{12} nightmare

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PETER POV
-Ero al Accademia mi trovavo nella mia stanza insieme a ben (06 ) e kiara stavamo giocando a carte, come facevamo ogni sera prima di andare al letto, fino a quando non entra Diego(02) in camera
Diego- non è stato carino non chiamarmi per la partita
Ben- ti stavi allenando ma se vuoi puoi unirti
Si avvicina e si unisce alle partita ridevamo e scherzavamo insieme finché al improvviso le pareti cadono e ci ritroviamo in quella maledettissima scuola ben e steso sul pavimento sta morendo per colpa mia, e non c'è niente che io possa fare inizio a dimenarmi volevo salvarlo anche se sapevo di non poter fare più niente ormai s troppo tardi. kiara  si avvicina a me è Diego e dice - io devo chiudere il portale voi uscire di qui - so come finirà io devo fermala sapevo che come ben non sarebbe sopravvissuta dopo quella sera, ma ogni volta che provavo ad afferrarla non ci riuscivo la inseguivo e la distanza tra noi due si faceva sempre più lunga e poi un esplosione- Mi sveglia sobbalzando dal letto e mi guardai intorno avevo le lacrime a gli occhi avevo sognato di nuovo quel giorno, guardai la sveglia e vidi che erano le sei del mattino decido di alzarmi e di andare in cucina a prendere qualcosa da bere sapendo che non sarei riuscito ad addormentarmi di nuovo, presi un bicchiere d'acqua e mi avvicinai alla vetrata del salotto. Oggi gli avengers sarebbero partiti. E io avrei potuto curiosare tra i loro oggetti per cercare indizi o magari poter semplice camminare senza sentire gli occhi di tutti che mi scrutano. Mi allontanai dalla vetrata e decisi di  andare a correre pensavo di essere meno rumoroso ma mio padre si sveglio e decidemmo di andare a correre insieme. Stavamo correndo per central parck quando vedemmo due persone affiancarci erano Sam e Steve che con prepotenza di fermarono davanti a noi
Steve: non sapevo venissi a correre Tony, e come mai ci sei anche tu parker?
Mio padre era molto affannato si vedeva che non correva do molto ero abbastanza sicuro che non veniva a correre da quando ero partito quindi decisi di prendere in mano la situazione : stavo facendo una corsetta e ho incontrato il signor.stark abbiamo deciso di proseguire insieme
Tony si limitò ad annuire con la testa dovevamo uscire da questa situazione abbastanza scomoda dove steve pensava che io fossi la puttana di mio padre
Sam: non ti ho mai visto correre qui, nuova abitudine?
Io: be in realtà sono tornati da un paio di giorni dalla Russia.
Steve: come mai ti trovavi in Russia?
Io: mi hanno offerto questa borsa di studio in una scuola molto importante non potevo rifiutarmi
Sam: quindi sei tipo un piccolo genio
Io annui vidi l'orario erano le sette era il momento di tornare a casa
Io: ora se non vi dispiace devo tornare a casa o farò tardi per la scuola
Mio padre ancora affamato disse- ti do un passaggio io, aspetta solo che riprendo un po' di fiato -
Io: non si preoccupi signor.stark è mi raccomando faccia più attività fisica la vedo un pochino fuori allenamento
Sam rise sotto i baffi ma steve continuava a essere serio e a fissarmi arrivato alla torre mi arrampicai fino al mio piano mi feci una doccia e mi cambia i vestiti. Decisi di chiamare Lila che dopo un paio di squilli rispose
Lila: come mai chiami a quest'ora
Il: o no niente pensavo che ti facesse un  passaggio fino a scuola signoria Barton
Lila: non chiamarmi più in quel modo e poi hai uno skateboard come pensi di darmi un passaggio
Io: non ti preoccupare tu fidati di me ci vediamo tra venti minuti sotto la torre
Scesi nel garage e finalmente presi la mia moto sportiva era da un sacco di tempo che non la guidavo. Uscito dal parcheggio aspettai che Lila scendesse e non potrò mai dimenticare la sua faccia quadro mi vide
Lila: stai scherzando vero?
Io: nope
Lila: non salirò mai su quel affare
Io: si che lo farai ti ho preso anche il casco signorina Barton
Feci un sorriso e gli porsi il casco che avevo lei lo afferrò e disse
Lila: te lo giuro peter che se facciamo un incidente o qualcosa del genere ti uccido
Io: non ti preoccupare la Guido da quando ero piccolo
Lila: questa cosa non mi rassicura per niente lo sai
Io: almeno ho una buona notizia per te ho finito il tuo costume spero di aver indovinato il colore
Lila: davvero!
Io: si davvero
Era felice come una bambina a Natale quando gli parlai del costume e non gli avevo detto nemmeno del arco modificato. Accesi la moto e partimmo sentivo Lila stringersi forte a me ero felice di riavere degli amici il mio unico amico era Harley ma viva lontano e più c'era Ned che si era trasferito a Toronto con la madre.Eravamo quasi a meta strada quando mi accorsi che qualcuno ci stava seguendo e subito avevo capito di chi si trattava, e volendo essere modesti sono un genio nella progettazione di piani
CLINT POV
Lila mi disse che sarebbe andata caminando a scuola. Sapevo che qualcosa non andava lei  odiava camminare, decisi dunque di affacciarmi alla finestra e vedere dove andava e come sospettavo stava salendo su una moto stavo continuando a fissare Lila con i nervi a fior di pelle ero geloso forse preoccupato troppo,all'improvviso qualcuno alla mie spalle inizio a parlarmi era Thor
Thor: allora vedo che qui ci sono chiari segni da sindrome di papà geloso
Io: Thor non capiresti
Thor: invece si che ho capito sei geloso che tua figlia esca con un ragazzo capita a tutti i genitori o almeno credo voi umani siete così strani
Io: thor quel ragazzo è pericoloso e un mutante e pensiamo faccia parte del Hydra o di un altra organizzione criminale
Mi avviai al uscita e Thor come un cagnolino mi segui e disse - dove andiamo ora?- io deciso risposi - dove vanno loro,devo essere sicuro che mia figlia non finisca in guai seri - andammo nel parcheggio e presi una macchina che Tony ci aveva messo a disposizione. Li seguimmo fine fuori scuola e aspettano che entrassero
Thor: a me sembra un bravo ragazzo
Clint: proprio per questo è strano di questi tempi tutti hanno un po' di marcio ma lui no
Thor : solo a me da l'impressione di averlo già visto da qualche parte
Clint; è uno "stagista" di Tony o almeno lui dice di esserlo
Thor: aaa giusto l'ho incontrato in ascensore. A me sembra ancora un tipo apposto se non fosse per il modo in cui si veste, insomma quei jeans neri stracciati e quella felpa nera con delle scritte gialle. 
Io lo guardi e mi misi una mano sulla fronte
Io: vabbene ora possiamo tornare a casa
Thor : ma come mi stavo divertendo a fare la super spia
Io: non si discute torniamo a casa ora e tu mi darai una mano a posizionare delle cimici in modo tale che potro controllare Lila anche in missione. Tornammo a casa s facemmo ciò che avevo programmato

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