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*Consiglio la lettura con la musica di sottofondo*

La pioggia battente mi sveglia, il cielo è scuro e coperto di nuvole, che ore saranno? La gamba mi fa malissimo, penso che sia rotta, santa pace che male! Sono rottolata fino a terra, sono viva per miracolo e sono piena di ferite. Due bastoni, mi servono due pezzi legno per la gamba. Mi guardo intorno, ne trovo uno troppo grande, potrei usarlo come bastone, ma devo immobilizzare prima la gamba per muovermi.

Mi giro cercando di arrivarci strisciando a terra, ma il respiro mi si spezza, non riesco a inalare aria, mi rimetto nella stessa posizione di prima, ricominciando a respirare a fatica, con la bocca per cercare di prendere più aria possibile.

Rimango allungata a terra, la schiena mi fa male, ma non è rotta altrimenti non sentirei le gambe, mi tocco la testa, come potevo immaginare, sangue, ma grazie alla Dea, riesco ancora a connettere quei due neuroni che mi sono rimasti.

Enrico, che cazzo di fine hai fatto? Sei la guardia più inutile della storia! Ora che dovrei fare? Lasciarmi qui a morire? Nessuno mi cercherà mai, forse Andras e Clarissa, ma da dove iniziare? Nessuno ci ha visto salire. Che cretina sono stata, fidarmi di Victoria, sono troppo buona, ma almeno gli ho rovinato quel bel faccino che si ritrova.

Beh, morire così soli in mezzo al nulla, non è così brutto, sembra la giusta fine per me. Comparsa una notte dal nulla, ci sono tornata per mettere fine a tutto. In fondo me lo disse un giorno Samanta, "Sei nata sola e morirai sola. Se nemmeno tua madre ti ha voluto bene, chi mai dovrebbe presentarsi al tuo capezzale per l'estremo saluto?" Gli risposi che qualcuno mi amava, alla fine quella persona si mostrò per il verme che era. Ora, in questo momento non posso che dargli ragione.

Roberto era morto lasciandomi sola, anche se aveva fatto giurare alla compagna di tenermi e non uccidermi, si era dimenticato di aggiungere qualche clausola sulle torture. Sul figlio non voglio neanche perderci tempo a pensare. Non pensavo che la mia morte sarebbe stata così triste, già sapevo che non sarebbe stata bella, ma pensavo che potevo soffrire solo fisicamente, no anche emotivamente.

Delle lacrime iniziano a rigarmi il viso, confondendosi con la pioggia. Troveranno mai il mio corpo? Io non voglio morire così, sola, triste e piena di rimpianti, senza aver vissuto veramente, sono sempre stata un uccellino in gabbia, ma ora che è stata aperta, non mi è stato dato il tempo di imparare a volare.

Potrei ancora farcela, da quando sono così arrendevole? No Amelia, gliela stai dando vinta troppo facilmente, devi trovare un modo, per salvarti per farti trovare! Potrei mandare dei segnali con il fuoco, lanciando delle fiammate per aria, no sono troppo debole, non riuscirei a mandarlo abbastanza in alto e nessuno le vedrebbe.

Potrei accendere solo una piccola fiammetta, ma a cosa servirebbe? A bruciare una foglia. Una foglia. Un bigliettino! Cazzo, Severius, ti prego almeno tu aiutami. Cerco nella tasca del cappotto, grazie alla Dea è li dentro e lo brucio.

Speriamo che funzioni, quanto tempo ci dovrebbe mettere da Mosca a qui? Chissà se mi troverà subito, speriamo che sia ancora viva, per il suo arrivo. Andras andrà nel panico non trovandomi, anche se dopo tre giorni non so se mi cercherà. Noterà la mia assenza? Sicuramente si, alla fine lo so, Enrico me l'ha detto, che quando dormivo la notte, lui si affacciava per vedermi.

Se esco viva da questa situazione, gli andrò a parlare, a parte Roberto, è stato l'unico che nella mia vita, mi ha voluto bene, anche io gli sono affezionata anche se non lo dimostro come lui vorrebbe. Cercherò di fare amicizia con qualcun altro e farmi voler bene, smetterò di nascondermi lo prometto.

Oggi non morirò e quando giungerà la mia ora, non voglio avere rimpianti, non voglio essere triste, voglio morire con il sorriso e a cuor leggero. E sperò che quando accadrà, ci sarà lì qualcuno a salutarmi, che magari sentirà la mia mancanza e che quando gli tornerà in mente il ricordo di me, gli compaia un sorriso sul volto. È un bel obiettivo per il quale vivere.

Magari potrò anche innamorarmi un giorno, avere una famiglia mia, non ho mai pensato a questa possibilità, poi ci sono ancora troppe cose che non so e che voglio scoprire. Ho vissuto troppo poco, per potermene andare.

Moye zvezda, cosa le è successo?》domanda Severius comparso dal nulla, si abbassa e mi accarezza il viso. 《Mi sono ricordata... che ti dovevo ...ancora un ballo... e sarebbe...stato brutto... andarmene senza》scherzo, faticando a parlare, dopotutto perché mai dovrebbe aiutarmi?

《Scherzare in una situazione del genere》si sforza a sorridere, scompare e ricompare con due bastoncini e un kit di pronto, che bello essere superveloci. Mi blocca la gamba rotta, mi mette una specie di corsetto per la schiena e un collare per il collo.

《Tranquilla, ora ci penserò io a te》dice accarezzandomi il volto, delicatamente mi prende in braccio, chiudo gli occhi e inizia a correre verso un punto sicuro.

Angolo Autrice
Non odiatemi🙏

La Concubina Dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora