Le cose perciò non cambiano, sarò l'amante di qualcun altro, ma se rifiuto cosa ne sarà di me? Cercheranno di catturarmi e usarmi come arma. Metto della legna nel camino e con schiocco di dita accendo il fuoco, per due ragioni fondamentali, la prima perché fa freddo e la seconda perché le fiamme mi rilassano, devo stare con la mente vuota per ragionarci sopra.
Guardo Andras di sottecchi e sulla poltrona rilassato, che sbuccia un mandarino, mentre discute di mezzi di sicurezza con Enrico, mi fa piacere che ne parlino di fronte a me a voce e non telepaticamente.
《Dov'è la sala comune?》chiedo, i suoi occhi si illuminano, butta le bucce nel fuoco, va nella cabina armadio, prende un maglione blu che mi arriva alle ginocchia e un paio di scarpe. Una volta vestita, usciamo dalla stanza, attraversiamo tutto il corridoio, scendiamo tutte le scale fino al piano terra, prima ci trovavamo al secondo piano. Superiamo due porte, dove leggo "Mensa" e "Sala delle Feste"
Ci fermiamo davanti a una grande porta bianca, con una targa dorata con la scritta in corsivo "Sala delle comune", entra senza troppe cerimonie. 《Vostra Maestà, a cosa dobbiamo questa visita?》chiede un ragazzo inchinandosi
《A nulla di importante. Amelia, entra pure》dice facendomi spazio per passare, la stanza è davvero grande, con diversi divani e poltrone, uno scaffale con diversi giochi da tavolo e a un agolo un tavolino con delle vivande, forse non mi dispiacerà venirci.
《Seguimi, ti mostro il salotto delle donne》ordina, facciamo la strada inversa, tornando al secondo piano, ma invece di andare a sinistra dov'è la mia stanza andiamo a destra, dove sulla prima porta bianca c'è la targa con scritto "Salotto delle donne" . Questa volta bussa e quando una flebile voce gli da il permesso, apre la porta e mi fa passare.
Questo luogo è più intimo, le pareti sono azzurre, i mobili bianchi, un camino, una libreria, dei giochi da tavolo e una zona conversazione composta da un divano e due poltrone, su cui sono accomodate due donne, una con chioma ramata, occhi verdi e delle graziosi lentiggini sulla gran parte del volto, l'altra asiatica con i capelli rosa confetto.
《Ti presento Clarissa》indica la rossa 《ed Eloise》indica l'asiatica, mi sorridono fermandosi molto tempo sui miei occhi, ritorneranno mai azzurri? Almeno davanti a loro, non voglio spaventarle. 《Lei è Amelia, forse sarà la vostra nuova compagna》mi presenta 《Piacere》dico timidamente, non sono abituata a relazionarmi.
Vediamo i pro e i contro, i pro sono: piena libertà, protezione, vitto e alloggio. I contro sono: vendermi, venendo meno a dei principi morali. 《Torniamo in camera e discutiamo delle ultime cose》propongo.
Una volta tornati in camera, rimaniamo soli e indisturbati con Enrico fuori alla porta a fare la guardia. Mi siedo sul divanetto sotto alla finestra, per avere un'illusoria sensazione di sicurezza, mentre lui torna ad accomodarsi sulla poltrona, cacciando un pacchetto di sigarette e offrendomene una, che accetto ben volentieri.
Qualcuno durante la nostra assenza si è preoccupato di portare via la colazione e rifare il letto.
《Toglimi una curiosità, tu hai una compagna?》chiedo toccando la punta della sigaretta, accedendola, aspiro e caccio il fumo, ne avevo proprio bisogno. 《Si, da due anni, si chiama Victoria》
《E perché vuoi me come amante? Voi lupi siete così fedeli alle vostre amate compagne, non vedete l'ora di trovarle》dico acida《Fedele? Non direi. Amata? Non saprei. E una situazione complicata quella di noi licantropi quando si parla di compagne, l'istinto sovrappone la ragione. Non nego l'istinto di protezione e che mi ecciti, ma a parte quello non mi suscita nient altro》
Fuori gli alberi, piegati al vento, sono spogli, le foglie sono cadute e hanno creato uno spesso tappeto marrone, il cielo è grigio porta aria di burrasca, ormai l'inverno è vicino, dove voglio andare? Da Maximilian no di certo, chiedere ospitalità agli umani, non so nulla di loro, non saprei come arrivare alle loro colonie e come comportarmi in loro presenza.
Di loro so solo quel poco che sono riuscita a leggere in qualche libro, quando mi era permesso farlo, prima della morte di Roberto a quindici anni. Dopodiché nessuno si occupò della mia istruzione, quello che so l'ho letto in libri che sono riuscita a trafugare, ma continuarono ad addestrarmi.
《Se decidessi di rimanere voglio alcune cose》i suoi occhi si illuminano 《Vorrei un'insegnante capace di istruirmi su tutto, matematica, storia, economia, eccetera, e una pipa, non mi serve nient altro, oltre ciò che mi hai già promesso》. Sembra stupito dalle mie richieste, ma anche felice di assecondarle. Finisco la sigaretta e lancio ciò che rimane nel fuoco.
La porta si spalanca con un tonfo, una bellissima donna dalla pelle mulatta, capelli scuri e occhi neri, guardandomi con odio, già non mi piace. Mi ringhia contro, aspettando che io abbassi la testa, facendomi capire che lei è la prima donna qui dentro, ma non me ne importa nulla.
Vedendo che non mi sottometto, si trasforma in un lupo, non posso avere pace nemmeno un secondo?! Mi salta adosso sbattendomi a terra e infilzando le sue unghie nelle mie spalle. 《Mamma non ti ha insegnato a non giocare con il fuoco? La tua pelliccia non mi sembra ignifuga》l'avverto non ho voglia di dare spettacolo appena arrivata, in risposta mostra i denti, questa vuole sbranarmi viva!

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La Concubina Dell'Alfa
Hombres LoboCredete ancora alla storia della "compagna"? Dell'amore al primo sguardo? Mi fate ridere. Avete sempre letto la storia di un'Alfa che trova la sua Luna, ma delle persone che stanno intorno a questi Romeo e Giulietta improvvisati ve ne siete mai pre...