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Quella sera mi addormentai tra le sue braccia, mentre mi accarezzava e mi risvegliai nel letto, aggrappata al petto di Andras come un koala. Appena ho aperto gli occhi mi ha baciato ed è corso in bagno, chissà da quando era sveglio. Sono tre giorni che mi sforzo di uscire dalla camera, anche se non voglio farmi vedere e ho paura di ciò che la gente possa dirmi, ma così facendo darei ragione alla tesi di Maximilian.

Vonoci insistette per fare lezione a casa sua e con lui Luigia, in pratica mi hanno obbligata a trasferirmi quasi in piatta stabile da loro, torno in camera mia solo per dormire. Nel frattempo Andras, ha cercato una soluzione burocratica, essendo Samanta in fin dei conti la mia tutrice legale, può pretendere che io torni a vivere da lei e i reali non possono dirgli per troppo tempo di no, già si trovano un branco contro, se anche gli altri si mettono a favore di Samanta, rischiano un colpo di stato. Non ne vale la pena per me.

È anche arrivata una lettera anonima, che incitava il Re a consegnarmi alla mia tutrice perché "conoscendola da tempo, è l'unica capace a rispondere efficacemente e tempestivamente a una nuova crisi". Frustandomi e chiudendomi in uno scabuzzino si è dimenticato di aggiungere. Ormai questa storia è arrivata anche nel branco principale, se stavo facendo dei passi avanti, ne ho fatti mille indietro per una notizia falsa.

Con Andras abbiamo studiato una contromossa, qualcosa che faccia far capire che non sono pazza e dopo una lunga discussione, abbiamo ideato un piano, alla gente piace il gossip, il poter sparlare e soprattutto il parlare male di qualcuno che odiano, come Samanta.

Abbiamo già messo in giro un certificato che attesta la mia sanità mentale e la voce vera che Samanta e Maximilian mi hanno serviziato e che quello che hanno chiamato crisi, non era altro che difesa. E per sostenere la mia tesi devo stare più tempo possibile in mezzo alla gente, farmi conoscere, non riusciranno a farmi tornare in quel inferno.

《Ho trovato!》esclama Luigia chiudendo di colpo un libro e facendomi sussultare, mentre Vonoci mi sta spiegando cos'è un batterio. 《Come riuscire a fare un caffè decente?》domanda il vecchio indicando con la testa la tazzina, lui di solito lo beve amaro, come me, ma quando la moglie glielo prepara lo riempe di zucchero e lo macchia con il latte perché così è  "bevibile"

《Ma sta zitto, che il mio caffè è ottimo, sono anni che lo bevi》《Stella mia, tu sei la regina della cucina, ma il caffè non  fa per te》《Uh Signora! Quanto sei lamentoso, comunque so come evitare che Amelia torni in quel branco!》annuncia entusiasta 《Come?》《L'adottiamo noi! Infondo è la tutrice finché una famiglia non l'accolga, facciamolo noi!》dice, rimango a bocca aperta, per poco non mi cade la mascella.

《Idea meravigliosa Luigia! Naturalmente, se per te va bene, Amelia》《Non saprei come ringraziarvi》rispondo incredula 《Tirando su il morale a Katarina già è tanto. Avverto l'Alfa così firmiamo le carte prima che qualcuno si possa opporre!》dice entusiasta Luigia, per poi iniziare a sistemare casa.

《Dovremo avvertire i nostri figli e fare una bella cena di famiglia》inizia Vonoci, uscendo dal salotto e torna con un oggetto che ho visto solo una volta nella mia vita, il telefono, i lupi potendo comunicare telepaticamente in qualsiasi momento e distanza tra di loro, non ne hanno bisogno, ma dimentico che lui è umano.

Compone un numero di non so quante cifre, ma troppe, io non riuscirei mai a ricordare una serie di più di cinque numeri. 《A papà, vieni a cena da noi stasera? Io e la mamma ti dobbiamo dire una cosa... No, non ci stiamo trasferendo... No, non stiamo per morire... Neanche malati, vieni e lo scoprirai》parla, bussano alla porta, vado ad aprire e Andras entra felicissimo.

Appena la porta si chiude, mi coglie di sorpresa e mi stringe in un soffocante abbraccio 《Vedi, te l'ho detto che avremmo trovato una soluzione. Luigia, Emanuele, vi devo un favore, uno enorme! Ho portato tutte le scartoffie, già firmate da me, mancano solo le vostre firme》dice sventolandole in aria e andando in cucina, io e Vonoci che nel frattempo ha chiuso la chiamata, lo seguiamo.

L'anziana coppia, compila tutti i fogli e quasi non mi metto a piangere, nessuno mi ha mai voluta, non mi è sembrato fino a questo momento, è il più bel momento della mia vita. 《Oh Amelia, non piangere》sorride la donna venendomi ad abbracciare 《Scusa e che non mi sembra vero》dico guardando in aria e sventolandomi il viso con le mani.

《Ora posso vantarmi di avere una figlia più intelligente della media, ma non dirlo agli altri, questo è un segreto tra di noi》sussurra Vonoci facendomi ridacchiare, lo abbraccio, sono così felice. Guardo fuori dalla finestra, per caso e mi sembra per un attimo di vedere di nuovo quel vecchio lupo nero, ma quando volto nuovamente per controllare non c'è.

La Concubina Dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora