Giochi intorno al fuoco

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Giochi intorno al fuoco

E' sera, ci siamo accampati presso una boscaglia, il frinire delle cicale fanno da cornice in una notte buia rischiarata da una luna piena.

Gli uomini hanno montato le tende, invece io ho fatto ben poco, mi sento stanca, è stato un viaggio faticoso, ho passato tutto il tempo a cassetta accanto ad André, il mio Andrè, che non ha perso occasione di chiedermi se stavo bene, se avevo bisogno di qualcosa, se ero stanca. Lo amo, ho passato quasi tutto il tempo a guardare di nascosto il suo profilo, i suoi capelli spettinati dal vento, le sue mani strette sulle redini, i muscoli tesi. Come ho fatto a non vederlo come uomo in tutti questi anni? Ancora non me ne capacito.

Gerard ed Alain hanno acceso il fuoco, le mie sorelle e le altre donne hanno scaricato delle vetture il necessario per trascorrere la notte, mentre gli uomini si sono occupati degli animali.

Andrè ha spazzolato Cesar e Alexander, ha dato loro da bere e delle mele, come premio per essersi adattati a trainare la carrozza. Adesso stanno brucando tranquilli l'erba verde di questo spiazzo in mezzo al bosco. Ha controllato i loro ferri, gli ha accarezzati, credo che ci abbia anche parlato un poco.

Mi manca viaggiare a cavallo, libera, con il vento tra i capelli, facendo a gara con Andrè! Ma ormai lo so, per il mio piccolo non posso più cavalcare. Passerà .... I mesi passeranno rapidi ed io tornerò quella che ero.

Il mio piccolo, mi passo una mano sul ventre, ogni tanto mi sembra di sentire come una piuma accarezzarmi, è una sensazione strana. Ormai il piccolo si è fatto spazio, inizia ad ingombrare, e la mia pancia è cresciuta un poco.

I prigionieri sono seduti su un tronco, hanno mani e caviglie legate, mio padre li ha fatti liberati solo per raggiungere la loro postazione.

Beppe dice: "Generale, non credete di poterci concedere qualche minuto di libertà?! Sapete, anche noi prigionieri abbiamo le nostre necessità!"

"Quanti problemi!! Sassoin, La Salle, Girodelle ..."

"Sissignore!!"

"Organizzate i turni per accompagnare i prigionieri alla toilette!"

Riccardo sarcasticamente risponde: "Generale, ma che onore essere scortati per espletare i nostri bisogni corporali! Non è meglio che ci lasciate fare le nostre cose liberamente?"

"Ehi tu, vedi di non fare lo spiritoso, lo sai benissimo che finché non saremo a Vienna le vostre condizioni saranno queste! Cosa credete voi altri, che ci stiamo a divertire?!!! Avanti soldati, occupatevi di loro scaglionandoli tre per volta!"

"Sissignore!"

Il cappellone, io e Gerard ci armiamo di pistola, ci avviciniamo ai primi tre prigionieri, gli sleghiamo le caviglie e li scortiamo nella boscaglia più fitta.

Non appena ci appartiamo, il primo dice: "Soldati, immagino che sappiate che dovete slegarci le mani!"

Ribatto: "Falco, lo faremo uno per volta ..."

"Ih ih .... Accidenti soldato Sassoin, deduco che temete davvero che noi possiamo fuggire! Ma non preoccuparti, non siamo mica matti, visto che ci lascerete andare!"

Tiro fuori lo stiletto, lo passo all'interno dei polsi e con un taglio deciso recido le corde, ribatto: "Ih ih ... Non avete tutti i torti. Ma nemmeno a me, è mai toccato scortare qualcuno che deve fare i suoi bisogni, credetemi, la faccenda non mi rallegra affatto, foste almeno delle belle dame! Ih ih ..."

Sento Gerard ribattere: "Alain, ma si può sapere cosa dici!!! Ma tu non pensi mai ad altro?!!"

"Amico, te l'ho detto un'infinità di volte: dimmi tu a cosa dovrei pensare? .. Maggiore, e Voi?"

Avventura sulle Alpi || Lady Oscar x AndrèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora