22.If you want...

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(NELLA FOTO È AMBER/AMY)

"Buongiorno signor Malek scusi il ritardo..."dico freddamente sedendomi a tavola.
"Buongiorno..."dice a stento e noto la sua mano tremolante mentre stringe la forchetta.

Prendo dei pancake posizionandoli sul mio piatto e sopra ci verso lo sciroppo d'acero.
"Come stai Jefferson?"mi chiede il padre di Amir.

"Non molto bene,ma questo non ha importanza...sono solo una prostituta giusto?"faccio un piccolo sorriso ma vorrei solo piangere.

"Giusto"dice suo padre prendendo un boccone.
"Dove sei stato questa settimana?"chiede ad Amir.

"Sono stato via con Othman,sulla baita i montagna"dice senza alzare lo sguardo dal piatto.

"Ti sei goduto le vacanze eh?Amy qui si è data da fare con il domestico"
Lo guardo confusa.

"Scusi?"
"Quello...quello giovane,non far finta di non sapere chi sia,è stato in camera tua tutti questi giorni"

"Non ce niente tra di noi,siamo solo amici...dovrò pure parlare con qualcuno,o non mi è permesso nemmeno quello"ho un groppo in gola.

Non voglia gli accada niente.

"E quel bacio?"mi chiede e io spalanco gli occhi.
Mi spiano...mi spiano pure in camera?!

"Se ha visto bene non ho ricambiato e mi sono allontanata"sto tremando e cazzo se lo sto facendo.

"Papà basta,se non importa a me perché dovrebbe fregare a te,lasciala in pace"

"Va bene,era solo per non rischiare la scena dell'altra volta,sei stata abbastanza patetica"si riferisce a me e li una lacrima riga il mio volto.

"Ora basta!"si alza in piedi alzando il tono di voce.
"Tutte fuori!"aggiunge riferite a noi tutte prostitute.

Mi alzo tremolante e faccio per andarmene ma la sua voce mi ferma.

"Lascia la porta di camera tua aperta"si calma leggermente.

"Si signor Malek"sussurro a stento.
"E smettila di chiamarmi signor Malek!Mi hai sempre chiamato Amir!Non fare la vittima ora!Capito?!"sussulto per quel tono e annuisco trattenendo le lacrime.

"Vattene"aggiuge e una volta fuori mi lascio andare in pianto silenzioso correndo in camera mia.

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Mi alzo dal lavandino e mi risciacquo la bocca ma nemmeno il tempo di chiudere che mi risale il vomito che riverso di nuovo chinandomi sul lavandino.

Ed è una scena veramente pietosa.
Le lacrime sul mio viso,il vomito e singhiozzi.

"Aspetta..."sento dire da dietro di me.
Riconosco subito Amir che mi raccoglie i capelli mentre io mi reggo al lavandino.

Sono esausta.
Lascio andare le lacrime cadendo i ginocchio e mi copro il viso con le mani.

"Amy...mi dispiace"noto dalla sua voce che è sincero ma non riesco a perdonarlo.

"T-Tra noi due non ci può essere u-un rapporto di amicizia,s-sono la tua puttana e tu i-il mio padrone..."singhiozzo e lui si china davanti a me.

"No Amy...no,mi dispiace,sono stato uno stronzo,e...per favore perdonami,ti voglio bene okay?E mi pento ogni secondo per quello che ti ho fatto"

"M-mi vuoi bene?"sussurro a stento e lui annuisce posando una mano sulla mia guancia.
"Si..."

"Posso baciarti?Solo se tu vuoi..."deglutisco a vista d'occhio e non ho il tempo di rispondere che posa le sue labbra sulle mie rigate dalle lacrime.

"Mi dispiace tanto piccola..."schiocca un altro bacio solo che diventa subito passionale e vorrei allontanarmi,ma non posso.

Lui è il mio padrone,e io la sua puttana.

Chiede l'accesso con la lingua e a quel punto lo fermo.

"Ho appena...vomitato"dico e lui annuisce.
"Va bene...ehm passa nel mio ufficio più tardi,okay?"mi accarezza la guancia e io annuisco.

"Perché non in camera tua?"chiedo e lui abbassa lo sguardo.
"Nessuno può entrarci,ci vediamo nel mio ufficio"si schiarisce la gola e alzandosi se ne va.

E li mi lascio andare in un lungo pianto.

The Sun After The Storm (1-2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora