Le mule Jarjayes

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  "Charles, sei stato davvero scorretto! .. Ed io che mi fidavo di te!"
"Joséphine, ti prego ragiona, era un ordine di Sua maestà il Re, non potevo dirti nulla!"
"Charles, in questo momento, il Re è ben lontano da noi, e non c'era certo lui ad aiutarci durante l'aggressione! .. Se non fosse stato per Oscar, adesso io e Marianne saremmo a far compagnia agli angeli del paradiso!"
Vedo mio padre avvicinarsi con passo spedito e deciso, mi guarda accigliato e ribatte: "Con il caratterino che ti ritrovi Joséphine, dubito che a quest'ora saresti in compagnia degli angeli! .. Non credi di esagerare?! Charles non ha colpa di nulla!"
"Avete ragione Padre, è tutta colpa Vostra, avreste dovuto dirci immediatamente la verità."
"Joséphine a cosa sarebbe servito, spiegamelo, su avanti! .. Vuoi capire che la nostra è una missione segreta? Basta poco, anche una sola parola, e potrebbe succederci di tutto!"
Mio padre ha uno sguardo furente, un piglio deciso. È tutto spettinato, si liscia gli abiti impolverati, si sistema la giacca. È un uomo incredibile, ma non intende sentire ragioni, ma io non cedo di certo!
Marianne incalza: "Padre, oltre ad essere attaccati dai sicari cosa potrebbe accadere!!"
"Marianne, cerca di capire almeno tu! .. Voi due non dovrete mai menzionare la natura del nostro viaggio ...con nessuno e per nessun motivo!"
"Forse non corriamo già abbastanza pericoli Padre?"
"I rischi potrebbero essere maggiori di quanto pensiate, se non ci fosse discrezione da parte Vostra."
Joséphine ribatte: "Padre, allora è questo il vero motivo, Voi non vi fidate di noi ....."
"Ora basta Joséphine! E' inutile che ti agiti in questo modo, è evidente che con te e Marianne siamo ad un punto di non ritorno. Come debbo spiegarvelo che volevo preservarvi il più possibile da ogni sorta di pericolo? .... E adesso vedete di comportarvi giudiziosamente, soprattutto tu Joséphine, che sei terribilmente avventata!"
Mio padre mi indica con il dito indice, lo punta sul mio petto, deciso. Ha uno sguardo che non mi piace, mi incute una certa soggezione, ma io non mi arrendo!
"Padre, Voi non fate altro che portarmi come cattivo esempio."
"Joséphine, sei impossibile! E' evidente che ti rifiuti di capire, a questo punto è meglio che sia tuo marito a farti rinsavire! .... Almeno pensa un poco al figlio che hai in grembo, visto che sei terribilmente pallida!"

Mio padre non fa in tempo a concludere il suo discorso ed ecco, un altro conato di vomito, mio marito mi soccorre timoroso, preoccupato.

"Joséphine cara, aspetta che ti aiuto ..."
"Come vorresti aiutarmi Charles, vomitando forse al posto mio?! ..... Argh ... ancora ....."

Alain mi si avvicina e sghignazza: "Gerard, la Marchesa ha un diavolo per capello, certo che queste donne Jarjayes sono davvero indemoniate! ..... Ma guardala, sta buttando l'anima fuori, e continua a discutere con il vecchio pazzo!"
"Alain, a dirla tutta, il Generale mi fa pena."
"Come mai Gerard?"
"Ma tu non lo vedi? E' alla mercé delle figlie, che lo fanno davvero rigare dritto! .. Sinceramente tra tutti non so chi sia il vero Generale!"
"Gerard, mi chiedo se anche la mia Sabrina stia tanto male come la Marchesa ... è terribile non sapere nulla di mia moglie, mi sto perdendo tutto di lei, e di mio figlio."
"Accidenti Alain, non ti facevo tanto sentimentale, ma non preoccuparti, sicuramente troverai la corrispondenza di tua moglie quando arriveremo a Torino! ..... Alain, tu almeno sai che tua moglie ti darà un figlio, ma io non so neppure quello!"


Madamigella Oscar mi si avvicina e mi chiede: "Maggiore come Vi sentite?"
"Dopo la medicazione, molto meglio Comandante, grazie!"
"Mi fa piacere Girodelle! .. Non appena le mie sorelle staranno meglio ripartiremo. Ci accamperemo prima di sera, sperando di trovare un posto consono alla situazione! ... Girodelle, è inutile dire che dovremo rafforzare i turni di guardia, ma siamo coscienti che sia Voi che mio padre dovrete essere esonerati dai turni di guardia."
Mio padre, alle mie spalle, ribatte con tono fermo e deciso: "Oscar, questo vale per il Maggiore che ha riportato una brutta ferita, ma per quanto mi riguarda, continuerò a fare il mio dovere. Farò il turno di guardia come sempre!"
"Ma Padre ...... Voi ..."
"Dovrei forse farmi impressionare da un graffio?"
"Oscar, sono un soldato in missione, e non possiamo cullarci sugli allori. Hai visto cosa è successo? Ora più che mai, dovremo stare in allerta!"
"Padre, a tale proposito io posso stare di guardia ..."
"Oscar, non dirlo nemmeno per scherzo!"
"Ma ..."
Andrè avanza deciso verso di me, mi guarda negli occhi con il suo splendido sguardo verde e con dolcezza dice: "Oscar, non scherzare, tu hai già fatto più di quanto potevi, dimentichi che sei una donna incinta,io non voglio che tu corra dei rischi inutili, voglio che ti riposi il necessario, voglio prendermi cura di te, e poi.....poi.... non dobbiamo sottovalutare Charles e Louis, che pur non essendo dei soldati, si sono dimostrati eroici!"
Louis avanza, interviene: "Grazie per le tue parole Andrè, però Charles ed io dobbiamo ammettere che ci troviamo in una situazione più grande di noi, ed è per questo che vi chiediamo di tenerci in considerazione per qualsiasi evenienza ..."
"Andrè, mi unisco alla richiesta di mio cognato, contate su di noi!"

Le parole dei miei generi mi riempiono di orgoglio, sorrido e ribatto: "Grazie figlioli, era questo che volevo sentirvi dire!"


"Marianne, come ti senti?"
"Un poco meglio Joséphine, ma lo stomaco è in subbuglio. Sarà stato a causa di tutto quello che è successo."
"Marianne vorrei tanto essere già a Torino, temo che saremo continuamente attaccati! .. Marianne, durante il viaggio, esigo di avere un'arma con me."
"Anch'io Joséphine, voglio armarmi! .. Non possiamo dimenticare che, se non fosse stato per nostra sorella, a quest'ora .... Santo cielo, non voglio nemmeno pensarci."
Dei passi, è Oscar che ci affianca, e dice: "Marianne, Joséphine avete perfettamente ragione. Dopo quanto successo, è giusto che vi armiate"
"Contaci Oscar, i ribelli non ci coglieranno più di sorpresa!"

"Girodelle, dobbiamo riprendere il nostro viaggio, abbiamo ancora alcune ore di luce, e dobbiamo sfruttarle al massimo."
"Sissignore, possiamo ripartire!"

Mi avvicino alla carrozza con l'intento di salire a casetta, Andrè mi guarda e protesta: "Oscar, sarebbe il caso che tu continuassi a viaggiare con le tue sorelle."
"Ma Andrè, io posso tranquillamente ......."
Leggo il disappunto sul volto di mio marito, capisco che è davvero preoccupato per me, ci scrutiamo per qualche istante ..... decido di accontentarlo, gli dico: "E va bene Andrè, proseguirò il viaggio con Marianne e Joséphine!"

La mia Oscar, la sua voce è un lamento, sbuffa. Lo so, non vuole stare con le sue sorelle, ma per una volta mi darà ascolto. Sono felice, non lo nascondo.

Il suo volto si illumina, mi sorride, mi accarezza il viso, leggero, con una dolcezza infinita, sento la sua mano calda sulla mia pelle ed un brivido mi percorre la schiena, mai avrei pensato che una carezza del mio Andrè potesse farmi questo effetto, e mi sussurra: "Grazie amore, mi rendi felice!"

Le mie labbra sfiorano la sua mano, lo guardo, sorrido, mormoro: "A stasera Andrè. Spero solo che le mie sorelle non mi tormentino con i loro discorsi."
La mia amata Oscar ha una voce bassa, dolce, arrendevole. È una donna eccezionale, forte, decisa, ma anche dolce, tenera. Capace di gesti di una tenerezza infinita!

La voce forte e chiara di mio padre distoglie i nostri pensieri: "Su avanti .... Ripartiamo!"

Andrè mi apre lo sportello,mi sorride, un sorriso carico di amore, entro, lo richiude.

"Oscar, e così ti sei decisa finalmente! .. E adesso che siamo qui, abbiamo tante cose di cui parlare, sorellina!".
Ecco, non mi sono ancora accomodata che Joséphine inizia già, Oscar stai calma, pensa ad Andrè ed al piccolo che porti in grembo.....stai calma........

Mi avvicino ad Andrè, sono soddisfatto: Oscar è salita in carrozza, finalmente mia figlia si è comportata sensatamente.

"Andrè, sono contento che tu sia riuscito a convincerla a proseguire il viaggio in carrozza, almeno starà più comoda,si riposerà un poco, starà più al caldo e correrà meno rischi!"

"Anch'io ne sono contento Signore! ... Però mi chiedo per quanto tempo riuscirà a resistere accanto a Joséphine e Marianne."
"Uhmm. .. Conoscendola, e conoscendo le sue sorelle, non molto Andrè! ... Su, rimettiamoci in marcia."
"Sissignore!"



"Oscar, adesso che finalmente siamo rimaste sole, lo sai che dovrai darci un mucchio di spiegazioni? Non credere di cavartela con poche parole."
"Joséphine ti prego, non tormentarmi, altrimenti mi costringerai a continuare il viaggio cassetta!"
Mia sorella ha lo stesso tono del Generale nostro padre, è il suo ritratto! Stesso piglio deciso, stesso modo di fare e di pensare.
"Scordatelo Oscar, tu sei incinta quanto noi, anzi credo che tu sia avanti di due mesi, quindi, dovrai sopportarci per il bene di nostro nipote!"
Faccio un lungo sospiro, e ribatto: "Su avanti ... dimmi cosa vuoi sapere?"
"Il sicario, quando ha puntato la lama contro di me e Marianne, ha parlato di una lettera di Sua Maestà, che qualcuno di Voi custodisce. Dicci di cosa si tratta, e perché è così importante!"
Scoppio a ridere, una risata aperta, piena! Ma Joséphine dove vive?!!!
"Ah ah ah ... Questa si che è bella ah ah ah ...."
"Oscar, cosa ti prende?! Perché ridi? Adesso mi prendi in giro?!!"
"Niente affatto Joséphine, ma come posso dirti qualcosa che a nessuno di noi è dato sapere?"
"Come? Vuoi dire che tu non conosci il contenuto della lettera?"
"Ne io, ne nessuno altro Joséphine!"
"Cosa? Vuoi dire che stiamo scortando un pezzo di carta, mettendo a repentaglio la nostra vita?"
"Esattamente! E adesso, hai finito di fare domande?"
Marianne, incalza: "Un momento Oscar, ma ti pare normale tutto questo?"
"Marianne, noi soldati, non siamo tenuti a chiederci il perché delle missioni, dobbiamo obbedire e basta!"
"Questa si che è bella! .. Ma dico, allora il viaggio che faremo a Vienna è per consegnare la lettera all'imperatore Joseph, vero sorellina?"
"Joséphine, Marianne, ascoltatemi bene, meno parliamo della missione, e meglio sarà per tutti noi."
Mia sorella maggiore protesta: "E No! .. Io rischio di essere ammazzata e tu, pretendi pure che non ne parliamo?! .. Oscar, non puoi trattarci in questo modo! ... Avanti, su parla!"
"Cosa volete che vi dica, se noi tutti non sappiamo nulla di più di quanto vi ho già detto?!"
"Joséphine, nostra sorella è sincera, è inutile che tu la tormenti in questo modo, non esasperarla!"
Mia sorella mi scruta severamente, e subito dopo mi sorride maliziosa, mi dice: "Avanti Oscar, visto che non ci puoi raccontare nulla di più sul nostro viaggio, raccontaci almeno dell'altro tipo di missione che hai svolto con Andrè!"
"Cosa? Ma Joséphine, di quale missione stai parlando?"
"Io e Marianne siamo curiose di sapere dove avete concepito la creatura che porti in grembo!"
"Ma dico Joséphine, che ti prende, sono forse cosa da chiedere?"
Oh santo cielo! Cosa ho fatto di male per meritarmi una sorella così sfacciata ed impicciona? Mi sento il viso caldo, sarò arrossita! Maledizione Joséphine! Inizio a sudare, mi guardo i palmi delle mani, le strofino sui pantaloni.
"Su su Oscar, quante storie! E' risaputo che Marianne ed io siamo letteralmente impazzite in quel bordello, ma tu .... Su avanti sorellina vogliamo sapere!"
Guardo sbigottita le mie sorelle, che aspettano curiose la mia risposta, un respiro per riprendere il controllo e dico loro: "Ma cosa Vi fa pensare che io Vi racconti delle cose tanto intime?!"
Marianne mi sorride e continua: "Avanti Oscar, se tutti sono a conoscenza che i nostri figli sono stati concepiti in un bordello, perché non potremmo sapere dove è stato concepito il tuo?!"
"Ma nemmeno per sogno ..."
Oscar ha uno sguardo deciso, brilla di una strana luce. È combattiva, meno intimidita. Sembra che voglia proteggere qualcuno......
Joséphine, incurante di me, continua: "Su avanti Oscar, nostro nipote è stato concepito prima che i suoi genitori si sposassero, e vogliamo sapere dove è successo il fattaccio!"
"Fattaccio? Ma dico ... smettetela!"

Il tono della mia voce sale, mi sembra di dover mettere ordine in caserma.

"Nella tua stanza? .. Nelle scuderie? .. Nel casino di caccia?"
"Joséphine, smettila!"
"No, no, ci sono, ... sulla scrivania di nonno Augustin, non dimentichiamo che nostro padre ha dato perfino la chiave del suo studio ad Andrè!"
Marianne rincara la dose: "Forse sulla scrivania, ma adesso bisogna vedere quale, se quella del nonno, o quella della caserma!"
"Già sorellina, non ci avevo pensato! .. Oscar, lo avete fatto con le divise addosso?! Su dai sbrigati, parla! .. Vogliamo saperlo! .. Noi sinceramente non ti capiamo, ma perché ti vergogni così tanto a dircelo?"
"Voi due siete davvero insopportabili!! Ora basta!!"
"Oscar, non vedo perché tu non debba condividere certe cose con noi!"
Sono davvero al limite della sopportazione, non ne posso più, protesto: "Adesso basta!! Voi due smettetela, siete davvero impossibili, ancora un'altra parola e raggiungo Andrè!"
"Ah ah ah ... Dai sorellina, non credevo che fossi tanto permalosa! Su dai, cosa ti costa raccontarcelo?!! .. E' stato bello in caserma? Quasi, quasi, potresti prestarmi le chiavi del tuo ufficio ah ah ah!"
"Joséphine basta! Non ne posso più!!" ...... Mi affaccio dal finestrino e urlo: "ANDREEE'!!!! TI ORDINO DI FERMARE LA CARROZZA IMMIEDIATAMENTE, SVELTOOO!"


Dall'alto sento la voce animata di mia moglie,sta urlando con tutta la voce che ha in corpo, capisco immediatamente che ha discusso con le sue sorelle, del resto era prevedibile che Oscar non sarebbe resistita a lungo.
Arresto i cavalli, domando: "Oscar, cosa ti succede?"
"NULLA ANDRE'! VOGLIO PROSEGUIRE IL VIAGGIO A CASSETTA ,PIUTTOSTO CHE STARE CON LE MIE SORELLE!E NON PROVARE A DIRE NULLA!! CHE SE NON HO PASSATO LORO A FIL DI SPADA, POTREI FARLO CON IL PRIMO CHE NON MI UBBIDISCE!"



Con un salto scendo dalla mia postazione e raggiungo mia moglie che apre lo sportello e salta fuori con un balzo, agile come una gazzella, furiosa!. Non so cosa pensare, sono senza parole....aspetto qualche secondo e ribatto: "Ma Oscar, cosa dici, fa molto freddo, tu non puoi ....."
"Basta Andrè, non ci sono stata nemmeno mezz'ora, e già ne ho abbastanza, voglio proseguire il viaggio con te!"

Sento la voce persuasiva di Marianne, che dice: "Dai Oscar, calmati! Andrè ha ragione, fa troppo freddo per metterti a cassetta, su dai entra, non perdiamo altro tempo!"

Le parole di mia sorella mi irritano ancora di più, la guardo e ribatto: "Non ci penso nemmeno, preferisco prendere freddo lassù,che stare rinchiusa con voi due!"
Joséphine sorride, con tono pacato mi dice: "Lo ammetto, forse abbiamo esagerato un tantino, e ci dispiace, ma tu ammetti di aver ecceduto!"
"Che ... cosa? .. Ma dico, io .. esagerata? Joséphine, Marianne, chi ha superato il limite, siete state Voi, non io! ..... Andrè ascolta, dammi il tempo di rovistare nella borsa, devo prendere la mia cappa, così starò al calduccio, di fianco a mio marito! Chiaro?!!!"

"Oscar ti prego ...."
"Andrè, non insistere, io là dentro non ci torno!"


Vedo venirci incontro mio padre in sella al cavallo.

"Cosa sta succedendo? Perché Vi siete fermati.. forse qualcuna di Voi si sente male?"
Joséphine incalza: "Padre stiamo benissimo, è solo che Oscar sente freddo e sta cercando una maglia pesante!"



Vedo mia figlia, cercare l'indumento nelle borse, la osservo, è arrabbiata, mi chiedo cosa le sia accaduto! ... Ma con accanto Joséphine immagino il motivo della discussione.
Oscar prende una bella cappa pesante dalla sua borsa, con cappuccio ricoperto di pelliccia, la infila veloce, chiude ogni bottone e sale a cassetta dicendo: "Andrè, possiamo ripartire."
"Oscar, ti prego, torna dentro, fa troppo freddo!"
"Andrè, ti ho già detto che il mio viaggio proseguirà qui con te! E adesso basta discutere, dobbiamo cercare un posto per accamparci prima di sera!"
Faccio un lungo respiro e con tono arrendevole, dico: "E va bene, come vuoi, tanto so che è inutile insistere con te."
"Appunto Andrè, su dai sbrigati!"

Vedo Andrè, salire a cassetta, scruto severamente la mie figlie, e con tono di rimprovero dico: "Se Oscar ha deciso di proseguire il viaggio accanto ad Andrè,di sicuro siete state voi le artefici di questa situazione, vero?"
"Padre, non è certo colpa nostra, se con mia sorella non si può scambiare alcuna confidenza!"
"Uhmm ... Joséphine, ti conosco bene, di sicuro tu l'avrai ......."
"L'avrò cosa?"
"Non fingere con me, è meglio lasciar perdere, tanto nessuno riuscirà più a convincere Oscar a proseguire il viaggio con Voi due! Vi conosco e conosco soprattutto te,Joséphine! ..... Non ci resta che rimetterci in marcia!" ...... Alzo lo sguardo, vedo Andrè stringere a se Oscar, tossicchio e dico: "Oscar, copriti bene, che fa molto freddo, e tu Andrè, tira i cavalli che ci rimettiamo in marcia!"
"Sissignore, possiamo andare!"

Vedo il Generale mettersi alla testa degli uomini, il nostro viaggio prosegue.


Dopo quanto accaduto con le mie sorelle, sono terribilmente infastidita. Andrè mi guarda, mi sorride. Il suo sorriso, per me, è davvero rilassante, la mia mano si intreccia alla sua, non resisto, gli poso un piccolo bacio, e mi abbandono sulla sua spalla. Mi appoggio al mio amore, sento il calore del suo corpo scaldarmi. Chiudo gli occhi, mi lascio andare ai miei pensieri ...   

Avventura sulle Alpi || Lady Oscar x AndrèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora