TONY POV
ho avuto paura. Quando gli occhi di peter si sono fatti neri come le sue vene e la voce che era più dura del solito . Mi teneva per il colletto della camicia che avevo indosso avevo seriamente paura che potesse farmi male. Fury aveva ragione, quando si era arrabbiato aveva perso il controllo e subito dopo era scoppiato a piangere. Dovevo fare qualcosa per salvarlo a qualunque costo. Dopo aver messo peter a letto finalmente mi diressi in camera mia ormai il sole era alto ma io ero troppo stanco avevo solo bisogno di dormire. Mi tolsi la camicia e mi infilai un pantalone a mezza gamba della tuta per poi fiondarmi nel mio letto al fianco di steve
Steve: sei tornato?
Io: già Fury mi ha tenuto chiuso con lui più del previsto
Steve: peter era molto preoccupato e anche io lo ero
Io: lo so mi dispiace avrei dovuto avvisarvi che tornavo tardi
Steve: cosa è successo
Io: niente perché?
Steve: sei turbato
Io: questo non è vero sono tranquillissimo
Steve: ogni volta che sei turbato e qualcuno te lo fa notare alzi la voce di due ottave
Steve: allora vuoi parlarmene?
Si giro sul fianco e io feci lo stesso ora eravamo faccia faccia ma io non riuscivo a guardarlo negli occhi
Io: e per peter... lui
Steve: lui cosa Tony?
Io: lui ha ancora il simbionte dentro di se
Steve: di questo non devi preoccuparti troveremo un modo per toglierlo ne sono certo
Io: e questo il punto non si può l'unico modo per uccidere l'alieno e uccidere anche peter, e per questo che sono rimasto fino ad ora con Fury cercavo una soluzione migliore che non implicasse la morte di mio figlio
Steve: c'è la farai io credo in te, ci deve essere una soluzione
Io: il simbionte causa sbalzi di umore atteggiamenti aggressivi e fa entrare facilmente i soggetti in stai depressivi
Steve: e peter a questi sintomi
Io:si oggi mi ha aspettato sul tetto e quando sono andato li mi stava per attaccare aveva gli occhi neri e le vene dello stesso colore e la sua voce era cambiata poi però si è calmato e ha iniziato a piangere ho avuto paura steve molta che mi potesse fare male o che potesse farselo a se stesso
Mi abbraccio e io mi accoccolai sul suo petto facendomi cullare dai dolci battiti del suo cuore.PETER POV
Apri gli occhi e l'orologio sul comodino segnava le dodici e trenta è tardissimo, kiara non era più nel letto evidentemente si era svegliata prima era sempre stata mattutina. Mi alzai a fatica dal letto e subito dopo mi buttai sotto la doccia avevo un forte mal di testa e quasi sicuramente avevo i decimi di febbre probabilmente perché la avevo passato la nottata sul tetto. Mi infilai una felpa e un pantaloncino della tuta. Il piano era vuoto evidentemente kiara e Wade si erano andati ad allenare con la squadra io non ne avevo voglia ero troppo stanco e poi dovevo scusarmi con mio padre per quello che era successo. Arrivai al quindicesimo piano era vuoto come sospettavo tutti gli avengers erano in palestra ad allenarsi
I:J sai dove mio padre?
J: suo padre e nel laboratorio del settimo piano in compagnia del dottor. Banner vuole che le riferisca qualcosa?
Io: si j digli che sto arrivando e vorrei parlare con lui in privato se è possibile
J: a gli ordini signorino peter
Quando arrivai nel laboratorio di mio padre bussai alla porta di vetro che si apri automaticamente. Mio padre fece cenno a banner che subito si dileguò lasciandomi solo con lui.
Io: mi dispiace per ieri.... o perso il controllo non capiterà più
Tony: non ti preoccupare sapevo che non mi avresti fatto male
Io: lo so ma mi dispiace non sto bene e questo lo so
Le lacrime mi rigarono di nuovo il volto non avevo più il controllo delle mie emozioni cosa mi stava succedendo. Sento delle braccia avvolgermi e tenermi strette ricambiai l'abbraccio
Tony: non piangere va tutto bene
Finalmente riuscì a tranquillizzarmi, mi guardò negli occhi e vedendoli ancora lucida mi lascio un bacio sulla fronte
Tony: credo che tu abbia la febbre meglio che torni a letto bimbo ragno
Io: già ho preso un po' di freddo ieri niente di grave
J: signor.stark gli avengers la avvisano che il pranzo e pronto e la invitano a unirsi a loro
Tony: grazie J arriviamo subito
Finalmente si mangia Yeeeee non hai nemmeno fatto colazione
Scusa amico mi sono svegliato tipo un ora fa. Faremmo colazione con il pranzo
Mi sembra un ottima idea
Dopo andremmo a fare un giro e mi mostrerai tutte le cose fighe di cui mi hai parlato
Allora abbiamo bisogno di molte energie ti conviene fare più di un bis
Ok ma non esagerare sei veramente un pozzo senza fondo.
Arrivati al piano degli avengers una tavola infinita era piena di cibo c'era letteralmente di tutto pizza. Pasta, carne, pesce e molte verdure
Non osare mangiare quelle cose verdi se no te lo giro che puoi dire addio al tuo pancreas
Be grazie per la minaccia ma non lo avrei comunque fatto fa schifo anche a me quella roba.
Ci sedemmo a tavola e iniziammo a magiare e a chiacchiere tutto insieme facendo battute squallide e prendendo in giro Thor che si emoziona ancora vedendo i pop corn scoppiettare nel microonde, l'unico che sembrava non divertirsi era loki aveva lo sguardo perso nel vuoto e finge di ridere alle prese in giro sul fratello aggiungendo qualche commento acido qua e là, ma c'era qualcosa che non andava lo capivo perché mi ero sentito anche io come lui, probabilmente stava pensando a suo figlio o alla sua ex ragazza da quando mi aveva detto non lo vedeva da quando era piccolo. Il pranzo fini e tutti si andarono a riposare nelle loro camere tranne loki che uscì fuori alla terrazza. Lo raggiunsi.
Io: allora cosa turba tanto il Dio degli inganni
Loki:....
Io: e tuo figlio vero?
Loki: già..... lui ora a diciassette anni non so nemmeno se mi vuole incontrare o se mi odia perché è stato abbandonato
Io: sono sicuro che non ti odia, poi gli dirai che lo hai fatto per il suo bene. E lui capirà e se non capirà almeno non avrai rimorsi
Loki: non è così semplice
Io: lo so ma cosa è semplice in questo momento
Loki sorrise per poi rientrare dentò la struttura.
Allora ragazzone mi fai vedere cosa sai fare?
Prendi il costume ci facciamo un giro per questa città
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The new avenger
FanfictionLa famiglia degli avengers e come un castello di carte basta un piccolo soffio per far crollare tutto il quadretto felice. Un soffio che verrà dato da un segreto di Tony. Che creerà scompiglio nella vita dei vendicatori. Ma Tony non è l'unico a tene...