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Da quella sera, Andras è diventato freddo, distante, difficilmente mi viene a trovare e quando lo fa è per affari, ho semplicemente per vedere se sono ancora viva. Ha iniziato a pretendere che gli dia del voi, cosa mai fatta, anche nel privato.

Ci sta provando, ma ogni volta che lo guardo negli occhi vedo una profonda sofferenza e malinconia. La stessa che provo io, ormai da due settimane a questa parte. Il bisogno di toccarci e avere un qualsiasi contatto, anche minimo si è amplificato e quando lo evito, lui si innervosisce. Forse dovrei solamente andarmene.

Nel frattempo, come se il mondo si fosse capovolto, ho passato anche più tempo con Victoria, a cui il compagno dà più attenzione, ormai abbiamo l'abitudine di giocare a briscola nel salotto delle donne con Clarissa, che oggi è in ritardo. 《Se tra cinque minuti non arriva iniziamo noi》sbuffa la Regina continuando a mischiare nervosamente il mazzo.

《Dai iniziamo》dico raddrizzandomi, la pazienza non è una virtù di nessuna delle due. Inizia a dare le carte, che la porta si apre, fa il suo ingresso la rossa, facendoci esultare. 《Tieni》dice Victoria dandogli tre carte, elimina il due di denara e briscola tre di bastoni, niente male. Ho un due di bastoni, cavalire di spade e sei di coppe che butto subito.

《Vi devo dire una cosa》inizia Clarissa, ancora non ha guardato le carte 《Forza, butta》l'incito e a caso mette sul tavolo il quattro di bastoni, buona briscola sprecata, Victoria lancia un sei di denara. 《È importante! Sentitemi!》esclama saltellando sulla sedia 《Si ti sentiamo, ma pesca così andiamo avanti》

Clarissa prende, Victoria pure e infine io, asso di Coppe buono, me lo devo giocare bene. 《Andras ha portato una donna poco fa, è la nuova concubina!》《Cosa!?》urliamo all'unisono io e la Luna sbattendo le mani sul tavolo, svegliando Esus che scatta in piedi, guardandosi intorno stordito

《Si! L'ho sentito con le mie orecchie! Li ho visti entrare nella camera affianco a quella di Amelia e allora mi sono messa ad origliare, dovrebbe presentarcela tra poco》

Victoria scatta in piedi, pronta ad andare a sbranare il suo compagno in preda alla gelosia e probabilmente cercare di uccidere la nuova amante. Aggrappo il manico del bastone alla sua cintura, fermandola, ho scoperto che esiste una sicura, basta chiudere il becco dell'aquila.

《Non ripetere lo stesso errore due volte, ragiona prima di agire》dico tirandola indietro, la libero e malinconica è va a sedersi sul divano, penso che questa partita non è da fare, come al matrimonio di Renzo e Lucia. 《Tra noi due stava migliorando, continuo ad aggrapparmi a una vana speranza. È dalla festa della procazione che è strano》sussurra quasi non si mette a piangere, non so cosa dirgli, ma ci pensa Clarissa a consolarla.

《Esus, mi chiami Enrico?》chiedo, il lupo alza gli occhi al cielo, apre la porta e tira la guardia dentro, mordendo i pantaloni. Ogni giorno che passa, sono sempre più convinta che quella bestia gli manca soltanto la parola. 《Enrico, cosa sai della nuova concubina?》chiedo invitandolo a sedersi vicino a me, in questi mesi ho capito che è peggio di una vecchia pettegola.

《Infatti, te ne volevo parlare, il Re mi ha ordinato di proteggerla e tu visto che hai Esus, resterai senza la mia protezione》cosa che non mi dispiace più di tanto, visto che ha dimostrato più volte che come bodyguard non è un granché 《È umana, è finita qui come garanzia di un pagamento》racconta e guarda caso ha trovato il branco del Re, che gli ha gentilmente offerto ospitalità.

《Devo andare》scatta scappando via, l'Alfa l'ha richiamato e l'unico modo per farlo correre così 《Umana!? Un'umana! Basta io non ce la posso fare! Finché erano due lupe va bene, con Amelia, ci ho messo un po', ma ho chiuso un occhio, non volermene, ma un'umana non ce la posso fare!》urla.

Dopo qualche minuto bussano alla porta, gesto quanto inutile visto che Andras entra, inzittendo tutte con lo sguardo, dietro la sua imponente figura, un'esile donna, avrà ventitre anni, capelli corti con una fitta frangia di un castano più chiaro del mio, grandi occhi marroni e occhiali con una leggera montatura dorata.

Victoria, si raddrizza, l'espressione si fa dura, severa, autoritaria, è in modalità Regina del branco più grande della storia. 《Marisa, ti presento Victoria la mia compagna, Clarissa e Amelia》《Piacere》mi sforzo di sorridere, devo parlare con Andras, devo capire cosa gli passa per la testa.

La guardo nei occhi e dal riflesso dei suoi occhiali posso vedere dei miei, di un scarlatto più intenso del solito. Andras, mi fissa gelido, Esus gli ringhia leggermente contro, a cui l'Alfa risponde.

《Scusa Marisa, ma ho promesso a mia nipote di aiutarla a fare i compiti e non ti preoccupare di quel lupo nero, non stava ringhiando a te》è pietrificata, neanche riesce a stringermi la mano che gli ho offerto. Ora capisco come si è sentita Victoria al mio arrivo, sono gelosa.

Angolo Autrice
In foto Marisa

La Concubina Dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora