PETER POV
Ero attaccato sotto la grande navicella, arrivarci era stato un incubo, cavalcare quei così era difficilissimo e pure a undici anni facevo equitazione non mi ricordavo fosse così difficile. Mentre cercavo un entrata vedevo il campo di battaglia, grazie alla mia vista sviluppati riuscivo a distinguere le figure vidi MJ e Lila stendere l'ultimo dei nostri amici che era stato posseduto dalla strega bianca mentre Harley è venom facevano fuori queste bestie di metallo. Quando finalmente trovai un entrata, mi ci infilai silenzioso camminando su quello che doveva essere il soffitto di una specie di nido visto che c'erano milioni e milioni di quei così "adesso la compagnia di venom non mi farebbe tanto schifo" pensai mentre cercavo di fare meno rumore possibile muovendomi lentante e respirando piano, quando riuscì ad intraveder una piccola botola ravelocitai i miei movimenti volevo uscire da lì il prima possibile quelle bestie mi facevano ribrezzo. Passai attraverso una botola e mi ritrovai in un corridoio buio scesi dal soffitto accessi la torcia che era incorporata nel costume e vidi i muri che mi circondavano erano in acciaio e presentavano qualche dettaglio strano tipo ghirigori fluorescenti "ti prego fa che non ci siano trappole" pensai prima di iniziare a camminare nella speranza di trovare la cabina di pilotaggio che mi aveva detto hailine dopo di che mi sarebbe bastato premere un pulsante sembrava semplice. Mi addentravo sempre di più in quel labirinto riuscivo a sentire dei rumori provenire dalla terra ferma e mentre riflettevo senti un rumore alle mie spalle quasi come un verso di un animale, il mio senso di ragno inizio a impazzire vedeva pericoli ovunque e io passavo lo sguardo ovunque alla ricerca di qualsiasi cosa avesse provocato quel rumore spostando la torcia in ogni angolo c'era qualcuno o qualcosa e riuscivo a percepirlo. quando qualcosa mi colpì al ginocchio facendomi cadere riuscì ad intravedere di cosa si trattava, sembrava una specie di volpe a nove code e subito mi venne in mente di quella storia che mi raccontava negan basata sul mito Coreano del kumiho ovvero una volpe a nove code maligna in grado di vivere anche mille anni "dopo Thor e loki dovevo aspettarmelo" pensai tra me e me prima di essere sopraffatto da quella bestia, era potente a malapena riuscivo a impedirle di stapparmi la gola a morsi sentivo il suo lurido fiato sul collo e delle goccia di saliva scendevano dalla sua bocca, i denti erano enormi e bianchissimi ero sicuro che con un morso sarebbe riuscita a staccarmi il braccio, riuscì a levarmela di dosso e feci qualche passo indiretto il mio senso di ragno continuava a farsi sentire mentre io ceravo disperatamente di ritrovare la creatura, senti una mano poggiarsi sulla mia spalla e subito sferrai un pungo in quella direzione.
T: cazzo peter sta più attento
Io: papà? Tu che cosa ci fai qui?
T: sono qui per darti una mano non vedi
Io: ma non eri in missione con gli altri?
T: di questo ne parliamo dopo ora dobbiamo andarcene da qui
Io: devo distruggere la navicella non posso andarmene
T: lo già fatto il ma adesso muoviti.
Solo in quel momento notato la starna luce negli occhi di mio padre, una che non avevo mai visto i suoi occhi non erano più color nocciola ma erano di una marrancio tendente al giallo proprio come quelli della volpe. Senza pensarci due volte sferrai un pugno a mio padre e la volpe mi rimostro il suo volto. Iniziammo a combattere riuscivo a schivare alcuni dei suoi colpi ma ne prendevo molti di più avevo provato a colpirà con calici e pugni ma tutto era inutile dovevo cambiare strategia, e lo capi solo quando quel animale mi addento il braccio facendomi contorcere per il dolore, il mio urlo agghiacciante fece eco per tutta la navicella e l'animale quasi si spaventò, mi mancava l'aria e istintivamente mi tolsi la maschera e guardi negli occhi la belva che mano mano allentava la presa, adesso c'era qualcosa di strano in quel animale i suoi occhi sembravano più umani la volpe mi fissava dritto negli occhi, e poi lascio definitivamente la presa afferro l'altra mano questa volta più delicatamente senza farmi male, inizio a camminare trascinandomi insieme a lei era forte e non avevo idea di cosa volesse ma stavo soffrendo come un cane per quella ferita e la mia abilità di cura veloce sembrava non voler funzionare. Perdevo troppo sangue e la testa iniziava a farmi male sapevo che stavo per perdere i sensi. La creatura si fermò e mi ritrovai davanti a una porta in metallo mi girai verso l'animale cosa voleva da me
Io: cosa vuoi!?
L'animale non muto forma come aveva fatto prima però fece un cenno con il muso di guardare la porta, e io lo feci. Sopra c'era scritto qualcosa ma io non riuscì a capire era una lingua che non conoscevo, mi girai di nuovo verso la volpe e posso giurare di averla vista alzare gli occhi al cielo, poi con un calcio sfondo la porta prima di andarsene via. Mi trascinai dentro quella stanza e ci volle poco a capire che quella era una cabina di pilotaggio cercai di alzarmi mette tenevo premuta con la mano sinistra la ferita che mi era stata inflitta dalla volpe. Il centro di controllo era enorme e c'erano milioni di bottoni diversi mi tenevo sorretto al grande pannello e fissavo uno ad uno quei bottoni "cavolo hailine non potevi essere un po' più specifica" indossai nuovamente la maschera per parlare con il mio AI
Io:: Karen ci sei?
K: al suo servizio
Io: sai dirmi qual è il tasto per distruggere questo coso
K: no ma posso fare una ricerca per capirlo
Io: quanto ci vorrà?
K: circa un paio di minuti
Mi lasciai cadere in terra mi faceva ancora male il braccio quella cosa era potentissima alzai la mano per vedere la ferita era peggio di quanto pensassi mi aveva praticante stracciato una parte del costume e insieme ad essa la pelle e anche un poi di carne del mio avambraccio
Io: quanto vorrei che mio padre fosse qui
Sussurrai mentre cercavo di fare pressione sulla ferita per fermare almeno un po' il flusso di sangue
K: vuole che chiamo il signor Stark?
Io: no Karen. Ma se non c'è la dovessi fare figli che gli voglio bene... e se invece c'è la faccio ti lascerò prendere il posto di friday
K: la scansione è finta, sono riuscita ad individuare un pulsante collegato al serbatoio, lo fare esplodere e devo informarla che
Io: quale?
Dissi interrompendola mentre mi alzavo da terra per ritornare a fissare il grande pannello
K: non posso dirglielo ho degli ordini da eseguire se facesse esplodere questo posto, lei ne sarebbe vittima
Io: si ma sopravvivrebbero migliaia di persone dimmelo e basta me la caverò
K: non te la caverai, e io non posso ordini di Tony
Io: allora ne premerò uno a caso
Rimasi a fissare il grande pannello pieno di pulsanti colorati e poi ne cliccai uno di colore giallo e boom solita peter lucky.
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The new avenger
FanficLa famiglia degli avengers e come un castello di carte basta un piccolo soffio per far crollare tutto il quadretto felice. Un soffio che verrà dato da un segreto di Tony. Che creerà scompiglio nella vita dei vendicatori. Ma Tony non è l'unico a tene...