{53} il figlio perduto

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LOKI POV
Dopo il discorso di peter rientrai nella struttura, dovevo trovare mio figlio parlare finalmente con Lydia keener. Mi dirigo verso l'uscita ma vengo bloccato
Thor: loki!
Io: cosa vuoi Thor
Thor: sapere dove vai di solito non esci molto di casa
Io: devo incontrare una persona
Thor: chi?
Io: la cosa non ti riguarda
Thor: uffi fratellino sei sempre così cattivo con me
Io: sono solo onesto, tornerò presto
Detto questo mi teletrasporto nell' Tennessee, proprio difronte alla casetta in legno scuro che avevo condiviso con Lydia per sei anni, chi sa come era cambiata. Mi avvicinai alla porta e bussai due volte nel attesa che venisse aperta. Due minuti dopo la porta si spalancò lasciando spazio alla dolce figura di Lydia, era invecchiata ma aveva ancora il suo fascino capelli lunghi e biondi raccolti in un codino, occhi marroni che orami erano contornati da piccole rughe
Lydia: non sei cambiato per niente
Io: ti trovo bene
Lydia: come mai sei tornato?
Io: volevo parlarti...... e conoscere lui
Lydia: lui non è qui ma se vuoi ancora parlare stavo preparando il te
Mi fece cenno di entrare e nonostante la casa esternamente era identica l'interno era completante cambiato i mobili erano tutti in posizioni diverse le tende erano di una altro colore e il divano era in pelle non più in stoffa
Io: mi piace come hai arredato
Lydia: saltiamo i convenevoli e aspettami sul divano
Io : a gli ordini
Mi accomodai sul divano in attesa che Lydia tornasse. Arrivo con due tazze fumanti e me ne porse una pio si sedette sulla poltrona che era posizionata difronte a divano
Lydia: allora di cosa volevi parlarmi?
Io: di Harley mi piacerebbe conoscerlo ovviante se lui vuole.... e poi volevo scusarmi per aver lasciato solo un biglietto
Lydia: ti ho già detto che lui non è qui se vuoi dopo parlerò al telefono con lui e gli chiederò se vuole conoscerti, per il biglietto ormai è acqua passata non mi importa più
Io: mi dispiace ma non c'era altro modo se fossi rimasto con voi Harley sarebbe stato in pericolo tu saresti stata in pericolo
Lydia: lo so ho letto quella lettera almeno cento volte..... e non capivo da cosa eravamo in pericolo poi hai attaccato New York ed è stato tutto chiaro eravamo in pericolo da te
Io: ho provato a conquistare il mondo per voi, se ci fossi riuscito saremmo potuti stare insieme, ma ho fallito e ho preso la fiducia di mio fratello. Ti assicuro che non ero io quello da cui eravate in pericolo
Lydia: E ALLORA CHI ERA? SEI VENUTO QUI E TI SEI PRESTATO COME TOM HIDDLESTON UN UOMO DI AFFARI CHE SOGNAVA DI DIVENTARE UNO SCRITTORE
Io: mi dispiace per tutto ed era mio padre il pericolo. Se avesse scoperto di Harley lo avrebbe imprigionato o fatto altre cose orribili. Lo avrebbe considerato una minaccia
Lydia: per cosa una minaccia? È un ragazzo normale
Io: e il figlio del Dio del caos c'è una frase probabilità che anche lui abbia dei poteri. E QuestI poteri facevano cagare addosso mio padre ecco perché per tutta la mia vita mi ha impedito di conoscere ragazze. Poi sono scappato qui e ti ho incontrato
Lydia: non ha poteri, me ne sarei accorata è solo un piccolo genio.
Io: i poteri si possono presentare anche col passare del tempo ma non devi preoccuparti ho intenzione di rimanere sulla terrà per tutti il tempo gli avengers mi concederanno
Lydia: già hai incontrato tuo figlio allora
Io: cosa?
Lydia: in questo momento è con Tony Stark. Lui ha tipo uno stage sta a New York con lui da circa un mesetto e ci rimarrà per un bel po
Io: quindi era lui
Lydia: scommetto che non lo hai riconosciuto
Io: non mi aspettavo fosse lui devo ammettere che ci ho pensato ma non me lo sarei mai immaginato come potevo ero convinto che si trovasse qui
Lydia: se vuoi incontrarlo gli invierò un messaggio dicendo che sono a New York e che suo padre vuole incontrarlo. Ma tu devi vestirti normalmente quindi prendi qualcosa dal armadio in camera mia
Io: hai conservato i miei vestiti?
Lydia: costavano un sacco di soldi, li avrei dati a Harley
Lei subito prese il telefono mentre io salivo le scale della villetta per arrivare al piano superiore. Entrai nella camera da letto e mi infilai una maglietta a mezze maniche con un semplice jeans. Uscendo dalla stanza scorsi quella di Harley e incuriosito mi avvicinai per vedere come fosse. Apri la porta e inizia a scrutare ogni angolo era molto ordinata e aveva un intera libreria con manuali di robotica e fisica, al muro c'era un poster di una fiera di scienze la scrivania aveva un portatile è una macchina fotografica appoggiato sopra per il resto la stanza era piena di fotografie con amici. Rimasi ancora un po' ad esplorare la stanza e poi tornai al piano di sotto dove Lydia mi stava aspettando
Lydia: allora ci hai messo un po' di tempo
Io: già
Lydia: ora sbrighiamoci
Le misi una mano intorno alla vita e poi ci teletrasportammo in un vicolo di New York
Lydia: avevo intenzione di prender la macchina ma questo va bene comunque
Ci dirigemmo in un bar poco affollato e aspettavo l'arrivo di Harley, ogni volta che la porta nel locale si apriva mi il mio cuore smetteva di battere. Aspettano dieci minuti e poi varco la soglia, l'ansia come la chiamano o terrestri mi assalì nel vedere il ragazzo avvicinarsi a noi, stranamente non fu sorpreso di vedermi ansi sembrava quasi che già lo sapesse, questo è molto strano. Si sedette affianco alla madre e difronte a me il silenzio regnava tutti e tre eravamo in imbarazzo e io nonostante aspettassi questo giorno da anni non sapevo cosa dire, il discorso che mi ero preparato non aveva più senso la gola si secco
Lydia: vabbene se nessuno di voi due vuole parlare lo faccio io ..... Harley lui è tuo padre lo so sembra strano ma si non ti sto dicendo una bugia sono sorpresa anche io di vederlo adesso ma hey finalmente ora puoi fargli tutte quelle domande che volevi fargli..... ora se non vi dispiace io devo andare a comprare delle cose in città quindi me ne vado. E voi per favore comportatevi civilmente
Successivamente si alzò lascio un bacio sulla fronte a Harley e poi se ne andò
Io: allora ne vogliamo parlare ?
Harley: di cosa?
Io: sai di cosa
Harley: be se intendi del fatto c'è te ne sei andato o di quando hai attaccato New York o non lo so ci sono molte cose di cui vorrei parlare
Io: lo so che non mi crederai ma ho fatto tutto per il tuo bene
Harley: quindi per il mio bene ci hai abbandonato e hai provato a distruggere il mondo?
Io: si... e strano ma si. Vedi quando
Sono fuggito da asgard è sono venuto qui sulla terra era per scappare da mio padre, poi credo che il resto della storia puoi immaginarlo.
Harley: arriva al punto
Io: quando sei nato sapevo che se mio padre avesse scoperto della tua esistenza ti avrebbe ucciso o esiliato visto che tu avevi la possibilità di ereditare dei poteri e diciamo che mio padre temeva il giorno in cui fosse nato un mio erede. Quando ho scoperto che mio padre era sulle mie tracce subito sono andato via per evitare che scoprisse di te e di tua madre
Harley: e New York?
Io: diciamo che ho pensato che se fossi riuscito a conquistare il mondo sarei potuto rimanere lì con voi

Il resto della chiacchierata fu abbastanza piacevole parlavamo del più e del meno, ho scoperto che era molto intelligente infatti lavorava con Tony e si era costruito un armatura, e poi ordinammo qualcosa da mangiare. C'era qualcosa di strano come se stesse mantenendo un segreto
Io: harley sei sicuro di non avere i poteri?
Harley: si perché?
Io: e strano quando eri piccolo io ero sicuro che tu avessi dei poteri era come una sensazione
Harley abbasso lo sguardo e poi finalmente parlo
Harley: credo di avere dei poteri
Io: di che tipo
Harley: delle visioni come se riuscissi a vedere degli avvenenti che accadranno e strano c'è quest ombra nera che mi dice delle cose, mi permette di vedere e poi mi fa svegliare con milioni di graffi e tipo come se mi addormentassi e poi mi svegliassi di colpo
Io: quando è iniziata?
Harley: un paio di giorni fa prima che venissimo a salvarvi una strega hailine ci ha fatto entrante nella mente di peter in modo tale da trovarvi. Da quel giorno e iniziato tutto
Io: hailine?! Brutta stronza..

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