The Sun After The Storm (1-2)

9.My fault

Apro la porta scorrevole dell'ascensore ancora scombussolata e un sorriso spunta sul mio viso.

Ha detto che mi ama.
"Amber devo andare..."Josh da dietro mi richiama e io annuisco girandomi verso di lui.

"Cercherò di venire da te appena riesco..."dice e mi circonda i fianchi.
"Ciao"mi lascia un bacio sulle labbra guardandosi attorno e se ne va velocemente.

Mi tocco le labbra sorridendo e mi reco in camera.
Appena aperta la porta noto Amir seduto nel letto con un espressione a dir poco furiosa.

Appena mi nota si alza subito in piedi.
"Ma che cazzo fai Amy,Eh?!Ti ricordi cosa cazzo ti avevo detto?!"

"Amir lo so...ma non...non ho resistito sai cosa provo per lui"
"Tu mi hai detto di non amarlo più come prima!Quindi no non so un cazzo!So solo che sei stata con lui dopo che io,il tuo padrone te l'ho proibito!"

"Amir non volevo disubbidire....mi dispiace"
"Non dire cazzate!Non ti dispiace per niente!Sei felice di esserci andata a letto cazzo!"

"Mi dispiace di averti fatto arrabbiare okay?!Come avrei dovuto reagire?!Sai da quant'è che aspettavo che me lo dicesse!"sento le lacrime agli occhi e la voce si spezza a metà frase.

"Non me ne frega Amy!Sei la mia puttana ,se ti dico di non fare qualcosa non la fai okay?!La prossima volta prenderò gravi provvedimenti,non scherzo Amy,non uscirai da questa camera fino a quando non te lo dirò io."dice e io scuoto la testa.

"Amir per favore"li tocco il braccio ma lui lo ritrae per poi uscire dalla stanza.

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Sono 8 giorni che sono in questa stanza.
A nessuno è permesso parlarmi,nemmeno alla domestica che ogni giorno mi porta la colazione,il pranzo e la cena.

Che io non mangio,se non per la colazione.
Non ci riesco.
Mi ricorda quel periodo di vita con Mohamed.

Chiusa in una stanza,al buio,da sola.
E sapete cosa mi dava da mangiare?Il cibo per cani.

Finivo sempre per rigettare il cibo appena ingerito.
Solo il fine settimana,mi permetteva di andare a mangiare con lui.

Con un collare,seduta a terra,come un cane.

Non voglio rimanere qui.

Senza rendermene conto le lacrime cominciano a rigarmi il volto e mi ranicchio in me stessa.
Presto il pianto si fa più rumoroso e qui non sto più piangendo solo per Mohamed.

Ma per la mia stupidità.
Mi sono scavata la fossa da sola.
Josh aveva ragione.

È colpa mia.

Stringo il lenzuolo tra le mani mentre le lacrime continuano a rigarmi il volto.

Non avrò mai la mia libertà,mai.

La mia vita è segnata.