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Amelia Pov's
Il litigio con Andras è stato brutto, mi sento in colpa, ma non potevo illuderlo, non potevo fargli credere che ci potrebbe essere qualcosa tra di noi. Ho dovuto, la verità non è mai piacevole, è meglio vivere un mondo di bugie, ma non sarebbe mai reale. Lui non se lo merita. E poi per cosa? Per il mio egoistico desiderio di beni materiali? Sarebbe stata una presa in giro.

Il giorno dopo la festa, trovai una festeggiante Eloise nel salotto delle donne, aveva trovato il suo compagno era un'omega di un branco aldilà della montagna, aveva chiesto il trasferimento nel branco principale, che essendo il compagno di una delle concubine gli era stato naturalmente accordato e avrebbe potuto mantenere il suo grado di Delta. Così Eloise anche è salita di grado, ottenendo ciò che voleva.

Invece, Clarissa no, ma non sembra abbattuta, io non capisco però, se Dea Luna si prende gioco di lei o se è semplicemente sfortunata, fanno questa festa ogni anno, ci vanno essenzialmente sempre le stesse persone come fai a non trovare il tuo compagno? Sembra più probabile che lo trovi nel deserto del Sahara e ha ventitre anni, il legame si forma intorno ai sedici anni. Se continua così gliene trovo uno io, anzi, meglio di no, mi può aiutare con Andras.

Infine, c'è Maximilian, non mi riuscirò mai a liberarmi di lui, stamattina insieme alla colazione mi è stato portato un pacco regalo e una lettera da parte sua. Aprì solo quest'ultima, c'era scritto:

Anche se ci siamo allontanati, io ti voglio ancora bene

L'ho bruciata.

La porta dello studio si apre di colpo, per poco Vonoci non prende un infarto e vista l'età non sarebbe una buona cosa《Amelia, sei richiesta dall'Alfa》annuncia Enrico 《Sono impegnata》dico sbattendo la pena sul quaderno 《Devi andare, devi fare un lavoro per il branco》insiste, si certo ora è "per il branco".

《Vai Amelia, continueremo domani, ho bisogno di un pisolino, sono troppo vecchio per fare una lezione così lunga》dice Vonoci, praticamente cacciandomi, certamente anche lui al servizio dell'Alfa giustamente. Sbuffo, saluto l'insegnante e seguo la guardia.

《Metti questo, mi raccomando tiene abbassato il cappuccio, hai gli occhi rossi》ordina dandomi una mantella grigia, obbedisco, con qualche lamentela e la prima volta esco alla luce del giorno dalla villa, passiamo velocemente per vie fatte di san pietrini, anche le case una attaccata all'altra sono di pietra.

Giriamo l'angolo a destra e ci troviamo di fronte a una casa apparentemente abbandonata, bussa alla porta cinque volte a pause alterne e con intensità diverse. Aprì un'altra guardia e mi fissò troppo per i miei gusti, scendemmo per uno o tre piani sotto terra, per delle ripide, strette e umide scale, chissà come ho fatto a non cadere.

Arrivati a quello che penso essere l'ultimo piano, ci troviamo in ampia stanza alta almeno otto metri, con quattro piani di celle. 《È lei?》domanda un lupo venendoci incontro all'ingresso 《Si》《Perfetto, mi segua. Tu rimani qui》ordina, tolgo il cappuccio per riuscire a vedere meglio, questo luogo è veramente tetro, la maggior parte delle celle è vuota, almeno quelle che vedo, i piani superiori non saprei dire.

Mi conduce alla fine del corridoio, dove un uomo è alla guardia di arrugginita porta di ferro, la apre e dentro c'è l'Alfa, insieme ad altri due che circondano una vergine, spero per il suo bene che non sia per me《Perché sono qui?》chiedo già spazientita e a disagio per il luogo.

《Per lui》dice l'Alfa indicando la cassa di ferro 《È un vampiro che si era infiltrato nel ballo, lo stiamo interrogando da ore, ma si rifiuta di parlare se gli entri nella mente magari riesci a cacciargli qualche informazione》continua a spiegare, guardo gli altri due uomini, come averne dubbi, sono spaventati da me.

《Fallo uscire》ordino senza troppe cerimonie, prima finisco, prima me ne vado di qui. Aprono la cassa, prendono il prigioniero staccandolo dalle lame conficate alla schiena, no un lamento, no una parola, rimane in silenzio. Lo guardo in viso, ha una cicatrice sullo zigomo, mi sembra di averlo già visto. Ah si! Era l'uomo a cui Severius ha lasciato i bicchieri per ballare.

《Voi due uscite fuori》ordino, cercano di ribattere, ma Andras mi asseconda e li fa andare via 《Che ne dici di sederti?》propongo indicando con la testa una sedia, di fronte alla vergine di ferro 《Chi ti credi di essere!?》urla scagliandosi contro di me, Andras fa per muoversi per venirmi a proteggere, ma io sono più veloce 《Fermo》 sibilo e il vampiro si pietrifica.

《Senti, non ho tempo da perdere》dico facendo avvolgere una tra le fiamme, per avere accesso alla sua mente devo indebolirla 《Allora, facciamo un gioco》faccio prendere fuoco al pavicento sotto di lui fino sfiorargli i piedi 《Tu parli e io non ti do fuoco》rimane in silenzio, ma la sua espressione da rabbia e diventata paura. 《Allora?》《Io, non parlo》《Bene》posso farcela 《Andras che informazioni ti servono?》《Per chi lavora, cosa cercavano e perché 》

《Mostrami i tuoi segreti》entro nella sua mente, vedo molte immagini confuse, di diverse epoche e luoghi, finché non trovo quelle che mi servono.

Angolo Autrice
Ecco il nuovo capitolo! Dopo un mese di quarantena voi come state? Io ho perso il senso dello spazio e del tempo, ma scrivere e partecipare alle lezioni online mi aiuta. Spero che stiate tutte bene, non solo fisicamente.

La Concubina Dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora