3.Josh

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Mi alzo frastornata dal letto e mi allungo verso la sveglia sul comodino,spegnendola.
Lascio andare un lungo lamento e mi metto seduta.

Ieri sera è stata la più stancante della settimana.
Amir è stato qui dalle 23 fino alle 3,e questa dannata sveglia suona alle 6:30,orario stabilito da Amir,così ho tutto il tempo per prepararmi.

Sono l'unica ragazza ad abitare nella stessa casa di Amir da quanto ho capito,mentre le altre sono un po sparse per il suo quartiere.

Esatto,non ci sono solo io.
Mi alzo con controvoglia e mi reco verso l'armadio dove prendo un vestito leggero estivo e vado verso il bagno.

In questa settimana ho scoperto che Amir ha 27 anni,e io sono il suo regalo di compleanno da parte di suo padre,un altro affascinante e potente uomo.

Il principino ha un carattere veramente solare e balla ogni ora del giorno.
È la sua passione.

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Esco lentamente le scale essendo ancora assonnata ma vengo travolta da un braccio che mi circonda la vita.

"Buongiorno bellezza"
"Giorno...vorrei avere la tua voglia di vivere al mattino..."sorrido leggermente e lui ride.

"Sta sera ci sarà un evento che comprende la famiglia Malek,tu non devi assolutamente scendere okay?A me no che non ti chiami io"dice e io annuisco.

"Bene,andiamo a fare colazione"dice e mi trascina per un braccio velocemente giù dalle scale facendomi rischiare di rompermi una gamba.

Uan volta in sala da pranzo noto molte ragazze già sedute come ogni giorno e il padre del principino.

"Giorno papà"dice Amir e si va sedere a capo tavola.
Mi vado a mettere di fianco e sospiro leggermente.

"Amy,ho guardato i tuoi dati"dice questa volta a bassa voce Amir.
Mi schiarisco la gola girandomi verso di lui.

"Hai un figlio?"la forchetta mi cade di mano appena pronuncia queste parole e abbasso lo sguardo.

"A-avevo..."dico a stento.
Non piangere Amber,non piangere...

"Che cos'è successo?"
"I-io...non lo so,ero uscita con lui e mi ero distratta per un attimo...quando avevo rialzato lo sguardo non c'era più..."

"Cazzo..."mi guarda attentamente e mi prende la mano.
"Se posso aiutarti in qualcosa...per trovarlo chiedi pure okay?"

Lo guardo sorpesa e li sorrido grata.
"Ne sarei felicissima Amir davvero"mi fa l'occhiolino e prende un pezzo di mane inzuppandolo nell'olio per poi mangiarlo.

"Figliolo hai già controllato la lista degli ospiti?"Amir sposta l'attenzione sul padre e sbuffa.

"Lo farò subito dopo la colazione,non vorrei mai dimenticare un lontano parente..."dice ironico.
"Quando metterai la testa a posto eh?!Non riuscirai mai a fare tutta la lista in un pomeriggio!"alza il tono di voce il padre.

Accarezzo la gamba di Amir da sotto al tavolo per calmarlo e sembra funzionare.
"Non lo farò da solo,ho già chiesto aiuto a Amy che ha accettato"dice mettendo su un falso sorriso.

Il padre borbotta qualcosa e da sotto il tavolo Amir mi stringe la mano.
Alzo lo sguardo verso di lui e noto che mi sta guardando.

Mi fa un'altro occhiolino prima di ridere e torna a mangiare.

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"Abbiamo finito!"esclamo sfinita lui scuote la testa.
"Non abbiamo nemmeno iniziato"mi trascina su di lui e io gli accarezzo la guancia.

"Niente baci"dice quando mi avvicino leggermente alle sue labbra.
"Come si chiamava tuo figlio?"

"Rayan"dico e lui mi guarda sorpreso.
"Lo hai avuto da un arabo?"mi chiede e annuisco.

"Chi era il padre?"non posso dirgli il vero nome.
"Non lo so...ma il mio vechio padrone,mi vendeva a solo arabi quindi..."invento sul momento e lui annuisce.

"E quanti anni dovrebbe avere ora?"
"Cinque e mezzo"dico e strabuzza gli occhi.

"Da quanto fai la prostituta?"mi chiede e io abbasso lo sguardo.
"Da quando avevo 15 anni,sono rimasta incinta a 16"faccio un mezzo sorriso e lui mi abbraccia come per consolarmi.

"Per sta sera,ti ho fatto lasciare un vestito in camera,tu mettilo nel caso venissi a chiamarti okay?"dice e io annuisco.

"Ora però..."porta una mano sotto al vestito abbassandomi le mutandine e si abbassa leggermente i pantaloni con i boxer.

Mi struscio sul suo bacino ricevendo un gemito da parte sua e appena lo sento diventare duro,porto una mano sul suo cazzo sistemandomi r mi faccio penetrare da esso.

Gemo reggendomi alle sue spalle e iniziamo a muoverci insieme.

La stanza in un batter d'occhio si riempe di gemiti e ansimi.

The Sun After The Storm (1-2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora