{23} ho fallito

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TONY POV
Dove sono? Perché la luce e così abbagliante, e questa puzza di bruciato mi sta perseguitando non la sopporto più, devo capire dove sono mi guardò intorno e capisco sono difronte villa a malibù, come mai sono qui non metto piede li detto dal giorno del esplosione, mi alzo e inizio a camminare, arrivo davanti alla porta di ingresso, non sono sicuro di voler aprire dopo quello che è successo, mi convinco ad entrare solo quando sento una donna cantare e riconoscerei ovunque quella voce, e la voce di pepper che canta la ninna nanna preferita di peter , la cantavamo ogni sera prima di metterlo a letto. Entro spalancando la porta e la vedo e in piedi sulla terrazza sta guardando il mare con i suoi cappelli Rossi fragola al vento e gli occhi che riflettono il mare, ha peter tra le braccia, a passi lenti mi avvicino a loro senza tralasciare nessun dettaglio mi soffermo sulla tavola ancora con gli avanzi del pranzo o sul angolo gioco di peter completante disordinato, mi soffermo anche sul calendario che segna un il giorno 02/09/06 sapevo che cosa stava succedendo dovevo impedirlo arrivo subito alla portafinestra della terrazza e tentai di aprirla ma in vano, non poteva succedere di nuovo prendo la sedia e la lanciò contro il vetro, la finestra va in mille pezzi e pepper si gira mentre io gli vado incontro e l'abbraccio
Pepper: Oh Tony perché hai rotto quel vetro ?
Io: per te e per peter ora però dobbiamo andare via dobbiamo scappare dobbiamo farlo subito-
La prendo per il braccio e cerco di tirarla dentro ma e inrevombile
Pepper: da cosa? guarda questo panorama a me sembra tutto perfetto
*si rigira verso il mare continuando a cullare peter
Io: lo e ma ora dobbiamo andare sta per accadere qualcosa di brutto dobbiamo muoverci
Pepper: Tony non puoi cambiare il mio destino ma puoi scegliere il vostro
Io: non capisco pep a cosa ti riferisci ?
Mi sfiora la guancia con il dorso della mano e poi riaccade di nuovo. L'esplosione spazza via tutto
Mi sveglio di soprassalto e mi ritrovo in un letto senza sapere come ci sono arrivato che strano di solito in questa situazione sono sempre accompagnato da qualcuno e non sono in camera di peter. Mi siedo sul letto e mi guardò intorno e mi ricordo tutto il combattimento quelle creature peter o cavolo ho fallito non sono riusciti a proteggerlo. Sono un fallimento prima non sono riuscito a proteggere pepper poi non sono riuscito a proteggere mio figlio per ben due volte. Sono uno stupido fino a un paio di settimane fa sognavo la mia vita con steve e peter e ora ho perso entrambi devo salvarlo dovunque si trovi io lo troverò e uccidero chiunque mi impedirà di salvarlo anche se fosse qualcuno della squadra. Poggio i piedi sul pavimento, e mi alzo con fatica, devo parlare con gli avengers ci saranno degli indizi, magari il tizio che era privo di sensi sul pavimento parlerà dopo un po', in ogni caso devo arrivare da gli altri. Stavo per uscire ma i miei occhi si posano sulla scrivania di peter mi avvicinò e vedo un foglio le lettere sono scritte male e non si capisce quasi niente apparte un paio parole che sono
papà,verità,sofferenza cosa volevano dire. Risistemo il foglio da dove lo preso e mi dirigo verso la porta la apro e vedo tutti gli avengers nel salone dove stavano pranzando allegramente metà menù del burger king con quello strano tipo, la rabbia mi stava assalendo
Io: vedo che vi state divertendo
Bruce: non è come sembra abbiamo fatto una pausa dopo aver interrogato il nostro amico qui
Io: mi auguro che abbiate scoperto qualcosa
Bruce: si ma è meglio che ti siedi, magari mangia anche qualcosa non so se te lo ricordi ma sei svenuto ci hai fatto preoccupare
Io: a me preoccupa il fatto che voi stiate mangiano allo stesso tavolo con uno che è entrato qui e ha rapito mio figlio
Natasha: Tony, lui e dei nostri ci sta dando una mano con lui abbiamo già fatto metà del lavoro e abbiamo già un possibile luogo dove possiamo trovere Peter, ora siediti e ti aggiorniamo e ti spieghiamo il nostro piano
Mi accomodai sul unica sedia libirera ma non riuscivo a non fissare male quel tipo chi era e cosa ci faceva in casa mia perché aveva preso il mio bambino la voglia di alzarmi e di spaccargli la faccia mi assaliva
Nat: allora tony, Eddie ci ha spiegato un pochino cosa è successo vedi nella base del Hydra dove era rinchiuso lui gli hanno fatto degli esperimenti come a peter ma a lui e ad altri hanno inserito questa forma di vita aliena strana. Si chiamo simbionti e per creare il simbionte perfetto hanno bisogno del sangue di Peter perché è contaminato dal siero del ragno-
Io:quindi basta che prendono un po' di sangue e poi potrò riavere mio figlio?
Nat: non funziona così, il simbionte che nascerà sarà in grado di distruggere la terra. E non basterà un solo campione di sangue
Non fini la frase ma io avevo già capito a cosa voleva arrivare mi sentivo oppressò in quella stanza dovevo uscire e prendere un po' d'aria mi alzo e velocemente esco sulla terrazza. Sono solo e le mani mi tremano non posso credere che sta per accadere, mio figli sta per morire e io non riesco a controllarmi e a pensare lucidamente . Continuo a respirare a fatica finché qualcuno non mi raggiunge io alzo lo sguardo e vedo l'unica persona che non avrei mai voluto vedere
Io: cosa vuoi?
Eddie: possiamo salvarlo
Io: come
Eddie: per il trattamento ci vuole un mese e non lo uccideranno prima
Io: quindi mi stai dicendo che mio figlio sarà un mese in agonia per colpa tua
Eddie: non è colpa mia . Siamo stati controllati dal Hydra che ha scoperto la posizione di tuo figlio ieri. Ci hanno caricati su un jet e ci hanno dato la missione. Recuperare la chiave cioè quel ragazzino. Io non volevo fargli del male e nemmeno venom non uccido i ragazzini ho combattuto contro me stesso per riuscire ha smettere di colpirlo e farmi mettere fuori da i giochi e ci è riuscito. Gli altri..... per loro non è semplice ma sappi che io ti aiuterò a salvarlo. Lo farò
Io: grazie delle parole di conforto ma conoscere la tua vita non mi aiuterà ora mi spieghi chi è venom
Subito un melma nera uscì dal suo torace e disse -io sono venom-
Sobbalzi al indietro- simpatico il tuo amico - mi alzai e tornai al interno del appartamento, seguito da Eddie. Tornai nel salone dove gli avengers esaminavano una mappa del mondo con alcuni punti segnati sopra. Prova di avvicinarmi vidi il bracciale sul tavolo che lampeggiava.
Io: perché non mi avete detto che il bracciale lampeggia
Steve: Harley ha dato un occhiata non esploderà ma alcune sue funzioni sono ancora un mistero per noi crediamo che abbia chiamato qualcuno
Io: strano peter non mi ha mai parlato di avere un bracciale che lampeggia mi avvicinai e lo presi tra le mani. Stavo continuando a passarmelo tra le mani ed esaminarlo ma evidentemente cliccai qualche tasto perché al improvviso mi si apri una schermata

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