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Andras appena sveglio, soprattutto se nel bel mezzo della notte, potrebbe diventare una delle mie fobie. 《Non sei capace a fare la guardia a una porta, dimmi perché ti dovrei promuovere e spostarti sul confine?》ringhia, non riesco a prenderlo seriamente con i capelli arruffati, le ciabatte e ancora il segno del cuscino sulla faccia.

《Maestà, non lo maltratti, ho usato i miei poteri su di lui e l'ho fatto addormentare》intervengo, mi guarda di sbieco, non sapendo se credermi o meno. 《Tu, torna a casa》ordina, la povera guardia si scusa ancora, lascia i libri a terra e scappa via.

Riprendo la cesta e salgo gli ultimi scalini, sotto lo sguardo del lupo incazzato nero, rientro in camera seguito da lui. 《La prossima volta che scappi dalla tua camera, non portarti il tuo bastone, ho un sonno leggero》avverte, prendendo la cesta e leggendo i titoli dei libri. 《Non potevi aspettare fino a domani?》domanda lasciando tutto sulla poltrona e spingendomi verso il letto.

《Andras non mi spingere così! E poi Nikolai mi ha fatto vedere delle cose, ho delle informazioni che...》《Che possono aspettare cinque ore. A dormire!》ordina prendendomi in braccio e mettendomi sotto le coperte, per poi infilarsi pure lui. 《Ma Andras è importante! Severius ha...》insisto, ringhia, facendomi chiudere la bocca.

《Quindi, che tu sappia, c'è un attacco imminente?》《No》《Qualcuno stasera morirà?》《No》《Allora possiamo pensarci al mattino, ora buonanotte》dice circondandomi con le braccia, rimango sveglia fissando il soffitto, cercando di rimanere zitta. Apro bocca per parlare, ma il leggero russare del lupo, me la fa richiudere. Non mi darà mai retta, tanto vale aspettare, mi giro di lato, appoggio il capo sul suo petto e dopo qualche minuto, controvoglia, cado nelle braccia di Morfeo

***

Appena sveglia, ho iniziato a lavorare sulla ricerca di quel simbolo, se è stato documentato magari potrei arrivare al compagno di Severius e alla ricerca si è unito Vonoci, oggi pranzerò da lui, mi presenterà ai suoi due figli e se tutto andrà bene ai nipoti e al resto della famiglia. Non penso mai che riuscirò a chiamare qualcuno mamma e papà, non ho mai chiamato nessuno così e a vent'anni dubito che inizierò a farlo.

Dopo colazione, ho raccontato tutto quello che ho visto ad Andras, che ha incaricato il suo Omega di indagare, in modo da evitare fuoriuscite di informazioni e ha deciso di fare finta di nulla fino a quando non avrà informazioni certe, vuole far pensare che non sospettiamo nulla.

Fino a ora sappiamo solo che ha a che fare con Andras, sicuramente spodestarlo e l'unico modo per farlo sarebbe ucciderlo, ma stiamo parlando del Re degli Alfa il lupo più forte in circolazione, non è facile da eliminare. So che quando si è proclamento Re e ha unito tutti i branchi, molti l'hanno sfidato, senza capire che lui è più furbo che forte, questa nuova minaccia lo sa e non lo vuole sottovalutare. Possibile quel lupo che ho visto nel bosco?

《Amelia, cosa stai pensando?》domanda il vecchio mentre continua a sfogliare il libro di icone umane, anche se come me è convinto non centrino nulla《Stavo pensando che chiunque ce l'abbia con Andras, lo sta studiando, dubito perciò che sia umano, penso più che sia un lupo》rispondo, studiando le icone storiche, in nessuno appare un leone.

《Ok, basta così》interviene Andras, alzandosi dalla sua scrivania e strappandomi il libro di mano 《Non sei tu che te ne devi occupare, non mi fraintendere sono felice che ti preoccupi così tanto, ma non voglio che diventi il tuo unico pensiero. Inoltre, per quanto ne possiamo sapere, quel simbolo potrebbe essere anche il marchio di una ditta di pulizie. È mezzogiorno e mezza, non avete un pranzo?》《Si, è vero, forza andiamo a conoscere i tuoi fratelli》lo sostiene Vonoci alzandosi.

Controvoglia lo seguo, non dopo aver lanciaro delle occhiatacce all'Alfa, a cui risponde con un sorriso. Continuando a discutere della questione delle icone, io e l'anziano arriviamo a casa sua, nel salotto è stato sistemato un grande tavolo, già apparecchiato e imbandito da ogni ben della Dea. Seduti al tavolo già ci sono i miei due fratellastri e la mia sorellastra.

Quest'ultima avrà cinquant'anni, gli altri due non meno di quaranta. L'aria è tesa, ho smesso di respirare appena li ho visti, tutti e tre mi stanno analizzando dalla testa ai piedi e sicuramente staranno commentando in privato tra loro. Non nascondo di essere abbastanza intimidita《Cos'è questa freddezza? Forza presentatevi!》li riprende il padre agitando il bastone in aria.

《Io sono Gloria la maggiore, in ordine di nascita rispettivamente Edoardo e Antonio. Comprenderai che la situazione è po' complessa, sei più piccola di mio figlio Yuri e non è semplice accettare una nuova persona in famiglia di punto in bianco》dice la donna, mentre arriva Luigia con una zuppiera.

《Capisco perfettamente, io sono Amelia》《Lo sappiamo》risponde scorbutico Edoardo, Vonoci sospira e ci invita a sederci, lui a capo tavola con destra la moglie a sinistra la figlia, che ha sua volta ha affianco Antono, io occupo il posto a destra di Luigia e all'altro capo del tavola Edoardo. Non sarà un bel pranzo.

Angolo Autrice
Ieri non sino riuscì ad aggiornare, ma non volevo lasciarvi senza nulla, quindi ecco qui

La Concubina Dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora