17.Travel

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"Avete trovato qualcosa?"chiede Josh entrando nell'ufficio di Amir.
"Si,sappiamo il nome,Omar Benfatni,ti è familiare?"dice Amir e Josh scuote la testa per poi spostare l'attenzione su di me.

"Va tutto bene?"mi chiede e si viene subito a sedere di fianco a me.
Alzo leggermente le spalle e lui posa una mano sul mio ginocchio.

"Lo troveremo,stai tranquilla okay?"vorrei dirgli che no sono turbata solo per quello ma decido di trattenermi.

"Oggi io e Amy partiamo per la Spagna,ho l'indirizzo di quel uomo"

Josh sembra contrariato a questa frase.
"Come la porti con te,è pericoloso!"controbatte e Amir sospira.

"Ha insistito"
"Per esperienza personale,non portarla con te,senza offesa.."torna a guardare me.

"Ah ormai..."mi alzo in piedi e me ne vado frettolosamente in camera mia.

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Porgo la valigia al domestico che la va a mettere nel portabagagli.

"Grazie..."sorrido leggermente e lui mi guarda confuso.
"Dice a me,signorina?"lo guardo confusa per poi annuire.

"Oh non ce di che...è il mio lavoro"lo osservo attentamente e devo ammettere che è carino...anche se sarà un ragazzino,si sembra avere 17 anni.

"Quanti anni hai?"gli chiedo curiosa.
"16"dice e io annuisco sorpesa.

"Piacere Amy"gli porgo la mano e lui dubitante la afferra.
"Charles"sembra imbarazzato.

"Non sei egiziano?"scuote la testa.
"La mia famiglia è tutta americana,siamo stati portati qui contro la nostra voglia..."salza leggermente le spalle.

"Mi dispiace...beh Charles...ti sei fatto una nuova amica"poso una mano sulla sua spalla e lui mi sorride leggermente.

"Ti vuoi sbrigare?"Amir si sporge dal finestrino scontroso e sospiro facendo un piccolo sorriso a Charles per poi entrare dentro l'auto.

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"Puoi avvicinarti...non ti attacco la peste"dice scocciato e io non rispondo e tengo lo sguardo fisso davanti a me.

"Amy cazzo!Non puoi prendertela perché ti ho urlato contro!"alza il tono di voce e io scuoto la testa amareggiata.

No io non posso,posso solo subire perché sono una puttana,non ho il diritto di arrabbiarmi ovviamente!

"Ti ricordo che questo viaggio è per tuo figlio!Quindi ti conviene mettere la testa apposto!Ci metto un secondo a tornare indietro"rimango colpita da quelle parole e sento le lacrime agli occhi.

Giro lo sguardo verso di lui.

"Cosa vuoi che faccia eh?!Che ti salti addosso facendomi scopare seduta istante?!Ieri mi hai urlato contro senza motivo e cazzo ho il diritto di arrabbiarmi okay?!Sono una persona umana,proprio come te!E mi fai schifo!È un bambino cazzo!"gli esplodo contro e lui sembra sorpreso.

"Bene"
Lo vedo premere un pulsante nell'auto e la vetrata che divideva l'autista da noi si abbassa.
"Si signore?"

"Torna indietro,subito"dice freddo e mi guarda dritto negli occhi.

E li le lacrime cominciano a rigarmi il volto.
Mi giro dall'altra parte e presto un singhiozzo esce dalle mie labbra.

"Devi imparare a rispettarmi e io e te non siamo uguali!Tu sei la mia puttana e io il tuo padrone"dice e scuoto la testa a quelle parole mentre mi lascio andare in un pianto silenzioso.

The Sun After The Storm (1-2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora