17 - La maledizione della Luna

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Correva il III secolo a. C. in Egitto iniziava la dinastia tolemaica, i Romani iniziano a costruire la via Flaminia e si preparano per le guerre puniche. Nel frattempo in Gallia, tra i barbari, iniziava a spargersi la voce di una bellissima donna, con la pelle candida come la neve, capelli neri come la notte e azzurri occhi limpidi come l'acqua del torrente vicino al villaggio, ed era sempre accompagnata da un cervo.

Quando il sole calava e i primi fuochi si accendevano per proteggere il villaggio, dai lupi e gli orsi, i più giovani e stolti tra gli abitati, si muovevano al limitare della luce, cercando di scorgere la fantomatica donna.

Una fredda notte, alla ricerca di riparo dall'imminete nevicata, la donna si mostrò al druido che abitava un po' fuori dal villaggio chiedendo accoglienza, la fece entrare, ma non la ospitò solo per una notte bensì per tutto l'inverno. Insieme all'anziano abitavano due fratelli, due giovani apprendisti, che abbagliati dalla donna, la servirono e riverirono come una Dea.

Ma non erano perfetti, come pensava il loro stolto maestro, troppo affezionato ai due per vedere i loro difetti. Peccavano entrambi di lussuria e superbia, ma uno era caratterizzato dall'avarizia e l'altro dalla gola. Scoprirono che la graziosa donna si chiamava Lilith, era premurosa e gentile, anche se schiva e diffidente alle avance dei due e lei scoprì che i due erano in fin dei conti una piacevole compagnia, uniti nello spirito così come dal loro sangue erano indivisibili ed erano l'uno la forza dell'altro.

Passarono giorni e notti e i due desiderarono sempre di più di Lilith, fino al giungere della primavera, quando lei se ne andò, lasciando un dono a ognuno dei tre. Al buono anziano augurò una buona vita e gli donò conoscienze, ai due giovani forza fisica sovrumana per proteggere l'anziano e la loro futura famiglia e colpita dalla loro unione delle loro anime, li unì anche nella mente, permettendogli di sentire i pensieri l'uno dell'altro. Ma i vizi rimasero.

Arrivò l'estate e i due fratelli come ogni giorno andarono a caccia, non era una buona stagione, gli animali scarseggiavano da un po' e la fame di carne si iniziava a farsi sentire. Quel sfortunato giorno al calar del giorno, con le ultime luci del sole, i due videro un cervo e la donna protagonista dei loro più oltraggiosi sogni, passare in lontananza nel bosco e si formulò nella loro mente il peggiori dei piani.

Chi peccava di gola attaccò il cervo uccidendolo, ma nel farlo rimase ferito e chi di avarizia la donna, volendola farla propria. Ma quando quest ultimo, si accorse che la ferita del suo amato fratello, lo stava lentamente uccidendo, prego Lilith di sarvarlo, implorando il perdono, inginocchiandosi al suo cospetto e promettendo in cambio qualsiasi cosa lei volesse.

《Salverò, tuo fratello, avrà una nuova vita》disse misericordioso con uno strano sorriso sul volto 《Ma vi lego alla Luna. Tu, che hai desiderato la mia carne come un lupo, diventarai uno di loro, dai tuoi istinti sarai domato, dagli umani sarai cacciato e alla Luna Piena sarai legato, ma visto che hai invocato pietà per tuo fratello, il tuo sangue sarà linfa di salvezza.》disse l'uomo le baciò i piedi, pensado che fosse una benedizione, chi mai potrebbe divenire veramente un lupo?

Lilith camminò fino all'uomo a terra, che chiedeva aria《Invece, tu, avrai una vita eterna in una forma nuova, ma visto che hai ucciso freddamente il mio compagno, freddo come un morto rimarrai e la luce del Sole più poter vedrai e alla Luna nuova sarai legato. Come ora desideri aria, tu desidererai il sangue per riscaldarti e per sentirti di nuovo vivo.

Se siete stati uniti nella vita umana, sarete separati in quella da bestie, vi odierete e vi cacciarete. Sopravviverete con la consapevolezza dei mostri che siete, avendo sempre di fronte le incarnazioni dei vostri peccati, sarete divorati dal rimorso e dalla vergogna e nel vostro cammino contaminerete i vostri fratelli umani.

Io vi maledico, a me sarete devoti e a me morti renderete conto. Essendo io la vostra Dea, vi toglierò ciò che il Dio Sole vi ha dato da umani, tu lupo non amerai più liberamente, tu succhiasangue più amerai più sarai divorato dalla fame.》

Mentre la Dea Luna terminava di pronunciare queste parole, le ossa dell'avaro iniziarono a rompersi, un folto pelo coprì la sua pelle e mutò forma fino a divenire un lupo, scappando via, andando nel villaggio creando il primo branco di licantropi. Lasciando da solo suo fratello, a morire nel bosco, sotto gli scuri occhi della Dea.

Angolo Autrice
(Doppio capitolo oggi?🤔)
Questa è la leggenda della maledizione, che si tramanda da secoli solamente in via orale, infatti sono dovuta andare da Vonoci per farmela raccontare e forse sono la prima a scriverlo. La maledizione della mezza luna sarà raccontata a tempo debito.
Comunque, è veramente furba la Dea, rende il sangue del lupo "fonte di salvezza" e rende il vampiro assetato di sangue. 

La Concubina Dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora