Torno nella mia stanza, la mia tana, il mio luogo sicuro, con sentimenti contrastanti. Una giornata con Katarina è psicologicamente distruttivo ed è stato lo stesso per il povero Esus, Lorys ha giocato tutto il tempo con lui, tirandogli la coda, mettendosi a galoppo come se fosse un cavallo e lanciandogli oggetti e spronandolo ad andarli a recuperare, offendendolo. Ora se ne è andato nel bosco, sicuramente per avere un po' di pace, povero lupo.
Sta scendendo la prima neve dell'inverno, più tardi del solito, le temperature sono più elevate di quelle che dovrebbero starci. Non che la cosa mi dispiaccia, essendo freddolosa, più tempo fa caldo, meglio è per me, ma la cosa è preoccupante. Sicuramente colpa degli umani, poi mi prendono in giro perché ho paura di loro, saranno anche più deboli fisicamente, il problema è quando fanno gruppo e fanno lavorare le loro testoline tutti insieme. L'umano migliore è un umano solo, non può creare problemi.
Mi siedo alla toiletta, pettinando i miei capelli con un pettine dai denti grandi, per non rovinare i boccoli naturali e rischiare di dare un effetto arruffato. Ad Andras gli piacciono tanto, quando mi era vicino, spesso non me ne rendevo conto, lo faceva di nascosto, me l'ha detto Clarissa qualche giorno fa, quando ha notato che tra me e l'Alfa c'era un'insolita freddezza e distacco.
Dal riflesso dello specchio vedo la sua poltrona, vuota. Mi mancano le nostre chiacchierata davanti al fuoco, anche quei momenti in cui stavamo in silenzio, magari entrambi assorti alla lettura di un libro o lui immerso nel lavoro, che si portava dietro per passare anche un minuto in più con me.
Forse sto sbagliando tutto, magari c'è una soluzione per evitare la maledizione o devo andarmene, non vedendoci soffriremo di meno e non ci illuderemo. Potrei andare da Luigia e Emanuele! No, ho già approfittato troppo della loro gentilezza e poi chissà se me ne andrei mai da quella casa.
Tornare da Maximilian non se ne parla, preferisco vagare nei boschi e morire di freddo e nelle città umane, non so come muovermi, per non parlare che mi fanno paura. Ma anche se me ne andassi, alla fine Andras verrebbe a cercarmi e io sarei anche felice di tornare da lui, sarebbe tutto inutile, neanch'io sono pronta a separarmi.Non è l'unico che deve dimenticare l'altro.
Della braccia colorate mi avvolgo da dietro, stringendomi delicatamente e inspirando il mio profumo《Come siamo pensierosi oggi, moye zvezda》domanda Severius, neanche mi ero resa conto del suo arrivo
《Dopo quel attacco non dovresti essere qui》dico girandomi tra il suo abbraccio per guardarlo negli occhi, ha le pupille dilatate e i canini allungati. 《Si, forse non dovrei, ma è quasi un mese che non ti vedo. Inoltre, ho una cosa per te》dice staccandosi e porgendomi un bracciale di argento con una pietra di tormalina nera.
《Non posso accettare》rispondo un po' imbarazzata, ho ucciso un suo vampiro, non mi merito un suo dono o le sue attenzioni 《So che hai ucciso uno dei miei, ma l'hai seppellito e gli hai portato dei fiori tutti i giorni, te ne sei pentita e hai salvato dieci dei miei vampiri. Non sono arrabbiato con te, già non mi aspettavo che tornassero, anzi sono piuttosto stupito.》
Mi allontano da lui andando vicino al fuoco, prendo il suo bastone e glielo porgo 《Grazie》lo prende visivamente felice di riaverlo 《Amelia, accetta questo mio regalo, se ti può essere di aiuto lo riterrò come un perdono per ciò che hai fatto. L'ho fatto creare apposta per te, so quando odi che ti legga il pensiero e questa pietra mi impedirà di farlo》
Gli porgo il polso, il suo viso si illumina e me lo lega, per poi baciarmi la mano. È un vero di gentiluomo di altri tempi, ogni volta mi incanta con i suoi gesti. 《Le sorprese non sono finite, ho un'altra cosa per te, ma dovrai seguirmi fuori di qui》sorride, intrenciando la sua mano alla mia e spingendomi verso di lui.
《Va bene, mi fido di te》una luce gli attraversa gli occhi, mi prende in braccio a mo di principessa 《Reggiti forte》apre la finestra e salta da due piani di casa, per poi iniziare a correre. Gli stringo di più le braccia intorno al collo e nascondendo il mio volto all'incavo.
Solo quando si ferma e scoppia a ridere rialzo il viso, mi posa a terra e mi guardo intorno stupita. Siamo nel rifugio umano, dove mi ha soccorsa, ora è pulito tirato a lucido. Il fuoco nel cammino, diverse candele illuminano il salottino, sul divano una coperta e di fronte un tavolinetto ricavato da un tronco petali rossi di rosa, due calici, una bottiglia di vino e qualcosa da stuzzicare, tutto accompagnato da un sottofondo di musica classica.
Mi prende per mano, mi conduce verso il divano, mi fa sedere, versa il vino rosso e quando mi da il calice coglie l'occasione per sedersi vicino a me, in modo che le nostre gambe si tocchino. 《Non me lo aspettavo, grazie veramente》《Per te, moye zvezda questo è nulla》mi accarezza il viso, facendomi arrossire.
Bevo un sorso di vino, non è tannico, è dolce, sa di miele e rosmarino, in mix strano, ma buonissimo, tanto che già sono a metà bicchiere.《Perché hai preparato tutto questo?》domando incuriosita, allunga un braccio dietro di me spingendomi di più verso di lui e facendomi appoggiare la testa alla spalla.
Sorride, guarda davanti a lui e beve un sorso di vino, poggia il calice sul pavimento. Si avvicina, mi solleva il viso e posa le sue labbra sulle mie. Un bacio delicato e dolce, in una maniera che non pensavo fosse capace.
《Ti voglio, tutta e solo per me》

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La Concubina Dell'Alfa
Loup-garouCredete ancora alla storia della "compagna"? Dell'amore al primo sguardo? Mi fate ridere. Avete sempre letto la storia di un'Alfa che trova la sua Luna, ma delle persone che stanno intorno a questi Romeo e Giulietta improvvisati ve ne siete mai pre...