle labbra della mia dolcissima Oscar.
"O magari sarà bello e affascinante come suo padre!" dico avanzando e guardando negli occhi continuo: "Perché riconosco che sei davvero molto bello André, bellissimo!"
"Ti amo Oscar!!" Dico posando un bacio sulle labbra della mia sposa. La stringo e inizio piano a sfilarle gli abiti. La giacca, il gilet.....
"Ih ih ... Ehi ... mio bellissimo capitano ricordati cosa ti ha detto il medico di corte ....."
"Uff ..... si si .... ma magari .... con calma .... lentezza ...... potremmo ..... nella vasca ......"
"Ah ah ah ... Scc... ma non lo diciamo al dottore! Ah ah ah ...."
"Ah ah ah ......"

Le nostre risate riempiono la stanza, quanto è bella Oscar mentre ride così, felice e rilassata. Ora mi occupo io di lei ....



Jacques, Jean ed io siamo nelle scuderie, protesto: "Maledizione!!! Tutti hanno una camera decente e a noi è toccato questo maledettissimo pagliaio! ... Nemmeno se fossimo delle bestie!"
"Tutta colpa tua Michel!!!"
"Ehi Jean possibile che qualsiasi cosa accada è sempre colpa mia?!!"
"Certo!! Se non ti fossi incaponito con la contessa ....."
"Pensi che siamo finiti nella stalla per questo motivo?"
"Certo!"
"Comunque io vado a cercare un bordello! Non intendo stare qui in mezzo alla cacca dei cavalli! Dopo una giornata di viaggio un uomo ha diritto ad un poco di tranquillità!"
"Ma sei impazzito? E se ti scoprisse la cavallona o peggio ancora il generale? Eh no, Maribeau, io stavolta non sarò il tuo complice."
"E nemmeno io! Ma non lo vedi che ci stanno punendo di cose che io e Jacques non abbiamo nemmeno fatto? Michel, fa pure come vuoi ma noi preferiamo dormire sulla paglia piuttosto che inimicarci ancora di più il generale."
"Siete dei codardi! Beh io vado!! A domani ragazzi! Ih ih ih"
"Si, certo e divertiti anche per noi!"
"Statene certi!! Ih ih ih"
Non appena il nostro amico lascia le scuderie dico: " Jacques, secondo me Michel ha perso il senno: non si è nemmeno cambiato d'abito, che schifo!"
"Bah....lasciamolo andare. Tanto non possiamo farci nulla! È proprio impazzito!"
"Impazzito è a dir poco! Secondo me è andato fuori di testa a causa della bionda."
"Già..."
"Sai cosa ti dico?! Io sono davvero stanco. Pagliaio o non pagliaio io voglio dormire. Spero solo che i cavalli non nitriscano e mi lascino in pace!"
"Buon riposo Jean!"
"Anche a te! E vedi di non sognare le donne nude! Ah ha ah ah ..."
"Ah ah ah ah ....."



Sono sdraiato nel mio letto, accanto a me c'è il mio amico Gerard, mi giro e mi rigiro, non riesco a prendere sonno e dico: "Amico, stai dormendo?"
"Uhm....ssssi.....uhm....ronf..."
"Ohhh beato te! Ma si può sapere come fai? Io davvero non ci riesco!"
"Uhm....rooonnnfff....sogno.....Alizèeeee....uhm.....mia amata Alizèeeee"
"Ehh beato te! Anche se magari in questo momento la stai sognando chissà in che modo, io non riesco a dormire!" dico alzandomi dal letto. "Credo che andrò a disturbare l'ex cardinale, spero che mi dia un'erba per far placare i miei bollenti spiriti!"
"Uhm....ma lascialo riposare....lui ha la moglie.....ronffff"
"La moglie! Lo credi davvero? Guarda che quando eravamo a Vienna ho visto il medico uscire dalla stanza della marchesa e il nostro ex prelato aveva una faccia più scura dell'ebano. Credo che il dottore abbia messo a stecchetto il povero cardinale!"
"Uhm....beh.....mal comune .... almeno non soffriamo solo tu ed io!"
"E il vecchio pazzo dove lo mettiamo? Anche lui è in astinenza altrimenti non darebbe di matto più del dovuto. Bene, ti lascio dormire io vado dal conte."
"Aaahhhh.....beato Andrè!!!"
"Lo vedi che mi dai ragione?! Ahhh se non avessi una moglie adesso saprei io dove andare: in un bel bardello!"
"Si si .... vai vai .... magari vai da Andrè a chiedergli come ha fatto a resistere vent'anni!"
"Non lo voglio nemmeno sapere, visto che avrà sofferto come un cane!" rispondo tirando dietro di me la porta.
"Ronffff fffiiiii"



Sono seduto su una poltroncina mentre Anna è a letto che mi sta aspettando. La guardo con desiderio, lei mi dice con voce soave: "Armand, non vieni a letto?"
"Preferisco aspettare ...."
"Aspettare? Cos'hai Armand? Pensi forse a Carlo? È in buone mani con tuo fratello! Mi sembra una persona per bene!" rispondo sistemandomi meglio il cuscino.
"Ma no, io non sto pensando affatto a Carlo ma a me e a te..."
"A noi? Beh...io sogno il nostro matrimonio! Vorrei una cerimonia semplice, un piccolo rinfresco e pochi intimi. Anche se la tua famiglia é davvero numerosa!" dico sorridendo, non vedo l'ora di sposare il mio Armand.
"Ma Anna, io .... si, certo il matrimonio .... però ..... Ohhh Anna..." dico alzandomi dalla poltroncina e frugando nella mia borsa.
"Armand...non preoccuparti! Se sono tutti come tuo fratello e le tue nipoti....saranno un poco strani, ma tutti gentili e premurosi!! Sono davvero felice Armand!"
Continuo a frugare nella borsa, alzo la testa la guardo e ribatto: "Non capisco di cosa tu stia parlando, spiegati!"
"Armand! Devi stare tranquillo!!! Ecco cosa intendo!"
"Tranquillo! Impossibile, sono troppo agitato! ... Ma dove le avrò messe? ... Ah ...sono qui, finalmente le ho trovate." Dico tirando fuori dalla borsa un sacchetto in tessuto marrone, chiuso con un nastro blu.
"Ma Armand!!! Ma mi stai ascoltando?!!"
"Si, certo, certo ..."
"ARMAND!!!!"Mi alzo e afferro un braccio del mio Armand. Ma cos'ha?!!
"Anna, possibile che non lo capisca?! Io non ce la faccio più. Sono settimane che noi non .... Oh Anna..." dico baciandola con bramosia, stringendola nel mio abbraccio. Posso percepire il suo corpo morbido e sinuoso attraverso la stoffa degli abiti, sogno di sfilarle la sua camicia da notte e posare le mie labbra sulla sua pelle candida.
"ARMAND!!! Un poco di contegno! Dimmi....come facevi quando eravamo distanti? Andavi forse a trastullarti con donnine equivoche?!!!" dico scandalizzata percependo il desiderio del mio Armand.
"Ma quale contegno e quale donnine?!" rispondo con un altro bacio impudico.
"ARMAND!!! SMETTILA!! Esigo una risposta!!"
"Oh Anna, Anna, non resisto più, ti voglio, sto impazzendo .." dico baciandola nuovamente.
"Ma....Armand....io....noi....il piccolo...."

"TOC TOC TOC TOC!"

"Maledizione!!! E adesso chi diavolo sarà?!"
"Apri e lo saprai!" rispondo un poco piccata, Armand è davvero strano questa sera.

"TOC TOC TOC TOC"

"Ma Armand....non possiamo....."
"Anna, chi lo dice che non possiamo? Secondo me quei medici sono dei ciarlatani ignoranti: tu stai benissimo, non hai alcun disturbo."
"E la fitta di prima?"
"Era la stanchezza del viaggio, ora stai benissimo. E poi non avrai confuso la fitta con un movimento del bambino?"
"Armand!! Non intendo correre rischi! Quindi niente. Se preferisci dormire con tuo fratello...io ti capirò!"

TOC TOC TOC TOC TOC TOC TOC...

"CONTE APRITE!"

"Armad...Su apri caro ..."
"Ma non posso, anche se è Alain, guarda in che condizioni sono! Io .. io ... come faccio? Il mio stato è ben visibile!"
"E allora chiuditi nell'armadio! Apro io!"
"Oh Anna ma come fai a prendermi in giro in un momento simile? ... Lascia stare, tanto Alain, se è qui, cerca me."
"E allora apri!" dico con noncuranza infilando una vestaglia da camera.
"Si ... si ... Oddio sono tutto accaldato ..." borbotto mentre cerco di ricompormi. Apro la porta vedo Alain con una faccia strana e dico: "Conosco quell'espressione, immagino che non ti senta tranquillo e non riesci a dormire, vero?"
"Ma...."spalanco gli occhi mentre vedo un....lì...povero me! Forse ho disturbato!!!
"Perdonatemi Eminenza io non credevo che Voi....ih ih ih"
"Ma si può sapere cosa stai farfugliando?! Alain non è come pensi. Dimmi tu piuttosto, perché sei qui? Forse hai il mio stesso problema, non riesci a dormire e sei qui per chiedermi le erbe per calmarti? Ebbene si, ce l'ho e adesso te le prendo, anzi , sai cosa ti dico?! Le prendiamo insieme e ne portiamo una tazza anche a mio fratello. Credo che anche lui tra non molto verrà a chiedermele."
"Si....grazie Eminenza!!!"

Certo che il signor conte ha una faccia da assatanato, sembra un pazzo, con gli occhi spalancati ed un vistoso rigonfiamento nelle parti basse. Sta morendo di desiderio, ormai è chiaro. Almeno io non mostro segnali così evidenti!


Sono esterrefatta: vedo Armand afferrare con stizza il sacchettino che poco prima aveva posato sul tavolo, mi guarda con occhi infervorati e mi dice: "Scusami cara, ma vado da mio fratello per vedere se Carlo sta bene. Tornerò appena sarà possibile, tu intanto vai a riposare che domani mattina ripartiamo."
"Si....certo Armand" rispondo appena mentre lo vedo allontanarsi.

Non l'ho mai visto in quello stato, sembra un pazzo! Nemmeno quando siamo stati lontani per oltre un mese, a causa del mio defunto marito o dei suoi incarichi sacerdotali.


Cammino a pari passo al conte e dico: "Scusate ma noto che siete molto più agitato di me, Vi è forse successo qualcosa? Ih ih ..."
"Vorrei vedere te se avessi tua moglie nel letto e non potessi toccarla!!!! Sgrunt!! Beato Charles!!! E Louis!!!"
"E André. Dimenticate forse il nostro ex fraticello? Ih ih ... Ahh .. beati loro!"
"Andrè .... Bah ..... mia nipote si é sentita poco bene .... non saprei se é proprio beato!"
"Uhmm... per come la conosco io, il comandante è forte come una roccia e André ... Ahhh come li invidio!"
"Aaahhhhh!"


Arriviamo davanti alla stanza di mio fratello, dopo essere passati davanti a quelle delle mie nipoti. Dalla stanza di Joséphine usciva una musica celestiale ..... che invidia!!! Di certo anche Louis si starà dando da fare, ma loro sono molto più morigerati. E Andrè .... Uhm ... si sono sentite delle risate.

TOC TOC TOC TOC
"Augustin!!! Apri!!!"

Sono appena uscito dalla toilette, con la mia camicia da notte e il cappello di lana, quello lungo con il pom pom che mi ha ricamato la mia Marguerite, con le sue dolci manine, quando sento la voce di mio fratello e rispondo: "Un momento arrivo!"
"Zio!! Apro io!! È mio padre!!!" quasi urlo saltando fuori dal mio letto, tutto allegro.
"Si può sapere cosa fai ancora sveglio? Su torna a letto."
"Padreeeee!!!" Urlo spalancando la porta e saltando addosso al mio genitore.
"Co come! Tu sei ancora sveglio?!!"
"Padre!! Venite!!! Oh che bello!!!! Ma .... e mia madre?!"
"Ehmm .. tua madre è in camera sua e sta dormendo. Adesso tu fila a letto, sbrigati!"
"Ma ..... allora Voi perché siete qui?!"
"Sono qui per controllare che tu stia dormendo ma, a quanto pare, non è così!"
"Ma .... c'è lo zio con me. Voi dovete restare con mia madre! Tornate da lei!!! Poverina...è da sola!!!"
"Ti ho appena detto che tua madre sta dormendo quindi non si accorgerà della mia assenza." rispondo cercando di apparire tranquillo.
"Allora vado io da lei!" rispondo al mio papà.
"Come?! Tu!"
"Certo, io!! Con il mio piccolo coltellino. Così se dovesse arrivare un bandito la difenderei io!!!"
"Armand....rassegnati! Carlo é uguale a me!" dico spalancando le braccia rassegnato.
"Co cosa!!! Ma Augustin cos'è questa storia? Glielo hai dato forse tu il coltello?"
"Io? Certo che no! Tu piuttosto torna da tua moglie!"
"Io non vado da Anna. Sono venuto con Alain perché abbiamo bisogno di prendere una tazza calda di calmante e TU dovrai farci compagnia."
"E Carlo?!!!"
"Carlo ... behhh ... non so .... Carlo lo mandiamo a letto. Su figliolo dammi quel coltello e va a dormire."
"No! Io vado da mia madre!!!!"
"Tu non vai da nessuna parte. Ti ho detto che tua madre sta dormendo e consegnami il coltellino, avanti, muoviti."
"NO!!! Il coltellino é un regalo di madame Oscar! E se Voi restate qui io vado da mia madre!" Rispondo deciso e impettito! "Se continuate così io non Vi lascio sposare la mia mamma!"
"Come! Vorresti impedirmi di sposare tua madre?! E non pensi che sia tu che tuo fratello non avreste un padre?"
"Ma Voi non Vi state occupando di lei!"
Sussurro all'orecchio del conte: "Eminenza, credo che sia meglio che assecondiate Vostro figlio, a quanto pare possiede la testardaggine dei Jarjayes!"
"Testardaggine? Io ti paio forse testardo?!"
"Beh, con tutto il rispetto ma credo che lo camuffiate bene ..."
"Uff.....va bene Carlo. Me ne vado! Ma tu fila a letto o finirai in un guaio!!!"
Alain ribatte: "Conte, almeno lasciatemi le vostre erbe ... Vi prego ..."
"Servono a me!! Buona notte a tutti!" Dico sbattendo la porta alle mia spalle.
"Noooo..." dico rincorrendo per il corridoio il conte. "Vi prego, abbiate un poco di pietà per questo povero uomo terreno! Sapete, se non me ne date almeno un poco mi farete peccare in solitudine, è questo che volete? Indurmi in tentazione?"
Sento la voce di Augustin alle mie spalle: "Fratello, non avresti sulla coscienza un solo peccatore ma due! Su avanti, dividi con noi il contenuto di quel sacchetto."
"Augustin, Alain, vi prego di lasciarmi tranquillo, sono troppo agitato."
"Mio caro fratello .... sii caritatevole! Su su ...."
"Oh ma .... dico qui si sta davvero esagerando! Augustin temo che stiamo davvero esagerando con queste erbe non vorrei che ci facciano male!"
"Ma che male vuoi che facciano! Su dai!!! Dammi qui che faccio io!"
"E va bene, prendetene un poco, non dovete esagerate, capito? Che domani dobbiamo rimetterci in viaggio. Augustin non ce la faccio più, voglio tornare a casa!"



"Ma...e io cosa faccio qui da solo? Questi adulti sono tutti strani. Adesso vado da Madame Oscar!!! Lei almeno è normale!" Esco dalla mia stanza fare rumore e busso alla porta affianco. Tanto mio padre e mio zio non mi guardano nemmeno!


"Tu vuoi tornare a casa? Semmai tu vuoi arrivare a Parigi, nella casa di famiglia, dove ti aspettano mia moglie e Nanny per finire gli ultimi dettagli della festa di fidanzamento e del matrimonio!! IO voglio tornare a casa da MIA moglie!"
"Ehm .... anche io Signore, voglio tornare a casa Vostra da mia moglie!"
"Augustin, sembriamo tre fuori di testa, non urliamo altrimenti sveglieremo tutti, meglio tornare in camera tua e dividiamo la polverina."
"Si certo, andiamo. Ci prepariamo una bella tisana, ce la gustiamo e poi a nanna. E speriamo che tuo figlio si sia addormentato! Quel ragazzino è un vero terremoto!"


Busso deciso alla stanza di madame Oscar, tanto mio padre, mio zio e Alain non si sono accorti di nulla.
TOC TOC ....
André ed io siamo sdraiati sul letto, André mi bacia, mi abbandono a lui quando sentiamo bussare. "André hai sentito?! C'è qualcuno alla porta.... non vorrei che fosse ancora mio padre!"

"Uff .... vado a vedere, ma se è lui .... questa volta lo caccio!"
Mi alzo, vado scalzo fino alla porta e la apro. Vedo la zazzera chiara e gli occhi azzurri del piccolo Carlo, stretto nella sua camicia da notte, lunga fino ai piedi, con un orsacchiotto stretto al petto.
"Carlo, cosa succede?!"
"Zio, posso farti compagnia per un poco?"
"Ma certo Carlo, vieni" Prendo in braccio il piccolo e lo porto da Oscar, nel letto che occupiamo insieme.
"Ecco Carlo, mettiti al calduccio, qui, e spiegaci cosa è successo!"
"Su Carlo .... è tardi, cosa ci fai in giro per la locanda?" dico posando una carezza sul visino di Carlo, che si è intanto sistemato nel letto tra me e Andrè, sdraiato comodo sui cuscini. Anche Andrè si è sistemato nel letto, in un angolino. Povero caro!

"Vedi cuginona è che mio padre e Alain sono venuti nella mia camera e non so per quale motivo hanno cominciato a discutere. Parlavano di erbe calmanti e poi dicevano delle cose strane! ... Cugino ma perché mio padre ha portato delle erbe a mio zio? Forse stanno tutti male? Non è meglio che chiamino il dottore?"
"Ma no Carlo, credo che siano solo stanchi. E comunque, a quest'ora, i bravi bambini dormono!" dico mentre sento Carlo accucciarsi nel letto, lo vedo piano chiudere gli occhi, mentre stringe il suo orsacchiotto.
"Andrè .... poverino, si sta addormentando!" dico posando una carezza tra i capelli al piccolo. "É così carino, non trovi?!"
"Si, molto! .... Oscar, è il caso di avvisare tuo padre, e non vorrei che lo cercassero dappertutto."
"Beh ... peggio per lui! Perdersi così un bambino .... che vergogna! E dare di matto per le loro erbette ....... Andrè, pensi che il nostro piccolo sarà come lui?" Dico annusandolo un poco. "Sa di buono Carlo"
"Ma cero tesoro mio! Su, io intanto cerco tuo padre per avvisarlo che Carlo è qui."
"Se proprio devi ...... guarda, si è proprio addormentato .... ih ih ..." sorrido mentre guardo Carlo dormire tranquillo, vicino a me.
"Certo che devo. Vado..."
"Vai ..... uff ..... " mi appoggio sul cuscino, poso una mano su Carlo mentre sento gli occhi farsi pesanti, però mi sento bene .....


Entro in camera seguito da Augustin e Alain e dico: "Fratello sbrigati, prendi il tuo fazzoletto così di lascio un poco di erba e vado finalmente a dormire, spero..."
"Si certo ... ecco .... questa per me ... e questa per te Alain! Bene, ora puoi andare Armand! Buon riposo!"
"Non abusatene altrimenti rischiate di non funzionare più..."
"Ah .... si certo .... stai pure tranquillo, io ci tengo a funzionare ancora a lungo!"
"Si si ... anche io ... sono ancora giovane, io!"
Alzo la testa e poso lo sguardo nel letto e con voce grave dico: "Non c'è ..."
Augustin che è alle mie spalle risponde: "Ti assicuro che il problema c'è altro che c'è, ed è molto grave!"
Alain ribatte: " A chi lo dite Generale! Io davvero non riesco più a contenermi, se non avessi una moglie troverei riparo in una delle donne di qualche bordello!"
"Ma siete due cretini!! Carlo non c'è!! Augustin!!!" dico preoccupato, ma questi due non pensano ad altro?
"Cretini! Ma Armand che razza di ex cardinale sei!"
"Dov'è mio figlio? Augustin!! Muoviti, andiamo a cercarlo!"
"Armand è tutta colpa tua!"
"COLPA MIA!!! Ma si può sapere cosa dici?!!"
"Certo che è colpa tua! Se solo TU ci avessi lasciato immediatamente quelle erbe, Carlo non sarebbe sfuggito al nostro controllo. Armand, quel ragazzino è privo di buone maniere!"
"Quel ragazzino è buonissimo!"
"Chi lo dice?! TU che sei suo padre e che non te ne sei mai occupato ma non io che di figli ho una certa esperienza!"
"Muoviti e andiamo a cercarlo!!"

Sento un bussare leggero alla porta. Toc Toc "Signore .... posso entrare?!"
"Andrè? Entra, veloce. È forse successo qualcosa?!"
"Ma cosa succede cosa sono quelle facce? Forse .. forse .. avete preso troppa erba?" dico guardando il generale e suo fratello. Sembrano due pazzi, con gli occhi spalancati. Il conte poi .... Si capisce benissimo che vorrebbe combinare qualcosa con la marchesa.
"Eh?!! Ma cosa dici, sei impazzito? Piuttosto aiutaci, abbiamo perso Carlo!"
"Sono qui apposta per dirvi che Carlo è in camera mia e si è addormentato nel mio letto." Rispondo tranquillo, con fare quasi paterno.
"COSA?!!! E cosa ci fa Carlo nel tuo letto?!!! Oh povero me!"
"Dovreste saperlo voi, visto che ci ha riferito che non solo fate certi discorsi strani ma state discutendo a causa di un'erba calmante. E' forse quella sul tavolo? Alain se tu sei qui allora ho capito tutto, non ho bisogno di spiegazioni!"
"Eh .... Andrè .... non è come pensi ... vedi ... io non ce la faccio più! Ma non posso tradire la mia Sabrina! E allora .... ho pensato che forse con queste erbe .... ma Andrè, dimmi come si fa a resistere!! Ti prego!!"
"Co come?!!"
Mio fratello mi guarda dritto negli occhi e dice: "Armand, dimmi si può santificare qualcuno che è ancora in vita?"
"No Augustin, e poi chi vorresti santificare? E perchè?!"
"Ma come chi e perché?!! Ma lui, mio genero, il qui presente André! Armand lui è stato così ...... così ....... invulnerabile dalle tentazioni che è arrivato alla veneranda età di trentatré anni ancora casto! ... Nooo sono fuori di testa .. voglio che prepari l'infuso."
"Ma Generale, cosa dite? Beh ... io vi lascio ai vostri infusi. Meglio che Carlo rimanga a dormire con me e Oscar .... di voi, di tutti voi, non c'è da fidarsi!" dico indicando ad uno ad uno i presenti.
"Ma ma ...... si può sapere cosa dici!! André, Carlo dormirà qui con me, durante il sonno potrebbe muoversi e inavvertitamente dare in calcio al mio François. No, Signore! Appena avrò preso il mio calmante vengo a prenderlo."
"Signore, non azzardatevi a disturbarci. Oscar sta già dormendo, Carlo pure ed io sono stanco. Metterò un cuscino per riparare il pancino di mia moglie. Ma Vi assicuro che se Vi sento bussare e svegliate mia moglie ..... pur con tutto il rispetto, vi accolgo con la spada sguainata!" rispondo deciso guardando dritto negli occhi il mio augusto suocero.
"Come!! Ma sei impazzito?!!! André, TU sei davvero fuori di testa ..."


"UEEEEEEEE....."

"No! Cos'è questo pianto? No .... anche Gennarino no!!"
"Ascolta André, se ti è saltata in testa l'idea di sfidarmi a duello, allora significa che sei un tantino agitato e soffri di astinenza come noi figliolo. Su prendi anche tu l'infuso e vedrai che ti sentirai meglio."

"UEEEEE"

"Non ne ho bisogno Generale. Oohhh ancora quel pianto ... se lo sente Oscar saranno guai! Ma quanto piange quel neonato?!!"
Alain ribatte: "Quanto basta da rendermi nervoso amico!"

All'improvviso vediamo entrare l'oste con affanno e dice: "Signori, capisco che siate in tanti ma vi prego non discutete. Il vostro vociferare l'ho sentito addirittura di sotto e tutti i miei clienti si stanno lamentando che non riescono a dormire. Adesso ci si è messo anche il neonato! Come faccio?!"
"Uff ..... scusateci buon uomo. Avete ragione, è tardi e dobbiamo tutti dormire. E speriamo che il neonato la smetta di piangere!"

"UUUEEEEE UUUUAAA..."

"Signore, io torno da Oscar .... sperando che non si svegli!" dico alzando gli occhi al cielo. Se si sveglia si agita, non solo per il poco sonno, ma anche per la preoccupazione di non farcela con la nostra creatura.
"André ti prego fa che non si svegli, non vorrei che si arrabbiasse o passasse la notte in bianco. Oh Armand, quanti problemi! Adesso ci si è messo anche Gennarino! Armand e se il piccolo avesse mal di pancia? Hai un poco d'erba calmante anche per lui?"
"Ma certo Augustin!! Ho calmanti per ogni necessità nella mia borsa da viaggio! Sono un uomo previdente io, ed i Certosini sono degli speziali eccezionali!" rispondo tutto fiero di me.
"Si, però attento a non scambiare le erbe, non vorrei che da grande il piccolo avesse problemi di impotenza a causa tua!"
Vedo Alain scoppiare a ridere. "Ah ah ah ah ... Questa poi! Ah ah ah ..."
L'oste incalza: " Scccc... Vi prego signori!"


Lascio la stanza di mio suocero, apro piano la porta della mia stanza e controllo che Oscar stia riposando. Mi avvicino al letto, la vedo tenere abbracciato il piccolo Carlo. È così dolce, la mia Oscar, sono sicuro che sarà una madre splendida, anche se lei ha mille dubbi. In fondo, anche io ho paura, ma insieme ce la faremo, come sempre.
Alzo le coperte e mi sistemo nel letto, nel poco spazio rimasto disponibile, sperando di non cadere sul pavimento.

"UEEEEE UAAAAAA"

"Maestà non capisco perché il principino faccia così ... suggerisco di chiamare il medico ...."
"UEEE"
"No, aspetta, sono sicura che u piccirello ha mal di pancia, dalla a me!" dico prendendolo in braccio. "Su, Gennarì nu chiagne a mammà ...."

"UEEEEE!!! UUUUAAAAAAAAAAAAAAA!"

"Ohhh ma Gesù! Ma perché il mio piccolo Gennaro piange ! Su, piccirello adesso ti libero dalle fasce e mammà ti massaggia il pancino ...."
"UUUUAAAAAAAAAEEEEEE"
La balia sussurra: "Maestà chiamiamo il medico ..."
"Giuseppì, Gennarino non tiene nulla, ha solo mal di pancia. Ma non lo vedi che non appena gli tocco la pancia ritira le ginocchia?!!"
"UUUUAAAAAAAA GGRRRRRRR AAAAAAA EEEEEE UUUUUUUGGGRRR SPUT BLEAH "
"Oh....che odore Maestà!"
"Che ti avevo detto?!!! Gennarino soffre di coliche..."
"UUUAAAAAAAAAA"
Siamo nei corridoi, le grida del principino stanno svegliando tutti, l'oste protesta: "Signori, ma che cos'ha quel moccioso? Sta svegliando tutti i miei ospiti!"
Armand ribatte: "Buon uomo tranquillizzatevi, al bambino ci penso io."
"Siete forse un dottore?"
"Eh....no no ..... ma so cosa fare. Ora andate!"
Alain ribatte: "Conte ma davvero sapete cosa fare? Il bambino ha soltanto pochi mesi ...."
"Oooh... c'è un'erbetta per ogni occasione!"
"Armand, lascia stare. Dammi retta!"
"Augustin, non capisco perché non avete fiducia in me?! Forse non mi chiedete di aiutarvi quando ne avete bisogno?"
"Armand....vai da Anna. Su. È meglio per tutti. Anche tu Sassoin, torna in camera!"
"Io vado dritto in camera di sua ... ehm... di madame Carolina, capito?!" dico bussando alla porta.

"Oh....chissà chi è che ci disturba?!"
"UEEEEEE UAAAAA"
"Maestà forse sarà il locandiere per via del principino che sta piangendo ...."
"Aprite....jamme ..."
"Si ... subito Maestà ..." dico precipitandomi.
Vedo aprirsi la porta, una cameriera imbarazzata si sporge dal piccolo spiraglio.
"Si....ditemi ..."
"Vogliamo parlare con la tua padrona ..."
"Mi dispiace ma Madame è impegnata con il figliolo. Non è possibile!" rispondo decisa. Siamo nel cuore della notte e non è cosa che tre uomini entrino nella stanza di tre povere donne indifese!
"Ohhh Uè Giuseppì fa entrare lu cardinale!"
"Come volete...uff....entrate prego. Ma sappiate che siete un gran maleducato a disturbare tre Signore nel cuore della notte!! E siamo pure in tenuta da notte! Dovreste vergognarvi!"
"Ma cosa dici figliola?! Io vado oltre alle situazioni terrene. Anche in camicia da notte, voi per me siete una sorella, intendo sorella spirituale."
"Si certo, come no Eminenza. Guardate che sappiamo tutte che siete un ex Cardinale!"
"Vero, ma comunque rimango un uomo di animo spirituale, quindi immaginate che io sia il vostro padre spirituale."
"Ma non ci penso neppure!!!" figuriamoci, con quella faccia che si ritrova!! Sembra un diavolo uscito dagli inferi! O Signore, proteggeteci Voi! Mi faccio rapida il segno della croce e spero in bene.
"Madame, si può sapere cosa avete contro di me?"
"UEEEEE..."
"UE' Cardinale, e jamme pi chiste chiacchiere e trasite."
"Cosa avete detto?"
"Ho detto di entrare!! E muiteve!!!"

La cameriera ribatte: "Voi siete un eretico!!! Ecco cos'ho contro di Voi!" Dico facendomi il segno della croce e baciando il rosario che prontamente estraggo dalla tasca della mia vestaglia da camera.

"Ohhhh Giuseppì ma si diventata pazz? Chillè anche se un tempo è stato nu cardinale jeve sempe nu pover'omme! Generà nu mi guardate a chussì, lo so che nà vite capito na mazza ed io traduco..."
"Meno male ..."
" Ho detto che se anche un tempo vostro fratello era un cardinale non era altro che un poveraccio e poi prelato o non prelato sotto la tonaca si nasconde ciò che hanno tutti gli uomini! Vero Conte Armand?"
"Ma....io...." rispondo imbarazzato.
"Ma vuje che? Ma se avete nu figlio e ingravidato nuovamente la marchesa ..."
"UEEEE"
"Oh Signore stu piccirello mi fa ascj pazz!"
"Nulla Madame. Nulla. Io andrei a riposarmi." ma questa è tutta pazza! Povero me!
"A riposare?! Ma dico!! Come potete andare a dormire se il mio Gennarino strilla così tanto? Generà Vi siete forse impazzito?"
"No .... sono solo stanco. E sappiate che le mie sei figlie erano tutte buone e tranquille .... tutte .... beh .... Oscar mica tanto. Comunque, se dormivo allora dormirò anche adesso!"
"Ohh ma ... E vuje conte Armand, cosa ne pensate dell'indifferenza dellu generale?!"
"Madame, mio fratello è fatto così.....ci vuole pazienza con gli anziani!"
"Anziano sarai tu! Spretato insolente!"

Guardo il vecchio pazzo, ha sgranato gli occhi e scoppio in una fragorosa risata. "AH AH AH AH AH ..... Questa poi!!! Il generale anziano! AH AH AH..."

"Sassoin!!! SPARISCI!!!"
"Ohh...in mezzo a tutto questo chiasso il principino si é acquietato .... per fortuna!"
Guardo il mio Gennarino che è tra le braccia e dico: "E' vero, si è calmato! Ma vuje non mi avete ancora detto perché site a ca?"
"Ah...ecco....ma per sapere come sta il principino!"
"Ma come non l'avete visto?! Non ha fatto altro che strillà. A proposito, ditemi cosa avete in mano?!"
Guardo il sacchetto che tengo stretto tra le mani e rispondo deciso: "Delle erbette miracolose! Ve le lascio, nel caso in cui il principino dovesse nuovamente piangere. Anzi Madame, dovreste berne un infuso al giorno anche Voi, così farà bene a lui!"
"Erbe?!! Ma dico, site ascite pazz? Chilla roba se la prendono chille fetende di Ferdinano e chillate pourc di Claud per andare a donne! .... E nu fate chille facce che aggio capito, traduco. Quelle erbe le prendono Ferdinando e il porco di vostro zio per andare a femmine!"
"Ma no!! Queste sono rilassanti, tranquillanti e digerenti!!!"
"Rilassanti?!! Ma si chille duje depravati che ho appena nominato se li prendono mezz'ora prima per recarsi nei migliori bordelli di Napoli!"
"Ehm....saranno altre erbette"
"No, le conosco bene! Sapite cardinale, nà volta chille deprato di vostro zio voleva somministrarle a mia insaputa nel mio bicchiere di vino affinché giacesse con me ed io sapite cosa ho fatto? Gliel'ho tirato in faccia. Ahhh ma se chille pourc di Claud mi dovesse capitare nuovamente a tiro, stavolta tiro fuori la pistola e gli faccio saltare i gioielli di famiglia!"
"Oopsss ..." istintivamente porto le mani lì. "Beh...io allora andrei. Buona notte!"
"Andate pure e magari prendete voi chilla roba a chussì fate felice la marchesa!"
Non appena Alain tira la porta dice: "Caspiterina l'imperatrice! Ma è peggio del diavolo biondo!"
"Ah Alain. Mia figlia è imbattibile!" dico convinto, deciso.
"Lo credevo anch'io finché non ho udito le parole di sua maestà. Generale, MAI dico MAI ho sentito Vostra figlia voler privare con un colpo di pistola i gioielli di famiglia a qualcuno!"
"Certo che no. Mia figlia è una donna a modo! L'ho educata io! ih ih ih ...... mica sono pazzo, io!"
"Augustin credi che sua Maestrà non lo sia? Se quella donna parla in quel modo è perché non soltanto ha a che fare con suo marito ma anche che nostro zio che a quanto pare ha posato i suoi occhi peccaminosi su quella donna. Un po' come Maribeau ha fatto con Oscar. A proposito, io direi di andare nelle scuderie e vedere cosa stanno combinando quei tre."
"Armand, vai pure. Io vado a dormire! ... Con la stanchezza che ho non intendo perdere tempo dietro a quei tre depravati!"
"Ma come, sono tuoi soldati e deleghi me?"
"Esatto. IO SONO STANCO."
"Anch'io. Ma non vorrei che quei tre lussuriosi combinassero un'altra delle loro."
"Bravo Armand. Vai!! E porta con te l'aspersorio!"
"Augustin quando vuoi sai essere davvero insopportabile! Sai cosa ti dico?!!"
"Cosa?!"
"Che anch'io sono stanco e vado a dormire."
"Buona notte Armand!"
"Buona notte Augustin!" rispondo andando verso la stanza di mia moglie. " L'aspersorio! Ma come gli vengono certe idee? È proprio pazzo!"


Il carnevale di Venezia, Piazza San Marco

Avventura sulle Alpi || Lady Oscar x AndrèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora